In primo piano
Rilevatori di vene, le luci guida per i vasi sanguigni
I rilevatori di vene rappresentano una rivoluzione nel campo medico, offrendo una tecnologia avanzata per la visualizzazione dei vasi sanguigni. Questi dispositivi utilizzano luci a infrarossi per mappare con precisione le vene, rendendo più facile per i medici e gli infermieri trovare e accedere ai vasi sanguigni.

Per i pazienti pediatrici come per quelli con vene difficili da individuare, i rilevatori di vene stanno trasformando le procedure mediche, migliorando l’accuratezza e riducendo il disagio dei pazienti. Nel mondo medico, la precisione è fondamentale, soprattutto quando si tratta di individuare i vasi sanguigni per prelievi, iniezioni o posizionamento di cateteri.
Ecco dove entrano in gioco i rilevatori di vene, strumenti preziosi che illuminano letteralmente la strada per i professionisti sanitari. Questi dispositivi sfruttano tecnologie avanzate per visualizzare le vene sotto la pelle, rendendole facilmente visibili anche in pazienti con vene difficilmente individuabili a occhio nudo.
Come funzionano i rilevatori di vene?
Esistono diverse modalità di funzionamento, ognuna con i suoi vantaggi e le sue applicazioni.
Rilevatori di vene a luce trasmessa (TLIV): Illuminano la pelle con luce infrarossa, proiettando l’immagine dei vasi sanguigni sulla superficie cutanea. Sono economici e facili da usare, ma meno precisi su pazienti con pelle scura o vene profonde.


Due differenti tipi di dispositivi per evidenziare i vasi sanguigni
Rilevatori di vene a fluorescenza indotta (IFV): Impiegano un colorante fluorescente iniettato nel paziente, che evidenzia le vene sotto una luce speciale. Offrono maggiore precisione rispetto ai TLIV, ma richiedono l’iniezione di un colorante e possono essere più costosi.
Rilevatori di vene ad ultrasuoni: Generano un’immagine delle vene sotto la pelle utilizzando gli ultrasuoni. Sono i più precisi in assoluto, ma anche i più costosi e voluminosi.
Quali sono i vantaggi dei rilevatori di vene?
I benefici di questi dispositivi sono numerosi:
Maggiore precisione: Riducono il rischio di punture mancate, favorendo procedure più rapide e confortevoli per i pazienti.
Minore trauma: Diminuiscono la necessità di tentativi multipli, limitando il dolore e i lividi per i pazienti.
Migliore flusso di lavoro: Ottimizzano il tempo dei professionisti sanitari, aumentando l’efficienza delle procedure.
Maggiore sicurezza: Riducono il rischio di infezioni e complicazioni associate a punture venose errate.
A chi sono destinati i rilevatori di vene?
Pronto soccorso: Per il posizionamento rapido e accurato di cateteri venosi in situazioni di emergenza.
Prelievi di sangue: Per individuare facilmente le vene anche in pazienti con vene difficili da trovare.
Anestesiologia: Per posizionare con precisione gli aghi centrali durante l’anestesia.
Chirurgia: Per guidare i chirurghi durante interventi che richiedono l’accesso ai vasi sanguigni.
Pediatria: Per ridurre lo stress e il disagio nei bambini durante le procedure mediche.
I rilevatori di vene rappresentano un progresso significativo nel campo medico, offrendo ai professionisti sanitari strumenti preziosi per migliorare la precisione, l’efficienza e la sicurezza delle procedure venose.
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In primo piano
Le ultime ore di Platone? A svelare la soluzione del giallo sono arrivati i papiri di Ercolano!
Le informazioni contenute nei papiri di Ercolano rivelano dettagli intriganti sulle ultime ore di vita di Platone, sulle sue manie e forniscono nuove prospettive sulla sua vita. E sulla storia antica nel suo complesso.

Le informazioni contenute nei papiri di Ercolano rivelano dettagli intriganti sulle ultime ore di vita di Platone, sulle sue manie e forniscono nuove prospettive sulla sua vita. E sulla storia antica nel suo complesso.
La musica lo faceva irritare
Platone, febbricitante e vicino alla morte, non gradì affatto le dolci note del flauto suonate da una musicista tracia. Questo dettaglio offre un’immagine vivida della sua personalità e del suo stato d’animo nelle ore finali. Grazie ai nuovi brani decifrati, è stato possibile localizzare con precisione la sepoltura di Platone nell’Accademia di Atene, nel giardino riservato a lui. Questo rappresenta un notevole contributo alla nostra comprensione della sua vita e della sua influenza. Oltre alla morte di Platone, il testo sui papiri di Ercolano rivela dettagli interessanti sulla sua presunta vendita come schiavo sull’isola di Egina, aggiungendo nuove informazioni alla sua biografia.
Papirologi, filologi e storici…
Le scoperte sono state rese possibili grazie a tecniche avanzate di diagnostica per immagini, come la tomografia a coerenza ottica e l’imaging iperspettrale a infrarossi. Queste tecniche hanno permesso di decifrare parti dei testi precedentemente considerati inaccessibili a causa dei multipli strati dei rotoli. Ma non solo. Il lavoro dei papirologi, filologi, storici e fisici continua, aprendo nuove possibilità di ricerca nel campo della storia antica. Il processo di decifratura e interpretazione dei papiri è ancora in corso, e si prevede che avrà un impatto significativo sulle nostre conoscenze nei prossimi anni.
Io decifro, tu interpreti
Questi risultati dimostrano l’importanza della collaborazione interdisciplinare e dell’uso di tecnologie innovative nel campo della ricerca storica, consentendo di far luce su dettagli preziosi del passato che altrimenti sarebbero rimasti oscuri. La tomografia a coerenza ottica e l’imaging iperspettrale a infrarossi sono due tecniche utilizzate per decifrare questi papiri. Il laboratorio dove è stato possibile questo lavoro è stato fornito dalla Nottingham Trent University. Ma non finisce qui. Il lavoro, di decifratura è ancora alle battute iniziali: l’impatto reale sul piano delle conoscenze lo vedremo solo nei prossimi anni.
Gossip
Fedez svende su Vinted i suoi abiti usati, mutande comprese
Fedez ha recentemente messo in vendita una selezione dei suoi abiti usati su Vinted, con prezzi che vanno da 25 a 300 euro. La sua “collezione” ispirata al Coachella ha attirato l’attenzione e ha fatto sold out in meno di 48 ore, guadagnandosi recensioni positive e 68mila nuovi follower su Vinted. Tra i pezzi in vendita spiccano marchi come Gucci, Saint Laurent e Dior, dimostrando che Fedez non perde mai l’opportunità di far parlare di sé, anche quando si tratta di svuotare il suo armadio.


