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Cose dell'altro mondo

Il fantasma dell’umido: si traveste da spettro per buttare la spazzatura a Monreale

Con un lenzuolo in testa e un sacchetto in mano, il “fantasma dell’umido” sperava di farla franca. Ma la polizia municipale ha seguito le sue tracce fino a casa, infliggendogli una multa e scatenando l’ilarità del sindaco e dei cittadini

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    A Monreale, in provincia di Palermo, la raccolta differenziata ha toccato l’80%, ma c’è sempre chi tenta di eludere le regole. L’ultimo a provarci è stato un uomo – o forse una donna – che ha deciso di travestirsi da fantasma per gettare l’immondizia in modo illegale. Con un lenzuolo bianco calato sulla testa e un sacco della spazzatura in mano, ha sfidato i turni e le regole, convinto che bastasse un costume per non farsi riconoscere.

    Il “fantasma dell’umido” ha pensato che una mascherata fosse la via più semplice per liberarsi dei rifiuti senza pagare dazio. Ma non ha fatto i conti con le telecamere di videosorveglianza, ormai puntate su ogni angolo della città. Gli agenti della polizia municipale lo hanno seguito in diretta, dalle prime manovre furtive davanti ai cassonetti fino al momento in cui, sfilato il lenzuolo, è tornato a casa convinto di averla fatta franca.

    “Ciò che ha ottenuto – ha commentato il sindaco di Monreale Alberto Arcidiacono – è che verrà preso in giro da tantissimi”. Un siparietto tragicomico, che ha fatto il giro dei social e ha scatenato l’ironia degli utenti. Ma dietro la risata resta la fermezza del Comune. “Abbiamo installato le telecamere non per sanzionare, ma per educare i pochi che si ostinano a non rispettare la differenziata”, ha precisato il primo cittadino.

    E l’assessore Giulio Mannino ha rincarato la dose: “A ogni ‘furbetto’ deve essere chiaro che il suo comportamento non resta impunito. Daremo la caccia a questi fantasmi e li porteremo alla luce”.

    Il travestimento fantasioso dell’uomo – che forse sperava di passare inosservato – è stato invece la sua condanna. Il Comune ha potuto risalire con esattezza al suo domicilio e notificargli la sanzione. E ora che la sua impresa è venuta a galla, la beffa è doppia: una multa salata e la berlina pubblica.

    Il caso del “fantasma dell’umido” è solo l’episodio più curioso di un fenomeno più ampio. Come spiega il sindaco, la zona di San Martino delle Scale è spesso teatro di abbandoni illeciti. “Chi viene a fare le scampagnate lascia di tutto, anziché portarlo via – dice Arcidiacono – comportamenti inqualificabili che stiamo cercando di fronteggiare”.

    Questa volta, però, il trasgressore ha superato la fantasia. Travestirsi da spettro per non farsi beccare. Peccato che a Monreale, anche i fantasmi hanno un volto. E, come ha detto il sindaco, ora c’è solo da ridere.

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      Scontrino da mille euro per la colazione a Disneyland: “Se trovo quel topo lo rapino”, il papà ironizza sul conto stellare per mangiare con le principesse

      Succede in California, nel magico mondo di Disneyland: un padre pubblica sui social lo scontrino da capogiro per una colazione speciale con principesse, tre portate e attività a tema. “Esperienza indimenticabile”, dice. Ma solo dopo essersi ripreso dallo shock del conto.

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        Si sa: un genitore farebbe di tutto per far felici i propri figli. Anche portarli a fare colazione con Belle e Cenerentola, nel cuore incantato di Disneyland. Ma a volte il prezzo della felicità infantile può lasciare… l’amaro in bocca. È il caso di John Tolkien, padre americano che ha deciso di regalare alla famiglia una colazione fiabesca al Disney Grand Californian Hotel. Tutto molto magico, fino al momento del conto.

        Lo scontrino? 938 dollari, più una mancia da 150. Totale: 1.088 dollari. Circa mille euro per tre adulti, due bambini, tre portate e un Bloody Mary di troppo. Il commento del papà su X (ex Twitter) è diventato virale: «Ho quasi sputato il caffè. Se trovo quel maledetto topo, giuro che lo rapino». Topo ovviamente inteso come Mickey Mouse, che da oggi ha probabilmente un nuovo soprannome: il “ladro del mattino”.

        Il pacchetto, in effetti, non è una semplice colazione: è una vera e propria “esperienza” immersiva nel mondo Disney, con principesse che leggono fiabe ai piccoli, piatti raffinati e ambientazioni curate nei minimi dettagli. L’offerta parte con antipasti gourmet (panini all’astice, bignè e simili), prosegue con piatti principali differenziati tra adulti e bambini (dai mac & cheese al tartufo per i grandi ai waffle a forma di Topolino per i più piccoli) e si chiude con dessert da favola.

        Il prezzo? Altissimo, ma secondo Tolkien ne è valsa la pena. «I bambini si sono divertiti un mondo – racconta – ma hanno imparato qualche parola nuova quando ho visto il conto». Una battuta che, tra like e condivisioni, ha acceso il dibattito: è giusto pagare cifre del genere per un’esperienza così? Oppure la magia ha un prezzo che solo i genitori possono davvero capire?

        In ogni caso, i sorrisi dei bambini sembrano aver compensato il salasso. Ma il caffè, quello, magari la prossima volta sarà meglio berlo prima di chiedere il conto.

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          Supercelle, bombe d’acqua, trombe d’aria: il dizionario semplice del maltempo estivo

          Dai temporali improvvisi alle piogge torrenziali, dalle grandinate devastanti alle ondate di caldo africano: il linguaggio del meteo è diventato sempre più tecnico e allarmante. Ma che cos’è davvero una bomba d’acqua? E cosa distingue un temporale da una supercella? Un piccolo vocabolario per capire meglio il cielo che ci cade in testa.

