Storie vere
Clausura a luci rosse: suora beccata online, la badessa la richiama e finisce rimossa
Una suora sorpresa su siti erotici, una badessa che invita alla castità, una lettera anonima al Vaticano e dodici religiose in fuga. A Vittorio Veneto le suore di clausura si sono divise tra obbedienza e ribellione, tra convento e villa segreta. Ma il convento, ora, non è più lo stesso.

C’era una volta un convento silenzioso, raccolto tra le colline venete, dove dodici monache di clausura vivevano nella quiete, tra litanie e rosari. Fino a quando il diavolo — o forse solo la connessione internet — non ci mise la coda. E a Vittorio Veneto scoppiò il finimondo tra le suore.
A raccontare l’ultima novena della discordia è una delle religiose fuggite: «Una delle consorelle era stata scoperta dalla badessa Aline su siti erotici. L’aveva invitata con delicatezza a rispettare il voto di castità. Ma da lì — guarda un po’ — è partita la lettera anonima al Papa», spiega oggi, con voce non proprio da confessionale.
La famosa missiva, indirizzata a Papa Francesco e firmata da quattro sorelle, accusava suor Aline di autoritarismo e gestione dispotica. Peccato che, secondo la versione delle “fuggiasche”, la questione sarebbe iniziata per tutt’altri motivi. Ovvero, per la voglia repressa di una sorella un po’ troppo curiosa.
Suor Aline, per molti un punto di riferimento spirituale e disciplinare, è stata rimossa dal Vaticano dopo l’esplosione del caso. Al suo posto è arrivata suor Martha Driscoll. Ma a quel punto, il clima dentro il convento era già da apocalisse: tensioni, ispezioni, sguardi storti nei corridoi e, dicono, pure qualche porta sbattuta più forte del dovuto.
Così, dodici suore hanno preso il velo (metaforicamente) e se ne sono andate. Ora vivono in una villa segreta, donata da un benefattore devoto e, immaginiamo, discretamente incuriosito. Temono “ritorsioni”, dicono. Non si sa da chi, ma si sa che preferiscono mantenere l’anonimato, anche se ormai — nel paese — il convento è diventato la nuova telenovela del dopomessa.
«Invece di affrontare le criticità, è stata rimossa la badessa. E tutti i soldi sono rimasti nel monastero», raccontano. Le suore in fuga vivono oggi con uno stipendio, una pensione e qualche offerta della comunità. Ma la vera eredità, quella che arde tra incensi e pettegolezzi, è un convento spaccato in due.
Una sola certezza rimane: anche tra le mura della clausura, le passioni umane battono più forte del silenzio. E dove non arrivano gli spiriti santi, arriva la fibra ottica.
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Storie vere
Laura su strada: una donna, un camion e tante storie da raccontare
Laura Broglio, camionista e content creator, racconta la sua esperienza in un settore ancora dominato da uomini, affrontando sfide legate a pregiudizi, maternità e carenza di servizi adeguati.

Ha 32 anni e ha scelto di guidare un camion, sfidando stereotipi e pregiudizi. La storia di Laura Broglio, raccontata anche nel podcast di Q8 Muoversi Liberamente, offre uno spaccato autentico del mondo dei trasporti visto finalmente con gli occhi di una donna.
Una passione per i Tir nata per caso
Inizialmente attratta da studi umanistici, Laura ha scoperto la sua passione per i camion quasi per caso. Dopo un’esperienza a un raduno, ha capito che il suo futuro era dietro al volante. Nonostante le iniziali perplessità della famiglia e le difficoltà nel trovare lavoro, la sua determinazione l’ha portata a superare ogni ostacolo. “Ho iniziato a guidare camion poco più che ventenne“, racconta Laura nel podcast, “e all’inizio ho dovuto affrontare molte resistenze. Ma non mi sono arresa. Oggi, grazie anche al fatto che mancano autisti, sempre più donne come me stanno entrando in questo settore“.
La vita di Laura è un continuo viaggio, letteralmente e metaforicamente
Oltre a macinare chilometri su e giù per l’Italia, gestisce un blog dove racconta con ironia e leggerezza le sue esperienze. Spiega che il suo blog è una valvola di sfogo ma è anche un modo per far conoscere un mondo che spesso viene visto come maschilista e poco attraente. Essere donna e camionista, però, non è sempre facile. Laura, infatti, ha dovuto affrontare molte sfide personali e professionali, tra cui la maternità. “Avere un figlio mi ha cambiato la vita“, dice “ma non mi ha fermata“. E infatti è tornata a guidare subito dopo il parto, riuscendo a conciliare il lavoro con le esigenze familiari.
Quale sarà futuro del trasporto su strada?
Secondo Laura, il futuro del trasporto su strada dovrebbe essere più attento alle esigenze delle persone, sia uomini che donne. “Abbiamo bisogno di servizi igienici adeguati, aree di sosta più confortevoli e una maggiore attenzione alla sicurezza. Solo così potremo rendere questo lavoro più attraente e sostenibile“.
Storie vere
Truffata dall’alter ego AI di Keanu Reeves per 700 mila euro
Una ragazza spagnola, che affermava di aver conosciuto sui social l’attore Keanu Reeves… si è innamorata di questo sogno ad occhi aperti, rimettendoci 700 mila euro in una truffa: la voce del divo, con il quale chattava online, era stata ricreata con l’AI…

