Connect with us

Italia

Danni fantasma e immagini manipolate: pericolo intelligenza artificiale per le RC Auto

Graffi inesistenti, immagini modificate e danni ingigantiti: l’intelligenza artificiale generativa apre nuove strade alle frodi assicurative. Le compagnie corrono ai ripari, ma anche gli automobilisti devono difendersi per evitare risarcimenti gonfiati.

Avatar photo

Pubblicato

il

    Un graffio che non esiste, una carrozzeria che sembra danneggiata più del dovuto, una targa falsificata su un’auto mai coinvolta in un sinistro. Il mondo delle assicurazioni auto è sempre più alle prese con un nuovo fenomeno: la manipolazione digitale delle prove. Un fenomeno reso possibile dalla diffusione di strumenti di intelligenza artificiale generativa. Se un tempo le truffe assicurative si basavano su testimoni compiacenti o perizie fasulle, oggi il trucco è tutto nel digitale. Foto e video possono essere alterati con grande facilità, i metadati—che indicano data, luogo e altre informazioni—possono essere modificati, e la controparte può presentare prove visivamente credibili ma completamente false. Un bel guaio…

    Come vengono falsificati i danni alle auto

    Secondo l’Associazione Nazionale per le Imprese Assicuratrici (Ania), la maggior parte delle frodi riguarda il ramo auto, ma casi simili si verificano anche nel settore property. Ovvero immagini di case alluvionate o immobili danneggiati che vengono modificati per ottenere risarcimenti maggiori. Nel settore automobilistico, le tecniche di frode più comuni vedono l’uso di foto trovate online di veicoli simili, con la modifica della targa per simulare danni mai avvenuti. Inoltre l’alterazione di immagini reali, ingigantendo il danno con software che aggiungono graffi e ammaccature inesistenti. E anche la presentazione di auto già riparate come ancora danneggiate, in modo da ottenere ulteriori rimborsi. E le compagnie che fanno? Le assicurazioni hanno dovuto adeguarsi, dotandosi di strumenti avanzati per analizzare i metadati delle immagini, verificando la data di scatto e confrontando pixel e livelli di vernice per identificare eventuali manipolazioni.

    Attenzione alle constatazioni amichevoli digitali

    L’uso dell’intelligenza artificiale nella falsificazione delle prove diventa ancora più insidioso con la crescente digitalizzazione delle pratiche assicurative. Un esempio? Le constatazioni amichevoli online, sempre più diffuse tra le compagnie. Se da un lato questa innovazione semplifica il processo di gestione dei sinistri, dall’altro apre la porta a nuove frodi digitali. Basta che una delle parti alteri le immagini del danno prima di allegarle alla pratica per falsare la valutazione del sinistro. Secondo Fabio Ugolini, co-fondatore di TrueScreen, società specializzata nella certificazione di dati digitali, molte persone non sono ancora pienamente consapevoli di questo rischio. “Chiunque può manipolare una foto prima di inserirla nella documentazione online,” spiega. “I danni possono essere esagerati, aggiunti o persino completamente inventati, mettendo l’altra parte nella posizione di dover risarcire più del dovuto.

    Come proteggersi da queste truffe?

    La prevenzione passa per una maggiore consapevolezza e per l’uso di strumenti di certificazione digitale. Alcune tecnologie permettono di validare le immagini al momento dello scatto, garantendo che i dati non siano alterati successivamente. Inoltre, in caso di sinistro, se è possibile è sempre utile scattare foto dettagliate e da più angolazioni, possibilmente con timestamp visibile. Verificare i dati delle immagini, evitando di accettare prove solo digitali senza un confronto diretto e inoltre, è sempre utile coinvolgere testimoni e conservare ogni comunicazione scritta riguardante l’incidente.

    Il rischio? E’ quello di aver polizze RC Auto più care

    Se queste frodi diventassero più diffuse, potrebbero avere ripercussioni sui costi delle assicurazioni. Anche se l’Ania sottolinea che l’impatto non è ancora determinante, la crescita di sinistri fraudolenti potrebbe comunque spingere le compagnie ad aumentare i premi RC Auto per compensare le perdite. “L’analisi delle immagini e l’impiego di strumenti di verifica sono fondamentali,” afferma Ugolini. “Le assicurazioni che non investiranno in tecnologie di prevenzione potrebbero affrontare tempi e costi di gestione molto più elevati, e questo alla lunga potrebbe influenzare le tariffe.”

