Salute
I quattro comandamenti del WC pubblico: come mantenere alti gli standard di igiene
Gli esperti di igiene e abitudini corrette affrontano spesso un tema di grande importanza: come comportarsi nei bagni pubblici per ridurre al minimo il rischio di contrarre infezioni. Scopriamo insieme qualche dritta per garantirci una maggiore sicurezza durante i viaggi vacanza.
Quando ci si avventura in viaggio, i bagni pubblici diventano una tappa inevitabile lungo il percorso. Sia che si tratti di una rapida sosta lungo l’autostrada o di una visita a una attrazione turistica, i bagni pubblici diventano un punto di riferimento importante per i viaggiatori di ogni tipo. Queste oasi di igiene possono offrire momenti di sollievo e conforto in mezzo a lunghe giornate di esplorazione. Sono luoghi dove ci si può rinfrescare, ricaricare le energie e ricomporre il proprio aspetto dopo ore passate per strada, ma possono anche essere un terreno di sfida, soprattutto per coloro che cercano di mantenere alti standard di igiene e comfort durante i loro viaggi.
La pulizia e l’ordine di questi spazi possono variare notevolmente da un luogo all’altro, e ciò può influenzare l’esperienza complessiva del viaggio. E quindi, come comportarci? Portare con sé salviette umidificate, carta igienica o disinfettanti per le mani può essere un’ottima precauzione. Ma, per evitare infezioni nei bagni pubblici, è importante seguire alcune pratiche igieniche fondamentali.
Evita di accovacciarti sul wc, perché oltre che causare schizzi di urina, la posizione potrebbe danneggiare la parete e i muscoli pelvici.
Siediti normalmente sulla tavoletta. La pratica più sicura è sedersi normalmente sulla tavoletta del WC, avendo cura di pulirla preventivamente o di coprirla con carta igienica. È importante ricordare che è molto difficile contrarre malattie o infezioni semplicemente sedendosi su una toilette sporca.
Porta con te salviette o fazzoletti. Per maggiore sicurezza, è consigliabile portare sempre con sé salviette o fazzoletti umidificati, in modo da poter pulire la tavoletta del WC prima di utilizzarla. In alternativa, puoi anche optare per i copritavoletta di carta usa e getta, il cui costo è contenuto e che offrono una maggiore protezione.
Lavati sempre le mani: prima di toccare i tuoi indumenti intimi, e dopo aver utilizzato il bagno, assicurati di lavarti sempre accuratamente le mani con acqua e sapone per almeno 20 secondi. Questa pratica semplice, ma fondamentale, riduce significativamente il rischio di trasferire germi e batteri dalle mani all’organismo.
Seguendo questi consigli e pratiche igieniche, potrai ridurre al minimo il rischio di contrarre infezioni durante l’utilizzo dei bagni pubblici, garantendo una maggiore sicurezza e protezione.
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Salute
Quando la schiena ti “tradisce”: perché il colpo della strega arriva all’improvviso e come rimettersi in piedi senza panico
Si chiama lombalgia acuta, ma tutti lo conosciamo come colpo della strega: un dolore improvviso e lancinante che immobilizza la schiena. Colpisce soprattutto tra i 30 e i 60 anni, complice lo stress muscolare, la postura sbagliata e qualche distrazione quotidiana. Capire cosa avviene, come intervenire nelle prime ore e quali abitudini adottare per evitarlo può fare la differenza tra una settimana di sofferenza e un recupero rapido e sereno.
Il colpo della strega non è magia nera, ma biomeccanica pura. È un blocco muscolare violento nella zona lombare, spesso causato da uno sforzo improvviso su una colonna già affaticata. Accade quando un gesto quotidiano – chinarsi a raccogliere un oggetto, sollevare una busta della spesa, piegarsi per allacciare una scarpa – incontra muscoli contratti e poco allenati. Il dolore arriva come un fulmine: secco, profondo, che costringe a rimanere fermi. In molti casi si tratta di una contrattura importante, altre volte di un’irritazione delle strutture che proteggono le vertebre. Il corpo reagisce “bloccando” tutto per evitare danni peggiori.
