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Noa ospite d’onore e messaggera di pace al Premio Faraglioni 2024

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    Sarà Noa l’artista internazionale definita l’Ambasciatrice della Pace, l’ospite d’onore che
    omaggerà il Maestro Nicola Piovani al Premio Faraglioni 2024. Svelato il nome dell’artista di fama mondiale che omaggerà, con la sua arte, il Maestro Nicola Piovani, vincitore del Premio Faraglioni 2024, giunto alla XXIX edizione, ideato ed organizzato dai fratelli Damino della Capri Arte, il prossimo 3 settembre a Capri nello storico ed elegante Teatro del Grand Hotel Quisisana.

    Un’artista fra musica e pacifismo

    Achinoam Ninì, in arte Noa, cantante israeliana famosa a livello mondiale non solo perché
    ha saputo conquistare il cuore di molti con la sua voce angelica e le sue interpretazioni
    emozionanti, ma anche per il suo impegno nel chiedere una risoluzione pacifica al lungo e
    sanguinoso conflitto tra Israele e Palestina.

    La dedica speciale a Nicola Piovani

    L’artista, che giungerà a Capri accompagnata dal suo fedelissimo chitarrista, arrangiatore
    e compositore israeliano, il Maestro Gil Dor, dedicherà al Maestro Piovani alcuni dei suoi
    successi tra i quali, non mancherà, naturalmente il famoso brano Beautiful that way,
    colonna sonora del celebre film La vita è bella di Roberto Benigni grazie al quale Piovani
    ha vinto il premio Oscar per la migliore colonna sonora nel 1999, esattamente 25 anni fa.

    Momento fortemente atteso

    Noa autrice di quel testo, è diventata un simbolo di speranza e bellezza tra le avversità. La
    sua presenza alla serata di Gala del Premio Faraglioni 2024 renderà l’evento ancora più
    speciale. L’incontro tra Piovani e Noa sarà uno dei momenti più attesi, un connubio di arte
    e passione che saprà toccare il cuore di tutti gli ospiti che affolleranno il Teatro del Grand
    Hotel Quisisana.

    Si esibirà anche il premio Oscar

    Prima della consegna ufficiale del Premio Faraglioni 2024 al Maestro Nicola Piovani, da
    parte del Sindaco di Capri, Dott. Paolo Falco, l’atmosfera sarà intrisa di emozione e
    gratitudine. Dopo aver ricevuto l’incantevole omaggio artistico di Noa, che sicuramente
    farà vivere momenti vibranti d’arte pura, arriverà il momento tanto atteso: Nicola Piovani
    regalerà al pubblico un’esperienza musicale indimenticabile.

    La magia di un’esibizione live unica

    Piovani, noto per il suo straordinario talento e la sua capacità di evocare profonde
    emozioni attraverso la musica, si siederà al pianoforte. Le sue mani scivoleranno con
    grazia sui tasti, dando vita a melodie che trasporteranno gli ascoltatori in un viaggio
    sensoriale unico. I suoi brani, intrisi di passione e maestria, risuoneranno nell’aria, creando
    un’atmosfera magica che solo la musica dal vivo può offrire.

    Imperdibile per tutti gli amanti della musica di qualità

    Con ogni nota, Piovani non solo celebrerà il suo meritato Premio Faraglioni, ma offrirà
    anche un dono prezioso a tutti coloro che avranno la fortuna di essere presenti. Sarà un
    momento di pura bellezza, dove l’arte e l’emozione si fonderanno, lasciando un ricordo
    indelebile nei cuori di tutti i partecipanti. La serata del Premio Faraglioni, quindi, si preannuncia come un evento imperdibile per tutti gli amanti della musica e del cinema, dove ancora una volta si celebrerà la straordinaria carriera di una vera leggenda. A condurre la serata di gala del Premio Faraglioni sarà la giornalista e presentatrice Rai Tv Eleonora Daniele, tra i volti più noti della televisione italiana.

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      Un angolo di Old Britannia presso la Riviera di Levante

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        Oltre 2 milioni di euro per la ristrutturazione di Villa Rezzola, a Lerici, uno dei giardini inglesi più belli della Riviera del Levante, sul Golfo dei Poeti. Il luogo storico, antica residenza con un grande parco, ha riaperto le porte al pubblico. Ad inizio ‘900 fu acquistata da una coppia di ricchi inglesi, che la adattarono al loro stile, dando al giardino un inconfondile english lifestyle.
        La borghesia Inglese, infatti, sin dall’Ottocento, era solita soggiornare sulla Riviera ligure, seguendo la moda di viaggiatori come Byron e Shelley. Amavano, qui, il clima mite e il paesaggio.

        Un luogo ricco di storia

        Nel 1935 fu acquistato alla contessa Mara Braida Carnevale, durante la Seconda Guerra Mondiale fu requisita dall’esercito e utilizzata come sede del comando militare, prima italiano, da Aimone d’Aosta Savoia, e poi tedesco, da Rudolf Jacobs, capitano della Marina passato dalla parte dei partigiani e morto da eroe della Resistenza sulle alture di Sarzana.

        Il giardino delle delizie

        Un lungo pergolato di glicine, che divide zone coltivate e boschetti da un enorme prato, dove sorge un viale per passeggiare, tra siepi, vasi di fiori, fontane e vasche. Non mancano molte essenze rare, come gli alberi di magnolia e canfora, cipressi, ulivi e lecci anche sui terrazzamenti che scendono quasi al mare. Gli interni sono perfettamente conservati negli arredi, nelle decorazioni e negli oggetti di famiglia, che raccontano la storia di chi ha abitato questo luogo affascinante.

