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Politica

Aveva una casetta piccolina in… Albania. Giorgia Meloni e il sogno di una villetta (con piscina)

Giorgia Meloni non resiste al fascino dell’Albania: villetta con piscina, trattoria a lei dedicata e un paradiso naturale. Mentre i lavori per i Centri di accoglienza languono, la premier già sogna cene circondata dai suoi stessi ritratti.

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    E se alla fine, in Albania, al posto dei migranti ci finisse proprio Giorgia Meloni? l’ipotesi è tutt’altro che azzardata almeno a vedere quello che scrivono i giornali di Tirana che riportano dell’interesse della premier per le coste del paese delle aquile.

    Giorgia Meloni sembra infatti aver trovato la sua nuova passione, e non si tratta solo di politica. L’Albania, con i suoi paesaggi mozzafiato e le sue coste affacciate sul mare Adriatico, pare aver catturato il cuore della premier italiana. Al punto chestarebbe pianificando l’acquisto di una lussuosa villetta in un resort nuovissimo a Palasë, nella contea di Valona. Una scelta non casuale, se si considera che questa località è a pochi passi dal mare, perfetta per chi cerca un po’ di relax lontano dalle turbolenze della politica.

    La proprietà, che vanta un ampio giardino e una piscina privata, sarebbe l’ideale per un’estate all’insegna del lusso e della discrezione. Senza contare che, non troppo distante, c’è la famosa “Trattoria Meloni”, una sorta di luogo di culto dedicato alla premier, già nota per essere diventata un vero e proprio idolo in terra albanese. La trattoria è decorata con ritratti e memorabilia che celebrano la sua figura politica, trasformando un semplice ristorante in un sacrario dedicato a colei che, evidentemente, gode di grande ammirazione locale.

    Immaginate la scena: la premier che, tra un bagno nella sua piscina privata e una passeggiata sulla spiaggia, si concede una cena nella trattoria che porta il suo nome. Un luogo dove potrebbe mangiare le specialità locali sotto lo sguardo benevolo dei suoi stessi ritratti, circondata da un’aura di celebrazione che neanche nei palazzi romani potrebbe trovare.

    Nel frattempo, mentre il sogno albanese di Meloni prende forma, i lavori per la costruzione dei Centri di accoglienza e identificazione procedono con una certa lentezza. La tanto attesa inaugurazione, che doveva avvenire ormai tempo fa, continua a slittare, vittima di continui scaricabarile tra le autorità albanesi e il governo italiano. Ma questi piccoli contrattempi sembrano non turbare troppo la premier, che già immagina di trascorrere le sue prossime vacanze estive in questa sua enclave privata.

    E chissà, tra un tuffo in piscina e una cena nella trattoria che la venera, Giorgia Meloni potrebbe anche trovare l’ispirazione per affrontare le sfide politiche che l’attendono al suo ritorno in Italia. Ma nel frattempo, l’Albania diventa sempre più il suo rifugio dorato, lontano dalle pressioni di Roma e dalle inevitabili scaramucce politiche che attendono solo di essere risolte.

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      Politica

      Dalla Grecia dei Pink Floyd alla Puglia dei trulli: le lunghe vacanze extralusso di Giorgia Meloni (con Giambruno a sorpresa)

      La premier ha scelto un’estate a tappe: dieci giorni a Lindos, ospite in una villa di charme con vista sull’Egeo, poi la Valle d’Itria con figlia, sorella e l’ex Giambruno. Tra piscine segrete, trulli di lusso e notti al “Sanctuary”, le ferie blindate della leader finiscono inevitabilmente nel mirino del gossip.

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        Una fuga tra mare e gossip, con il Mediterraneo come sfondo. Giorgia Meloni ha scelto di spezzare l’estate tra Grecia e Puglia, alternando la riservatezza delle ville con vista sull’Egeo alla mondanità della Valle d’Itria. Prima tappa: Lindos, sull’isola di Rodi, luogo che negli anni Settanta conquistò David Gilmour dei Pink Floyd. Proprio lì, dove il chitarrista compose alcune delle sue pagine più note, la premier si è concessa dieci giorni di relax lontano dai riflettori italiani.

        A rivelarlo, a vacanza conclusa, è stato Manos Nikolidakis, manager delle Lindos & Pefkos Hill Villas: «Abbiamo avuto l’onore e il piacere di accogliere il Primo Ministro italiano, in assoluta riservatezza», ha dichiarato con orgoglio. In effetti, la visita è filata liscia, con passeggiate discrete e un soggiorno blindato tra natura, mare e tramonti greci.

        Ma le vacanze non si sono fermate lì. Dopo il passaggio a Washington per l’incontro con Trump e i leader europei, Meloni ha cambiato scenario: destinazione Locorotondo, cuore verde della Valle d’Itria. Qui, insieme alla figlia Ginevra e alla sorella Arianna, ha ritrovato anche Andrea Giambruno, l’ex compagno. Una presenza che ha subito acceso i riflettori del gossip: archiviata la separazione burrascosa, i due sembrano ora vivere un armistizio familiare in nome della figlia.

        Il gruppo si è sistemato al Leonardo Trulli Resort, struttura esclusiva immersa tra ulivi e muretti a secco. Non un semplice hotel: 14 alloggi di charme, ville private, arredi raffinati e persino una piscina scavata in una vecchia cantina, già diventata virale sui social. Qui la premier si è concessa giorni di privacy, alternati a serate pubbliche. Come la cena al “Sanctuary” di Fasano, locale a metà tra ristorante e discoteca, dove la premier si è lasciata andare a chiacchiere e brindisi con musica techno di sottofondo.

