Cronaca
La Brambilla esulta: Manovra 2025 in favore di cani per ciechi e disabili sui mezzi pubblici
La deputata di Noi Moderati, Michela Vittoria Brambilla, è giustamente soddisfatta: i cani per ciechi d’ora in poi dovranno essere accolti anche sui mezzi di trasporto e nei luoghi pubblici. Nella nuova Manovra 2025 sono state inserite le prime misure.

Lei è stata la prima firmataria: “Sono state recepite quasi tutte le previsioni della mia proposta di legge. Fino a 5mila euro per chi non rispetterà il libero accesso”. D’ora in poi per ciechi e disabili, l’accesso con cani guida e d’assistenza ai mezzi di trasporto e in tutti i luoghi pubblici e aperti al pubblico finora non era sempre garantito.
Il vergognoso rifiuto da parte di un tassinaro romano
A Roma, due mesi fa, un tassista si era rifiutato di far salire sulla sua autovettura due non vedenti per la presenza del cane guida. Adesso, com’era giusto che fosse, una proposta di legge incardinata alla Camera potrebbe cambiare la situazione. Estendendo campo di applicazione e tutele per l’accesso con i cani di guida e d’assistenza.
A supporto di tutte le disabilità
“Con la Manovra – ha puntualizzato la deputata Brambilla – sono state recepite quasi tutte le previsioni della mia proposta di legge. Quindi verrà esteso il libero accesso alle persone accompagnate dal proprio cane di assistenza nei luoghi pubblici, nei luoghi aperti al pubblico e sui mezzi di trasporto pubblico, non solo alle persone ipovedenti ma a tutte quelle affette da disabilità di vario genere, che hanno bisogno della compagnia di un cane d’assistenza”.
In arrivo multe molto salate
Previste multe da 5mila euro per chi non si adeguerà alla normativa. “Inoltre – ha aggiunto Brambilla – è stato stanziato un milione di euro per il trasporto pubblico perché possa meglio accogliere questi animali e 400mila euro per il registro che andrà a tenere i cani d’assistenza schedati. Infine nella proposta di legge a mia prima firma sono state raddoppiate le sanzioni per chi non lascerà il libero accesso a questi cani d’assistenza. Arriveremo a 5.000 euro di sanzione per chi non adotterà la norma, cosa che dovrebbe essere dettata dal buon senso e dalla civiltà, non da una legge”.
Il diritto di muoversi in libertà deve valere per tutti, senza distinzioni
“Non vogliamo più sentir parlare di atti discriminatori diretti o indiretti. Occorrono anche sanzioni più severe, ha dichiarato in seguiro al Corriere della Sera -. Questo stato di cose è inaccettabile. Occorre finalmente, e il governo l’ha capito, dare all’Italia una normativa nazionale generale. Fondamentale per garantire ai proprietari di muoversi in piena libertà, senza ostacoli, e di ottenere servizi oggi negati”.
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Mondo
Lo zainetto è gratis, il trolley è un lusso: l’Europa conferma le regole sui bagagli a mano
Dal trolley a pagamento alle nuove norme sui risarcimenti, ecco cosa cambia (e cosa no) per chi viaggia in aereo.

Se pensate di poter viaggiare con il classico trolley da cabina senza dover pagare un extra, forse dovrete rivedere i vostri piani. La pacchia è finita. La nuova proposta del Consiglio dei Trasporti dell’Unione Europea conferma quella che ormai è una prassi consolidata. L’unico bagaglio garantito gratuitamente sarà una borsa o uno zainetto piccolo, che deve essere sistemato sotto il sedile. Il bagaglio a mano tradizionale, invece, potrà continuare a essere soggetto a costi aggiuntivi, come già accade con le compagnie low cost e non solo. In pratica, l’UE non impone alle compagnie di includere il trolley nella tariffa base, ma chiede solo maggiore trasparenza. Ogni passeggero dovrà essere chiaramente informato, al momento della prenotazione, su quali servizi sono inclusi e quali hanno un sovrapprezzo.
Il trolley resta a pagamento: quanto costa portarlo a bordo?
Oggi, nella maggior parte dei casi, il biglietto base delle compagnie aeree consente di portare con sé solo uno zainetto. Il trolley, ormai considerato un optional, può costare da 10 a 50 euro per tratta, a seconda del vettore e della stagione. Questa bozza europea, se approvata definitivamente, renderà strutturale ciò che già avviene nei voli low cost, anziché contrastarlo. Il nodo vero – ovvero se l’accesso alla cappelliera sia un diritto o un servizio extra – resta irrisolto.