      SEGUICI SU INSTAGRAM
      INSTAGRAM.COM/LACITYMAG

      Italia

      La nuova truffa telefonica arriva con gli SMS ruba-credito

      Il nuovo raggiro arriva con un SMS che invita a contattare un falso servizio clienti. Una volta in linea, il credito telefonico viene sottratto mentre l’utente resta in attesa.

      Avatar photo

      Pubblicato

      il

        Sta circolando una nuova truffa telefonica che ruba il credito dalla linea mobile. Numerosi youtuber e content creator stanno segnalando in rete casi di persone cadute nella trappola. L’imbroglio avviene tramite un SMS che invita a chiamare un numero a tariffa maggiorata. Durante l’attesa, il credito viene sottratto progressivamente.

        Cosa dice il messaggio che deve insospettire

        Il messaggio SMS appare formale e ben strutturato, con questo contenuto: “La invitiamo a contattare i nostri uffici USI per una comunicazione importante. Chiami il numero 8938939383“. Una volta effettuata la chiamata, una voce registrata risponde dicendo: “Attenda in linea per non perdere la priorità acquisita“. Questo dettaglio dovrebbe insospettire, poiché normalmente tali frasi si sentono quando si chiama un vero servizio clienti.

        Primo campanello d’allarme: l’attesa troppo lunga

        L’attesa non è altro che una trappola per sottrarre credito dal vostro conto telefonico. Il consiglio è quello di interrompere immediatamente la chiamata e contattare il vostro operatore. Probabilmente noterete che parte del vostro credito è stato sottratto. Se avete attivato una ricarica automatica collegata al conto bancario, potreste anche ritrovarvi con un rinnovo automatico, aggravando il problema. Tuttavia, non tutte le linee telefoniche sono soggette a questo meccanismo, poiché il trucco si basa su numeri a tariffa maggiorata.

        Come funzionano le tariffe maggiorate

        Quando si chiamano numeri premium, noti anche come numeri a sovrapprezzo o a valore aggiunto, il chiamante paga una tariffa extra per il servizio telefonico offerto. Parte di questo costo aggiuntivo viene riconosciuto a chi ha attivato la numerazione, in quanto responsabile del servizio erogato.

        Cos’è una tariffa maggiorata?

        Si tratta di numerazioni telefoniche non geografiche che comportano un costo superiore rispetto alle chiamate standard. È importante ricordare che numeri che iniziano con 800, 803 o 900 sono gratuiti, mentre quelli che cominciano con 199, 892, 893, 894, 895, 899, 178 e 44 sono a pagamento e soggetti a tariffe speciali.

          Continua a leggere

          Italia

          Stop ai voli brevi se c’è il treno veloce come alternativa. Una bella suggestione

          L’idea di sostituire i voli brevi con i treni ad alta velocità in Italia, sebbene interessante per ridurre le emissioni, appare applicabile solo a una piccola porzione di rotte, soprattutto a causa delle peculiarità geografiche del Paese e delle limitazioni della rete ferroviaria esistente.

          Avatar photo

          Pubblicato

          il

            L’idea di ridurre i voli brevi a favore dei treni ad alta velocità per diminuire le emissioni nocive è stata già adottata in Francia. Ed è in discussione anche in Italia. Uno studio dell’Itsm (Iccsai transport and sustainable mobility center) dell’Università di Bergamo ha evidenziato che l’applicazione di questa misura in Italia sarebbe limitata a poche rotte a causa di specifiche caratteristiche geografiche e infrastrutturali del Paese. Ma comunque male non fa. E’ una bella suggestione…

            Le 12 rotte sostituibili

            Lo studio ha individuato solo 12 rotte, il 2,8% di tutti i collegamenti nazionali, in cui il treno potrebbe essere una valida alternativa all’aereo, con un tempo di viaggio non superiore del 20% rispetto al volo. Le 12 rotte individuate finora.

            Roma Fiumicino – Milano Linate
            Roma Fiumicino – Milano Malpensa
            Milano Malpensa – Napoli
            Roma Fiumicino – Genova
            Bergamo – Napoli
            Roma Fiumicino – Napoli
            Milano Linate – Napoli
            Bologna – Roma Fiumicino
            Roma Fiumicino – Firenze
            Roma Fiumicino – Pisa
            Bergamo – Pescara
            Bergamo – Roma Fiumicino.

            L’impatto ambientale

            Nel 2019, su queste rotte sono stati operati circa 45.000 voli, responsabili dell’1,45% delle emissioni di CO2 del trasporto aereo nazionale. Tuttavia, la soppressione di tali voli potrebbe non portare a una riduzione significativa delle emissioni, poiché parte dei passeggeri potrebbe optare per l’uso di automobili, annullando il beneficio ecologico previsto.

