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Cronaca

Secondo la Nasa è in arrivo il blackout più potente di sempre

La tempesta solare in arrivo rappresenta un evento significativo con potenziali impatti su scala globale. La preparazione e il monitoraggio costante sono essenziali per mitigare gli effetti di questa tempesta spaziale sulla vita quotidiana e sulle infrastrutture critiche.

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    La causa del blackout che la Nasa prevede in tempi brevi sarebbe una tempesta solare. La più importante tempesta dell’era moderna. In realtà, sempre secondo la Nasa, la tempesta solare più intensa degli ultimi 165 anni, è già in corso e potrebbe causare blackout diffusi a livello internazionale. L’eruzione di plasma scuro dal sole, catturata dagli strumenti della Nasa, ha una probabilità del 60% di provocare interruzioni di corrente sulla Terra forse entro la fine del mese di luglio. Ma il picco sempre secondo la Nasa sarebbe previsto per luglio 2025.

    Che cos’è l’eruzione di plasma scuro

    La Nasa sta registrando un brillamento solare “freddo”, con una temperatura di circa 36.000 gradi Fahrenheit, un quarto della temperatura dei brillamenti solari “caldi” che raggiungono i 144.000 gradi Fahrenheit. Sono previsti possibili disturbi alle radio, alle comunicazioni aeree e alle operazioni satellitari, con un picco di probabilità di blackout a iniziare proprio da venerdì 26 luglio. Secondo la NOAA, c’è una probabilità del 60% di ulteriori brillamenti solari di livello medio (classe M) e una probabilità del 15% di un brillamento solare di classe X, i più intensi, proprio nei prossimi giorni. La NOAA è un agenzia scientifica e normativa statunitense, che opera all’interno del Dipartimento del commercio degli Stati Uniti d’America. Si occupa di previsioni meteorologiche, monitoraggio delle condizioni oceaniche e atmosferiche e tracciamento di mappe dei mari.

    Quali impatti si sono registrati nelle recenti tempeste

    Negli ultimi dieci anni, i brillamenti solari “freddi” sono stati studiati dagli astrofisici. Anche se non meno ricchi di radiazioni a microonde rispetto ai brillamenti “caldi”, producono frequenze di picco più elevate di sincrotone. Questo processo non termico coinvolge particelle cariche accelerate da un campo magnetico. La scorsa settimana, sei brillamenti solari di classe M hanno già causato interruzioni radio a livello internazionale in alcune parti dell’emisfero occidentale e in Asia, con il più grande che ha portato a un blackout radio nel Pacifico. Altro che bug di Windows…

    Che precauzioni possiamo adottare

    In vista della tempesta solare, è consigliabile adottare alcune precauzioni come proteggere le reti elettriche per esempio. Gli operatori devono essere pronti a gestire eventuali fluttuazioni o blackout. È anche importante avere piani di backup per le comunicazioni, specialmente per le operazioni critiche e soprattutto è indispensabile continuare a monitorare le previsioni della NOAA e della Nasa per ottenere aggiornamenti in tempo reale.

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      Mistero

      Gli alieni? Sono viola! La vita extraterrestre oltre i confini della luce

      I nuovi ET potrebbero essere pigmentati di viola e non di verde. E noi, mentre continuiamo a cercare risposte alle nostre domande sulla vita extraterrestre, è importante che rimaniamo aperti e curiosi. Potremmo trovarci di fronte a scoperte che cambieranno per sempre la nostra comprensione del cosmo e del nostro posto.

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        ET da verde a viola!
        La ricerca di vita extraterrestre e la domanda se siamo soli nell’universo fino a oggi, non ha risposta. Tuttavia, un nuovo studio pubblicato su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society offre una prospettiva intrigante su questo tema e questo nuovo studio suggerisce che non dovremmo essere troppo rigidi nel nostro concetto di vita.

        Gli astronomi stanno esplorando nuove frontiere nella ricerca di vita extraterrestre, oltrepassando i tradizionali pigmenti verdi per considerare forme di vita aliene viola. Ricerche recenti hanno rivelato che i batteri viola possono prosperare in una vasta gamma di condizioni ambientali, aprendo la possibilità che la fotosintesi possa avvenire anche in assenza di luce solare diretta.

        La nuova fotosintesi è viola e non verde
        L’autrice principale dello studio è Lígia Fonseca Coelho del Carl Sagan Institute di New York, ha spiegato che questi batteri viola potrebbero avere un vantaggio su pianeti che orbitano attorno a stelle rosse poco luminose. In tali ambienti, un sole rosso potrebbe fornire condizioni ideali per la fotosintesi dei batteri viola, senza la concorrenza delle piante, delle alghe e dei batteri verdi.

        Questi microbi utilizzano una molecola pigmentata di viola per la fotosintesi, offrendo così una possibile firma biologica rilevabile su altri pianeti. Lo studio, condotto dagli scienziati propone una nuova prospettiva nell’identificazione della vita extraterrestre, aprendo la strada a nuovi approcci e tecniche di ricerca oltre i confini del nostro sistema solare.

        Questo nuovo studio ci invita a espandere la nostra immaginazione e a considerare che la vita extraterrestre potrebbe manifestarsi in forme e colori che non abbiamo mai immaginato. Potremmo essere vicini a scoprire che siamo parte di un universo popolato da creature e paesaggi che sfidano la nostra immaginazione più selvaggia.

