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Cronaca

Tragedia sulla funivia del Monte Faito: 4 morti e un disperso

Il capo della Procura di Torre Annunziata sul luogo della sciagura. Disperso l’operatore di bordo. La linea ferroviaria Circumvesuviana interrotta dopo la caduta del cavo.

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    La montagna si è trasformata in un inferno di lamiere e silenzio.
    È precipitata la cabina a monte della funivia del Monte Faito, a Castellammare di Stabia, dopo la rottura improvvisa di un cavo portante. Cinque le persone a bordo: quattro sono morte, tra loro anche il macchinista. Un disperso, l’operatore della cabina, viene cercato senza sosta.

    L’incidente è avvenuto mentre la cabina saliva verso la vetta, sospesa su uno strapiombo. Per ore i soccorritori hanno tentato invano di stabilire un contatto con l’operatore e i turisti intrappolati. Poi, poco dopo le 18, il tragico epilogo: la cabina si è schiantata al suolo.

    Intanto sono stati tratti in salvo i passeggeri dell’altra cabina, quella diretta verso valle: dodici persone, tra cui una famiglia tedesca con due bambini. Bloccati a mezz’aria dopo la rottura del cavo, sono stati recuperati grazie al tempestivo intervento del sistema di emergenza. Al loro arrivo a terra, un applauso ha salutato i dipendenti Eav che hanno coordinato il salvataggio.

    Sul posto sono giunti i vertici della Procura di Torre Annunziata, guidati dal procuratore Nunzio Fragliasso, per avviare le indagini. La zona intorno all’impianto è stata immediatamente transennata.

    La funivia del Faito aveva riaperto solo una settimana fa dopo la chiusura invernale. Un ritorno in servizio accolto con entusiasmo da turisti e residenti, ora trasformato in tragedia. La rottura del cavo ha avuto conseguenze anche sulla linea ferroviaria sottostante: il pesante tirante è precipitato sulla linea aerea della Circumvesuviana, bloccando la circolazione tra Pioppaino e Castellammare. Anche la tratta Napoli-Sorrento è rimasta interrotta.

    Sotto shock i sopravvissuti: “Abbiamo sentito un balzo improvviso e poi il vuoto”, raccontano alcuni giovani francesi. “Ci hanno rassicurato, ma la paura è stata fortissima.” I turisti sono stati ascoltati dalla polizia per ricostruire la dinamica dell’incidente.

    In una nota, l’Eav ha confermato che “il sistema di sicurezza ha bloccato automaticamente le cabine” e che “sono in corso le operazioni per riportare a terra i viaggiatori in sicurezza”.

    Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha espresso il suo cordoglio: “Apprendo con profondo dolore della tragedia avvenuta sulla funivia del Monte Faito. Esprimo le mie più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime e rivolgo un pensiero di riconoscenza a tutti i soccorritori impegnati.”

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      Storie vere

      L’eroe del volante: il taxista che ha sventato una truffa da manuale

      L’astuzia di un tassista sventa una truffa ai danni di un’anziana: recuperati gioielli e denaro per decine di migliaia di euro.

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        Mestre, una notte come tante. Giovanni Bortoletto, un tassista di 34 anni, era di turno davanti alla stazione. La sua routine, fatta di corse notturne e di incontri con persone di ogni tipo, stava per prendere una svolta inaspettata. Giovanni, con i suoi anni di esperienza come tassista notturno, ha sviluppato un sesto senso per le situazioni anomale. Quella sera, qualcosa non quadrava. La cliente, una donna giovane e straniera che dice di chiamarsi Rossi, gli aveva fornito un indirizzo preciso, ma il suo comportamento era tutt’altro che rassicurante. Non sembrava conoscere la zona, nonostante avesse un navigatore puntato sulla destinazione. E poi c’era quell’insistenza a tornare subito indietro, come se stesse cercando di guadagnare tempo. Un campanello d’allarme si accese nella mente del tassista.

