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Tanto di… cappello

In occasione della Fiera internazionale dedicata al Beachwear Maredamare, che si terrà presso la Fortezza Da Basso di Firenze dal 20 al 22 luglio 2024, Doria 1905 parteciperà con la capsule collection Doria 1905 salis with Acqua dell’Elba, alla esposizione collettiva organizzata da CNA Federmoda.
Una capsule esclusiva
Nello spazio WeLoveModainItaly Cruise & Resort il brand salentino esporrà la speciale
capsule collection, un co-branding di successo tra eccellenze Made in Italy, in cui idealmente i
cappelli approdano sulle splendide coste dell’Arcipelago Toscano.
Ispirazioni marine
I cappelli si ispirano all’essenza del mare e prendono il nome da due incantevoli spiagge
dell’Isola: Innamorata – paradiso romantico, tra leggenda e natura – e Sansone – fra le più belle e rappresentative spiagge dell’isola. Due modelli, per lui e per lei, creati ad hoc nel laboratorio di Doria 1905, unendo i modelli più iconici di Doria 1905 con lo spirito creativo e avventuroso del brand toscano di fragranze.
Una modernità che resiste all’usura del tempo
Innamorata, l’intramontabile modello Drop con cupola a goccia e ala larga, è interpretata in
veste “marina” in leggerissima e tramata tela di puro lino nel colore Pantone, simbolo di Acqua
dell’Elba. Decorata da un gros grain in nuance ha un piping in cotone bianco per sottolinearne la freschezza. La fodera, particolarmente leggera, in lino puro, lo rende un capo moderno e insieme intramontabile.
Blu come il mare dell’Elba
Realizzato con gli stessi materiali, il modello Sansone, il classico modello Drop ad ala media di casa Doria, rappresenta un vero must, elegante e genderless. Il nastro interno nel colore blu del mare porta il logo dei due marchi, stampato in oro a mano, un dettaglio che lo rende unico e personalizzato.
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Tennis, gourmandise e profumi: Gabriella Carlucci conquista Villa Borghese con “Vanille Mon Amour”
Nella serata conclusiva di Tennis in Pentola, tra chef stellati, ospiti vip e degustazioni gourmet, l’ex conduttrice ha conquistato il pubblico con un viaggio sensoriale tra sport, profumi e sapori. Vanille Mon Amour è la sua nuova essenza di femminilità e stile.

Metti una sera d’estate a Roma, nel cuore verde di Villa Borghese, tra racchette che fendono l’aria, piatti stellati e note di vaniglia che sembrano danzare tra i tavoli. Nasce così il Gala Dinner di Tennis in Pentola, trasformato da Gabriella Carlucci in un vero viaggio sensoriale con la presentazione del suo nuovo profumo, Vanille Mon Amour, nato in collaborazione con la Maison Sorelle Novembre.