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          Storie vere

          Chiede la metà dei soldi spesi per il caffè consumato al primo appuntamento! Che tristezza…

          Dopo il primo appuntamento capiscono che la relazione non può funzionare. Lei ringrazia con comprensione. Lui le chiede la restituzione dei soldi che ha speso per la consumazione.

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            Cara Emily, dolcissima 29enne di Sydney, se tu sapessi quanti soldi noi maschietti abbiamo ‘investito’ per fare la corte alle nostre ragazze non ti scandalizzeresti così tanto… In fondo, pur essendo un gesto da biasimare, più per educazione e ‘cavalleria’ che per tirchieria – almeno vogliamo sperare – il ragazzo che hai incontrato è stato pragmatico. Magari sono mesi o anni che esce con ragazze come te e ogni volta gli tocca pagare di tasca propria. E un caffè oggi e un hot dog domani i soldi se ne vanno. Certo non è stato un gesto cortese da parte sua. E d’altra parte anche per te è stato utile per capire con chi avresti avuto a che fare se dopo il primo appuntamento si fosse accesa la scintilla dell’amore. Che amore vuoi vivere con un uomo che ogni volta che ti invita fuori a cena si porta il pallottoliere…?

            Il primo appuntamento? Non si scorda mai…

            Di sicuro Emily ha vissuto un dopo primo appuntamento in modo sgradevole. Anche perché lei era stata molto corretta. Ha comunicato in maniere gentile all’uomo di non essere interessata a proseguire la conoscenza. Ma si è trovata di fronte a una richiesta inaspettata e decisamente inusuale: la restituzione dei soldi che l’uomo aveva speso per il caffè.

            … nel breve attimo di una transazione commerciale

            La vicenda, condivisa su TikTok, ha attirato l’attenzione degli utenti, indignati per il comportamento dell’uomo. Dopo aver passato del tempo insieme e aver constatato l’assenza di una connessione, Emily ha ritenuto corretto informare l’uomo della sua decisione, preferendo una comunicazione diretta al posto del ghosting. Educata e cortese. Ma l’uomo, invece di accettare la situazione in silenzio l’ha messa sul pratico. Ha risposto con la richiesta della restituzione dei soldi, giustificandosi con l’esiguo importo speso per il caffè. Sei dollari in totale, tre dollari a testa! Eh andiamo…

            No non ti pago! Il rischio dei corteggiatori è sempre molto alto…

            La reazione di Emily è stata ferma e decisa. Ha rifiutato categoricamente di pagare, sottolineando come sia inaudito chiedere i soldi a qualcuno dopo un primo appuntamento. L’uomo, a sua volta, ha cercato di giustificare il suo comportamento, ma la sua insistenza ha solo peggiorato la situazione.

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              Italia

              Ubriaco al volante? Il passeggero ora rischia di perdere parte del risarcimento

              La sentenza 21896/2025, nata dal ricorso dei familiari di una vittima a cui era stato ridotto l’indennizzo del 30%, cambia lo scenario: chi accetta di viaggiare con un autista ubriaco si assume parte della colpa. Un principio che ridefinisce responsabilità e risarcimenti

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                Non sarà più possibile cavarsela con un “non ero io al volante”. Con la pronuncia 21896/2025 la Cassazione ha chiarito che anche il passeggero può vedersi ridurre il risarcimento se era consapevole che l’autista fosse ubriaco. Una decisione che introduce il concetto di corresponsabilità: chi accetta di correre un rischio evidente non potrà pretendere un indennizzo pieno.

                Il caso riguarda i familiari di un uomo deceduto in un incidente. In appello l’indennizzo era stato ridotto del 30% perché la vittima sapeva delle condizioni del conducente. I parenti contestavano, sostenendo che il concorso di colpa si applica solo in caso di “cooperazione attiva”. Ma la Suprema Corte ha ribaltato l’argomento: il concorso di colpa comprende anche chi, pur senza agire, sceglie consapevolmente di esporsi al pericolo.

                Il riferimento è all’articolo 1227 del Codice civile, letto alla luce dell’articolo 2 della Costituzione. Tradotto: la solidarietà sociale e la responsabilità personale valgono anche quando si sceglie di salire in macchina con chi ha bevuto troppo. Il passeggero mantiene il diritto al risarcimento, ma questo potrà essere ridotto in misura proporzionale alla sua colpa.

                Non si tratta di una novità assoluta. Già nel 2019, nel 2020 e nel 2024 la Cassazione aveva ampliato la nozione di “cooperazione colposa”, includendo chi viaggia senza cinture o accetta di farsi trasportare da un conducente privo di patente. La nuova sentenza ribadisce la linea: chi ignora le regole di prudenza non può scaricare tutto sulle spalle dell’autista.

                Il nodo resta quello della prova: per ridurre il risarcimento occorre dimostrare che il passeggero fosse davvero consapevole dello stato del conducente. Non basteranno sospetti o congetture. Ma una volta accertata la consapevolezza, la corresponsabilità diventa automatica.

                Sul piano sociale, la decisione introduce un messaggio netto: la prevenzione non riguarda solo chi guida, ma anche chi accetta di farsi trasportare. L’idea di “mettersi al sicuro” affidandosi a un amico alticcio non regge più. Per la Cassazione è una scelta che comporta conseguenze legali.

                Un monito che pesa come un deterrente. Perché, da oggi, chi sale accanto a un autista ubriaco non è più soltanto una vittima inconsapevole. È qualcuno che ha scelto di correre un rischio. E la legge gli chiederà conto di quella scelta.

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