In primo piano
Niente più sorrisi, solo minacce: il ritratto ufficiale di Trump è il colpo di scena perfetto per il suo ritorno
Il ritratto ufficiale diffuso dal suo staff è tutto fuorché istituzionale: niente sorriso, niente pose concilianti, ma uno sguardo torvo, sopracciglio alzato e illuminazione dal basso da manifesto di un thriller. Un déjà-vu inquietante che richiama la sua famosa foto segnaletica del 2023, quando fu arrestato ad Atlanta.

Lo sguardo torvo, il sopracciglio alzato, quell’espressione che sembra dire “Sono tornato e non farò prigionieri”. Il nuovo ritratto ufficiale di Donald Trump ha il sapore di una dichiarazione di guerra. Lontano anni luce da quello del 2017, dove almeno abbozzava un sorriso (magari con lo sforzo di chi si sente dire “dica cheese” da un fotografo annoiato), questa volta Trump ha scelto di mostrarsi esattamente come vuole essere percepito: serio, determinato, pronto alla battaglia. La foto in sé è una dichiarazione di guerra. A quattro giorni dall’Inauguration Day, il suo staff ha diffuso le immagini ufficiali del presidente eletto e del suo vice, J.D. Vance, con un titolo che è già una sentenza: “And they go hard”. Traduzione libera? “E spaccano”.
Il ritratto di Vance, prevedibile e rassicurante, sembra quasi voler bilanciare la carica aggressiva del capo: un classico scatto istituzionale, mezzobusto, giacca e cravatta blu/celeste, bandiera americana sullo sfondo e un sorriso che cerca di trasmettere fiducia. Ma la vera notizia è la foto di Trump, scattata dal suo fotografo capo Daniel Torok, che ha scelto un approccio completamente diverso: niente sorrisi, niente pose ufficiali, niente look accomodante. La stessa luce che viene dal basso a illuminare il viso mettendone in risalto i tratti più duri è quella che viene usata spesso nei film horror o per immortalare i pugili o i wrestler. Il Donald 2024 è un’altra cosa.
La foto ufficiale è un ritratto ravvicinato, con la luce che arriva dal basso in puro stile horror. Sembra il manifesto di un film di Carpenter, con tanto di ombre strategiche che mettono in evidenza gli occhi e il ghigno impercettibile. L’effetto è voluto, costruito e chirurgico. Trump è un maestro della comunicazione visiva, e non è certo la prima volta che usa un’immagine per scolpire il suo mito. Basta ricordare il suo gesto dopo l’attentato dell’agosto scorso: il pugno alzato, il grido “Fight! Fight! Fight!”, la bandiera americana sullo sfondo e il cerchio perfetto degli uomini della sicurezza che lo incorniciano. Sembrava un quadro di Delacroix aggiornato all’epoca dei social, con Trump nella parte di Gavroche e la folla in delirio.
Non è un caso. Non esistono foto segnaletiche di ex presidenti degli Stati Uniti. O almeno, non esistevano fino ad agosto 2023, quando Trump venne arrestato ad Atlanta con l’accusa di aver tentato di sovvertire il voto in Georgia. La sua permanenza in carcere durò la bellezza di 20 minuti – giusto il tempo di essere schedato e rilasciato dietro cauzione da 200.000 dollari – ma la foto segnaletica fece il giro del mondo. Matricola P01135809, descrizione: “Maschio bianco, alto 1,92 cm per 97 chili, capelli biondi o fragola, occhi blu”. Un’immagine diventata subito virale, con articoli dedicati perfino alla sfumatura esatta del suo colore di capelli (tra blorange e strawberry blonde).
E ora, la sua nuova foto ufficiale è praticamente identica. Stesso sguardo torvo, stessa espressione dura, stesso ciuffo pettinato con la proverbiale precisione geometrica. Trump sta collegando le due immagini in modo implicito, senza dirlo apertamente, ma lasciando che il messaggio si costruisca da solo nella mente di chi guarda. Perché? Perché il suo racconto politico è basato sulla narrazione della vittima che lotta.
Dal momento in cui ha perso le elezioni del 2020, Trump ha trasformato la sua sconfitta in un mito: l’elezione rubata, la resistenza, l’attacco al sistema. Ha attraversato l’attentato, il pugno alzato, il cerotto sull’orecchio, ed è arrivato alla vittoria del 2024. Ora questa immagine è il punto d’arrivo della sua epopea personale. Un messaggio chiaro ai suoi elettori: “Mi hanno voluto distruggere, mi hanno arrestato, mi hanno dato per finito. E invece eccomi qui, pronto a riprendermi tutto.”
