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Curiosità

Gli Europei di Calcio 2024 letti in chiave… erotica

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    E’ stato condotto un sondaggio per votare gli atleti partecipanti a questo Europeo da un punto di vista di “desiderio” più che di effettive “performance in campo”. Una cosa stramba che però dimostra com nella seconda metà della competizione ci sia una simmetria tra i successi e gli insuccessi negli Europei e questa indagine. Infatti gli intervistati pretenderebbero dal/la consorte di avere il permesso di vivere un’avventura in primo luogo con il capitano del Portogallo, Cristiano Ronaldo, al vertice di questa classifica con un 35% di preferenze.

    Questione di ruolo

    Anche i ruoli in campo hanno il loro fascino, al primo posto si trova il portiere (21%), seguito dal centroavanti (18%) e l’attaccante (14%), ruolo che appartiene alla stella assoluta di questo Europeo Kylian Mbappé, che nella classifica dei capitani è anche al 4° posto.

    Chi perde paga… e non seduce

    Pare che a fare goal siano proprio i calciatori più sexy mentre chi perde è in fondo alla classifica dell’inchiesta. I capitani delle nazionali con cui si vorrebbe avere un’avventura sono proprio quelli che stanno performando meglio in campo. Sono 3.649 gli utenti che tra il 16 e 29 giugno 2024 hanno partecipato al sondaggio.

    L’Italia fanalino di cosa anche qui…

    Subito dopo Ronaldo al secondo posto con un quasi 12% si trova Harry Kane dell’Inghilterra che al primo minuto dei supplementari ha consegnato il 2 a 1 alla sua nazionale passando il turno contro la Slovacchia. La classifica può essere vista anche all’incontrario, Donnarumma capitano dell’Italia che purtroppo è uscita dalla competizione giocando contro la Svizzera è fanalino di coda nella classifica, con una preferenza di neanche il 2% delle persone intervistate.

    La classifica

    Portogallo – Cristiano Ronaldo 35,2%

    Inghilterra – Harry Kane 11,6%

    Scozia – Andy Robertson 10,6%

    Francia – Kylan Mbappé 9,3%

    Spagna – Álvaro Morata 8,8%

    Svizzera – Granit Xhaka 6,9%

    Germania – Ilkay Gündogan 6,4%

    Belgio – Kevin de Bruyne 5,2%

    Olanda – Virgil van Dijk 4,1%

    Italia – Gianluigi Donnarumma 1,8%

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      Curiosità

      Labubu, il pupazzo ribelle diventato un’icona globale

      Dalle vetrine di design ai profili Instagram delle star, ecco perché tutti vogliono Labubu: non solo un giocattolo, ma un manifesto di stile e identità.

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        C’è un piccolo pupazzo con orecchie a punta e sorriso malandrino che ha stregato celebrity e collezionisti in tutto il mondo. Si chiama Labubu, e quello che a prima vista potrebbe sembrare un giocattolo eccentrico è in realtà uno dei fenomeni di culto più esplosivi della cultura pop contemporanea. Creato dall’artista Kasing Lung, Labubu è il simbolo perfetto di un’estetica anti-mainstream che mescola suggestioni fiabesche e tratti inquieti. In poco tempo è diventato un accessorio dallo charme outsider irresistibile. È nato come designer toy, ma oggi è considerato un feticcio da collezione, un oggetto d’arte in miniatura. E in piò rare versioni che raggiungono cifre a tre zeri alle aste più ambite, e un pubblico di appassionati che cresce ovunque. Da Milano a Seoul passando per New York.

        Ogni esemplare ha una sua personalità

        Ciò che rende Labubu così desiderabile è l’unicità. Ogni esemplare ha una propria personalità, con abiti e tratti sempre diversi, e viene venduto in blind box, una confezione a sorpresa che trasforma ogni acquisto in una piccola caccia al tesoro. Ma il colpo di scena è arrivato quando celebrità del calibro di Rihanna, Hailey Bieber e Lizzo hanno iniziato a mostrarlo nelle loro stories o appenderlo come charm alle borse da migliaia di dollari, decretandone lo status fashion.

        Labubu non cerca di essere “carino”

        Il suo fascino sta nella sua espressione beffarda e nel suo essere diverso da tutto. E proprio per questo piace così tanto: rappresenta chi ha il coraggio di essere sé stesso senza farsi addomesticare. Oggi chi vuole un Labubu può sperare di trovarlo in edizioni limitatissime o tentare la sorte nelle aste dedicate, come quella su Catawiki in corso fino a domani 29 giugno, dove alcuni pezzi rari – pirateschi, horror o a tema dark – fanno gola a collezionisti esperti e neofiti. Entrare nel mondo di Labubu non significa solo possedere un oggetto esclusivo, ma abbracciare un’estetica che rifiuta gli standard e celebra la stranezza come forma di bellezza.

