Italia
In Calabria l’estate è all’insegna del riciclo

Nei mesi di luglio agosto, il Consorzio CIAL con Coca-Cola e l’Ente Parchi Marini della Regione
Calabria promuovono il progetto “Every Can Counts – Ogni Lattina Vale” per incentivare la
raccolta e l’avvio al riciclo delle lattine per bevande consumate ‘on the go’ nei lidi balneari
calabresi. Un’iniziativa green nata 4 anni fa grazie alla collaborazione tra Ente Parchi Marini Regionali della Calabria, con l’obiettivo di recuperare e avviare al riciclo il maggior numero possibile di lattine per bevande consumate fuori casa lungo le coste e nelle principali località turistiche/vacanziere della Calabria.

Coinvolte le spiagge più belle della Calabria
Un centinaio i lidi e le spiagge coinvolte in 28 diversi Comuni: Praia a Mare, Diamante, Scalea, Cutro, Amantea, Belmonte Calabro, Amendolara, Pizzo Calabro, Vibo Valentia, Briatico, Zambrone, Parghelia, Tropea, Brancaleone, Soverato, Bianco, Ferruzzano, Stalettì, Squillace, Coprani, Cetraro, Ricadi, Belvedere, Borgia, San Nicola Arcella, Bruzzano, Zeffirio, Palizzi. Un’iniziativa importante che, in un’ottica di sensibilizzazione verso i grandi temi della sostenibilità ambientale, si inserisce nell’ambito del progetto internazionale Every Can Counts (noto in Italia come Ogni Lattina Vale), attivo da anni con l’obiettivo di divulgare i valori ormai imprescindibili di un’economia sempre più circolare.
Residenti e turisti uniti in uno sforzo comune
Dotati di appositi raccoglitori, nei mesi di luglio e di agosto tanti giovani animatori del progetto sono pronti a darsi da fare lungo le spiagge, per le strade e nelle piazze di tante località calabresi individuate per stimolare turisti e residenti a mantenere puliti gli spazi pubblici e recuperare le lattine per bevande vuote, promuovendo ad ampio raggio e in maniera coinvolgente le buone pratiche per un corretto smaltimento dei rifiuti.
Ogni anno sempre meglio
Le passate edizioni – siamo ormai alla quarta – i numeri sono stati davvero da record. Quasi 420mila le lattine raccolte complessivamente durante le estati 2021, 2022 e 2023. Bello sarebbe riuscire a superarli. La mission non è impossibile visto anche il supporto che daranno all’iniziativa i Comuni coinvolti e i gestori dei lidi balneari che ospiteranno delle piccole isole ecologiche esclusivamente dedicate alle lattine, con segnaletica e bidoncini dedicati. Teniamolo bene a mente: l’alluminio è un materiale prezioso, riciclabile al 100% e all’infinito, essendo in grado di conservare in eterno le sue proprietà. Basti pensare che oltre il 75% dell’alluminio da sempre prodotto è tuttora in circolo.
Tutto l’alluminio proviene dalla cultura del riciclo
Un dato su tutti: il 100% della produzione nazionale di alluminio è basata e proviene dal riciclo. “L’Ente per i Parchi Marini Regionali, ad oggi, con l’aggiunta del Parco Marino Regionale ‘Secca di Amendolara’, interessa le aree costiere e marine calabresi più emblematiche e di pregio dal punto di vista naturalistico e biologico. L’Educazione Ambientale è un passaggio fondamentale per sensibilizzare e responsabilizzare i turisti e la popolazione che vive nelle aree limitrofe ai Parchi. La tutela dell’ambiente è una delle maggiori priorità dell’EPMR ed iniziative come queste possano essere sicuramente un giusto volano per raggiungere tale scopo, specialmente attraverso il coinvolgimento dei più giovani.” dichiara Raffaele Greco, Commissario dell’Ente Parchi Marini Regionali della Calabria.