Cosa fare subito (e cosa evitare)
Le prime ore contano. Il riposo totale a letto, contrariamente alle vecchie convinzioni, non è la soluzione: immobilizzarsi del tutto può irrigidire ancora di più la muscolatura. Meglio preferire una pausa breve, sdraiandosi su un fianco con le ginocchia piegate o mettendo un cuscino sotto le gambe se si sta supini. Il calore lieve — una borsa termica tiepida, mai bollente — aiuta a sciogliere la tensione muscolare. Movimenti lenti e controllati, senza forzare. Da evitare i “rimedi casalinghi miracolosi” e gli scatti improvvisi: peggiorano l’infiammazione e prolungano il dolore. Se il fastidio è intenso, può essere utile una valutazione medica e, se indicato, una terapia antinfiammatoria prescritta.
Come evitare che ritorni
Il vero segreto è la prevenzione. Il colpo della strega raramente arriva senza preavviso: spesso è l’esito di giorni passati curvi su computer e smartphone, di sedute troppo lunghe e poca attività fisica. Rinforzare il core, scegliere esercizi che migliorano la flessibilità e imparare a sollevare pesi usando le gambe — non la schiena — sono abitudini semplici e preziose. Anche il sonno gioca un ruolo decisivo: un materasso troppo morbido o un cuscino non adatto possono alimentare tensioni e accorciare i muscoli lombari. Camminare, nuotare, fare stretching regolare e prendersi micro-pause dal lavoro sedentario diventano una sorta di assicurazione contro nuovi blocchi.
Un colpo della strega spaventa perché arriva senza preavviso e toglie controllo. Ma con qualche attenzione in più — e la scelta di trattare la schiena come il baricentro del nostro benessere quotidiano — si può tornare a muoversi in fretta. E soprattutto, evitare che il dolore torni a bussare alla porta al primo piegamento distratto.
Salute
La nuova frontiera della salute: vivere per prevenire, non per curare
La medicina cambia direzione: non più solo pronto soccorso e farmaci, ma sonno di qualità, movimento costante, alimentazione anti-infiammatoria e ascolto di sé. La salute diventa un equilibrio da coltivare ogni giorno.
Per decenni la medicina è stata soprattutto reattiva: si curava un sintomo, si affrontava una malattia, si interveniva “dopo”. Oggi, invece, il paradigma si capovolge. La parola chiave della nuova era sanitaria è prevenzione. L’obiettivo non è più guarire, ma evitare di ammalarsi, mantenendo il corpo e la mente in equilibrio costante.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, oltre il 70% delle patologie croniche — dal diabete alle malattie cardiovascolari — è prevenibile grazie a stili di vita corretti e controlli regolari. È su questa consapevolezza che nasce un nuovo modello di salute, in cui la tecnologia, la scienza e le abitudini quotidiane collaborano per costruire un futuro più sano.
Gli strumenti di questa rivoluzione sono già nelle nostre mani — o, più precisamente, al nostro polso. Gli smartwatch e i bracciali fitness non sono più semplici accessori sportivi: misurano battito, sonno, ossigenazione, stress e perfino la qualità della respirazione. La wearable tech trasforma ogni individuo in protagonista del proprio benessere, offrendo dati utili per comprendere e migliorare il proprio stile di vita.
A questi si aggiungono i check-up digitali e i test genetici personalizzati, che permettono di conoscere predisposizioni e rischi prima che si manifestino. Piattaforme online e app mediche integrano telemedicina e monitoraggio remoto, rendendo la prevenzione accessibile e continua. Non è più necessario aspettare la visita annuale: la salute si segue giorno per giorno, in tempo reale.
Anche la nutraceutica, settore in rapida espansione, gioca un ruolo decisivo. Si tratta di alimenti e integratori con proprietà benefiche mirate, capaci di sostenere il sistema immunitario, ridurre l’infiammazione o migliorare la qualità del sonno. Secondo Fortune Business Insights, il mercato globale della nutraceutica ha superato i 400 miliardi di dollari nel 2024, segno di un interesse crescente verso l’alimentazione preventiva.
Ma non è solo questione di tecnologia o prodotti. La vera innovazione è culturale. Le nuove generazioni, cresciute in un’epoca di stress e iperconnessione, hanno imparato a considerare la salute come un processo continuo, non un evento eccezionale. “Wellness” non significa più spa o fitness estremo, ma ritmo sostenibile: sonno regolare, movimento gentile, alimentazione anti-infiammatoria, tempo per sé.