Una storytelling perfetta, che funziona non solo per i suoi sostenitori, ma anche per chi lo detesta. È un’immagine che si aggancia direttamente alla storia recente, che fa “unire i puntini”. Ma soprattutto è una foto che cancella tutto quello che c’è stato nel mezzo: quattro anni di amministrazione Biden spariti nel nulla, come se non fossero mai esistiti. L’America si è svegliata dal sogno democratico ed è tornata esattamente al punto di partenza, con Trump di nuovo alla Casa Bianca.
Nel 2017, la foto presidenziale di Trump era quella classica: sorriso di circostanza, pettinato, istituzionale, impeccabile. L’esatto opposto di oggi. Quella foto diceva: “Sono il presidente, accettatelo.” Questa dice: “Sto arrivando, e questa volta non faccio prigionieri.”
Sui social, c’è chi ha trovato la nuova immagine inquietante, e in effetti non è sbagliato. La bocca tesa, lo sguardo accigliato, l’illuminazione strategica: tutto sembra progettato per creare una tensione visiva. Il messaggio subliminale è potente: “Non sono più il Trump del 2017. Ora so come funziona il gioco.” Lo aveva già detto durante la formazione della sua super-controversa squadra di governo: “Quando sono arrivato a Washington, non conoscevo nessuno. Ora so chi muove i fili.”
Di fronte a tutto questo, il nuovo vicepresidente J.D. Vance ha deciso di fare esattamente il contrario. La sua foto è rassicurante, prevedibile, tradizionale. Il messaggio è chiaro: lui è quello affidabile, quello conservatore, quello senza ambiguità. Perché? Per bilanciare il fuoco d’artificio Trumpiano. Perché non serve che siano entrambi aggressivi, basta uno solo che prenda a martellate lo status quo. L’altro deve fare da garante istituzionale, da volto pulito, da uomo dello Stato.
La partita, insomma, è appena iniziata. Trump ha costruito un’immagine che si allinea perfettamente alla sua narrativa. Un’immagine che urla vendetta, forza, determinazione. Una foto che non chiede fiducia, la pretende.
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Gossip
La grazia di Michelle Hunziker: è stato un miracolo!
La conduttrice Michelle Hunziker ci ha sorpreso con una confessione intima e toccante, a proposito della sua seconda gravidanza, avuta con l’ex marito Tomaso Trussardi. Michelle ha rivelato di aver vissuto esperienze profondamente spirituali che l’hanno legata indissolubilmente alla figura della Madonna.

Michelle Hunziker, aperta nel condividere aspetti intimi della sua vita, ha recentemente narrato due aneddoti che testimoniano la sua profonda devozione alla Madonna e di come la fede abbia giocato un ruolo fondamentale nei momenti più importanti della sua vita, in particolare legati alla maternità. “Oggi la Madonna è il mio riferimento, il mio modello anche come immagine di femminilità e maternità”.
Michelle e i segni della Madonna, le due storie di fede
Nel corso di un’intervista al settimanale cattolico “Maria con te”, dedicato alla Madonna, la showgirl ha raccontato di aver attraversato un periodo di grande desiderio di allargare la sua famiglia, un desiderio che sembrava non trovare compimento.
Era il 2013 quando nota per il suo amore per i bambini e per le famiglie numerose, sognava di diventare mamma per la seconda volta. Ma nonostante fosse forte il desiderio, la gravidanza non arrivava. Disperata ma piena di fede, decise di rivolgersi a una figura che per lei rappresenta un punto di riferimento spirituale: la Madonna.
Durante un viaggio di lavoro a Palermo, Michelle si recò nella splendida cattedrale di Monreale. In quel luogo sacro, ricco di storia e di arte, si rivolse alla Vergine Maria con una supplica sentita: le chiese la grazia di poter concepire un figlio.
“Fui immediatamente colpita dal bellissimo Cristo con le braccia aperte come per accogliere tutti e poi, in fondo alla navata destra, vidi una Madonna stupenda, con la veste dorata e il Bambino in braccio. Così, mi venne spontaneo, dal cuore, chiedere la grazia di diventare ancora mamma. E Lei mi ha ascoltato”.