        Oggi sotto la tutela FAI

        Nel 2020 la figlia della contessa Carnevale ha lasciato al FAI la villa perché potesse valorizzarla e aprirla al pubblico, come uno dei simboli delle bellezze del nostro territorio e della nostra fantastica Italia, tutta da scoprire.

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          Estate, tempo di vacanze: ovviamente luxury style, sulle tracce della storia

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            Baglio Oneto dei Principi di San Lorenzo Luxury Wine Resort è una magnifica residenza
            nobiliare settecentesca. Una struttura che conserva parte della struttura originaria come la suggestiva torre e la cantina tutt’ora in uso. Al centro di un territorio che intreccia storia e leggende, dal viaggio di Ulisse allo sbarco dei Mille di Garibaldi.

            Immersione totale nella bellezza antica

            Soggiornare in questo raffinato cinque stelle, che incarna esso stesso secoli di storia e cultura locale, consente di partire con il piede giusto alla scoperta delle straordinarie bellezze del territorio. Letterati e storici dibattono da secoli sulle effettive tappe – reali o simboliche – del decennale viaggio di Ulisse da Troia a Itaca senza giungere a conclusioni condivise.

            Una teoria suggestiva

            Nella zona di Marsala si contendono spazio sulla mappa dell’Odissea la Grotta della Sibilla, su cui sorge la chiesa di San Giovanni al Boeo, sita proprio sul lungomare, e non meglio precisati luoghi identificati quali dimore dei Ciclopi. Ma c’è un libro che riscrive completamente la storia. L’autore è il marsalese Vincenzo Barrabini che, nel suo L’Odissea a Trapani, sostiene che Trapani e la sua costa siano i luoghi dell’Odissea. Seguendo le ipotesi dello scrittore inglese Samuel Butler, frutto di ricerche condotte per anni sul finire dell’800, lo scrittore siciliano afferma che l’Odissea non sarebbe opera di Omero. Bensì di una giovane donna trapanese vissuta intorno all’anno 1.000 a. C., identificata come Nausicaa, figlia di Alcinoo re di Scheria.

            Revisionando l’Odissea

            Il poema acquisisce – secondo questa ipotesi – tutta un’altra prospettiva. Si tratterebbe di una allegoria storico-politica sui rapporti tra Focesi, Fenici e Sicani. E il viaggio di Ulisse altro non sarebbe che il periplo della Sicilia. Ecco allora che nei dintorni del Baglio Oneto, perfetto per chi cerca una sintesi tra l’eleganza del lusso e il piacere della natura in una cornice di autenticità, si troverebbero Marettimo quale vera Itaca, e Trapani quale Scheria, nonché il monte Erice come sede dei Ciclopi. E ci sono riferimenti specifici anche per Favignana, Levanzo e Isola Grande, che si ammirano nei giorni tersi dalle terrazze del Baglio Oneto. La storia è passata più volte da queste parti. Vi si sono succedute dominazioni fenicie, greche, romane e ottomane, fino al celebre sbarco dei Mille di Garibaldi.  Chi soggiorna qui si immerge nella storia, dalla più recente alla più antica, quella che si perde nel mito.

            Molti celebri viaggiatori consigliano di leggere un romanzo ambientato nel luogo dove ci si deve recare, in preparazione della vacanza. Le suggestioni letterarie si sovrappongono in questo caso specifico alla bellezza e all’energia del vento, della terra e del mare, accompagnando in un viaggio ai confini del tempo.

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              MaMo, Da Forbes a New York, passando per la Corona Reale britannica

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                MaMo, alias Massimiliano Donnari, con la sua arte ha varcato i confini nazionali ed è una delle eccellenze italiane che il mondo ci invidia. A Londra è stato ospite della House of Lord, ma anche agli Spring Studios, al 50esimo del One Canada Square, come all’Istituto Italiano di Cultura, solo per citare alcune sue presenze.

                Imprenditore ed artista sperimentatore

                Nasce imprenditore, in una famiglia che si è sempre dedicata all’importazione di impianti per la lavorazione del legno, ma con una grande passione per l’arte, diventando una vera star nel panorama internazionale e facendo coabitare in lui lo spirito dell’imprenditore mixato all’artista,
                contraddistinto dalla sperimentazione anche materica. I collezionisti di MaMo sono Vanzina, Mogol, Vanoni, Carolina Cucinelli, come tanti personaggi della cultura che sono anche diventati i suoi amici, amanti del bello come lui.

                E’ suo il primo NFT, virale nel Metaverso

                Il suo libro Waiting for London, per esempio, racchiude diverse testimonianze di personaggi del mondo fashion, dell’arte, del design e del cinema. Diversi anni, con il professor Paolo Taticchi, cattedratico della Imperial College e Ucl of London, ideò la sua Fashion Queen, opera che invita a riflettere, ma è anche di rottura, alla quale il Docente Italiano si interessò, creando il primo NFT al mondo, completamente sostenibile su blockchain, diventato virale nel Metaverso. Da quel momento, è seguita la personale durata un anno nei luoghi più importanti della città, sino alle sue opere, come Queen Elizabeth, figlia di continue sperimentazioni spaziali e materiche e figura immortale, Marylin, i barattoli di Campbell’s,, esposte insieme ai grandi classici nei saloni dell’Istituto Italiano di Cultura.

                Ispirandosi al re della Pop Art

                Per lui è un casuale sillogismo con la factory di Warhol, che lo ispirò per la creazione del suo hangar, in epoca pandemica, quando le persone erano costrette a casa, intente ad avere sempre il fatidico gel lavamani, facendo scaturire, in Mamo, l’idea della creazione del Dom Perignart, immaginifico champagne che regala la gioia di vivere. Ma MaMo non si ferma qui ovviamente e il suo sguardo vola sempre più su orizzonti intercontinentali!

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