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Cronaca

Il tormentone di William Shakespeare. Chi era davvero?

Chi era veramente William Shakespeare? Ce lo siamo chiesti milioni di volte e in epoche diverse.

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    E’ un vero e proprio tormentone di livello cosmico e ormai secolare: chi era veramente William Shakespeare? Ce lo siamo chiesti milioni di volte e in epoche diverse. Rispetto al già detto e al già scritto ora arriva una comparazione di 59 antichi manoscritti che dicono che…

    Shakespeare era il Duca di Oxford

    Secondo le nuove ricerche il poeta sarebbe stato il Duca di Oxford. Il nuovo studio che sancisce una nuova verità sull’autore è stato condotto da Roger Stritmatter professore della Coppin State University di Baltimora (Usa). Naturalmente l’indagine per essere accettata dal mondo accademico è stata pubblicata su una rivista: Critical Survey. Nell’articolo viene spiegato che attraverso la radiografia e interpretazione dei manoscritti, è stato possibile comparare la scrittura di Shakespeare con quella del nobile, Duca di Oxford.

    Povero Shakespeare dopo quattro secoli non sappiamo ancora chi è

    Shakespeare sarebbe stato lo pseudonimo di una donna, che in quanto tale non poteva scrivere opere teatrali, o ancora che l’autore fosse siciliano e non inglese. L’alone di mistero intorno alla sua figura non ci abbandona. 400 anni dopo la sua morte fa ancora domandare a tanti quale fosse la sua reale identità. L’autore di Romeo e Giulietta e dell’Amleto era uno pseudonimo? Centinaia di ipotesi sciorinate nel corso dei secoli non sono ancora mai riusciti a risolvere l’enigma. Sempre che di enigma si tratti.

    La nuova scoperta

    La prima volta che seriamente qualcuno ha messo in discussione con dati alla mano la vera identità del poeta risale nientemeno che al 1598. Questo grazie al libro Palladis Tamia, Wits Treasury, un testo pubblicato dal teologo Francis Meres. Secondo Stritmatter nel suo testo Meres sostiene che Shakespeare era lo pseudonimo di Edward de Vere, 17esimo conte di Oxford. Capitolo chiuso? Neanche per sogno.

    Stritmatter osserva che nel suo libro Meres ha cofrontato otto scrittori greci, con otto scrittori latini e otto scrittori inglesi. Meres cita Shakespeare nove volte, lodandolo come poeta e drammaturgo ed elencando dodici delle sue opere. Alcuni sembrano asimmetrici mentre altri nascondono una simmetria. Tra questi appare come la scrittura del fantomatico Conte di Oxford riesca a essere allineata con quella di Shakespeare. Ma ci sono ancora dei ma…

    Le parole all’esperta

    A commentare la scoperta di Stritmatter è stata la studiosa Ros Barber, che da anni insegna studi shakespeariani alla Goldsmiths University di Londra, che dopo un attimo di scetticismo e perplessità alla fine delle sue indagini avalla la ricerca del professore americano.

      Cronaca

      Ultima ora: Chico Forti esce dal carcere negli Usa

      Dopo anni di battaglie legali Chico Forti tornerà presto in Italia. Oggi, in attesa del trasferimento, ha ufficialmente lasciato il carcere dove era detenuto.

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        Chico Forti, il 65enne imprenditore trentino condannato all’ergastolo negli Stati Uniti per l’omicidio di Dale Pike, ha lasciato il carcere di Miami e si trova attualmente trattenuto dall’Agenzia statunitense per l’immigrazione in attesa del trasferimento in Italia. Il rientro nel suo paese d’origine è previsto entro due o tre settimane.

        Forti è stato detenuto negli Stati Uniti per 24 anni e si è sempre dichiarato innocente. Recentemente ha siglato un accordo con il giudice federale statunitense per scontare il resto della pena in Italia. L’autorizzazione al trasferimento è stata annunciata dalla premier Giorgia Meloni durante una visita a Washington. Secondo fonti vicine a Forti, la media di attesa per la consegna è di 4-5 mesi dopo la sentenza di riconoscimento italiana, ma si spera che nel suo caso il processo sia più rapido.

        Nella scheda del Florida Department of Correction, alla data di inizio custodia del 7 luglio 2000, è stata aggiunta quella di ieri come data del rilascio. Nel frattempo, Forti è trattenuto dall’Immigration and Customs Enforcement.

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          Cronaca

          Giuliano Peparini solleva il velo sugli abusi nel mondo della danza

          L’ex coreografo di Amici e fondatore della sua Academy, ha posto l’accento sulla sicurezza dei giovani ballerini, rivelando di essere stato vittima di abusi sessuali durante la sua formazione. Promette un ambiente sicuro e offre supporto psicologico gratuito per gli studenti. Inoltre, si impegna a contrastare anche i disturbi alimentari nel mondo della danza, dimostrando un forte impegno per il benessere degli allievi.

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            «Nessuno ne parla mai, ma gli abusi sono sempre esistiti nel nostro ambiente. Lo dico perché l’ho provato sulla mia pelle», Giuliano Peparini, rinomato coreografo e figura di spicco nell’ambiente della danza, ha posto la sicurezza dei giovani allievi al vertice delle sue priorità.

