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Cronaca

Carlo Acutis, l’influencer di Dio

“Tutti nascono originali, ma molti muoiono fotocopie”. Queste le parole del giovane straordinario, il cui cammino verso la santità è stato veloce ma profondo, di una maturità spirituale ben oltre la sua giovane età. La sua testimonianza ha ispirato molti giovani credenti e anche per chi naviga nel mondo digitale, dove è stato riconosciuto come una figura significativa.

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    Nella storia della Chiesa cattolica, emergono talvolta figure che, pur vivendo vite brevi, lasciano un’impronta eterna. Carlo Acutis è uno di questi. Nato nel 1991 è stato un ragazzo straordinario, la cui vita semplice e la straordinaria santità lo hanno reso un esempio luminoso per molti, giovani e adulti.

    Sarà dunque santo per la Chiesa cattolica per volere di Papa Francesco dopo l’udienza con il cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle cause dei Santi, perché ritenute miracolose due guarigioni: un bambino brasiliano e una giovane della Costa Rica.

    Fin dalla tenera età, Carlo ha manifestato una profonda devozione per la fede cattolica, affascinato dall’Eucaristia, una passione che avrebbe continuato a coltivare per tutta la vita.
    La sua frequentazione della Messa quotidiana, la preghiera del Rosario e la lettura delle Scritture erano parte integrante della sua routine, dimostrando una maturità spirituale al di là della sua giovane età. Ma la vita di Carlo non è stata priva di sfide.
    All’età di quindici anni, ricevette una diagnosi che avrebbe sconvolto chiunque: la leucemia. Nonostante la gravità della malattia, Carlo affrontò la sua condizione con una forza e una serenità che hanno sorpreso medici e familiari. La sua fede in Dio non vacillò, anzi si rafforzò, diventando la sua fonte di conforto e speranza durante le terapie e le sofferenze fisiche.

    Ma ciò che rende Carlo Acutis un esempio di santità straordinaria è la sua capacità di vivere la sua fede nella quotidianità. Pur lottando contro la malattia, Carlo mantenne una gioia e una generosità contagiose. Il suo amore per il prossimo si manifestò in gesti concreti di carità e servizio, dimostrando che la santità non risiede solo in gesti eccezionali, ma anche nelle azioni quotidiane compiute con amore e dedizione.

    Il suo amore per Dio si univa alla sua passione per la tecnologia e l’informatica, tanto che è stato definito il “patrono di Internet”. Carlo comprendeva che anche in questo ambito, spesso considerato distante dalla sfera spirituale, era possibile diffondere il messaggio evangelico e testimoniare la bellezza della fede.

      Cronaca

      RC auto aumenti a gogò

      L’andamento dei premi RC auto in Italia mostra una tendenza generale all’aumento, con variazioni significative tra le diverse regioni. Tuttavia, segnali recenti indicano una possibile inversione di tendenza con un lieve calo nei premi su base semestrale. Gli automobilisti dovranno monitorare attentamente questi trend per gestire al meglio i costi assicurativi.

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      aumenti per l'RC auto in tutta Italia

        Aumenti in tutte le regioni si stanno registrando per i rinnovi delle assicurazioni RC auto.
        Secondo molti osservatori e Assicurazione.it, i premi medi per assicurare un’auto in Italia sono aumentati dell’8,1% su base annua, arrivando a una media di 602,37 euro a giugno 2024. Questo rappresenta un incremento di circa 45 euro rispetto a giugno 2023. Tuttavia, negli ultimi sei mesi si osserva un’inversione di tendenza con una riduzione dei premi dell’1,7% a livello nazionale.

        Aumenti costanti in tutte le regioni

        L’aumento dei premi non è stato uniforme in tutta Italia. Le regioni che hanno registrato i maggiori rincari sono: Lazio: +12,6%, seguito dalla Liguria: +11,9%, quindi il Trentino-Alto Adige: +11,2%, la Puglia: +10,6%, Lombardia e Toscana: +10% Dall’altro lato, alcune regioni hanno contenuto i rincari che comunque ci sono stati. Per esempio si va dalla Basilicata: +0,2% (praticamente stabile rispetto allo scorso anno), alle Marche: +1,4%, Calabria: +3,3%, Friuli-Venezia Giulia: +3,7%

        I valori assoluti di alcuni premi

        Analizzando i premi medi in valore assoluto, la situazione varia notevolmente tra regione e regione. La Campania è la regione con il costo più elevato per assicurare un’auto, con una media di 1.055,80 euro, il 75% in più rispetto alla media nazionale. Segue la Puglia dove si sborsano mediamente 683,31 euro. Quindi il Lazio con 645,27 euro. Tra le regioni dove assicurare un’auto costa meno si annoverano il Friuli-Venezia Giulia: 396,84 euro, la Lombardia con 477,55 euro. Segue il Trentino-Alto Adige con 478,43 euro.

        Ci aspetta un futuro più stabile

        Andrea Ghizzoni, del sito di comparazioni economiche Facile.it, sottolinea che, nonostante l’incertezza economica, si prevedono segnali positivi legati al rallentamento dell’inflazione e alla stabilizzazione dei tassi di sinistrosità. Questo potrebbe portare a una progressiva stabilizzazione dei premi RC auto.

