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Italia

Questo weekend arriva il caldo africano: inizia l’estate?

L’alta pressione sull’Europa occidentale guadagna terreno verso est portando tempo più stabile e temperature in rialzo su gran parte dell’Italia.

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    Il ponte del 2 giugno, appena iniziato, porta con sé l’arrivo di una vera e propria ondata di caldo estivo, con temperature che in molte regioni italiane supererano i 30 gradi. La causa è l’anticiclone africano, che dopo aver interessato la Penisola Iberica si è allargato portando sole e stabilità su gran parte dell’Italia. Per gli amanti del bel tempo, questa è una notizia meravigliosa. Il weekend lungo della Festa della Repubblica è caratterizzato da cieli sereni, giornate calde e un clima da perfetta estate anticipata. Tuttavia prima del definitivo miglioramento, alcune regioni, soprattutto il Sud e le zone adriatiche, stanno affrontando ultimi impulsi di instabilità, con piogge e temporali.

    Tempo stabile finalmente!

    Ma da ieri il rinforzo dell’anticiclone sta garantendo un tempo decisamente più stabile, con temperature in aumento. Previste punte di 33-34 gradi nelle zone interne della Sicilia e della Sardegna, mentre in Emilia-Romagna e Toscana i valori potrebbero sfiorare i 32 gradi. Anche le città del Nord stanno registrando il cambio di stagione, con giornate soleggiate e calde, anche se qualche velatura e sporadico temporale alpino potrebbe fare la sua comparsa nel pomeriggio di oggi. Nel Centro Italia, invece, la situazione sarà quasi perfetta fino a martedì: sole, caldo gradevole e condizioni ideali per gite fuori porta e primi bagni al mare.

    Fa caldo, è davvero l’inizio dell’estate?

    Dal punto di vista meteorologico, questa fase assomiglia molto a un’anticipazione della stagione estiva, ma non è ancora detto che ci si trovi di fronte a una stabilità definitiva. Giugno è spesso un mese di transizione, in cui possono verificarsi brevi rinfrescate prima del caldo duraturo. Intanto, il weekend lungo si preannuncia perfetto per chi ha programmato di rilassarsi all’aperto, al mare o in montagna. Se questo caldo sarà un assaggio di estate, sarà un assaggio molto gustoso.

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      Italia

      Italia tra inflazione e crescita: il difficile equilibrio dei salari reali

      Lo shock inflazionistico ha riportato i salari reali ai livelli del 2000, ma la ripresa economica offre segnali di miglioramento. La Banca d’Italia analizza i problemi e le prospettive del Paese.

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        L’economia mondiale attraversa un momento di grande incertezza, e l’Italia non è immune dalle difficoltà globali. Fabio Panetta, Governatore della Banca d’Italia, ha illustrato nelle sue considerazioni finali e nella relazione per il 2024 gli aspetti più critici dello scenario attuale, con particolare attenzione al mercato del lavoro e al potere d’acquisto delle famiglie. Uno dei punti cardine del suo intervento riguarda la stagnazione dei salari reali, un problema che ha radici profonde nella bassa produttività dell’economia italiana. Nonostante alcuni segnali positivi, lo shock inflazionistico degli ultimi anni ha riportato i livelli retributivi al di sotto di quelli del 2000, compromettendo la capacità di spesa delle famiglie.

        Un contesto globale difficile

        Panetta ha evidenziato le incognite internazionali che influenzano l’economia italiana. Le tensioni geopolitiche, le dispute commerciali e i conflitti in corso hanno incrinato la fiducia globale, tanto che il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha abbassato le stime di crescita mondiale per il prossimo biennio a meno del 3%, molto al di sotto della media dei decenni passati. La trasformazione economica è evidente: nel 2000, i Paesi del G7 generavano quasi la metà del PIL globale, oggi la loro quota si è ridotta a meno di un terzo. L’ordine multilaterale che regolava i rapporti tra Stati è entrato in crisi, sostituito da un sistema multipolare, dominato sempre più dai rapporti di forza economici e politici.