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            Ogni volta che un temporale estivo si abbatte sull’Italia, i titoli parlano di bombe d’acqua, supercelle, nubifragi, trombe d’aria. Eppure, nonostante l’uso continuo, pochi sanno davvero cosa si nasconde dietro questi termini. Il cambiamento climatico ha reso più frequenti e intensi certi fenomeni, ma anche il linguaggio con cui li raccontiamo è cambiato. Spesso drammatizzato, a volte impreciso, quasi sempre tecnico. Proviamo allora a fare un po’ di chiarezza.

            Bomba d’acqua è forse l’espressione più diffusa. Ma attenzione: non è un termine meteorologico ufficiale. Indica un temporale particolarmente violento e improvviso, capace di far cadere in pochi minuti una quantità d’acqua enorme, fino a 50/100 millimetri. È il classico rovescio che allaga le strade, manda in tilt i tombini e sorprende chiunque sia all’aperto. In gergo tecnico si parla di “precipitazioni estreme a breve termine”.

            Poi ci sono le supercelle, che invece sono un termine scientifico vero e proprio. Sono temporali intensi e organizzati, caratterizzati da un nucleo rotante di aria – il mesociclone – che può durare ore, spostandosi e generando fenomeni molto pericolosi come grandinate di grandi dimensioni, raffiche di vento violentissime e persino trombe d’aria. A differenza dei classici temporali “a sviluppo verticale”, le supercelle sono veri mostri atmosferici, alti anche 10 o 12 chilometri. In Italia si formano soprattutto in estate e nelle ore pomeridiane, spesso in Pianura Padana o sulle zone prealpine.

            Un’altra espressione che si sente spesso è nubifragio. Anche qui c’è confusione. Non basta che piova forte: si parla di nubifragio solo quando la quantità di pioggia supera una certa soglia (generalmente 30 mm in un’ora) accompagnata da forte vento, tuoni, fulmini e a volte grandine. È il classico evento che causa danni in città, allagamenti, alberi abbattuti.

            E poi ci sono le trombe d’aria, che molti confondono con i tornado. Tecnicamente, le trombe d’aria sono proprio i tornado di minore intensità che si formano anche in Italia. Sono colonne d’aria in rotazione che si sviluppano dalla base di un temporale fino al suolo, capaci di spazzare via tutto ciò che incontrano. Anche se spettacolari, nel nostro Paese sono spesso più deboli rispetto a quelli statunitensi, ma non per questo innocui.

            Infine, le ondate di calore. Non bastano due giorni di caldo per definirle tali: si parla di ondata quando temperature elevate e sopra la media stagionale si mantengono per almeno tre giorni consecutivi, soprattutto se associate ad alti livelli di umidità e scarsa ventilazione. Sono eventi che mettono a rischio soprattutto anziani, bambini e persone fragili, e che ormai in estate non sono più l’eccezione, ma la norma.

            Saper distinguere questi termini non è solo una questione di precisione: è un modo per capire meglio i fenomeni che ci colpiscono, prepararci ad affrontarli e, soprattutto, interpretare con attenzione le allerte emesse dalla Protezione Civile. Perché dietro a ogni parola, c’è un cielo che cambia – e non sempre in meglio.

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              Sesso, fruste e hostess: equipaggio British Airways finisce per errore in un motel a luci rosse a Milano

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                Letti bondage, orgie in corso e sex worker alla porta: dodici membri dell’equipaggio della British Airways si sono ritrovati intrappolati in un motel a ore a luci rosse di Milano, per un errore che pare uscito da una sceneggiatura comica ma che ha avuto conseguenze serissime. Lo staff, scambiando il sobrio Mo.om Hotel con il vicino Mo.om Motel, ha mandato piloti e hostess dritti dritti in una versione lombarda di “50 sfumature di grigio”.

                Una notte da incubo (erotico)

                La vicenda è stata raccontata dal tabloid The Sun, che ha riportato le dichiarazioni di una fonte interna alla compagnia: “L’equipaggio si è ritrovato circondato da gabbie, imbracature, specchi sui soffitti e rumori… difficili da descrivere”. Il personale, esausto dopo il volo, ha cercato di dormire invano: a tenerli svegli, una rumorosa orgia non stop e l’arredamento più sadomaso che hot.

                Sex toys e “fluidi sospetti”

                Non solo bondage e gemiti: lo staff avrebbe segnalato anche presunti giri di prostituzione e droga all’interno dell’hotel, con sex worker visibili sin dall’ingresso e pronti a offrire i loro servizi… proprio ai dipendenti della compagnia. Alcuni avrebbero anche trovato “fluidi sospetti” in stanza. Il commento? “Da far rabbrividire”.

                Nessuno ha chiuso occhio

                Il danno non è stato solo all’immagine: molti membri dell’equipaggio non sono stati in grado di operare sui voli del giorno successivo. Un errore, certo, ma non a costo zero. E la compagnia si è affrettata a rispondere. In una nota ufficiale, un portavoce ha confermato l’accaduto: “Un numero ristretto di membri dell’equipaggio è stato alloggiato in camere d’albergo non approvate. Stiamo indagando per evitare che succeda ancora”.

                Le vasche a forma di… vagina

                Il dettaglio più discusso resta però l’arredamento: oltre agli specchi strategici e alle imbracature in pelle, alcune camere del Motel Mo.om sono dotate di una vasca idromassaggio a forma anatomica esplicita. Un dettaglio impossibile da ignorare. E anche da dimenticare.

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