Moda e modi
Vuoi un look dall’effetto wow? Scopri il segreto del “top model blowout”
Ricordi i magnifici anni ’90, quando icone come Cindy Crawford, Veronica Webb e Claudia Schiffer sfoggiavano capelli voluminosi e pieni di vita? Quel look iconico è ora tornato di moda, portando un tocco di glamour retrò al tuo stile.

Dopo un decennio di minimalismo, lo scoppio degli anni ’90 è tornato in voga con una potenza rinnovata. Questo stile, definito “90s fluffy hair”, sta conquistando il mondo della bellezza.
Cos’è uno “top model blowout”?
Ricorda i magnifici anni ’90, quando icone come Cindy Crawford, Veronica Webb e Claudia Schiffer sfoggiavano capelli voluminosi e pieni di vita. Quel look iconico è ora tornato di moda, portando un tocco di glamour retrò al tuo stile.

Preparare i capelli per l’acconciatura anni ’90
Prima di utilizzare qualsiasi strumento caldo, è essenziale preparare adeguatamente i tuoi capelli per ottenere il massimo effetto. Segui questi passaggi per una base perfetta:
- Lavaggio e condizionamento: Utilizza uno shampoo e un balsamo volumizzanti per creare una base adatta. È fondamentale che i tuoi capelli siano puliti e ben idratati prima di iniziare lo styling.
- Protezione termica: Applica un prodotto termoprotettore su tutta la chioma per proteggere i capelli dal calore e ridurre i danni causati dagli strumenti di styling.
- Styling: Usa una mousse volumizzante per capelli fini o uno spray volumizzante per capelli medi o spessi. Questi prodotti aiutano a dare sostegno e corpo ai tuoi capelli, preparandoli per lo styling.

Come ottenere il “top model blowout”
Segui questi passaggi per creare uno scoppio vivace e voluminoso che ti farà sentire come una top model degli anni ’90:
- Seziona i capelli: Dividi i capelli in sezioni da due a tre pollici, iniziando dalla nuca.
- Asciugatura con spazzola rotonda: Utilizza una spazzola rotonda per asciugare i capelli verso l’alto, creando volume alla radice e movimento alle punte.
- Fissaggio con clip: Dopo aver asciugato ogni sezione, arrotola i capelli con le dita e fissali con una clip a becco d’anatra. Questo aiuta a mantenere la forma e il volume mentre i capelli si raffreddano.
- Rilascia i riccioli: Una volta che i capelli sono completamente asciutti, rimuovi le clip e rastrella i riccioli con le dita per un look più naturale e morbido.
- Lacca a tenuta forte: Spruzza una lacca a tenuta forte su tutta la chioma per fissare lo styling e garantire che il tuo Blowout rimanga intatto tutto il giorno.
Per una maggiore facilità e versatilità, considera l’utilizzo di una spazzola calda avanzata. Questi strumenti combinano l’asciugatura, la lisciatura e la modellatura dei capelli in un unico passaggio, risparmiando tempo e sforzi nella tua routine di styling.

Qual è la migliore spazzola calda per te?
Scegli una spazzola calda con setole adatte alla lunghezza e alla texture dei tuoi capelli. Opta per una temperatura più bassa per capelli fini e delicati, mentre i capelli spessi possono richiedere una temperatura più alta per uno styling ottimale.
Ricorda sempre di proteggere i tuoi capelli con un protettore termico prima di utilizzare qualsiasi strumento caldo. Con i giusti prodotti e strumenti, puoi ottenere un blowout da top model in pochi semplici passaggi!
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Moda e modi
Dalla camomilla al velo di olio: i segreti della nonna per preparare la pelle al sole (senza sembrare una braciola abbrustolita)
Altro che spray miracolosi e filtri da astronauta: per preparare la pelle al sole servono pazienza, costanza e quei piccoli gesti tramandati di generazione in generazione. Dal succo di carota al bagno d’avena, passando per scrub allo zucchero e oli lenitivi: i consigli di nonna tornano protagonisti, proprio quando ne abbiamo più bisogno.

