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Moda e modi

Wet hair, capelli bagnati, la tendenza di questa estate. Come realizzarla a casa

Al Festival di Cannes, molte celebrità hanno scelto il look wet hair sul tappeto rosso. Questa acconciatura, che simula l’effetto dei capelli bagnati e lucidi, è pratica per chi ha poco tempo per una piega. È ideale per capelli corti, ma può essere adattata anche a capelli di lunghezza media, pettinati all’indietro per creare un finto mullet.

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    Al Festival di Cannes, molte celebrità hanno scelto di sfoggiare il look da effetto bagnato ovvero wet hair sul tappeto rosso. Questa acconciatura simula l’effetto lucido di capelli bagnati, come se fossero appena usciti dall’acqua. È un’opzione vantaggiosa per tutti che non hanno abbastanza tempo per fare una piega di capelli. Giustamente, con questo stile si possono modellare soprattutto i capelli corti. Tuttavia, il wet hair può essere adattato anche a capelli di lunghezza media, pettinati all’indietro creando un finto mullet.

    Juliette Binoche

    Come ricreare il perfetto effetto bagnato

    La sfida principale nel creare un wet hair credibile ed elegante sta nel disciplinare e strutturare i capelli in modo che risultino lucidi al punto giusto, senza apparire grassi o appiccicosi. Per ottenere questo effetto, è meglio evitare l’uso di oli e preferire gel e cere. Il gel è particolarmente indicato per questo stile, preferibilmente uno flessibile e malleabile, che non abbia una tenuta troppo forte e che non si asciughi immediatamente. Questo permette di lavorare i capelli prima che il gel si asciughi completamente, mantenendoli mobili e non troppo rigidi.

    Consigli per un wet hair perfetto

    Per ottenere un wet hair impeccabile, è importante avere un’idea chiara del risultato desiderato. Applicare il gel sui capelli ancora umidi aiuta a distribuire il prodotto in modo omogeneo, evitando di sovraccaricare alcune zone, cosa che può accadere con i capelli asciutti. Utilizzare un pettine a denti larghi, oltre alle mani, aiuta a ottenere una forma precisa. Una volta applicato il gel, è importante lasciare i capelli immobile finché il prodotto non si è asciugato completamente.

    I prodotti che possono servire

    Per ottenere un perfetto look wet hair, avrai bisogno di alcuni prodotti e strumenti essenziali:

    • Gel o mousse per capelli: Questi prodotti aiutano a creare la texture lucida e bagnata.
    • Siero o olio per capelli: Per aggiungere brillantezza e mantenere i capelli idratati.
    • Pettine a denti larghi: Per distribuire uniformemente i prodotti.
    • Spray fissante: Per mantenere il look in posizione per tutto il giorno.
    • Asciugacapelli con diffusore: Facoltativo, per un finish professionale.

    Passo per passo: realizzare il look wet hair

    1. Preparazione dei capelli Inizia con i capelli puliti e leggermente umidi. Se i tuoi capelli sono asciutti, spruzza un po’ di acqua per inumidirli. È importante che i capelli non siano troppo bagnati, ma solo umidi.
    2. Applicazione del gel o della mousse Prendi una quantità generosa di gel o mousse per capelli e applicala uniformemente sui capelli, dalle radici alle punte. Usa le dita o un pettine a denti larghi per distribuire il prodotto. Se desideri un look più strutturato, opta per un gel forte; per un effetto più morbido, scegli una mousse leggera.
    3. Aggiunta di siero o olio Per un tocco extra di lucentezza, applica qualche goccia di siero o olio per capelli. Questo passaggio non solo darà un aspetto ancora più bagnato, ma aiuterà anche a mantenere i capelli idratati e sani.
    4. Creazione dello stile Ora è il momento di modellare i capelli. Puoi pettinare i capelli all’indietro per un look slicked-back, o creare onde e texture per un effetto più naturale. Usa il pettine a denti larghi per perfezionare la forma.
    5. Asciugatura e fissaggio Se desideri un look duraturo, asciuga i capelli con un asciugacapelli dotato di diffusore, mantenendo il calore al minimo per non alterare l’effetto bagnato. Infine, spruzza un po’ di spray fissante per mantenere tutto in posizione.

    Consigli utili da ricordare

    • Evita l’eccesso di prodotto: Troppo gel o mousse possono appesantire i capelli. Inizia con una piccola quantità e aggiungi gradualmente.
    • Sperimenta con la texture: Non limitarti a un look liscio. Prova a creare onde o riccioli per un effetto diverso.
    • Adatta ai tuoi capelli: Ogni tipo di capello risponde in modo diverso ai prodotti. Sperimenta per trovare la combinazione perfetta per te.