E’ una questione di educazione
“Anche quest’anno CIAL torna sui lidi e sulle spiagge della Calabria promuovendo Every Can Counts – Ogni Lattina Vale, un progetto internazionale che stimola le buone pratiche ambientali. Basta poco, basta davvero un piccolo impegno. In tante località, lungo le meravigliose coste della Calabria tutti i turisti, i villeggianti e gli abitanti locali sono a non disperdere le lattine in alluminio per bevande consumate nei luoghi pubblici e a compiere un piccolo sforzo per far sì che siano raccolte in maniera adeguata e dunque avviate a un processo
virtuoso di riciclo. Negli anni passati l’iniziativa – che ci vede al fianco di Coca-Cola e l’Ente Parchi Marini Regionali della Calabria – ha fatto registrare numeri da record. Continuiamo così, mettiamocela tutta.
L’importanza di una seconda vita
Contribuiamo a mantenere pulite le spiagge calabresi e a incrementare il recupero dell’alluminio, materiale prezioso, riciclabile al 100 e per infinite volte.” afferma Stefano Stellini, Direttore Generale CIAL. “Dalla nascita di questo progetto, quattro anni fa, collaboriamo con Ente Parchi Marini e CIAL a questa importante iniziativa di economia circolare, che ci consente di contribuire concretamente al riciclo degli imballaggi in alluminio, sensibilizzando residenti e turisti sull’importanza di dare una seconda vita a questo prezioso materiale” – afferma Giangiacomo Pierini, Corporate Affairs & Sustainability Director di Coca- Cola HBC Italia. “In linea con gli obiettivi di sostenibilità di Coca-Cola, vogliamo continuare a investire affinché
ogni lattina usata possa diventare una nuova lattina da riempire, lavorando nel contempo ad altre azioni sostenibili. Dal 2009, ad esempio, grazie a un costante lavoro di riduzione del peso, abbiamo diminuito l’utilizzo di alluminio nelle nostre lattine da 33 cl di oltre il 18%.
Ogni lattina vale
Nato nel 2009 nel Regno Unito, il progetto Every Can Counts rappresenta un importante programma cui aderiscono oggi 14 Paesi europei più il Brasile e gli Emirati Arabi che, in maniera continuativa, stimolano la raccolta e il riciclo delle lattine in situazioni ‘on the go’ e contesti ‘fuori casa’, come in parchi, spiagge, luoghi di lavoro o nel corso di grandi eventi culturali e sportivi. In Italia il progetto è noto con il nome ‘Ogni Lattina Vale’ ed è promosso da CIAL che negli anni ha avviato ‘raccolte straordinarie di lattine’ in numerose e diverse occasioni. Oltre che sui lidi della Calabria, Every Can Counts ha trovato e trova applicazioni, ad esempio, nel corso dei Gran Premi di Moto GP di Misano e Mugello, durante il Carnevale di Viareggio, in occasione di grandi festival musicali (come il Firenze Rocks) o di importanti eventi (come COMICON-International Pop Culture Festival
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Italia
Patente, cos’è la “sospensione breve”
La misura della “sospensione breve” della patente contenuta nell’articolo 218-ter che, scatta nei confronti di chi viene identificato al momento della violazione.

La misura della “sospensione breve” della patente contenuta nell’articolo 218-ter che, scatta nei confronti di chi viene identificato al momento della violazione.
Se passi col rosso te la sospendo
Viene adottata nel percorre un senso vietato, nel divieto di sorpasso, mancata precedenza, attraversamento con semaforo rosso. E ancora per il mancato rispetto dell’alt di un agente del traffico, il mancato rispetto delle regole sui passaggi a livello, sorpasso a destra, sorpasso vietato. Inoltre nel mancato rispetto della distanza di sicurezza tra veicoli che abbia provocato un sinistro con grave danno ai veicoli tale da determinare la revisione.
Attenzione a quell’inversione
Nel divieto di inversione di marcia in alcune specifici casi, per il mancato o irregolare uso del casco a bordo di ciclomotori e motoveicoli; mancato o irregolare uso dei sistemi di sicurezza per i seggiolini dei bambini. E dei dispositivi anti abbandono. Inoltre per l’uso del cellulare o di altri apparecchi durante la guida; retromarcia sulle autostrade o strade extraurbane principali, anche sulla corsia di emergenza.