C’è un momento preciso in cui capisci che la primavera ha vinto. Non è la fioritura degli alberi, né il cambio armadio. È quando ti viene voglia di stenderti al sole — magari sul terrazzo, magari ancora con i jeans — e senti la pelle pizzicare come se si stesse svegliando. Ecco, quello è il segnale. Il corpo chiede luce, ma pretende preparazione. E se la crema spf 50 è d’obbligo, prima ancora serve un gesto più antico, più delicato: prendersi cura della pelle con la saggezza di chi il sole lo rispettava, lo temeva, e lo aspettava tutto l’inverno.
Uno scrub fatto in casa (che funziona davvero)
Prima regola: mai esporsi se la pelle è ancora in “modalità coperta”. Troppo secca, opaca, ispessita. Per rinnovarla, basta un cucchiaio di zucchero (meglio se di canna), un filo d’olio d’oliva e qualche goccia di limone. Massaggiare con dolcezza sotto la doccia, a pelle umida. Risciacquare senza strofinare. Il risultato? Morbidezza immediata e una sensazione di freschezza che batte qualsiasi esfoliante da profumeria.
Carota, l’abbronzatura comincia a tavola
Nonna lo diceva sempre: “Vuoi il colore? Mangia le carote!”. E aveva ragione. Il betacarotene stimola la produzione di melanina e aiuta la pelle a difendersi dai raggi UV. Via libera anche a albicocche, mango, zucca e spinaci. Un’insalata al giorno, e il colorito arriva (senza scottarsi).
Bagno d’avena per le pelli sensibili
Se al primo sole la pelle reagisce con rossori e pruriti, niente panico. Un rimedio naturale e antichissimo è il bagno d’avena: basta avvolgere due cucchiai di fiocchi in una garza e lasciarli in infusione nell’acqua tiepida della vasca. Effetto calmante garantito, come una carezza.
Camomilla e tè verde: tonici low cost
Dimenticate i tonici al collagene da 60 euro. Dopo la pulizia del viso, un dischetto imbevuto di infuso freddo di camomilla o tè verde fa miracoli: lenisce, rinfresca e prepara la pelle alla crema protettiva. Se aggiungete qualche goccia di aceto di mele, aiutate anche il pH naturale.
L’olio della sera
Di giorno protezione, ma la sera? Olio. Non quello per friggere, ovviamente. Un velo d’olio di mandorle dolci o argan sulle gambe, dopo la doccia, è il passaggio finale per nutrire in profondità e rendere la pelle più resistente. Massaggiato bene, tonifica anche.
Protezione sempre, anche se “è solo aprile”
Ultimo consiglio, il più importante. Non è mai troppo presto per la protezione solare. Anche con il sole velato, anche in città. Il fattore non deve essere un optional: SPF 30 è il minimo sindacale se si sta fuori più di un’ora. E no, non vale dire “tanto mi scotto solo la prima volta”: la pelle ha memoria, e i danni si sommano.
Il sole, quando lo rispetti, ti ringrazia
C’era una generazione che prendeva il sole con l’olio Johnson’s, sì. Ma c’era anche chi metteva cappelli di paglia larghi come ombrelli e preparava decotti di malva per sfiammare le guance arrossate. Oggi abbiamo mille prodotti, mille filtri, mille promesse in tubo. Ma il segreto per convivere bene con il sole è sempre lo stesso: ascoltare il corpo, nutrire la pelle, e cominciare prima che sia troppo tardi.
Che poi, come diceva nonna: “Il sole è come il vino: buono in piccoli sorsi, ma se esageri ti fa girare la testa”.
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Occhiaie addio? Mettici il cetriolo (ma con stile)