        I progressi dell’Italia

        Nonostante le difficoltà, la Banca d’Italia sottolinea che l’Italia ha rafforzato alcuni fondamentali della sua economia. Rispetto a quindici anni fa, quando le valutazioni sul debito pubblico iniziavano a peggiorare, il Paese ha migliorato la sua posizione patrimoniale verso l’estero, passata da -20% del PIL a +15%. Anche il sistema bancario ha compiuto passi significativi, consolidandosi e migliorando la sua stabilità. Panetta ha spiegato che crescita economica e stabilità dei conti pubblici sono strettamente legati. Una finanza pubblica solida favorisce gli investimenti, mentre una crescita sostenuta rende meno gravoso il consolidamento di bilancio.

        Emergenza demografica e rilancio del lavoro

        Uno dei problemi più seri riguarda la bassa natalità e l’invecchiamento della popolazione. Secondo l’Istat, entro il 2040 il numero di persone in età lavorativa calerà di 5 milioni, con una riduzione del PIL stimata nell’11% (pari all’8% in termini pro capite). Per contrastare questo declino, servono politiche mirate a migliorare l’inclusione lavorativa delle donne, che in Italia hanno ancora uno dei tassi di occupazione più bassi d’Europa. Inoltre, è necessario favorire un’immigrazione regolare qualificata e incentivare il rimpatrio dei 700.000 italiani emigrati nell’ultimo decennio.

        Il nodo dei salari reali e della produttività

        Panetta ha fatto chiarezza su un tema spesso dibattuto: il livello dei salari reali. La loro stagnazione è direttamente legata alla produttività, che in Italia cresce molto meno rispetto agli altri Paesi europei. Negli ultimi anni, gli aumenti retributivi sono stati insufficienti per garantire una crescita solida. L’inflazione ha eroso il potere d’acquisto, riportando le retribuzioni indietro di oltre due decenni, al di sotto dei livelli del 2000. Il vero rilancio passa attraverso l’innovazione, l’accumulazione di capitale e un’azione pubblica incisiva, in grado di migliorare la competitività del Paese e garantire salari più alti e sostenibili nel tempo. Nonostante il quadro complesso dalla relazione della Banca d’Italia emergono alcuni segnali positivi. Il potere d’acquisto delle famiglie ha ripreso a crescere nel 2024, con un aumento dell’1,3%, favorito dalla riduzione dell’inflazione e dall’aumento dell’occupazione. Anche le prestazioni sociali, in particolare le pensioni, hanno continuato a espandersi, sostenendo il reddito delle famiglie.

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          Italia

          Benvenuti in Italia, dove i concerti trap finiscono… in galera!

          Quando il palco diventa una cabina telefonica… carceraria. Durante un’esibizione a Catania, infatti, il trapper Baby Gang mostra al pubblico una videochiamata con Niko Pandetta, attualmente detenuto a Nuoro. L’episodio, degno di una commedia all’italiana, ha scatenato un’indagine delle forze dell’ordine. Ma com’è possibile telefonare liberamente dal carcere? E perché certi “idoli” piacciono tanto ai giovanissimi?

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            One Day Music Festival 2025, Plaia di Catania, 20.000 persone in delirio. Sul palco, Baby Gang (solo il nome è già tutto un programma) – all’anagrafe Zaccaria Mouhib, già noto alle cronache giudiziarie – improvvisa una “telefonata” con il cantante Niko Pandetta. Niente di male, direte voi? Peccato che Pandetta si trovi in carcere a Nuoro, condannato per spaccio ed evasione.

            Un duetto in videochiamata

            Il risultato? Una videochiamata degna dei migliori film di Totò e Peppino, con tanto di applausi e urla da stadio: “Voglio un ca**o di casino per Niko Pandetta!” urla Baby Gang, prima di intonare il brano Italiano insieme al suo amico recluso.