“Ho pregato con tutto il cuore” – ha confidato la showgirl – e ho sentito una profonda pace interiore”. Poco tempo dopo, il miracolo si è compiuto: Michelle è rimasta incinta della secondogenita Sole.
Il secondo aneddoto, altrettanto significativo, riguarda un invito inaspettato. In occasione di una rassegna di auto d’epoca a Biella con il marito Trussardi.
Michelle dopo aver ricevuto una chiamata dall’organizzatore dell’evento, che la pregava di presenziare, perché doveva assolutamente visitare il santuario della Madonna di Oropa. “Non ci potevo credere” – ha confessato la showgirl – avevo appena pregato la Vergine e mi stavano invitando ad andare a trovarla, era come se mi chiamasse”.
La Madonna di Monreale e di Oropa, da sempre santuari di fede
Entrambi i luoghi menzionati da Michelle sono celebri per la loro bellezza e per la profonda devozione popolare e di pellegrinaggio che li circonda.
Gossip
Michelle Hunziker rivela come fermare il tempo: «Zucchero zero, sport, self love e una vita sana!»
La conduttrice svizzera rivela tutti i dettagli del suo stile di vita che la mantengono giovane, equilibrata e felice, senza tabù. Un mix perfetto di alimentazione sana, movimento fisico, emotività e benessere sessuale che sfida ogni convenzione.

Michelle Hunziker si svela senza filtri in una lunga intervista. Dal segreto dell’età biologica di 25 anni all’importanza dell’amore per se stesse, un messaggio che sfida i pregiudizi sociali.
Michelle Hunziker, icona di bellezza e simpatia, ha finalmente rivelato il segreto della sua eterna giovinezza, difatti ha raccontato con schiettezza come riesca a mantenersi in forma e con un’età biologica di soli 25 anni, nonostante ne abbia molti di più.
“Il segreto sta nell’alimentazione, nell’amare e nell’essere amate, ma anche in un aspetto della vita spesso trascurato: l’autoerotismo”, ha dichiarato senza giri di parole. Per la Hunziker, l’autoerotismo è una pratica di “self love”, che fa bene non solo al corpo, ma anche alla mente. “È come un bagno caldo o una serata con le amiche. Se solo le persone capissero quanto fa bene gratificarsi, migliorando il nostro quadro ormonale… Sarebbe un mondo migliore, senza quei pregiudizi che ancora oggi accompagnano la sessualità femminile”.
La conduttrice svizzera, madre e anche nonna, è decisa a rompere il tabù legato alla sessualità e all’autoerotismo, un argomento che troppo spesso viene evitato, specialmente quando si parla di donne mature. “Non va vista come qualcosa di sconcio, ma come una pratica di benessere. Io ne parlo serenamente, perché credo che le donne abbiano il diritto di sentirsi bene nel proprio corpo e nella propria mente a qualsiasi età”.
A confermare il suo equilibrio psico-fisico, Michelle cita la gestione delle emozioni come un altro fattore cruciale. “Le emozioni governano il nostro corpo: amore, gioia, ma anche rabbia e tristezza hanno un impatto diretto sulle nostre cellule, sulla nostra pelle, sui nostri capelli”, ha spiegato, aggiungendo che la felicità derivante da un cuore innamorato è visibile in ogni aspetto fisico. “Vibrano dentro di noi, e se impariamo a gestirle, possiamo mantenere il nostro corpo giovane e vitale”.
Lo stile di vita della Hunziker è, infatti, un vero e proprio “manuale di benessere”. Sveglia alle 6:15, una colazione sana per tutta la famiglia, seguita da un’ora di allenamento tra pesi e arti marziali, prima di affrontare una giornata piena di impegni lavorativi. “L’alimentazione è consapevole, sempre sana, senza rinunce, ma con un’attenzione particolare ai macronutrienti”, ha sottolineato, precisando che il segreto sta nell’ascoltare il proprio corpo. Zucchero raffinato? «È veleno, uno dei peggiori veleni del nostro millennio», ha affermato con determinazione.
Ma bisogna sapere cosa mangiamo, come e quando”. La conduttrice, insomma, ha trovato un perfetto equilibrio tra piaceri e discipline, senza mai rinunciare al piacere della buona cucina e del buon vino, purché siano senza zuccheri aggiunti.