            Le sfide geografiche

            L’Italia presenta delle sfide particolari, come la presenza di isole maggiori. Per le quali l’aereo rimane è l’unica alternativa efficace. Inoltre, l’orografia complessa e la presenza di zone sismiche o idrogeologiche rendono la costruzione di nuove linee ferroviarie difficoltosa e costosa. Più del 50% delle rotte aeree interne riguarda le isole, e quindi non può essere sostituito da treni ad alta velocità.

            Estensione della rete ferroviaria

            Sebbene l’estensione della rete ferroviaria possa sembrare una soluzione, questa risulta economicamente e ambientalmente sostenibile solo con un elevato volume di traffico. La realizzazione di nuove infrastrutture sarebbe vantaggiosa solo se la domanda riuscisse a coprire i costi, altrimenti l’intero progetto potrebbe diventare insostenibile.

              Continua a leggere

              Cronaca

              Keybox, siamo sicuri che sia solo per difendere il decoro urbano

              L’invasione delle keybox a Milano rappresenta un problema crescente che richiede un intervento regolamentare.

              Avatar photo

              Pubblicato

              il

                Te li trovi un po’ ovunque, agganciati dai cancelli delle ville settecentesche ai cancelli dei parchi, dalle ringhiere ai ponti del Naviglio, dalle panchine alle rastrelliere per le biciclette, Milano è invasa di keybox. E cosa sono i keybox? Lo dice la traduzione stessa, box contenente chiavi. Meglio scatole-lucchetto utilizzate per facilitare il check-in fai da te delle case affittate a breve termine. Sembra che deturpino il decoro urbano. C’è persino qualcuno che si preoccupa per la qualità della propria vita. Per un lucchetto agganciato a una cancellata?

                Questi dispositivi, pur utili, daranno forse fastidio ma non per la loro visibilità. Forse danno più fastidio perché sono un simbolo di una moda che nelle grandi città turistiche sta ormai dilagando: l’affitto turistico breve. Forse è questo il vero motivo per cui a qualcuno rode dentro quando si incontrano anche agganciati in situazioni assurde dove non te li aspetti proprio. Eh sì perché non è solo Milano a essere interessata dal fenomeno. Sono coinvolte anche Venezia, Roma, Parigi, Nizza, New York. Sono un simbolo di qualcosa che non piace ma che fa parte del libero mercato degli affitti.

                Un problema di decoro urbano

                Le keybox, che permettono ai proprietari di case di lasciare le chiavi per gli ospiti senza dover essere presenti, sono ormai visibili in molte città. Questi dispositivi sono spesso attaccati a edifici storici, grate, cancelli e persino panchine, deturpando il paesaggio urbano. A Milano per esempio te li puoi trovare in Via Borgonuovo attaccati alle grate di un palazzo del Settecento. Oppure in Via Cappuccio vicino ai resti del Circo romano. In Via Brisa un tempo sede del palazzo imperiale o in Via Mozart sul cancello perimetrale del parco di Palazzo Serbelloni.

                Cosa si nasconde dentro quel box

                Secondo Michele Albiani, presidente della commissione Sicurezza e coesione sociale e consigliere comunale del Partito Democratico, l’uso sregolato delle keybox non solo rovina l’estetica della città, ma contribuisce anche all’aumento dei prezzi degli affitti a lungo termine. Questo fenomeno spinge i residenti a lasciare Milano, minando il “diritto alla città”. In risposta a questa situazione, Albiani ha proposto una mozione per la rimozione coatta delle keybox a Milano. La proposta, che sembra aver trovato consenso nell’assemblea e nella giunta meneghina, è stata integrata nel nuovo Regolamento di civica convivenza e polizia urbana.

                A New York sono vietate

                Il fenomeno delle keybox ha suscitato reazioni in altre città, sia in Italia che all’estero: da Venezia dove la Soprintendenza ha chiesto la messa al bando delle keybox, alla Francia dove le città di Parigi, Nizza, Lille e altre città hanno vietato l’uso delle keybox. A New York l’uso delle keybox è soggetto a multe salatissime.

                  Continua a leggere
                  Advertisement

                  Ultime notizie

                  Lacitymag.it - Tutti i colori della cronaca | DIEMMECOM® Società Editoriale Srl P. IVA 01737800795 R.O.C. 4049 – Reg. Trib MI n.61 del 17.04.2024 | Direttore responsabile: Luca Arnaù