È lì nel frigo, silenzioso e sottovalutato, ma quando ti svegli con le borse sotto gli occhi che sembrano bagagli a mano, lui è sempre pronto. Il cetriolo. Verde, fresco, ricco d’acqua e completamente innocente. E, soprattutto, funziona.
La classica immagine da spa casalinga – due fette di cetriolo sugli occhi e via, relax – non è solo un meme in accappatoio. Il cetriolo è davvero un piccolo elisir contro gonfiore, occhiaie e stanchezza. Merito del suo alto contenuto di vitamina C, potassio e acido caffeico, che aiutano a decongestionare, rassodare e schiarire la zona perioculare.
Il rimedio express
Prendi un cetriolo bio, mettilo in frigo per almeno un’ora. Taglia due fettine spesse mezzo centimetro, adagiale sugli occhi chiusi, sdraiati (meglio se al buio o con una musica rilassante) e resta lì dieci minuti. Quando le togli, lo sguardo è più aperto, lo zigomo più definito, il viso meno spento.
Bonus tip: il succo
Se vuoi fare le cose in grande, grattugia il cetriolo e filtra il succo. Conservalo in frigo in un boccettino di vetro: al mattino, tampona con un dischetto imbevuto nella zona contorno occhi. Effetto “ghiaccio botanico” garantito, ma senza shock termico.
Ancora meglio con…
– Un cucchiaio freddo appoggiato prima del cetriolo (per un’azione vasocostrittiva più intensa)
– Un pizzico di gel d’aloe da applicare subito dopo
– Un auto-massaggio con le dita, dall’interno verso l’esterno dell’occhio, per riattivare il microcircolo
Perché ok la genetica, ok le notti brave, ok la primavera che ci scombina gli ormoni. Ma almeno il cetriolo, lasciacelo.
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Profumo di sudore (e di libertà): la nuova tendenza beauty che riscrive le regole dell’igiene
n tempo era tabù, oggi è oggetto di studio, marketing e rivendicazione culturale. Il sudore non è più un nemico da combattere con fragranze tropicali: è una firma biologica, un odore da armonizzare, non da cancellare. Il nuovo mantra? Smell like yourself.

Per decenni ci hanno insegnato che il sudore è il male. Che va coperto, mascherato, annientato a colpi di spray, sali d’alluminio e bouquet di fiori inesistenti. Le pubblicità ci hanno bombardato con ascelle fluo, promesse di 72 ore di freschezza e modelli che danzavano in slow motion dopo una passata di roll-on. Ma ora, qualcosa sta cambiando. Lentamente ma inesorabilmente, nel mondo del beauty si fa strada una nuova idea: il sudore non è il problema. Il problema è il nostro rapporto con lui.
Si chiama skinimalism, è il trend che unisce bellezza e minimalismo, e non riguarda solo il make-up: nel 2025 il concetto si è esteso all’igiene. Sempre più brand stanno proponendo deodoranti “trasparenti”: non solo nel packaging, ma anche nella filosofia. Niente più profumi invadenti, ma formule che lavorano con la pelle e i suoi batteri, non contro di essi. L’obiettivo non è cancellare l’odore, ma armonizzarlo. Perché ogni corpo ha una sua firma olfattiva, e la nuova bellezza parte proprio da lì.
Dimenticate quindi le ascelle che odorano di cocco e patchouli. Il nuovo oggetto del desiderio è il “non-odore”, o meglio: l’odore di te. Marchi come Corpus, Fussy, Nuud o By Humankind stanno guidando la rivoluzione: packaging minimal, formule naturali, probiotici, zero alluminio. E soprattutto, un marketing che ribalta tutto: “smell like yourself”, “celebrate your scent”, “your sweat, your story”.
In parallelo, anche la scienza si muove. Alcuni studi indicano che l’odore corporeo ha un ruolo cruciale nell’attrazione, nell’empatia, persino nel riconoscimento affettivo. Cancellarlo del tutto sarebbe come farsi togliere le impronte digitali: comodo forse, ma un po’ inquietante. E infatti, sempre più persone iniziano a considerare la loro scia olfattiva non un difetto, ma un’identità.
Sulle passerelle, intanto, il concetto dilaga. A Parigi, una maison ha lanciato una fragranza che si mescola volontariamente con il sudore. A Los Angeles, una top model ha confessato in un podcast di non usare più deodoranti: “Ho smesso. Il mio corpo ha imparato a regolarsi da solo. Adesso profumo di me”. Il post è diventato virale.
Naturalmente, non tutti sono pronti. Le abitudini sono dure a morire, e il panico da ascella ancora popola i vagoni della metropolitana. Ma la direzione è tracciata. Il concetto di “bellezza inodore” inizia a scricchiolare, sotto i colpi di una generazione che preferisce essere vera piuttosto che perfetta. E se il prezzo da pagare è un alone sotto la camicia, pazienza.
Perché la vera rivoluzione beauty non passa per il profumo che indossi, ma per quello che non ti vergogni più di avere. Odore compreso.
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