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Salute

Omocisteina, un alleato per cuore e cervello in forma!

Nonostante sia una componente naturale del nostro metabolismo, livelli elevati di omocisteina nel sangue, una condizione nota come iperomocisteinemia, sono stati associati a un aumento del rischio di patologie croniche. Monitorare e mantenere i livelli di omocisteina entro i limiti consigliati, può essere cruciale per la prevenzione di tali condizioni.

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    L’omocisteina è una sostanza presente nel sangue, derivante dalla digestione delle proteine. Livelli elevati di omocisteina possono essere un segnale di rischio per malattie cardiache e altre condizioni di salute. È importante monitorare i suoi livelli con l’aiuto del medico, poiché possono essere influenzati da dieta, genetica e stile di vita.

    Se hai livelli di omocisteina alti o bassi, è importante adottare alcune misure per riportarli a valori normali. Ecco alcuni consigli su come comportarsi in entrambi i casi.

    Omocisteina Alta

    Dieta Ricca di Vitamine

    Vitamina B6: Include alimenti come pollame, pesce, patate, ceci e banane.
    Vitamina B12
    : Mangia carne, pesce, latticini e uova.
    Acido Folico
    : Consuma verdure a foglia verde, agrumi, fagioli e cereali fortificati.
    Integratori
    : Consulta il tuo medico per eventuali integratori di vitamine B6, B12 e acido folico.

    Stile di Vita
    :
    Esercizio Fisico
    : Mantieni una routine di esercizi regolare.
    Evitare Alcol e Fumo
    : Limitare il consumo di alcol e smettere di fumare può aiutare a ridurre i livelli di omocisteina.
    Controllo Medico
    : Esegui controlli regolari del sangue per monitorare i livelli di omocisteina e altri parametri di salute.

    Omocisteina Bassa
    Valutazione Medica:
    È meno comune avere omocisteina bassa, ma è comunque importante consultare il medico per determinare la causa.
    Dieta Bilanciata:
    Mantieni una dieta equilibrata che fornisca tutti i nutrienti essenziali, ma non è necessario un apporto eccessivo di vitamine specifiche.
    Monitoraggio: Continua a monitorare i livelli di omocisteina come parte dei controlli di salute regolari, seguendo le indicazioni del tuo medico.

    Consigli Generali
    Idratazione: Bevi molta acqua ogni giorno.
    Stress: Cerca di ridurre lo stress attraverso tecniche di rilassamento come yoga, meditazione o hobby che ti piacciono.
    Consultazione Specialistica: Se necessario, il medico può indirizzarti a uno specialista per ulteriori esami o trattamenti.

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      Salute

      Il batterio carnivoro che sta preoccupando il Giappone

      La sindrome da shock tossico streptococcico (Stss) sta causando un’emergenza medica in Giappone, con 77 decessi registrati dall’inizio del 2024 fino a marzo.

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        A Tokyo sono in allarme più di quanto lo siano quando la terra gli trema sotto i piedi. La causa di questa preoccupazione è dovuto dall’elevato numero di persone affette da sindrome da choc tossico streptococcico causato da un batterio carnivoro che porta alla morte. Da inizio dell’anno questo batterio ha avuto una crescita esponenziale di casi. Finora sono stati registrati 77 decessi.

        Di cosa si tratta

        La sindrome da shock tossico streptococcico (Stss) è la causa di questa emergenza medica he sta affliggendo il Giappone. Il Ministero della Salute ha riportato 977 casi di Stss un numero che ha superato il record del 1999. Questa infezione batterica, causata principalmente dallo streptococco del gruppo A (GAS), è rara ma grave. Si sviluppa quando i batteri invadono i tessuti profondi e il flusso sanguigno.

        Come si manifesta

        I sintomi iniziali includono febbre, dolori muscolari e vomito, ma possono rapidamente peggiorare, portando a una bassa pressione sanguigna, gonfiore e insufficienza multiorgano, con un alto tasso di mortalità. Tra i sintomi anche infezioni alla gola che si manifestano soprattutto nei bambini. In rare circostanze lo streptococco A può diventare anche mortale quando il batterio produce una tossina capace di invadere il flusso sanguigno. Nei casi estremi può essere causa di fascite necrotizzante e choc tossico. La maggior parte delle persone affette da questo batterio ha manifestato problemi di salute con sistemi immunitari carenti, che riducono la capacità di combattere l’infezione. Anche con trattamento adeguato, la malattia rimane altamente letale, con un tasso di mortalità di circa il 30%.

