Connect with us

Sonar: tra suoni e visioni

Noel Gallagher che, per gli Europei, fece il “gran rifiuto”

Avatar photo

Pubblicato

il

    Sua mamma Peggy Gallagher è originaria di Mayo County, zona situata nel nordovest dell’Irlanda. E l’ex Oasis Noel Gallagher, grande tifoso di calcio e del Manchester City, in omaggio ai natali della madre ha fatto una dichiarazione-bomba!

    Manchester City forever!

    Il musicista torna a parlare di calcio – sua grande passione, condivisa col fratello Liam – al termine della partita che ha permesso alla sua squadra, il Manchester City (allenato dal piglia-tutto Pep Guardiola), di conquistare per la quarta volta consecutiva il campionato inglese. Intervistato dalla BBC subito dopo il fischio finale del match decisivo contro il West Ham, Noel ha tessuto le lodi della stagione trionfale della sua squadra del cuore: “Nessuno ha mai fatto come noi. Siamo una cosa a parte, il miglior club in Inghilterra davanti ad Arsenal, Manchester United e Liverpool e ce lo meritiamo. È stata una grande stagione e non siamo neanche al nostro massimo, a quanto pare”.

    Che ne penseranno i suoi fan inglesi?!?

    Ma la vera dichiarazione bomba è un’altra… e riguarda il campionato europeo che prevede il primo fischio d’inizio il 14 giugno in Germania. Al questito sulla nazionale inglese che esordisce contro la Serbia il 16 giugno, Noel ha risposto: “Non sono un tifoso dell’Inghilterra. Sono irlandese”.

    Fiero delle proprie origini

    Noel Gallagher non ha mai fatto mistero delle sue origini: la madre Peggy che lo ha cresciuto da sola insieme ai fratelli Liam e Paul dopo il divorzio dal padre, è originaria di Charlestown, una piccola località nel nordovest dell’Irlanda. Come migliaia di suoi connazionali la donna è emigrata con la sua numerosa famiglia alla periferia dell’operosa Manchester.

    La prima chitarra fu un regalo di mamma

    Fu proprio lei a iniziare Noel alla musica, donandogli la sua prima chitarra. E lui, che ha fatto la sua fortuna con il brit pop, non può che ringraziare devotamente: “Non so come sarebbe stata la mia vita senza quella chitarra. Prima mi piaceva la musica, poi è diventata un’ossessione”.

    Ricordando i tempi che furono

    L’iconico album di debutto Definitely Maybe della sua ex band, gli Oasis, compie 30 anni! Per celebrarlo, il 30 agosto uscirà Definitely Maybe (30th Anniversary Deluxe Edition) con brani registrati e poi scartati dalla sessione di registrazione ai Monnow Valley Studios, insieme agli outtake dalla versione definitiva dell’album registrati ai Sawmills Studios in Cornovaglia, mixati per la prima volta da Noel Gallagher e Callum Marinho. L’album include anche una versione demo inedita di Sad Song. Originariamente pubblicata come bonus track sull’LP, questa è una versione alternativa con la voce di Liam Gallagher.

      SEGUICI SU INSTAGRAM @INSTAGRAM.COM/LACITY_MAGAZINE

      Sonar: tra suoni e visioni

      Per una grande politica ci vuole un grande… boa!

      Avatar photo

      Pubblicato

      il

      Autore

        Recentemente ho pubblicato un articolo dove spiegavo l’ennesima candidature del buon vecchio Alice Cooper alle Presidenziali USA. Con un “non programma” di tutto rispetto, così argomentato: “Bene, sono Alice Cooper e sono un uomo problematico per tempi difficili. Non ho assolutamente idea di cosa fare, quindi dovrei adattarmi perfettamente”.

        Amanti dei serpentoni ed aspiranti politicanti

        Pensando a Vincent Damon Furnier (questo il suo vero nome all’anagrafe, nato a detroit nel 1948) non ho potuto fare una sinapsi politico-erotica con la figura di Ilona Staller, in arte (e che arte…) Cicciolina. Anche lei candidata quantomeno scomoda, cantante (anche se la sua specialità in realtà era altro) ed amante come Alice dei… pitoni. E vi giuro che in questo caso il doppio senso è totalmente involontario!