Quando si parla di Fedez, sembra che il talento per l’auto-promozione non conosca limiti. Appena atterrato dopo il suo jet-set vacanziero negli States, il rapper non perde tempo e torna subito ai suoi affari, ma stavolta non si tratta di qualche nuova hit da lanciare, bensì del suo guardaroba da sfoggiare.
Con un tocco di genialità o forse solo un pizzico di narcisismo, Fedez decide di svuotare il suo armadio e spargere il suo stile su Vinted, l’app di abbigliamento di seconda mano tanto amata dagli amanti del risparmio e della moda. E così, come se fosse il prossimo vincitore di Project Runway, il rapper mette in vetrina una collezione di “capolavori” ispirati al Coachella, il festival californiano che fa sognare tutti coloro che non hanno ancora trovato il modo di far decollare il proprio jet privato.
E quale miglior modo per far parlare di sé che mettere in vendita un giubbotto in denim di Gucci a 300 euro su una piattaforma di seconda mano? La genialità (o follia?) di Fedez non si ferma qui: dalla faccia di Jim Morrison stampata su una t-shirt a 25 euro fino ai brand più blasonati come Saint Laurent e Dior, sembra che il rapper abbia deciso di trasformare il suo armadio in una sorta di santuario della moda, dove ogni pezzo ha il potere di trasformare chi lo indossa in una diva del red carpet. Ci sono persino alcune paia di boxer, ovviamente usati.

E nonostante alcuni alzano un sopracciglio interrogativo davanti alla decisione di un milionario di vendere abiti usati su Vinted, le recensioni degli utenti non mentono: tutti a cinque stelle per il re del rap italico! E chissà, forse tra i suoi 68mila nuovi seguaci in due giorni si nasconde anche qualche fashionista in erba pronto a imitare il suo stile da “rapper di successo che sa fare shopping”. Ma alla fine, chi siamo noi per giudicare? Se Fedez vuole trasformare il suo armadio in un’attrazione turistica, ben venga! Forse, la prossima volta, potrebbe mettere in vendita anche la sua collezione di cappellini da rapper autografati. Chi lo sa, potrebbero essere l’accessorio must-have della stagione!
Curiosità
Fine del mondo: ci mancava solo Leonardo da Vinci
Leonardo da Vinci avrebbe previsto la fine del mondo nel 2025. Secondo lo storico dell’arte Guido Carlucci, un messaggio apocalittico è nascosto nel “Salvator Mundi”. Sarà vero? Prepariamoci per un 2025 che potrebbe riservarci grandi sorprese!

Nel 2012, molti erano convinti che i Maya avessero previsto la fine del mondo. Oltre dieci anni dopo, possiamo tranquillamente dire che si sbagliavano. Tuttavia, ora è il turno di un altro grande della storia: Leonardo da Vinci. Pare che il genio rinascimentale abbia lasciato una profezia apocalittica nascosta in uno dei suoi dipinti più celebri, e alcuni esperti non ci fanno dormire sonni tranquilli.
Leonardo da Vinci e la fine del mondo: una nuova profezia
Tra chi ha studiato le opere di Leonardo, c’è chi è convinto che la fine del mondo non sia poi così lontana. Infatti, secondo Guido Carlucci, storico dell’arte, l’Apocalisse avverrà nel 2025. Come è giunto a questa conclusione? Esaminando il “Salvator Mundi,” un dipinto attribuito a Leonardo, Carlucci sostiene di aver scovato la fatidica data nelle pupille di Gesù.
Secondo Carlucci, Leonardo si sarebbe concentrato sul periodo tra il 2020 e il 2025, prevedendo eventi significativi che avrebbero trasformato il nostro modo di vivere, come la recente pandemia. Non male per un artista del Rinascimento, vero?
L’ultima cena e l’Apocalisse secondo Sabrina Sforza Galitza
Ma non finisce qui! Sabrina Sforza Galitza, ricercatrice all’Università della California, ha un’altra teoria. Studiando “L’Ultima Cena,” ha dedotto che la fine del mondo inizierà il 21 marzo 4006 e terminerà il 1° novembre dello stesso anno. Non ha ancora spiegato come sia arrivata a questa data, ma la sua teoria aggiunge mistero alla già intricata storia di Leonardo.
Il Codice Da Vinci: realtà o fantasia?
Queste rivelazioni non fanno che alimentare l’idea di un vero e proprio “Codice Da Vinci,” ben diverso da quello descritto da Dan Brown nei suoi bestseller. Mentre i Maya hanno fallito, Leonardo potrebbe davvero avere qualcosa di apocalittico da dirci? Restiamo con il fiato sospeso, sperando che anche questa profezia si riveli infondata. Nel frattempo, prepariamoci per un 2025 che, almeno secondo Leonardo, potrebbe riservarci qualche sorpresa.
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