            Durante la solenne inaugurazione della sua Academy, ha affrontato un tema cruciale e spesso trascurato: gli abusi sessuali nel mondo della danza. Peparini, esperto del settore e fratello della celebre Veronica, ha condiviso il suo personale percorso come vittima di molestie durante gli anni della sua formazione. Questo coraggioso atto rivela una volontà di trasparenza e impegno nel contrastare un problema dilagante ma spesso ignorato.

            «Quando ero giovane io ci venivano chieste cose che normali, in realtà, non erano». Giuliano racconta: «Per esempio, alcuni insegnanti volevano discutere della lezione o del mio percorso mentre loro si facevano la doccia, completamente nudi. Io mi sentivo a disagio, intuivo che fosse una richiesta strana ma non ero l’unico a ricevere questo genere di “inviti”. Paradossalmente era la normalità. Infatti non ne parlai mai in famiglia». 

            La visione di Peparini è quella di creare un ambiente sicuro e accogliente per i giovani talenti che frequentano la sua Academy. Egli ha dichiarato che la sua missione è quella di offrire un rifugio protetto dove gli allievi possano coltivare il loro talento senza timori o preoccupazioni. Questo impegno si traduce in azioni concrete: Peparini si impegna a fornire supporto psicologico gratuito per gli studenti, dimostrando una responsabilità sociale e un profondo interesse per il loro benessere emotivo.

            Le parole di Peparini risuonano come un richiamo all’industria della danza, invitando a una riflessione profonda sulle dinamiche di potere e sulle pratiche abusive che spesso restano celate nell’ombra. La sua Academy si propone di essere non solo un luogo di formazione artistica, ma anche un baluardo contro gli abusi e un faro di speranza per i giovani aspiranti ballerini.

            Parallelamente agli sforzi contro gli abusi sessuali, Peparini è altrettanto consapevole di un altro aspetto oscuro nel mondo della danza: i disturbi alimentari. In linea con la sua visione di un ambiente sano e equilibrato, il coreografo ha annunciato l’intenzione di offrire un servizio psicologico specializzato, completamente gratuito per gli allievi. Questo gesto generoso dimostra un impegno tangibile nel sostenere la salute mentale e il benessere complessivo degli studenti.

            In sintesi, la storia di Giuliano Peparini e della sua Academy non è solo quella di un’istituzione educativa dedicata alla danza, ma anche quella di un luogo che si batte attivamente per la sicurezza e il benessere dei giovani talenti che accoglie. La sua voce si leva come un richiamo all’azione, invitando l’intera comunità artistica a unirsi nel combattere gli abusi e nel promuovere una cultura di rispetto e supporto reciproco.

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              In primo piano

              Se potessi avere mille lire al mese…

              Stelvio 71enne in pensione in casa della madre cercando di mettere un po’ d’ordine in una libreria tira fuori una vecchia enciclopedia da cui estrae un Buono Fruttifero delle Poste del 1961 del valore di 1000 e che oggi varrebbe oltre 40 mila euro

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                Stelvio, 71 anni, è un pensionato che per 42 anni ha fatto il vigile del fuoco fiero e orgoglioso di aver sempre servito quel Corpo azionale. Originario di Ancora oggi Stelvio risiede in provincia di Verona, più precisamente a Negrar di Valpolicella patria dell’Amarone e di decine di altri vini tra i rossi e i bianchi da far venire l’acquolina in bocca solo a citare la zona. Insomma Stelvio risiede in uno dei territori più fertili per chi produce vino buono.

                Qualche mese fa è andato a trovare la sua anziana madre che vive ad Ancora. Cercando di mettere un po’ d’ordine in una libreria tira fuori una vecchia enciclopedia di cui la madre voleva disfarsene per regalarla in parrocchia e fare un gesto di beneficienza. Apre il volume e si ritrova in mano uno strano documento che sembra importante. Lo guarda, lo gira, lo rigira e ne deduce che quello era proprio un Buono fruttifero Postale del valore di mille lire emesso nientemeno che nel 1961. Dimenticato tra quelle sgualcite pagine del volume forse da allora.

                1000 lire che oggi valgono 41 mila euro

                Stelvio va a fare valutare quanto potrebbe fruttare quel Buono ‘fruttifero’ e viene a scoprire che ‘frutta’ parecchio. La stima dell’importo di 41 mila euro è stata realizzata dall’associazione Giustitalia, che si occupa dei diritti dei consumatori. Il titolo è stato valutato da un consulente dell’associazione. Stelvio quindi si è messo in moto per verificare la possibilità di poter riscattare il suo Buono. Ma lui resta calmo non si agita. Dice: finché non vedo non credo. Intanto ha mandato la sua documentazione a quelli di Giustitalia che provvederanno a contattare la Banca d’Italia o le Poste.

                E cosa ci farà con quell’inaspettato bottino?

                Per ora, dice, attende che le pratiche svolgano il loro corso, poi vedrà. Forse farà un bel regalo alla madre, oppure, si toglierà qualche altro sfizio personale. E se no, dice, che lo metterà in cornice e ci farà un bel quadretto. Stelvio, in pensione da 6 anni, resta con i piedi per terra. Consapevole che 42 mila euro non gli cambieranno certo la vita ma riceverli sarebbe davvero una grande fortuna. Per un pensionato di questi tempi.

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