        Quello di Alice

        Cooper è considerato tra i più importanti esponenti del cosiddetto shock rock, del quale è stato definito da giornalisti ed esperti il “Padrino” (The Godfather of Shock Rock). I suoi show sono macabri, cruenti r molto spettacolari. Le sue performance live sono famose per la presenza di elementi scenici come ghigliottine, bambole impalate e il famigerato boa conscriptor (assolutamente vivo e vegeto) attorcigliato al collo. I suoi testi contengono elementi ispirati dalla narrativa horror; tuttavia, nella sua ampia produzione possiamo trovare canzoni sugli argomenti più diversi, inclusi temi di ampio respiro come la libertà di espressione, la religione e i problemi legati alla società statunitense.

        Il boa constrictor, lungo quasi 5 metri, che la rockstar americana Alice Cooper era solita portare in scena nei suoi concerti horror, nel 2017 venne azzannato da uno dei topi che costituivano la sua colazione preferita. Nel giro di poche ore, il serpenteone passò a miglior vita. Dopo qualche audizione, venne prontamente sostituito da un bellissimo esemplare della stessa razza che il cantante battezzò affettuosamente Angel.

        Racconta Cooper: “Una sera ero al Marriott Hotel di Knoxville, Tennessee e ho lasciato il boa nella doccia della mia camera. Poi, sono uscito a cena. Quando sono tornato, il serpente era scomparso: si era infilato nel tazza del bagno e da lì giù nelle tubature. Pur di recuperarlo, hanno chiamato persino dei muratori che hanno spaccato i pavimenti. Niente da fare.
        Due settimane dopo, mentre mi trovavo in un’altra città, ho letto sul giornale che al Marriot di Knoxville, la country star Charley Pride ha trovato un boa constrictor nella sua camera da letto ed è svenuto. Era Angel, il mio boa“.

        Quello di Cicciolina

        Per anni alla pornostar ungherese è stato attribuito un rapporto con un cavallo, in un film (Cicciolina Number One). Ilona Staller spiegò la verità svelando il nome dell’attrice che effettivamente girò quella scena, Denise Dior. Una leggenda alimentata dall’utilizzo – da parte di Ilona – di un serpente durante i suoi spettacoli negli spettacoli live: un boa chiamato Pito Pito. Il rettile, secondo Lorenzo Croce, presidente dell’associazione italiana difesa animali e ambiente, sarebbe morto “per l’uso improprio fatto dalla pornostar“. Leggenda metropolitana o cruda realtà?!?

        Lui ci prova da anni, lei riuscì a farsi eleggere

        Mentre Alice Cooper si candida invano per l’ennesima volta alle Presidenziali, mostrando tutta la sua inesauribile verve satirica… la Staller – ce lo ricordiamo in molti – nel 1987 fu eletta deputata nella X legislatura del Parlamento italiano, con circa 20.000 preferenze. Risultando seconda, nelle liste del Partito Radicale, solo dietro a Marco Pannella. Cinque anni più tardi, insieme a Moana Pozzi, si candidò nel Partito dell’Amore, fondato da Riccardo Schicchi e Mauro Biuzzi, ottenendo questa volta pochi consensi.

        In conclusione, non può che tornare in mente quel passaggio di Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poitiers, scritta da Fabrizio De Andrè con il grande contributo dell’amico Paolo Villaggio e contenuta nell’album d’esordio del cantautore, uscito nel 1967:

        “E’ mai possibile o porco di un cane
        che le avventure in codesto reame
        debban risolversi tutte con grandi puttane?

        Per evitare querele… il reame è l’Italia, la puttana è (spesso) la politica.