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          Cronaca

          Vitalizi e pensioni costano più degli stipendi dei parlamentari

          Nonostante gli sforzi per ridurre i costi della politica, il peso delle pensioni e dei vitalizi continua a crescere, evidenziando la necessità di ulteriori riforme strutturali per garantire la sostenibilità del sistema previdenziale del Parlamento italiano. Questo trend pone l’accento sull’importanza di un approccio più rigoroso e trasparente nella gestione delle risorse pubbliche, per evitare che i risparmi iniziali vengano vanificati da spese non previste.

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            Negli ultimi anni, il Parlamento italiano ha visto una sorprendente inversione di tendenza. La spesa per pensioni e vitalizi degli ex parlamentari ha superato quella per gli stipendi dei membri in carica. Questo fenomeno è emerso nonostante la riduzione del numero di deputati e senatori e le riforme attuate per ridurre i costi della politica.

            L’aumento delle spese pensionistiche

            L’abolizione dei vitalizi per i parlamentari eletti dopo il 2012 e l’introduzione del sistema contributivo non sono bastati a frenare l’aumento delle spese pensionistiche. Infatti, mentre la spesa per gli stipendi dei parlamentari in carica è diminuita a seguito della riduzione dei seggi, le richieste di pensione da parte degli ex parlamentari sono aumentate, facendo lievitare i costi.

            Le cifre del 2024

            La previsione di spesa per gli stipendi dei senatori è di circa 50 milioni di euro, mentre quella per le pensioni degli ex senatori e i loro familiari è di 64 milioni di euro.
            La spesa prevista per gli stipendi dei deputati in carica è di 89 milioni di euro, mentre quella per le pensioni e i vitalizi degli ex deputati è di 148 milioni di euro.

            I tagli e le riforme

            Le riforme del 2012 e i tagli del 2018 ai super assegni dei vitalizi ante 2012, promossi dai 5 Stelle, sono stati parzialmente efficaci. Tuttavia, il Senato ha recentemente annullato questi tagli, restituendo i soldi agli ex senatori, mentre la Camera ha confermato le riduzioni in una versione attenuata, che consente ancora una discreta flessibilità nell’aumentare gli assegni in casi particolari.

            La situazione attuale

            L’aumento delle spese pensionistiche è dovuto anche alla diminuzione del numero di parlamentari, che ha comportato un aumento delle richieste di pensione da parte degli ex membri. Ad esempio, alla Camera, la spesa per le pensioni nel 2019 era di 134 milioni di euro, mentre nel 2024 è salita a 148 milioni di euro. Al Senato, la spesa è passata da 45 milioni di euro nel 2019 a 64 milioni di euro nel 2024.

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              Mondo

              Un tiktoker è morto in diretta e il mukbang finisce sotto accusa

              Originariamente creato per combattere l’isolamento sociale, questo fenomeno si è trasformato in una competizione per mangiare enormi quantità di cibo, spesso mettendo a rischio la salute dei partecipanti.

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                La tragica morte della streamer cinese Pan Xiaoting durante una diretta di mukbang ha riacceso il dibattito sui pericoli di queste challenge legate al cibo. Il mukbang, nato quattordici anni fa in Corea del Sud, è diventato popolare in tutto il mondo. Originariamente creato per combattere l’isolamento sociale, questo fenomeno si è trasformato in una competizione per mangiare enormi quantità di cibo, spesso mettendo a rischio la salute dei partecipanti.

                Da passatempo a pericolo pubblico

                Il mukbang, per chi non lo sapesse, è una moda coreana dove la gente mangia davanti a una telecamera mentre altri guardano. Suona innocuo? Certo, se ti piacciono le maratone di cibo e i contorni di bulimia. È nato per combattere la solitudine, ma è diventato una sfida estrema per chi può ingerire più calorie in meno tempo. Bel progresso, eh?

                Campioni di calorie

                Molti creator hanno cavalcato l’onda del mukbang per fama e fortuna. Prendiamo Nikocado Avocado negli Stati Uniti: quasi 4 milioni di follower e un fegato che probabilmente si sta scrivendo la lettera di dimissioni. In India, MaddyEats è diventata una celebrità ingurgitando chili di pietanze per oltre un miliardo di visualizzazioni. Sulgi Yang dalla Cina ha un pubblico di oltre 15 milioni di utenti che adorano guardarla mangiare come se non ci fosse un domani. E poi c’è Hungry Fat Chick negli Usa, che ha guadagnato oltre un milione di dollari grazie alle sue abbuffate. E pensare che c’era chi diceva che mangiare non paga.

                Come rovinarsi la vita un boccone alla volta

                Mangiare per intrattenere è diventato pericoloso. Molti mukbanger soffrono di disturbi alimentari e diffondono messaggi nocivi. Il professor Harris della Nottingham Trent University spiega che queste sfide possono causare problemi gastrici, aumenti di glucosio e lipidi, disturbi elettrolitici e perfino infarti. Insomma, una cena che può letteralmente ucciderti.

                Basta mukbang, per favore

                Alcuni paesi come Cina e Malesia stanno cercando di vietare questi video, imponendo sanzioni pesanti. La morte di Pan Xiaoting è solo l’ultimo triste esempio di come questo fenomeno possa degenerare in pratiche letali. Diciamocelo, guardare qualcuno che si abbuffa fino a star male non è mai stata una buona idea, e ora ne abbiamo la prova.

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