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          Come preparare la Barca di San Pietro per predire il futuro

          Nella notte tra il 28 e 29 giugno, si rinnova la tradizione della «Barca di San Pietro», il rito dell’albume messo nell’acqua per leggere il futuro.

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            Dopo l’acqua di San Giovanni con cui vi siete lavati il 24 mattina lasciando a macerare la notte precedente in una bacinella d’acqua erbe aromatiche, fiori, e bacche preparatevi per la solennità dei santi Pietro e Paolo. Infatti nella notte tra il 28 e il 29 giugno, tocca alla Barca di San Pietro.

            Che cos’è la Barca di San Pietro

            Secondo questa antica usanza del Nord Italia, dal Piemonte al Friuli-Venezia Giulia, nella notte tra il 28 e il 29 giugno si riempie un contenitore di vetro d’acqua e lo si posa all’esterno. Un davanzale, un balcone, un prato o in giardino. Sarebbe meglio ci fossero delle piante intorno, anche quelle in vaso. Nell’acqua si mette un albume d’uovo, usando molta delicatezza cioè facendo attenzione a non romperlo. Lo si lascia lì per tutta la notte senza spostare né muovere la bacinella. Il mattino troverete nell’acqua delle forme create dall’albume. Forme che dovrebbero ricordare visivamente le vele di una barca. Un effetto che, nel corso della giornata, si dissolverà molto lentamente. Fino a scomparire del tutto intorno a mezzogiorno.

            Il soffio di San Pietro

            Secondo la credenza contadine e popolare sarebbe il soffio di San Pietro, pescatore e traghettatore di anime, che farebbe assumere all’albume nella bacinella una speciale conformazione. In base a come appariranno le cosiddette “vele” (potrebbero apparire ritte, chiuse, inclinate o allungate), si possono trarre buoni o cattivi auspici. Questa previsione nell’antichità era legata al raccolto e all’andamento dell’annata agraria. Oggi si tende a considerare di più l’individuo e quindi il tutto è autoreferenziale, si tende a riportarlo al proprio destino.

            Quelle vele raccontano quale sarà il nostro futuro

            Se saranno aperte, le vele indicheranno giornate di sole e dunque buon tempo, anche in senso figurato. Se chiuse e sottili invece saranno in arrivo pioggia e temporali e bisogna ripararsi, proteggersi. Tutto ciò non si riferisce solo al meteo, ma anche all’andamento della nostra vita.

            C’è una spiegazione scientifica?

            L’escursione termica tra giorno e notte, che nel periodo estivo è più intensa, insieme all’umidità notturna abbinata alla rugiada del mattino, provocano l’addensamento dell’albume. Il calore che viene dal terreno o dal davanzale sale e fa gonfiare lo stesso dandogli così quella forma caratteristiche delle vele bianche di una nave. Insomma meglio che leggere un oroscopo…

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              Se vuoi diventare miliardario… fai un salto su Mercurio!

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                Una scoperta che ha del sensazionale: su Mercurio è stato rinvenutio uno strato di diamente spesso 18 chilometri, un vero e proprio tesoro. A sostenerlo una simulazione da parte di studiosi cinesi e belgi pubblicata sulla rivista Nature Communications.

                Il più piccolo pianeta del Sistema solare

                Mercurio, come risaputo, è il pianeta più piccolo e interno del Sistema solare. Questo tesoro che nasconde potrebbe essere davvero senza precedenti: uno strato interamente fatto di diamante, spesso fino a 18 chilometri, al confine tra nucleo e mantello.

                Magma successivamente raffreddatosi in grafite

                Le osservazioni ravvicinate effettuate nel 2011 dalla sonda Messenger della Nasa avevano infatti rivelato che la superficie di Mercurio appare insolitamente scura a causa della diffusa presenza di grafite. Questo dettaglio suggerisce che in passato il pianeta fosse ricoperto da un oceano di magma ricco di carbonio. Lo stesso che raffreddandosi avrebbe successivamente formato una crosta di grafite.

                Prove di laboratorio che rivelerebbero la presenza del diamante

                C’era da capire se la grafite fosse l’unico materiale formatori durante la fase di cristallizzazione. Per farlo i ricercatori hanno provato a ricreare in laboratorio le medesime condizioni di pressione e temperatura interne al pianeta, mettendo a confronto i risultati delle simulazioni con modelli termodinamici.

                Fortissimo magnetismo

                Il risultato ottenuto mostrerebbe una possibilità strabiliante: la cristallizzazione del nucleo potrebbe essere la responsabile della formazioni di uno strato di diamante spesso tra i 15 e i 18 chilometri, al confine tra nucleo e mantello. L’altissima conduttività termica del diamante potrebbe favorire il trasferimento di calore dal nucleo verso il mantello, creando una stratificazione della temperatura e una modifica della convezione nel nucleo esterno liquido di Mercurio. In questo modo si spiegherebbe la generazione del campo magnetico, insolitamente forte per un pianeta di dimensioni così ridotte.

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