          Continua a leggere

          Sonar: tra suoni e visioni

          Quando il divo di Hollywood vuole fare la rockstar

          Avatar photo

          Pubblicato

          il

          Autore

            Me lo ricordo molto bene nel 1984 con il suo esordio nel film horror Nightmare, dal profondo della notte con Robert Englund, in cui interpreta una vittima di Freddie Kruger. Sto parlando di Johnny Depp, allora lontano da trasformarsi in oggetto del desiderio di milioni di donne, completamente liquefatte alla vista di Chocolat. E visto ho citato il cattivissimo Freddie… vi svelerò che, quando nel 1990 incontrai Englund per un’intervista in un lussuoso hotel a Milano, ebbi con lui una piacevolissima ed inaspettata chiacchierata musicale. Conoscendo la sua sorprendente passione per il gruppo scozzese dei Blue Nile di Paul Buchanan (se non li avete mai sentiti, recuperate assolutamente il loro disco d’esordio, A Walk Across The Rooftops), mi presentai nella hall dell’albergo con una copia del loro disco, che lui mi autografò con la seguente dedica: I’m your nightmare! Robert Englund.

            Robert “Freddie” Englund con un giovane e brufoloso Luca Varani…

            Pervaso dalla contagiosa febbre del rock

            Ma torniamo a bel (almeno una volta…) Johnny che, nel 1979 quando aveva sedici anni lasciò la Miramar High School in Florida per diventare un musicista rock. Nel 1980 forma la sua prima band, The Kid che, dopo aver riscosso un buon successo nei locali della Florida, si trasferì a Los Angeles, in cerca di un occasione discografia, cambiando nome in Six Gun Method. Il loro scioglimento avverà prima di ottenere uno straccio di contratto. Johnny non si da per vinto e pervaso dalla contagiosa febbre del rock entra a fare parte dei Rock City Angels, scrivendo anche una canzone, Mary, per il loro album di debutto Young Man’s Blues.

            Nicholas Cage lo spinge a fare dei provini per il cinema

            In quel periodo, grazie alla ex moglie Lori Ann Allison conosce Nicholas Cage, che lo spinge a fare dei provini per diventare attore. Depp si presenta ai provini di Nightmare con il regista Wes Craven senza avere nessuna esperienza, prima di avere una parte in Platoon di Oliver Stone nel 1986 e di diventare un teen idol con la serie 21 Jump Street. Dirà in seguito: «La mia carriera a Hollywood è iniziata per caso, non avevo nessun desiderio di diventare un attore».

            Chitarra: grande, irrinunciabile amore

            La sua passione è sempre stata la chitarra, che è riuscito a suonare negli anni ’90 in alcuni dischi di Oasis, Iggy Pop, Tom Petty, Aerosmith e Marilyn Manson, prima di entrare a far parte di una superband di Los Angeles insieme a Flea dei Red Hot Chili Peppers, Steve Jones dei Sex Pistols e Gibby Haynes dei Butthole Surfers. Lo ritroveremo poi negli Hollywood Vampires con Alice Cooper e Joe Perry. Nel 2020 registra una cover di Isolation di John Lennon in compagnia di Jeff Beck, con il quale ha pubblicato l’album 18 . «Le mie influenze artistiche più importanti sono tre: Tim Burton, Charles Baudelaire e Hunter S. Thompson» ha detto in una intervista, «Ma la musica mi ha sempre ispirato più di qualsiasi altra forma d’arte».

            Il suo stile

            Depp è certamente più rock dal punto di vista del look che della maestria alla 6 corde… un’estetica molto gipsy la sua, elaborata partendo da una base squisitamente grunge, che cita l’iconografia classica: jeans sdruciti, gilet, anelli in argento, cappelli fedora, foulard. Le sue esibizioni musicali… niente di che.

            Scegliendo i dischi per l’isola deserta

            Nella sua lista degli album preferiti c’è tutta la storia del rock: Bob Dylan, Rolling Stones, ma anche l’indie pop britannico dei Babybird, la canzone d’autore del maestro Serge Gainsbourg, il rock irlandese dei Pogues e le sperimentazioni della cantante inglese Bat for Lashes. «Ma potrei inserire nell’elenco anche tutti gli album di Patti Smith, senza distinzione» ha detto, «è una leggenda, nel vero senso della parola, una poetessa e una delle grandi sopravvissute del rock». Un posto speciale nella sua lista è riservato a Tom Waits: «È quasi impossibile selezionare un singolo disco: ha segnato il passo infinite volte».