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          Salute

          Il cervello in pensione non è più lo stesso. Come cambia e come proteggerlo

          Il pensionamento è una sfida per la mente, ma anche un’opportunità per reinventarsi: tutto dipende dalla capacità di adattamento.

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            Andare in pensione non è solo una svolta nella routine quotidiana, ma anche un cambiamento profondo per il cervello. La fine dell’attività lavorativa può infatti influenzare le funzioni cognitive, l’umore e il senso di identità personale. Studi scientifici hanno dimostrato che, in assenza di stimoli adeguati, alcune capacità mentali — come la memoria verbale e l’attenzione — tendono a declinare più rapidamente dopo il pensionamento. Questo accade perché il lavoro, oltre a fornire struttura e relazioni sociali, rappresenta un potente stimolo cognitivo.

            Il vero ‘super’ potere è la capacità di adattarsi

            Il pensionamento può anche aumentare il rischio di sintomi depressivi, soprattutto in chi fatica a ridefinire il proprio ruolo sociale. La perdita di gratificazioni, di status e di una rete di relazioni può generare un senso di vuoto. Tuttavia, non è un destino inevitabile. Il cervello ha una straordinaria capacità di adattamento, nota come neuroplasticità, che può essere stimolata anche in questa nuova fase della vita.

            Il cervello non va in pensione, ha solo bisogno di nuovi stimoli

            La chiave sta nel mantenere attivi corpo e mente. Attività fisica regolare, relazioni sociali significative, sonno di qualità e nuovi progetti personali sono fattori protettivi che aiutano a preservare la salute mentale. Anche il volontariato, se scelto in base ai propri valori, può offrire un nuovo senso di scopo. In alcuni Paesi europei esistono percorsi di transizione graduale verso la pensione, che aiutano a ridurre l’impatto psicologico del cambiamento: un modello che potrebbe ispirare anche il sistema italiano.

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              Salute

              Dieta liquida: tra mito detox e rischi reali

              Promette leggerezza e risultati rapidi, ma non è adatta a tutti: ecco cosa sapere prima di provarla.

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                La dieta liquida è spesso presentata come una scorciatoia per perdere peso velocemente o “disintossicare” l’organismo. Celebrità come Federica Pellegrini e Cesare Cremonini ne hanno parlato pubblicamente, contribuendo a renderla popolare soprattutto in vista della prova costume. Ma dietro l’apparente semplicità di succhi, centrifughe e brodi si nascondono insidie che è bene conoscere. Nata in ambito medico per preparare il corpo a esami diagnostici o per facilitare la digestione dopo interventi chirurgici, la dieta liquida prevede l’assunzione esclusiva o prevalente di alimenti in forma liquida. Può includere brodi, frullati, tisane, zuppe e succhi, ed è pensata per periodi molto brevi. I suoi benefici? Favorisce l’idratazione, può aiutare a ridurre il gonfiore e, in alcuni casi, a perdere qualche chilo iniziale. Tuttavia, si tratta per lo più di perdita di liquidi, non di grasso corporeo.

                La dieta deve essere controllata dai medici

                Il problema nasce quando questo regime viene adottato senza controllo medico, come soluzione rapida per dimagrire. Secondo gli esperti, tra cui il nutrizionista Giorgio Calabrese, si tratta di una pratica potenzialmente pericolosa. Può causare squilibri nutrizionali, affaticare il cuore e portare a un effetto yo-yo, con il recupero rapido dei chili persi. Inoltre, ogni organismo ha un metabolismo diverso, e ciò che funziona per una persona può essere dannoso per un’altra. La dieta liquida, quindi, può avere un senso solo se seguita per un giorno o due, sotto supervisione medica e con obiettivi specifici. Ma trasformarla in un’abitudine o seguirla per moda è tutt’altro che salutare. La leggerezza, quella vera, si conquista con equilibrio e consapevolezza, non con scorciatoie.

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