Le novità su risarcimenti e imprevisti
Oltre alla questione dei bagagli, la riforma proposta introduce alcune novità importanti per i passeggeri in caso di ritardi, cancellazioni e overbooking. I risarcimenti per voli in ritardo saranno più difficili da ottenere: oggi si viene indennizzati dopo tre ore, ma con le nuove regole il limite salirà a quattro ore per i voli brevi e a sei ore per quelli più lunghi. Il rimborso economico scenderà: dai 600 euro attuali per i voli a lunga percorrenza si passerà a 500 euro.Le compagnie dovranno offrire alternative immediate in caso di cancellazione, garantendo voli con altre compagnie o mezzi di trasporto alternativi. Gli errori nei dati personali dei biglietti potranno essere corretti gratuitamente fino a 48 ore dalla partenza. I passeggeri avranno sei mesi per inoltrare un reclamo e le compagnie saranno obbligate a rispondere entro 14 giorni.
Cosa succede ora?
Per ora non cambia nulla. La proposta deve ancora essere approvata dal Parlamento Europeo e potrebbe subire modifiche prima di entrare in vigore. Nel frattempo, le compagnie aeree continuano a decidere autonomamente le loro regole sui bagagli, e per i viaggiatori significa che il mini zainetto resta l’unico alleato gratuito in cabina. Il trolley, invece, continua a essere un lusso… che si paga! A volte anche caro. Perché ormai, anche mettere il bagaglio nella cappelliera è diventato un extra.
Cronaca Nera
L’estate calda dei “casi freddi”. Dopo Garlasco, si riapre anche il mistero McCann: ritrovati frammenti di vestiti e ossa.
Un’area di 50 ettari setacciata da investigatori portoghesi e tedeschi riaccende le speranze: i reperti saranno ora analizzati nei laboratori. L’obiettivo è trovare la prova definitiva contro Christian Brueckner

A diciott’anni dalla scomparsa della piccola Madeleine McCann, qualcosa finalmente si muove. Dopo l’improvvisa riapertura del caso Poggi a Garlasco, un altro cold case si riaccende sotto il sole di giugno. E stavolta siamo in Portogallo, precisamente nella regione dell’Algarve, vicino a Lagos. È lì, a circa 30 miglia dal luogo dove Madeleine svanì nel nulla nel maggio del 2007, che nei giorni scorsi una squadra mista di investigatori tedeschi e portoghesi ha concluso una nuova perquisizione. Una tre giorni di ricerche intense che, inizialmente, sembravano non aver portato a nulla. Ma ora emerge un dettaglio inquietante: sono stati trovati frammenti di vestiti e resti ossei.
Una notizia che, se confermata dalle analisi in corso, potrebbe dare una svolta decisiva all’indagine più seguita e discussa degli ultimi decenni. Madeleine McCann, tre anni appena, era in vacanza con i genitori nel resort Praia da Luz quando sparì dal lettino in cui dormiva. Da allora, ipotesi, avvistamenti, depistaggi e teorie complottiste si sono susseguite senza tregua. Ma di prove, nessuna. E soprattutto: del corpo della bambina, mai traccia.
Ora però qualcosa sembra cambiare. Secondo quanto riportato dalla Cnn Portugal, “durante la perquisizione sono stati sequestrati diversi oggetti che saranno ulteriormente esaminati dalla polizia tedesca”. Oggetti che comprenderebbero anche “campioni di vestiti e ossa”, come riportato anche dal quotidiano Correio da Manhã. Gli inquirenti, per il momento, mantengono il più stretto riserbo. Ma fonti vicine all’indagine confermano che “i materiali saranno ora analizzati attentamente nel laboratorio della polizia per valutarne la potenziale rilevanza ai fini delle indagini”.
Il sospettato numero uno resta sempre lui: Christian Brueckner, cittadino tedesco già detenuto in Germania per reati sessuali, incluso l’abuso su minori. All’epoca della sparizione, Brueckner viveva non lontano dal resort della famiglia McCann. Da anni gli inquirenti tedeschi cercano di incastrarlo, ma senza mai trovare una prova inconfutabile. Potrebbero essere proprio questi frammenti a segnare il punto di svolta.