            I suoi quindici album preferiti di sempre, tra “disconi” e “mezze ciofeche”

            Rain Dogs – Tom Waits
            Old Souls & Wolf Tickets – Chuck E. Weiss
            Blood on the Tracks – Bob Dylan
            Ex-Maniac – Babybird
            Watch Me Disappear – Augie March
            Sticky Fingers – The Rolling Stones
            Bliss and Divinidylle – Vanessa Paradis
            Two Suns – Bat for Lashes
            Rum Sodomy & the Lash – The Pogues
            Easter – Patti Smith
            Unknown Dreams – Keith Richards
            Radio Ethiopia – Patti Smith
            Histoire de Melody Nelson – Serge Gainsbourg
            Tattoo You – The Rolling Stones
            Horses – Patti Smith

              Continua a leggere

              Sonar: tra suoni e visioni

              Adele non le manda certo a dire (video)

              Avatar photo

              Pubblicato

              il

              Autore

                Se sei una star di grande successo, amata da milioni di fan e, durante un tuo concerto, uno spettatore se ne esce con una frase stupidamente omofoba, tu che fai?!? Vuoi stare forse zitta?!? Adele non fa certo parte di quelli che fanno finta di niente. Tant’è che, durante un suo show a Las Vegas, gliele ha – è proprio il caso di dirlo – cantate!

                Ha risposto per le rime ad una frase idiota

                Adele si è rivolta in termini molto decisi ed espliciti a uno spettatore intervenuto a uno degli show che la popsta britannica sta tenendo al Colosseum del Caesars Palace, a Las Vegas, nell’ambito della lunga residency nella Mecca del gioco d’azzardo a stelle e strisce.

                Cos’è una residency

                Con questo termine si intende una serie di concerti con sede fissa di un determinato artista, che possono protrarsi anche per vari anni. La città per eccellenza per cose di questo genere è proprio Las Vegas, che ogni anno accoglie vari cantanti per permettergli di esibirsi nei suoi resort e casinò. Il primo residency show in assoluto risale al 1944, quando l’estroso pianista e cantante Liberace tenne alcuni spettacoli a Las Vegas, presso il Riviera. Successivamente anche Frank Sinatra e Elvis Presley si esibirono nella medesima città, anche se gli spettacoli di Presley vennero criticati negativamente sia dai residenti del New Frontier Hotel and Casino, dove ebbero luogo, sia dai critici specializzati.

                Una dedica tutta LGBTQ+

                L’altroieri, sabato primo giugno, l’artista ha dedicato una parte del suo show alla comunità LGBTQ+ per ricordare l’inizio del Pride Mouth, mese dell’orgoglio istituito nel 1970 in seguito alla rivolta di Stonewall, New York. E proprio durante lo speech, dalla platea qualcuno ha gridato “il pride fa schifo”.

                Ca**o se mi hai fastidito!

                “Cosa?”, ha detto Adele replicando immediatamente allo spettatore. “Hai appena detto che il Pride fa schifo? Cioè, sei venuto a un mio ca**o di concerto per dire che il Pride fa schifo? Ca**o, sei scemo? Non renderti così ridicolo, ca**o. Se non hai niente di carino da dire, stai zitto, ok?”. Le tre esclamazioni (asteriscate) la dicono lunga su quanto si sia infastidita la cantante classe 1988.

                LaCity sarà presente ad una data tedesca

                La residency a Las Vegas proseguirà ancora nel mese di giugno, per poi riprendere – per un’ultima serie di concerti – a partire dal prossimo ottobre. In agosto Adele si sposterà a Monaco di Baviera, in Germania, per una residency estiva nel Vecchio Continente da dieci date tutte programmate alla Munich Messe. Noi ci saremo!

                  Continua a leggere
                  Advertisement

                  Ultime notizie

                  Lacitymag.it - Tutti i colori della cronaca | DIEMMECOM® Società Editoriale Srl P. IVA 01737800795 R.O.C. 4049 – Reg. Trib MI n.61 del 17.04.2024 | Direttore responsabile: Luca Arnaù