    Il look wet hair è una tendenza affascinante e relativamente semplice da realizzare a casa con i prodotti giusti e un po’ di pratica. Seguendo questi passaggi, puoi ricreare il sofisticato look wet hair visto sul red carpet di Cannes. Che tu abbia capelli corti o di media lunghezza, questo stile può aggiungere un tocco moderno e glamour alla tua acconciatura, facendoti sentire come una vera star.

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      Occhiaie addio? Mettici il cetriolo (ma con stile)

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        È lì nel frigo, silenzioso e sottovalutato, ma quando ti svegli con le borse sotto gli occhi che sembrano bagagli a mano, lui è sempre pronto. Il cetriolo. Verde, fresco, ricco d’acqua e completamente innocente. E, soprattutto, funziona.

        La classica immagine da spa casalinga – due fette di cetriolo sugli occhi e via, relax – non è solo un meme in accappatoio. Il cetriolo è davvero un piccolo elisir contro gonfiore, occhiaie e stanchezza. Merito del suo alto contenuto di vitamina C, potassio e acido caffeico, che aiutano a decongestionare, rassodare e schiarire la zona perioculare.

        Il rimedio express

        Prendi un cetriolo bio, mettilo in frigo per almeno un’ora. Taglia due fettine spesse mezzo centimetro, adagiale sugli occhi chiusi, sdraiati (meglio se al buio o con una musica rilassante) e resta lì dieci minuti. Quando le togli, lo sguardo è più aperto, lo zigomo più definito, il viso meno spento.

        Bonus tip: il succo

        Se vuoi fare le cose in grande, grattugia il cetriolo e filtra il succo. Conservalo in frigo in un boccettino di vetro: al mattino, tampona con un dischetto imbevuto nella zona contorno occhi. Effetto “ghiaccio botanico” garantito, ma senza shock termico.

        Ancora meglio con…

        Un cucchiaio freddo appoggiato prima del cetriolo (per un’azione vasocostrittiva più intensa)
        Un pizzico di gel d’aloe da applicare subito dopo
        Un auto-massaggio con le dita, dall’interno verso l’esterno dell’occhio, per riattivare il microcircolo

        Perché ok la genetica, ok le notti brave, ok la primavera che ci scombina gli ormoni. Ma almeno il cetriolo, lasciacelo.

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          Dalla camomilla al velo di olio: i segreti della nonna per preparare la pelle al sole (senza sembrare una braciola abbrustolita)

          Altro che spray miracolosi e filtri da astronauta: per preparare la pelle al sole servono pazienza, costanza e quei piccoli gesti tramandati di generazione in generazione. Dal succo di carota al bagno d’avena, passando per scrub allo zucchero e oli lenitivi: i consigli di nonna tornano protagonisti, proprio quando ne abbiamo più bisogno.

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            C’è un momento preciso in cui capisci che la primavera ha vinto. Non è la fioritura degli alberi, né il cambio armadio. È quando ti viene voglia di stenderti al sole — magari sul terrazzo, magari ancora con i jeans — e senti la pelle pizzicare come se si stesse svegliando. Ecco, quello è il segnale. Il corpo chiede luce, ma pretende preparazione. E se la crema spf 50 è d’obbligo, prima ancora serve un gesto più antico, più delicato: prendersi cura della pelle con la saggezza di chi il sole lo rispettava, lo temeva, e lo aspettava tutto l’inverno.

            Uno scrub fatto in casa (che funziona davvero)
            Prima regola: mai esporsi se la pelle è ancora in “modalità coperta”. Troppo secca, opaca, ispessita. Per rinnovarla, basta un cucchiaio di zucchero (meglio se di canna), un filo d’olio d’oliva e qualche goccia di limone. Massaggiare con dolcezza sotto la doccia, a pelle umida. Risciacquare senza strofinare. Il risultato? Morbidezza immediata e una sensazione di freschezza che batte qualsiasi esfoliante da profumeria.

            Carota, l’abbronzatura comincia a tavola
            Nonna lo diceva sempre: “Vuoi il colore? Mangia le carote!”. E aveva ragione. Il betacarotene stimola la produzione di melanina e aiuta la pelle a difendersi dai raggi UV. Via libera anche a albicocche, mango, zucca e spinaci. Un’insalata al giorno, e il colorito arriva (senza scottarsi).

            Bagno d’avena per le pelli sensibili
            Se al primo sole la pelle reagisce con rossori e pruriti, niente panico. Un rimedio naturale e antichissimo è il bagno d’avena: basta avvolgere due cucchiai di fiocchi in una garza e lasciarli in infusione nell’acqua tiepida della vasca. Effetto calmante garantito, come una carezza.

            Camomilla e tè verde: tonici low cost
            Dimenticate i tonici al collagene da 60 euro. Dopo la pulizia del viso, un dischetto imbevuto di infuso freddo di camomilla o tè verde fa miracoli: lenisce, rinfresca e prepara la pelle alla crema protettiva. Se aggiungete qualche goccia di aceto di mele, aiutate anche il pH naturale.