        E così, mentre la politica resta sospesa e il Paese si divide tra chi critica e chi applaude, l’estate di Giorgia Meloni si trasforma in un romanzo balneare: tra ville da sogno, trulli di lusso, ex fidanzati riciclati come compagni di vacanza e una Puglia che l’accoglie tra curiosità e malizia.

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          Politica

          Se i 16enni potessero votare? Non cambierebbe niente (ma FdI, PD e M5S direbbero grazie)

          In Gran Bretagna l’età per votare è stata abbassata a 16 anni. In Italia si parla da anni di una possibile riforma simile, ma secondo la sondaggista Alessandra Ghisleri non cambierebbe nulla: “A beneficiarne sarebbero i partiti che già hanno radicamento: Fratelli d’Italia, M5S, PD. Niente rivoluzioni, solo continuità”. Ma servirebbe una scuola più attrezzata per formarli davvero.

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            In Inghilterra si cambia musica: alle prossime elezioni, anche i sedicenni potranno votare. È un’apertura storica, annunciata dal neo-premier Starmer. E qui da noi? Si può sognare una mossa analoga? Tecnicamente sì, ma con una premessa chiara: “Bisognerebbe modificare l’articolo 48 della Costituzione”, dice Alessandra Ghisleri. “E prima ancora, sperimentare. Valutare. E riformare l’educazione civica, oggi praticamente inesistente”.

            Numeri alla mano, in Italia si tratterebbe di circa 1,6 milioni di nuovi potenziali elettori, una fascia anagrafica che oggi vive immersa nei social, tra TikTok, YouTube e Instagram. Proprio lì dove — secondo Ghisleri — si gioca la vera battaglia del consenso: “I ragazzi si informano online. Ma sono anche esposti all’influenza di artisti, cantanti e creator. Capire chi ascoltano e perché diventa decisivo”.

            Chi ci guadagnerebbe? Nessuna sorpresa: “Le forze politiche che già funzionano. FdI, M5S, PD, Lega, Avs e alcuni centristi. Non esisterebbe una frattura generazionale netta, semmai un rafforzamento dell’esistente”. Altro che voto di protesta o boom dei movimenti “green”: gli adolescenti finirebbero col premiare ciò che già conoscono — o che vedono più spesso in rete.

            Ma i sedicenni sono pronti? Ghisleri è netta: “Lo sono per studiare, per lavorare, possono esserlo anche per votare. Ma bisogna aiutarli. Dargli gli strumenti per comprendere cosa significa esercitare un diritto democratico”. E poi, basta con la retorica dei giovani “manipolabili”: “Anche gli adulti lo sono. Cambiano solo i linguaggi”.

            La vera sfida? “Prepararli, non usarli”. E dare un senso al loro ingresso nella politica, senza trasformarlo in marketing elettorale.

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              Politica

              Ma dove è finita Giorgia Meloni? In un trullo blindato di Locorotondo con Giambruno e Gemmato

              Secondo indiscrezioni, Giorgia Meloni avrebbe scelto il Leonardo Trulli Resort di Locorotondo per le sue vacanze estive. Con lei la figlia Ginevra, l’ex compagno Andrea Giambruno e il sottosegretario Marcello Gemmato con la famiglia. Una scelta dettata dal bisogno di privacy, ma anche dall’attrazione per una dimora che unisce lusso e tradizione pugliese.

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                Non più la masseria di Ceglie Messapica, che lo scorso anno l’aveva vista finire sotto i teleobiettivi dei paparazzi mentre si rilassava a bordo piscina. Quest’estate Giorgia Meloni ha deciso di cambiare scenario, pur restando fedele alla sua amata Valle d’Itria. Tutti gli indizi portano al Leonardo Trulli Resort di Locorotondo, struttura immersa nella campagna pugliese, avvolta da vigneti e muretti a secco, dove la riservatezza è la regola.

                Ad accompagnarla in Puglia ci sono la figlia Ginevra e l’ex compagno Andrea Giambruno, con cui ha scelto di mantenere un rapporto sereno per il bene della bambina. Con loro anche il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, farmacista di professione e in pole per la poltrona di ministro, arrivato in vacanza con la moglie Laura e le due figlie gemelle, grandi amiche di Ginevra.

                Il resort, aperto nel 2013 ma costruito attorno a un’antica dimora recuperata con cura, conta quattordici alloggi che oscillano dai 250 ai 900 euro a notte. Trulli in pietra, una piccola masseria liberty e una villa di campagna, tutti con arredi ricercati e giardini privati. La vera chicca è la stanza con piscina segreta ricavata da una cantina sotterranea, diventata virale sui social. Non mancano due ville indipendenti, tra cui villa Leonardo, ideale per famiglie in cerca di totale isolamento: la candidata più probabile per ospitare la premier e il suo entourage.

                La scelta non sarebbe casuale. Meloni conosce da tempo la famiglia Cardone, che ha trasformato la residenza in un rifugio esclusivo, a metà strada tra il fascino antico e il comfort moderno. Una dimora nata dalla visione romantica di Leonardo, il fondatore, e oggi curata dalla nipote Rosalba.

                Per la premier, quindi, un ritorno in Puglia, ma con una strategia diversa: più spazio, più sicurezza, meno possibilità di flash indesiderati. Perché anche quando la politica si ferma, la riservatezza resta un dovere.

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