Secondo quanto riferito dai media lusitani, l’intera area setacciata dagli investigatori la scorsa settimana — circa 50 ettari di territorio collinare attorno a una vecchia diga — era già stata indicata in passato come luogo potenzialmente interessante. Ma solo oggi, con l’ausilio di nuove tecnologie e la pressione crescente della magistratura tedesca, si è deciso di intervenire in modo più sistematico. Una fonte investigativa ha dichiarato: “Non possiamo confermare ufficialmente la correlazione con Madeleine, ma è chiaro che questa è la nostra speranza”.
Una speranza che tiene col fiato sospeso non solo i genitori della piccola, ma milioni di persone che da anni seguono la vicenda con apprensione. Kate e Gerry McCann, che non hanno rilasciato dichiarazioni ufficiali dopo la notizia dei ritrovamenti, si sono detti in passato “determinati a conoscere la verità, qualunque essa sia”. Negli ultimi anni hanno più volte ribadito di voler semplicemente “sapere cosa è accaduto a Madeleine, per poter finalmente trovare pace”.
Questa nuova fase dell’inchiesta è stata condotta in stretta collaborazione con l’autorità giudiziaria tedesca, che da tempo coordina il fascicolo contro Brueckner. Le autorità tedesche credono che Madeleine sia stata uccisa poco dopo il rapimento, e Brueckner — attualmente in carcere per altri crimini — sarebbe il responsabile. Ma finora, nessun corpo, nessuna prova. Solo indizi e testimonianze, spesso contraddittorie.
Resta da capire se i frammenti ritrovati possano davvero parlare dopo tutto questo tempo. Gli esami in laboratorio inizieranno in settimana, ma i risultati — avvertono gli inquirenti — non saranno immediati. L’obiettivo è isolare tracce di Dna compatibile con quello della bambina, o identificare elementi riconducibili alla sua scomparsa.
Nel frattempo, sul caso si sono riaccesi anche i riflettori mediatici. In Germania, Gran Bretagna e Portogallo i principali quotidiani hanno rilanciato la notizia con grande evidenza. E in Italia, proprio mentre la cronaca riporta in primo piano altri cold case riaperti dopo anni di silenzio, il nome di Madeleine torna a scuotere coscienze e interrogare giustizia e opinione pubblica.
Forse, dopo diciott’anni di buio, il mistero più inquietante del nuovo millennio si prepara ad avere un epilogo. Forse.
Italia
E’ arrivata la prima ondata di caldo ma non è quella definitva
Temperature in forte aumento, città arroventate e primi temporali. Una tregua in settimana ma poi si ricomincia. L’estate bussa.

L’estate sembra davvero entrare nel vivo. Questo è il primo fine settimana rovente. Da ieri il caldo intenso si fa sentire con temperature che hanno raggiunto i 37°C, a cui si aggiunge un’afa che rende l’atmosfera opprimente, soprattutto nelle ore serali e notturne. Secondo il bollettino del Ministero della Salute, sei città italiane sono già da bollino rosso, ovvero a rischio massimo per la salute: Bolzano, Campobasso, Perugia, Rieti, Roma e Frosinone. Altre cinque sono in bollino arancione, con temperature elevate ma un rischio più contenuto: Bologna, Brescia, Firenze, Latina e Torino. Le previsioni indicano cielo sereno su gran parte del Paese, con temporali isolati solo sulle Alpi Occidentali. Ma a rendere la situazione ancora più difficile è l’umidità, che fa crescere il disagio percepito sia di giorno che di notte.
Quando arriverà un po’ di refrigerio? Domani…
Da questa sera assisteremo ai primi segnali di cambiamento. Dall’Inghilterra arriverà un vortice di aria più fresca, che provocherà forti temporali sulle Alpi, sulla parte alta della Pianura Padana e sull’Adriatico centrale. Il contrasto tra l’aria caldissima preesistente e quella più fresca in arrivo potrà generare fenomeni intensi, con raffiche di vento improvvise, rovesci e possibili grandinate. Da domani16 giugno, il peggioramento si sposterà al Nord e al Centro, con precipitazioni più diffuse, specialmente sulla Riviera Romagnola nel pomeriggio. In ogni caso, le temperature rimarranno elevate, e questa prima ondata di caldo segnerà ufficialmente l’inizio della stagione torrida.
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