Questo approccio ha cambiato anche il ruolo del medico, che da figura autoritaria diventa alleato e consulente. La relazione medico-paziente è oggi un dialogo costante, fondato su dati condivisi e scelte personalizzate. La medicina di precisione, che unisce genetica, tecnologia e prevenzione, promette cure sempre più su misura.
Persino le aziende stanno ridefinendo il concetto di salute. Crescono i programmi di corporate wellness, con pause attive, mindfulness e sostegno psicologico. Dormire bene, muoversi di più, mangiare meglio non sono più raccomandazioni generiche, ma strategie di performance sostenibile.
In fondo, la salute non è una conquista momentanea ma un comportamento quotidiano. Non si trova in un farmaco o in un intervento d’urgenza, ma nei piccoli gesti ripetuti ogni giorno: camminare, respirare, dormire, scegliere con consapevolezza.
La medicina del futuro, dunque, non guarda più solo alla malattia, ma alla longevità sana. È un approccio che unisce scienza e responsabilità, corpo e mente, individuo e comunità. Perché prevenire, oggi, non significa vivere nella paura del male — ma imparare l’arte di stare bene, prima che serva curarsi.
Salute
Influenza in arrivo: virus più aggressivo del solito, ecco come proteggersi
Dai primi casi in Italia ai dati provenienti da Australia e Giappone, gli esperti avvertono: la stagione influenzale 2025-2026 sarà intensa. Vaccino, igiene e alimentazione equilibrata restano le migliori difese.
Con i primi casi di influenza registrati in diverse regioni italiane, scatta l’allarme per una stagione che si annuncia più aggressiva del solito. “Dobbiamo prepararci a un’influenza piuttosto intensa, come si è già visto in Giappone e in Australia, dove l’epidemia è arrivata prima e ha colpito duramente”, spiega Silvestro Scotti, segretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg), intervistato dall’Adnkronos Salute.
Il primo passo per proteggersi, ricorda Scotti, è semplice: vaccinarsi. “È un imperativo per le persone fragili, chi soffre di patologie croniche, gli over 60 e i bambini, per i quali è disponibile anche la formulazione con spray nasale. Ma è consigliabile per tutti, perché riduce i rischi di complicanze e di diffusione del virus”.
Accanto al vaccino, torna d’attualità un’altra arma fondamentale: l’igiene delle mani. Lavarle spesso, con acqua e sapone, è ancora uno dei gesti più efficaci per interrompere la catena del contagio. “Evitiamo di toccarci bocca, occhi e naso, e in luoghi affollati come mezzi pubblici o treni — aggiunge Scotti — usiamo la mascherina, soprattutto se siamo raffreddati. È un atto di civiltà che protegge chi ci sta intorno”.
Anche lo stile di vita gioca un ruolo chiave. Un’alimentazione ricca di frutta e verdura aiuta a rinforzare il sistema immunitario grazie all’apporto di vitamine, in particolare la vitamina C. “Bere molto e mantenersi idratati favorisce l’eliminazione dei virus — spiega il medico —. Non tutte le persone che entrano in contatto con l’influenza si ammalano: chi ha un sistema immunitario forte spesso resta asintomatico”.
C’è poi la regola senza tempo delle nonne: “vestirsi a cipolla”. Con gli sbalzi termici di ottobre e novembre, coprirsi a strati permette di evitare sudorazione e raffreddamento improvviso, che irritano le mucose respiratorie e rendono più facile l’attacco dei virus.
Un’attenzione particolare va riservata agli anziani, spesso esposti al contagio attraverso i nipoti. “I bambini dovrebbero lavarsi spesso le mani e indossare la mascherina se hanno sintomi influenzali o compagni ammalati”, avverte Scotti.
Infine, anche l’ambiente domestico e scolastico può fare la differenza. “Nelle classi e nelle case manteniamo una buona ventilazione: basta tenere socchiusa una finestra e non esagerare con il riscaldamento. L’aria troppo secca irrita le mucose e favorisce la sopravvivenza dei virus”, conclude il medico.
La raccomandazione è chiara: quest’anno, più che mai, meglio prevenire che curare.
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