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Cose dell'altro mondo

Toglieteci tutto tranne la vacanza: coppia lascia il figlio di 10 anni all’aeroporto di Barcellona

I genitori, pronti per il volo, hanno preferito non rinunciare alle ferie e hanno mollato il figlio al terminal. La polizia li ha fermati poco dopo, prima del decollo, tra l’incredulità dei passeggeri e dello staff aeroportuale.

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    Per loro la vacanza era sacra. Così, quando al check-in dell’aeroporto di Barcellona El Prat hanno scoperto che il passaporto del figlio di dieci anni era scaduto, non si sono fatti troppi scrupoli: valigia in mano e imbarco confermato, lasciando il piccolo da solo al terminal. Al bambino, spaesato ma obbediente, è stato promesso che un parente sarebbe arrivato a prenderlo a breve.

    Il “piano”, però, è durato lo spazio di pochi minuti. Il personale aeroportuale, insospettito dalla presenza del minore senza adulti, ha subito allertato la polizia. Quando gli agenti hanno ascoltato il racconto del bambino — «i miei genitori sono partiti, arriverà uno zio» — hanno immediatamente avviato le ricerche dei due turisti senza scrupoli.

    I genitori, già seduti a bordo del loro volo pronto al decollo, sono stati fatti scendere dall’aereo tra lo sguardo basito degli altri passeggeri. Condotti in centrale, hanno dovuto spiegare perché avessero deciso di abbandonare il figlio pur di non perdere la vacanza.

    Il caso ha fatto il giro dei social spagnoli dopo che la coordinatrice dei controllori di volo, Lilian, ha raccontato l’episodio su TikTok. Nei commenti, indignazione e ironia si sono mescolate: c’è chi parla di “genitori irresponsabili” e chi, con sarcasmo, li definisce “turisti modello che non rinunciano mai al viaggio”.

    Ora per la coppia, oltre alla figuraccia internazionale, potrebbe arrivare anche un’inchiesta per abbandono di minore. Una cosa è certa: la loro vacanza da sogno è finita prima ancora di cominciare.

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      Una modella si fa allungare le gambe chirurgicamente per compiacere il marito

      La modella e star dei reality tv britannici, Theresia Fischer si è sottoposta a interventi chirurgici per diventare più alta. Lo voleva il marito.

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        Quella di Theresia Fischer, modella e star della tv britannica, è stata una delle storie più incredibili mai lette e discusse. Lei che di reality ne ha girati tanti, ma proprio tanti, forse non si era accorta che la scelta che ha fatto è una bella sceneggiatura per una serie tv tra il fantascientifico e l’horror.

        Una scelta per assecondare i desideri del suo ex marito

        Per accontentare il marito – che nel frattempo ha avuto modo di diventato un ex marito – che la voleva più alta, Theresia si è sottoposta a una sere di interventi chirurgici per allungarsi le gambe!! Sì, sì avete letto bene: allungare le sue gambe. Per assecondare la richiesta dell’uomo con cui ha vissuto dal 2016 al 2022 Theresia si è sottoposta a numerosi interventi chirurgici spendendo 128 mila sterline (poco più di 151 mila euro). Risultato? Oggi Theresia è alta 184 cm rispetto ai suoi originali 170 cm.

        Interventi complessi e dolorosi per le nuove gambe

        Il procedimento, complesso e doloroso, ha previsto l’inserimento di barre in metallo nelle ossa delle gambe, rimosse solo dopo la crescita di nuovo tessuto osseo. Nonostante il lungo percorso di riabilitazione, Theresia è ora in grado di camminare senza dolore e spera di riprendere la sua carriera nella moda. Tuttavia, il matrimonio è finito in un divorzio, e la modella, ha dichiarato di sentirsi finalmente libera. “Posso fargli il dito medio perché non ha ottenuto ciò che voleva“. Oggi Theresia ha una nuova relazione e ha riflettuto su cosa significhi davvero l’amore: “sostegno, tolleranza e arricchimento, non subordinazione“.

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          Dalla kiss-cam al tribunale: Kristin Cabot divorzia dopo lo scandalo Coldplay, l’ex moglie di Andrew: «A lui interessano solo i soldi»

          Lo scandalo è esploso in mondovisione: la telecamera li ha sorpresi abbracciati e Chris Martin li ha scherzosamente smascherati dal palco. Poi le dimissioni di lui, il divorzio di lei e le parole velenose dell’ex moglie di Cabot: «Se l’è cercata, non è certo il marito ideale».

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            Una storia da rotocalco internazionale che parte da un concerto e finisce in tribunale. Kristin Cabot, 52 anni, ha depositato istanza di divorzio dal marito Andrew Cabot, facoltoso erede di Boston del gruppo Privateer, colosso del rum, meno di un mese dopo lo scandalo esploso al Gillette Stadium durante lo show dei Coldplay.