La serata, firmata dal manager Luca Clarens, ha chiuso l’originale manifestazione che per tre giorni ha unito sport e alta cucina nei giardini della A.S.D. Via Muro Torto. Qui, chef stellati si sono sfidati a colpi di creatività in piatti ispirati al tennis e alla vaniglia, l’ingrediente-feticcio scelto dalla Carlucci per raccontare la sua essenza.
A cimentarsi nella sfida gourmet sono stati Daniele Lippi (Acquolina, 2 stelle Michelin), Pierluigi Gallo (Achilli al Parlamento), Giuseppe Di Iorio (Aroma), Giulio Zoli (Nomos Hotel), Giovanni Cappelli (Le Tamerici) e Gian Marco Bianchi (Al Madrigale). Prima di sedersi a tavola, gli ospiti hanno potuto assaggiare una selezione di eccellenze agroalimentari molisane al tartufo bianco e nero, accompagnate da prodotti caseari della Tenuta Villa San Michele, grazie agli imprenditori Gianluca Di Dio, Domenico Volpe e Sandro Rocchio.
A rendere la serata ancora più mondana, la presenza di numerosi volti noti: Licia Colò con la figlia Liala Antonino, Fanny Cadeo con la figlia Carol, Anna Carlucci, la produttrice e scrittrice Chiara Tilesi, Francesca Ceci, Pietro Romano, le giornaliste Adriana Pannitteri e Cinzia Malvini, e lo chef Max Cipicchia, tutti accolti dai press agent Emilio e Stefano Sturla Furnò.
Il menù ha sedotto i palati con un crescendo di sapori: girello cotto a bassa temperatura con chips al cocco, ricciolini all’uovo con ragù bianco di agnello, filetto con crema di patate e polvere di prezzemolo, per chiudere con tortino al limone e fragole fresche.
Ma il vero momento clou è arrivato quando Gabriella Carlucci, in tubino nero impreziosito da perle e strass, ha presentato il suo profumo passando di tavolo in tavolo. «Vanille Mon Amour rappresenta il racconto di me stessa in poche gocce di profumo – ha spiegato –. Fin da bambina sono stata affascinata dalla vaniglia e dal suo aroma caldo e rassicurante. In ogni viaggio andavo a cercarla, in tutte le sue forme. È la mia essenza, il profumo dei momenti più importanti della mia vita».
La serata è stata anche l’occasione per raccontare i prossimi impegni dell’ex conduttrice, impegnata nella promozione del cinema italiano all’estero con il Festival Estimar, e nella valorizzazione dei prodotti della tradizione agroalimentare del nostro Paese.
Tra sport, bellezza e profumi, Vanille Mon Amour è già più di un’essenza: è una dichiarazione di stile e di femminilità, un nuovo capitolo nella storia di una donna che continua a sorprendere e a ispirare.
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Un sogno sul mare: apre Casa Scogliera, il primo ristorante di lusso in un faro della Sardegna
Casa Scogliera si raggiunge solo via mare: gli ospiti possono attraccare ai due moli privati o affidarsi ai tender e ai taxi boat in partenza da Palau e Poltu Quatu. Un arrivo spettacolare, per vivere un’esperienza che unisce storia, natura e alta ristorazione in un luogo dove il tempo sembra fermarsi.

A Capo d’Orso, nel territorio di Palau, il mare incontra la storia. Qui, dove il vento scolpisce la roccia e la macchia mediterranea profuma l’aria, nasce Casa Scogliera, il primo ristorante di lusso ricavato dalla trasformazione di un faro nel Nord della Sardegna. Un progetto ambizioso, che trasforma un bene demaniale in un gioiello di ospitalità esclusiva, raggiungibile soltanto via mare.

A guidare la rinascita di questo angolo di paradiso è l’imprenditore Andrea Orecchioni, alla testa dello Scogliera Group. «La location parla da sola: unica, suggestiva, immersa in una riserva naturale. Qui offriremo ai nostri clienti servizi esclusivi e la possibilità di vivere eventi indimenticabili». L’imprenditore conosce bene il mondo del luxury food: tra i suoi locali di punta spicca La Scogliera a Porto Massimo, in Costa Smeralda. Frequentata da famiglie come i Berlusconi, gli Arnault, gli Al Thani e da star internazionali come Jeff Bezos, Naomi Campbell e Michael Jordan.
Capo d’Orso, con il suo promontorio granitico e la celebre Roccia dell’Orso che domina il mare a 122 metri di altezza, è da sempre terra di leggende marinare. Già nel II secolo d.C., il geografo Tolomeo lo citava come Arcti Promontorium, descrivendo la roccia come una calamita capace di attirare le navi. Oggi questo scenario naturale mozzafiato diventa il palcoscenico di un ristorante pensato per un turismo internazionale di altissimo livello. Fatto di americani, brasiliani, arabi e ospiti europei attratti dalla bellezza selvaggia della Sardegna.
Il faro di Capo d’Orso, costruito nel 1924 dalla Marina Militare, è stato abitato fino al 1974 dai “faristi”, che vivevano di pesca. L’edificio principale, di 300 metri quadri, è stato restaurato tra novembre 2024 e luglio 2025 con un intervento conservativo firmato dall’architetto Carlo Vigo. Le murature originali sono state consolidate con calce idraulica, gli interni riportati al bianco puro, con inserti blu che ricordano il mare.
Oggi il piano terra ospita il ristorante Casa Scogliera, con 120 posti tra interni e terrazza affacciata sul mare. Al primo piano, gli ex appartamenti dei guardiani sono stati trasformati in due suite esclusive, che nel 2026 saranno prenotabili a partire da 2000 euro a notte. La struttura, vincolata dal Parco Nazionale dell’Arcipelago della Maddalena, è circondata da un giardino di ginepri. Ospiterà anche un piccolo distaccamento del CNR per lo studio dell’impatto delle microplastiche sul mare.
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Caftani di seta e foulard dipinti a mano: il lusso leggero che profuma di Riviera
Dai caftani in seta biologica ai foulard dipinti a mano, passando per fragranze floreali e marine: la maison Daphné Sanremo celebra il savoir-faire artigiano e il legame con la natura. Con uno stile che unisce etica, bellezza e memoria.