Precedenze, luci e triangolo
Il mancato rispetto della corsia di accelerazione e mancata precedenza sulle autostrade o strade extraurbane principali; mancato rispetto del divieto di sosta o fermata, sulle autostrade o strade extraurbane principali. Si sospende per il mancato uso luci prescritte durante la sosta, su autostrade o strade extraurbane principali. E per la mancata collocazione del triangolo per veicolo fermo, su autostrade o extraurbane principali.
Sempre attenti al tasso alcolico
Patente sospesa per la guida dopo aver assunto bevande alcoliche, con tasso inferiore a 0,5 g/l per conducenti cui è imposto in “tasso zero” e nella mancata precedenza ai pedoni. Per i trasportatori è prevista in diversi casi. Per il superamento di oltre il 20% del periodo di guida giornaliero massimo, o del tempo minimo di riposo, su autoveicoli adibiti al trasporto di persone o cose. E inoltre nel superamento di oltre il 20% del periodo di guida settimanale massimo, o del tempo minimo di riposo, su autoveicoli per il trasporto di persone o cose. I trasgressori che non vengono fermati immediatamente, invece, eviteranno l’applicazione della misura.
Ma quanto dura la sospensione breve?
Bisogna incrociare periodo di sospensione al numero di punti presenti sulla patente. Più è basso il numero relativo ai punti, maggiore sarà il periodo di sospensione. Chi ha meno di 10 punti sulla patente, avrà una sospensione di 15 giorni. La sospensione si riduce a una settimana se i punti vanno da 10 a 19.
Italia
Villa Crespi sotto la lente: tra eccellenza in cucina e dettagli di sala che dividono i clienti
Un paradiso del gusto premiato con 3 stelle Michelin, simbolo della cucina di Antonino Cannavacciuolo. Ma una recente recensione su TripAdvisor apre un dibattito: quando le aspettative sono altissime, anche un bicchiere in più sul tavolo può diventare un caso.

Villa Crespi non ha bisogno di presentazioni. Situata sulle sponde del lago d’Orta, la dimora moresca che ospita il ristorante di Antonino Cannavacciuolo è da anni un tempio della gastronomia internazionale, consacrato con le tre stelle Michelin. La cucina dello chef campano, capace di unire tradizione partenopea e tecnica francese, è un marchio di qualità riconosciuto in tutto il mondo. Eppure, anche in un luogo che vive di perfezione, può accadere che un piccolo dettaglio sollevi discussioni.
È quello che emerge da una recensione pubblicata su TripAdvisor, che nelle ultime ore ha fatto discutere gli appassionati di alta cucina. L’ospite, pur esprimendo grande entusiasmo per i piatti e la loro straordinaria armonia, ha segnalato qualche ombra nel servizio di sala. Nulla di clamoroso: non una protesta urlata, ma la registrazione di sfumature che, in un contesto da tre stelle, diventano significative.
Il nodo del servizio
La recensione racconta di una tavola rimasta troppo a lungo affollata da calici usati e bicchieri d’acqua, di tovaglioli non cambiati con la prontezza attesa e persino di piatti ritirati mentre un commensale stava ancora mangiando. Osservazioni che, in un ristorante tradizionale, potrebbero passare inosservate, ma che in una cornice come Villa Crespi assumono tutto un altro peso.
«Il livello gastronomico è stato memorabile», ha sottolineato l’utente, chiarendo di non voler mettere in discussione il lavoro della cucina. L’accento, piuttosto, è stato posto sull’orchestrazione della sala, dove la precisione e la delicatezza nei gesti sono parte integrante dell’esperienza.
Aspettative da tre stelle
Il punto è proprio questo: in un ristorante insignito con il massimo riconoscimento della Michelin, il cliente non si aspetta solo piatti impeccabili, ma anche un servizio al millimetro. Ogni gesto, ogni tempistica, ogni attenzione diventa parte del racconto. È la differenza tra un’ottima cena e un’esperienza indimenticabile.