            L’olio della sera
            Di giorno protezione, ma la sera? Olio. Non quello per friggere, ovviamente. Un velo d’olio di mandorle dolci o argan sulle gambe, dopo la doccia, è il passaggio finale per nutrire in profondità e rendere la pelle più resistente. Massaggiato bene, tonifica anche.

            Protezione sempre, anche se “è solo aprile”
            Ultimo consiglio, il più importante. Non è mai troppo presto per la protezione solare. Anche con il sole velato, anche in città. Il fattore non deve essere un optional: SPF 30 è il minimo sindacale se si sta fuori più di un’ora. E no, non vale dire “tanto mi scotto solo la prima volta”: la pelle ha memoria, e i danni si sommano.

            Il sole, quando lo rispetti, ti ringrazia
            C’era una generazione che prendeva il sole con l’olio Johnson’s, sì. Ma c’era anche chi metteva cappelli di paglia larghi come ombrelli e preparava decotti di malva per sfiammare le guance arrossate. Oggi abbiamo mille prodotti, mille filtri, mille promesse in tubo. Ma il segreto per convivere bene con il sole è sempre lo stesso: ascoltare il corpo, nutrire la pelle, e cominciare prima che sia troppo tardi.

            Che poi, come diceva nonna: “Il sole è come il vino: buono in piccoli sorsi, ma se esageri ti fa girare la testa”.

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              Profumo di sudore (e di libertà): la nuova tendenza beauty che riscrive le regole dell’igiene

              n tempo era tabù, oggi è oggetto di studio, marketing e rivendicazione culturale. Il sudore non è più un nemico da combattere con fragranze tropicali: è una firma biologica, un odore da armonizzare, non da cancellare. Il nuovo mantra? Smell like yourself.

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                Per decenni ci hanno insegnato che il sudore è il male. Che va coperto, mascherato, annientato a colpi di spray, sali d’alluminio e bouquet di fiori inesistenti. Le pubblicità ci hanno bombardato con ascelle fluo, promesse di 72 ore di freschezza e modelli che danzavano in slow motion dopo una passata di roll-on. Ma ora, qualcosa sta cambiando. Lentamente ma inesorabilmente, nel mondo del beauty si fa strada una nuova idea: il sudore non è il problema. Il problema è il nostro rapporto con lui.

                Si chiama skinimalism, è il trend che unisce bellezza e minimalismo, e non riguarda solo il make-up: nel 2025 il concetto si è esteso all’igiene. Sempre più brand stanno proponendo deodoranti “trasparenti”: non solo nel packaging, ma anche nella filosofia. Niente più profumi invadenti, ma formule che lavorano con la pelle e i suoi batteri, non contro di essi. L’obiettivo non è cancellare l’odore, ma armonizzarlo. Perché ogni corpo ha una sua firma olfattiva, e la nuova bellezza parte proprio da lì.

                Dimenticate quindi le ascelle che odorano di cocco e patchouli. Il nuovo oggetto del desiderio è il “non-odore”, o meglio: l’odore di te. Marchi come Corpus, Fussy, Nuud o By Humankind stanno guidando la rivoluzione: packaging minimal, formule naturali, probiotici, zero alluminio. E soprattutto, un marketing che ribalta tutto: “smell like yourself”, “celebrate your scent”, “your sweat, your story”.

                In parallelo, anche la scienza si muove. Alcuni studi indicano che l’odore corporeo ha un ruolo cruciale nell’attrazione, nell’empatia, persino nel riconoscimento affettivo. Cancellarlo del tutto sarebbe come farsi togliere le impronte digitali: comodo forse, ma un po’ inquietante. E infatti, sempre più persone iniziano a considerare la loro scia olfattiva non un difetto, ma un’identità.

                Sulle passerelle, intanto, il concetto dilaga. A Parigi, una maison ha lanciato una fragranza che si mescola volontariamente con il sudore. A Los Angeles, una top model ha confessato in un podcast di non usare più deodoranti: “Ho smesso. Il mio corpo ha imparato a regolarsi da solo. Adesso profumo di me”. Il post è diventato virale.

                Naturalmente, non tutti sono pronti. Le abitudini sono dure a morire, e il panico da ascella ancora popola i vagoni della metropolitana. Ma la direzione è tracciata. Il concetto di “bellezza inodore” inizia a scricchiolare, sotto i colpi di una generazione che preferisce essere vera piuttosto che perfetta. E se il prezzo da pagare è un alone sotto la camicia, pazienza.

                Perché la vera rivoluzione beauty non passa per il profumo che indossi, ma per quello che non ti vergogni più di avere. Odore compreso.

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