            Il 16 luglio, la famigerata kiss-cam ha inquadrato lei e Andy Byron, allora Ceo della big tech Astronomer, in atteggiamenti fin troppo complici. Sul palco, Chris Martin ha sorriso e commentato: «O hanno una relazione… o sono molto timidi». Una battuta che, nel giro di poche ore, ha incendiato i social e scoperchiato un caso globale. I due hanno provato a schermarsi, ma era troppo tardi: le immagini hanno fatto il giro del mondo, costringendo Byron a lasciare l’azienda dopo una sospensione e travolgendo la vita privata della Cabot.

            Secondo i documenti consultati dal Daily Mail, il 13 agosto la donna ha chiesto ufficialmente la separazione presso il tribunale di Portsmouth, nel New Hampshire. Un passaggio che suggella la crisi di una coppia che solo cinque mesi prima aveva acquistato una villa da oltre due milioni di dollari sulla costa atlantica, segno di un legame che sembrava ancora solido.

            Ma a far rumore non è solo la rottura: ci sono anche le parole dell’ex moglie di Andrew Cabot, Julia, che non ha risparmiato veleno. «Non è esattamente il marito ideale, e lei non è la moglie dei sogni. Ma lui se l’è cercata», ha detto. «Dopo il caso della kiss-cam ho ricevuto messaggi con una sola parola: karma. È come dire che quello che semini, raccogli. A lui interessano solo i soldi».

            Al momento del “tradimento in diretta”, Andrew si trovava in Giappone per lavoro. È stato al ritorno che ha scoperto tutto. Secondo alcune fonti, la coppia era già in crisi da mesi, ma il crollo è stato inevitabile dopo l’esplosione mediatica. Adesso i due dovranno affrontare non solo il divorzio, ma anche la battaglia legale per la lussuosa casa acquistata di recente.

            Da un palco rock a un’aula di tribunale, la parabola di Kristin e Andrew Cabot si consuma sotto gli occhi del mondo. Una storia in cui la musica è stata solo la scintilla: il resto lo hanno fatto orgoglio, denaro e un matrimonio ormai in fiamme.

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              Mille miliardi per Musk: il Cda Tesla gli promette l’assegno più grande della storia, ma solo se diventa un dio dell’auto e dei robot

              Per incassare, il ceo dovrà portare Tesla a una capitalizzazione di 8,5 trilioni, vendere milioni di auto elettriche, robotaxi e androidi con intelligenza artificiale. Un obiettivo titanico, che aumenterebbe il suo potere al 25% del gruppo.

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                È il pacchetto retributivo più folle mai messo nero su bianco nella storia del capitalismo: mille miliardi di dollari, ma solo se Elon Musk riuscirà a trasformare Tesla nell’azienda più preziosa mai esistita. Il consiglio di amministrazione ha presentato agli investitori un piano che non prevede stipendi né bonus, ma un rilascio progressivo di azioni, legato a traguardi da fantascienza.

                La presidente Robyn Denholm lo ha detto chiaramente: «Fidelizzare e incentivare Elon è fondamentale affinché Tesla diventi l’azienda più preziosa della storia». La formula è pensata per allineare “uno straordinario valore azionario di lungo periodo con incentivi che favoriranno le massime prestazioni del nostro leader visionario”. Tradotto: se Musk porta Tesla dove promette, diventa il padrone assoluto.

                Gli obiettivi sono titanici. La capitalizzazione dovrà passare dagli attuali 1,09 trilioni a 8,5 trilioni di dollari. Sul fronte industriale, Musk dovrà vendere altri 12 milioni di auto elettriche, mettere in strada 1 milione di vetture a guida autonoma nella rete Robotaxi, commercializzare 1 milione di robot dotati di intelligenza artificiale e moltiplicare per 24 gli utili rettificati, fino a quota 400 miliardi.

                Un percorso che sembra scritto per un supereroe piuttosto che per un imprenditore, eppure non è nuovo per Musk. Nel 2018 aveva già ottenuto un maxi-piano da oltre 50 miliardi, poi annullato da un tribunale del Delaware che lo giudicò eccessivo e mal calibrato. Oggi la scommessa è ancora più alta, con una posta che potrebbe portare Musk a detenere almeno il 25% della società, garantendogli un controllo quasi assoluto.

                I mercati osservano con una miscela di entusiasmo e scetticismo. Tesla è già il gruppo automobilistico più discusso del pianeta, capace di spostare miliardi di dollari in Borsa con un semplice tweet del suo fondatore. Ma gli obiettivi del nuovo piano implicano rivoluzioni tecnologiche e industriali che, al momento, sono più nei sogni di Musk che nei bilanci dell’azienda.

                Se anche una parte di queste promesse si avverasse, Musk rafforzerebbe la sua posizione di uomo più ricco del mondo e imprimerebbe una svolta epocale al settore. Se fallisse, però, resterebbe il dubbio su quanto il mito del visionario possa ancora reggere di fronte alla realtà di numeri impossibili da raggiungere.

                Insomma, il futuro di Tesla si gioca su un tavolo da poker: Musk rilancia con mille miliardi, ma a decidere se il bluff funziona saranno i mercati e, soprattutto, la sua capacità di trasformare l’automotive in un laboratorio di robot e intelligenze artificiali.

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