E allora, la domanda si ripropone: siamo di fronte a una serata storta, a un dettaglio ingigantito da un ospite particolarmente attento, o a una crepa che merita una riflessione più profonda?
Reazioni e riflessioni
Non è la prima volta che i grandi ristoranti si trovano a dover fare i conti con l’“effetto lente d’ingrandimento”: più alta è la reputazione, più severe diventano le valutazioni. In questo senso, il caso Villa Crespi si inserisce in un dibattito più ampio sul rapporto tra aspettative e realtà nell’alta ristorazione.
Un bicchiere dimenticato o un piatto ritirato con troppa fretta non intaccano certo la grandezza di un ristorante come quello di Cannavacciuolo, ma ci ricordano come l’esperienza gastronomica sia fatta di un equilibrio delicato tra cucina e sala.
E chissà se, alla prossima visita, quel cliente troverà tutto al posto giusto: i calici lucidi, i tovaglioli freschi e la stessa cucina che, ancora una volta, riesce a lasciare senza parole.
Italia
Ubriaco al volante? Il passeggero ora rischia di perdere parte del risarcimento
La sentenza 21896/2025, nata dal ricorso dei familiari di una vittima a cui era stato ridotto l’indennizzo del 30%, cambia lo scenario: chi accetta di viaggiare con un autista ubriaco si assume parte della colpa. Un principio che ridefinisce responsabilità e risarcimenti

Non sarà più possibile cavarsela con un “non ero io al volante”. Con la pronuncia 21896/2025 la Cassazione ha chiarito che anche il passeggero può vedersi ridurre il risarcimento se era consapevole che l’autista fosse ubriaco. Una decisione che introduce il concetto di corresponsabilità: chi accetta di correre un rischio evidente non potrà pretendere un indennizzo pieno.
Il caso riguarda i familiari di un uomo deceduto in un incidente. In appello l’indennizzo era stato ridotto del 30% perché la vittima sapeva delle condizioni del conducente. I parenti contestavano, sostenendo che il concorso di colpa si applica solo in caso di “cooperazione attiva”. Ma la Suprema Corte ha ribaltato l’argomento: il concorso di colpa comprende anche chi, pur senza agire, sceglie consapevolmente di esporsi al pericolo.
Il riferimento è all’articolo 1227 del Codice civile, letto alla luce dell’articolo 2 della Costituzione. Tradotto: la solidarietà sociale e la responsabilità personale valgono anche quando si sceglie di salire in macchina con chi ha bevuto troppo. Il passeggero mantiene il diritto al risarcimento, ma questo potrà essere ridotto in misura proporzionale alla sua colpa.
Non si tratta di una novità assoluta. Già nel 2019, nel 2020 e nel 2024 la Cassazione aveva ampliato la nozione di “cooperazione colposa”, includendo chi viaggia senza cinture o accetta di farsi trasportare da un conducente privo di patente. La nuova sentenza ribadisce la linea: chi ignora le regole di prudenza non può scaricare tutto sulle spalle dell’autista.
Il nodo resta quello della prova: per ridurre il risarcimento occorre dimostrare che il passeggero fosse davvero consapevole dello stato del conducente. Non basteranno sospetti o congetture. Ma una volta accertata la consapevolezza, la corresponsabilità diventa automatica.
Sul piano sociale, la decisione introduce un messaggio netto: la prevenzione non riguarda solo chi guida, ma anche chi accetta di farsi trasportare. L’idea di “mettersi al sicuro” affidandosi a un amico alticcio non regge più. Per la Cassazione è una scelta che comporta conseguenze legali.
Un monito che pesa come un deterrente. Perché, da oggi, chi sale accanto a un autista ubriaco non è più soltanto una vittima inconsapevole. È qualcuno che ha scelto di correre un rischio. E la legge gli chiederà conto di quella scelta.
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