Il sogno di poter dialogare al telefono con il proprio idolo del cinema appartiene a molti. Una donna spagnola di Barcellone, Katy, ha creduto di aver coronato questa aspirazione con l’oggetto dei suoi desideri di fan: l’attore Keanu Reeves, sogno proibito di tantissime donne.
Un sacco di soldi… volatilizzati!
Ha creduto davvero di essere riuscita a parlare con lui, col protagonista della saga di Matrix e di John Wick e, addirittura di avere iniziato una relazione con lui dopo un incontro virtuale su TikTok. Peccato che l’attore, è refrattario ai socia e non possiede account! Un brutto risveglio da un sogno dorato per la ragazza spagnola quando ha realizzato di essere stata vittima di una truffa che le è costata ben 700 mila euro!
In tv per raccontare la truffa
Katy è stata invitata dalla redazione del seguitissimo programma televisivo spagnolo En boca de todos per raccontare la sua disavventura, sperando di poter rappresentare una solrta di allarme vivente per evitare che altre persone vengano truffate in questo modo.
Quando Reeves si è palesato su Instagram, lei non ci poteva credere… e avrebbe fatto bene!
«Sei un ragazzo umile che ama il rock e le moto», questo è il messaggio con cui tutto è cominciato, inviato su TikTok da Katy che credeva di aver raggiunto direttamente il bel Reeves. La donna ha ricevuto poco tempo dopo su Telegram un messaggio dell’attore che sembrava avesse fatto di tutto per rintracciarla: «Non potevo credere che mi avesse chiamata, ma la voce era la sua, proprio come nei suoi film».
Una richiesta di soldi per la pre-produzione di John Wick 5
Da quel momento sono iniziate conversazione fra i due in lingua inglese, che si sono fatte sempre più frequenti. Katy non stava davvero più nella pelle all’idea di essere riuscita a stringere un rapporto con il famoso attore canadese. Il quale, ad un certo punto, ha cominciato a chiedere soldi… Dicendole che lui la riteneva la donna della sua vita: «Mi ha chiesto 5.000 euro per un computer speciale su cui avrebbe potuto creare la sua sceneggiatura di John Wick 5».
Ha dovuto vendere alcune proprietà per il “suo Keanu”
Una prima richiesta alla quale, naturalmente, ne sono seguite altre. Facendo i conti, la malcapitata ha inviato 16 pagamenti diversi per un totale di 700 mila euro. Trattandosi di somme così importanti ha dovuto vendere alcune sue proprietà, finendo per indebitarsi fino al collo.
L’amara scoperta
«Mi sono sentita usata, come una bambola rotta», ha dichiarato in tv la donna. Peccato solo che ci sia voluto del tempo prima di cominciare a nutrire qualche sospetto sull’autenticità della voce dell’attore: «Ho iniziato a pensare che fosse stato creato con l’intelligenza artificiale», ha ammesso, sospetto che l’ha infine convinta a recarsi alla polizia e raccontare tutto. Chissà se, come in ogni finale positivo al cinema, il vero Reeves non voglia conosolare la fan con una telefonata… questa volta finalmente vera!
Storie vere
A 16 anni, adolescente, stabilisce un record mondiale per i piedi e le mani più grandi
Eric Kilburn Jr., un giovane americano di 16 anni ha stabilito due record mondiali nel Guinness per avere i piedi e le mani più grandi di un adolescente vivente.

Si chiama Eric Kilburn Jr., il sedicenne del Michigan, Stati Uniti, entrato nel Guinness World Records per avere i piedi e le mani più grandi di qualunque altro adolescente vivente. Un record che lo accompagna da quando era un bambino. Eric, infatti ha dovuto affrontare non poche difficoltà e sfide legate alla sua straordinaria taglia. Soprattutto nella difficoltà di trovare scarpe adatte, che gli ha causato problemi di salute ai piedi come calli e unghie incarnite.
La solidarietà dal mondo del basket professionista per Eric
La sua storia ha attirato l’attenzione di marchi come Under Armour e Reebok, che, con il supporto dell’ex giocatore NBA Shaquille O’Neal, gli hanno fornito scarpe su misura, permettendogli finalmente di partecipare ad attività sportive.
Una difficoltà trasformata in opportunità
Ispirato dal sostegno ricevuto, l’adolescente Eric e sua madre hanno fondato la Big Shoe Network. Si tratta di un’organizzazione senza scopo di lucro che aiuta le persone che faticano a trovare calzature e abbigliamento di taglie molto grandi. Attraverso questa iniziativa, Eric spera di incoraggiare gli altri ad accettare le proprie differenze e a superare la negatività per raggiungere i loro obiettivi.
Giovani primatisti…
Eric non è l’unico giovane ragazzo da primato. Ce ne sono numerosi altri che continuano a sorprendere e che si sono guadagnati un posto nei Guinness World Records. Uno dei record più sorprendenti è quello di Orlando Rodríguez Hernández il giocatore di basket venezuelano che sfoggia una sorprendente sneaker taglia 26 americana.
Abili e arruolati
Alcuni giovani si distinguono per le loro abilità come Zyon Clark, un giovane di 22 anni nato con la sindrome di Kadl-regressione, che lo ha privato delle gambe. Nonostante questo, Zayon ha superato i suoi limiti e ha stabilito il record per aver attraversato 20 metri usando solo le mani in 4,78 secondi. Dopo aver scoperto il wrestling alle elementari, ha partecipato alle Paralimpiadi di Parigi 2024 come corridore in sedia a rotelle e lottatore dimostrando una determinazione unica.
Guinness per cani e gatti
Infine, tra i campioni in ascesa, anche se non umani, c’è il duo canadese composto dal cane e gatto Lollipop e Sashimi, che hanno raggiunto la velocità record percorrendo cinque metri in scooter in 4,37 secondi. La loro padrona, Melissa Mile, racconta che il trucco è stato ideato dagli animali stessi, che inizialmente si divertivano separatamente sui loro scooter prima di decidere di condividere il veicolo.
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