C’è un lusso silenzioso, lontano dagli eccessi e dalle mode passeggere, che affonda le radici nella terra e sboccia come un fiore. È quello firmato Daphné Sanremo, maison storica fondata negli anni Sessanta e oggi simbolo di una femminilità elegante, essenziale e profondamente connessa con la natura. In un’epoca in cui l’Alta Moda si interroga sul proprio impatto ambientale, Daphné sceglie di fare della sostenibilità un valore fondante, trasformandola in estetica, racconto, scelta di vita.





Viviamo a contatto con la natura per imparare a rispettarla: è questo il mantra che guida le collezioni del brand ligure. Caftani svolazzanti in cotone organico e seta biologica, stampe botaniche ispirate alla Riviera dei Fiori, tinte naturali e filati pregiati: ogni capo nasce nel rispetto del Pianeta e viene cucito a mano da sarte esperte che trasformano la stoffa in arte da indossare. Nulla è lasciato al caso, ogni dettaglio è pensato per durare, emozionare, raccontare. L’artigianalità diventa atto politico, risposta etica in un mondo dove il lusso spesso dimentica la sua responsabilità.
Non è solo una questione di stile, ma di visione. La moda, secondo Daphné, non è una corsa al consumo, ma un omaggio al territorio e al suo fragile equilibrio. Così anche i profumi della linea Acqua di Sanremo, altro fiore all’occhiello della maison, raccontano storie di natura e poesia. La fragranza N°1, ad esempio, è un bouquet luminoso di fiori misti, agrumi e note marine: una carezza sulla pelle che evoca la brezza ligure, i colori dei giardini mediterranei, il profumo dell’estate appena sbocciata.
Dietro questo universo fatto di leggerezza e profondità ci sono Monica e Barbara Borsotto, direttrici artistiche del marchio, artefici di una rinascita che passa anche attraverso foulard disegnati a mano. Non semplici accessori, ma piccole opere d’arte che raccontano paesaggi, fiori, ma anche temi sociali e impegno civile. Tessuti che parlano, che avvolgono, che emozionano. E che invitano a immaginare una moda capace di rispettare, innovare, custodire.
In un’estate dominata da tendenze fugaci e fast fashion, Daphné Sanremo propone una bellezza duratura, gentile e consapevole. Un’estetica che accarezza più che colpire, che nasce per accompagnare la donna, non per travestirla. E che profuma, letteralmente, di Riviera.
Scoprirla è come affacciarsi su una terrazza sul mare, respirare a fondo e ricordarsi che sì, si può essere eleganti senza rinunciare a essere etici. E che il lusso più vero, forse, è quello che sa camminare in punta di piedi.
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