Michelle Hunziker, quindi, non si limita a essere un esempio di bellezza, ma si propone come un vero e proprio modello di vita sana ed equilibrata, capace di sfidare ogni convenzione sociale, anche quella che troppo spesso vieta alle donne di parlare apertamente di certi temi. La sua filosofia? Essere se stessi, in ogni aspetto della vita, senza pregiudizi, senza vergogna, ma con consapevolezza e amore per sé.
In primo piano
Lady Diana voleva pubblicare le lettere d’amore di Carlo: “Il nostro era amore vero”
La principessa del popolo continua a essere una figura di straordinaria popolarità e affetto, la cui vita continua a suscitare un immenso interesse anche a distanza di anni dalla sua tragica scomparsa. Recentemente, una nuova rivelazione da parte di Ingrid Seward, biografa della famiglia reale, ha riacceso l’attenzione su Diana, svelando la sua intenzione di pubblicare le lettere d’amore di Carlo.

Nonostante il turbolento matrimonio e il divorzio, Diana all’inizio della relazione con Carlo nutriva un vero sentimento d’amore. Le lettere, come testimoni di quel periodo, avrebbero potuto rappresentare una prova tangibile di questo affetto.
In quegli anni, Diana era spesso al centro del gossip e delle critiche. E pubblicare le lettere avrebbe potuto essere un modo per riconquistare la simpatia del pubblico, mostrando un lato più intimo e vulnerabile della sua personalità.
Diana desiderava che i suoi figli, William e Harry, conoscessero la verità sulla loro storia d’amore. Le lettere avrebbero potuto fornire loro una testimonianza diretta dell’amore che i loro genitori avevano provato l’uno per l’altro.



Pubblicando le lettere, dunque Diana intendeva mostrare l’autenticità e l’intensità dell’amore che provavano l’uno per l’altro, smentendo forse alcune narrazioni negative che si erano diffuse sui loro rapporti, svela la biografa Seward la quale sottolinea che, nonostante i successivi sviluppi negativi, all’inizio della relazione tra Carlo e Diana c’era un amore profondo e sincero.
Dopo l’incidente sotto il ponte dell’Alma a Parigi Diana non potette più realizzare il suo desiderio di pubblicare le lettere d’amore di Carlo. La sorte di queste missive rimane avvolta nel mistero: non si sa dove si trovino attualmente né se esistano ancora. Tuttavia, queste lettere avrebbero certamente offerto uno sguardo più intimo e rivelatore sul matrimonio tra Diana e Carlo, spesso ritratto come infelice.
Un inizio segnato dal dolore con i primi segnali di un matrimonio destinato a fallire
Il matrimonio tra il Principe Carlo e Lady Diana Spencer, celebrato nel 1981, è stato uno degli eventi più seguiti del secolo scorso. Tuttavia, dietro le apparenze di una favola moderna, si celavano già all’epoca i primi segnali di un’unione destinata a naufragare.
Poco prima delle nozze, Diana scoprì un regalo inaspettato: una coppia di gemelli con le iniziali “G” e “F”, un chiaro riferimento ai soprannomi utilizzati da Carlo e dalla sua storica amante Camilla Parker Bowles, attuale Regina consorte. La scoperta di questo dono provocò in Diana una profonda ferita, tanto da farle seriamente considerare l’idea di annullare il matrimonio.
Anche la proposta di matrimonio fu tutt’altro che romantica. Carlo chiese la mano di Diana in modo freddo e formale, senza i tradizionali gesti di affetto e senza rispettare il protocollo che prevede l’inginocchiamento. Il biografo reale Christopher Wilson ha definito l’evento come “nulla di quello che ci si aspetta da una proposta di matrimonio”.
Questi episodi, che si sono verificati poco prima delle nozze, gettarono un’ombra sulla felicità della coppia e segnarono l’inizio di un matrimonio destinato a essere segnato da infelicità e incomprensioni. Nonostante le difficoltà, esistono testimonianze che suggeriscono che tra Carlo e la principessa ci fosse un autentico sentimento di amore, soprattutto nei primi anni del matrimonio, come Dickie Arbiter, ex addetto stampa della regina Elisabetta II, che afferma di Carlo e Diana inseparabili nei primi cinque anni di matrimonio.
Credit foto: il Fatto Quotidiano / Il Riformista / Donna Moderna
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