            Musica, manette e marketing: il nuovo trio delle meraviglie

            Nel Paese in cui si bloccano i concerti per una bestemmia ma si applaude una videochiamata con un detenuto, l’assurdo diventa normalità. Le forze dell’ordine ora cercano di capire se il collegamento sia stato in diretta – il che sarebbe molto più grave – o solo una “replica registrata”. In entrambi i casi, qualcosa non torna. Anzi, qualcosa non funziona da tempo.

            Già noto alle forze dell’ordine

            Baby Gang, dal canto suo, non è nuovo ai guai con la giustizia. A marzo è stata confermata la sua condanna per una sparatoria a Milano. Due anni e nove mesi per una notte da “action movie” in zona corso Como, con due feriti. Eppure, resta una delle icone più seguite della scena trap italiana.

            C’è poco da ridere

            Mentre i due trapper fanno ascolti da milioni e muovono folle di giovanissimi, resta un interrogativo scomodo: com’è possibile che un detenuto comunichi con l’esterno in questo modo? Ma, soprattutto: com’è possibile che a nessuno sembri più sorprendente?!? Forse, in questa barzelletta chiamata Italia, i veri prigionieri sono cultura, legalità e buon senso, murati vivi sotto strati di beat, dissing e applausi facili. E ogni palco diventa il sipario perfetto per una tragicommedia che ormai fa ridere solo chi non l’ha capita.

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              Italia

              La sicurezza delle donne migliora con lo Smartwatch anti-stalker collegato ai Carabinieri

              L’introduzione dello smartwatch anti-stalker rappresenta un passo avanti significativo nella protezione delle donne vittime di violenza. Questo dispositivo non solo offre una risposta rapida ed efficace in caso di emergenza, ma contribuisce anche a rassicurare le vittime, dando loro un maggiore senso di sicurezza.

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                Il modello di smartwatch collegato direttamente alla centrale operativa del Comando Provinciale Carabinieri di Roma è uno strumento che rivoluziona la lotta contro lo stalking e la violenza sulle donne. Questo dispositivo, infatti, può essere attivato manualmente dalla vittima in caso di pericolo o automaticamente in caso di aggressione. Il modello, fa parte di un protocollo firmato dal Procuratore capo Francesco Lo Voi – lo stesso che ha iscritto il premier Meloni nel registo degli indagati – e dal Generale Marco Pecci, punta a fornire soluzioni concrete per contrastare il drammatico fenomeno della violenza di genere.

                Come funziona e quali sono gli obiettivi dello Smartwatch

                Lo Smartwatch è stato assegnato inizialmente solo alle vittime coinvolte nei casi più delicati. I Carabinieri, in collaborazione con i Pm di piazzale Clodio, valutano i casi di violenza di genere e, previo consenso delle vittime, e assegnano il dispositivo. Lo smartwatch è connesso alla rete telefonica tramite il cellulare dell’utente e, in caso di attivazione, invia un segnale alla centrale operativa. La vittima riceve una vibrazione, segnalando che i militari dell’Arma sono stati attivati e stanno intervenendo.

                Procedimenti penali in aumento

                Il procuratore aggiunto Giuseppe Cascini ha evidenziato l’urgenza del progetto a fronte degli allarmanti dati degli ultimi mesi. A Roma, i procedimenti penali da codice rosso nel 2023 sono stati 3.737, con una media di oltre 10 al giorno. Nel 2024 i procedimenti sono saliti a 4.000 casi l’anno. “Abbiamo formulato in 884 casi la richiesta di misura cautelare. In 332 casi si è trattato di carcere e in 57 di arresti domiciliari,” ha dichiarato Cascini.

                Uno strumento telematico di difesa personale

                Il Procuratore capo Francesco Lo Voi ha sottolineato inoltre l’importanza dello smartwatch. In questo modo lo Stato mette in condizione la vittima di violenza di genere di potersi difendere e comunicare immediatamente con gli inquirenti. Secondo il procuratore l’orologio ha un potenziale in crescita. Tramite un’applicazione sul telefono o per un colpo ricevuto, lo Smartwatch invia il segnale alla Centrale. Con il geolocalizzatore, la pattuglia più vicina raggiungerà la vittima che sarà avvisata tramite una vibrazione.

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