        Una cliente troppo agitata…

        La donna, che parlava solo tedesco, ha chiesto a Bortoletto di portarla a un indirizzo preciso a Ceggia, mostrandolo sul telefono. Giunti a destinazione, però, la cliente ha mostrato incertezza, non riconoscendo la casa cercata. “Questo è stato il primo dettaglio che mi ha insospettito“, racconta il tassista. Dopo alcuni minuti di ricerca, la donna gli ha chiesto di fermarsi all’inizio di una stradina e di aspettarla lì. Tuttavia, l’attesa si è protratta più del previsto, spingendo Bortoletto a insospettirsi ulteriormente. Mentre cercava di capire cosa stesse accadendo, Bortolotto ha notato un’anziana signora visibilmente agitata, che scrutava la sua auto con apprensione. Avvicinandosi a lei, ha scoperto che stava aspettando la misteriosa “signora Rossi” per consegnarle oggetti di grande valore. “Ho capito subito che qualcosa non andava: la mia cliente non poteva chiamarsi Rossi ed era chiaro che stava cercando di ingannare la signora“, spiega Bortoletto.

        Un tassista degno del titolo di investigatore provetto

        Resosi conto della situazione, il tassista ha avvisato il fratello, chiedendogli di contattare i carabinieri. Intanto, la truffatrice è tornata in fretta e furia e ha chiesto di essere riportata alla stazione di Mestre. Durante il tragitto, Bortoletto ha mantenuto i contatti con le forze dell’ordine, che lo hanno istruito su come agire. Una volta giunti a Mestre, la donna ha tentato di sviare le attenzioni chiedendo di essere lasciata nei pressi del piazzale dei pullman, ma il tassista ha continuato a seguirla a distanza. Accortasi di essere pedinata, la truffatrice si è rifugiata all’interno di un hotel vicino alla stazione, dove è stata bloccata dai carabinieri.

        Un bottino di tutto rispetto per una truffatrice venuta da lontano…

        All’interno del suo zaino sono stati ritrovati decine di migliaia di euro in gioielli e circa 800 euro in contanti, tutto sottratto con l’inganno all’anziana signora. La donna era stata raggirata con la falsa notizia di un grave incidente stradale causato dalla figlia, che l’avrebbe portata in prigione se non avesse pagato una cospicua cauzione. Giovanni Bortoletto, con i suoi 13 anni di esperienza come tassista, racconta che situazioni strane sono all’ordine del giorno, specialmente nei turni notturni. “Ho visto di tutto, ma questa truffa mi ha colpito per la crudeltà con cui hanno approfittato della buona fede di una madre“, conclude.

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          Cose dell'altro mondo

          Si può riscrivere il passato con un bisturi? Michelle Comi l’ha fatto

          Michelle Comi ha deciso di tornare vergine grazie a un intervento chirurgico. Ma cosa c’è dietro questa scelta? Scopriamo cos’è la vaginoplastica e come la chirurgia estetica possa riscrivere il passato.

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            La creator e influencere Michelle Comi ha deciso di tornare vergine grazie a un intervento chirurgico, raccontando naturalmente la cosa sui social. Ma cosa c’è dietro questa scelta? Scopriamo cos’è la vaginoplastica e come la chirurgia estetica possa sfidare il tempo.

            Riparando ad una “prima volta” deludente

            La Comi ha sconvolto il web con un annuncio sorprendente: è tornata vergine! No, nessuna magia, solo un intervento di vaginoplastica. La giovane influencer ha spiegato che la sua prima volta è stata vissuta con troppa superficialità, lasciandole un profondo rimpianto. Così ha deciso di riavvolgere il nastro della sua vita intima affidandosi alla chirurgia. Ma cosa comporta davvero questa operazione?

            Vaginoplastica: un ritorno al passato

            La vaginoplastica è un intervento che, tra le varie applicazioni, permette di ricostruire l’imene e di ristabilire un certo grado di tonicità vaginale. Questo tipo di operazione, spesso associata a motivazioni culturali o personali, è oggetto di dibattiti accesi tra chi la considera un diritto individuale e chi la vede come un’inutile pressione sociale.

            Un modo per riattribuire un valore perduto

            Michelle, consapevole delle critiche, ha spiegato: «La chirurgia, che spesso demonizzate, in questo caso mi aiuta a superare un dolore profondo». Per lei, l’intervento non è solo una questione estetica, ma un modo per riprendersi il controllo della propria esperienza intima e darle il valore che avrebbe voluto fin dall’inizio.

            Tra curiosità e polemiche: il web si divide

            Come sempre accade con le scelte personali esposte sui social, il pubblico si è diviso. Da un lato c’è chi la sostiene e applaude il suo coraggio nel raccontarsi senza filtri, dall’altro chi ritiene che un’esperienza passata non possa essere cancellata con un’operazione chirurgica.

            La discussione impazza

            Quel che è certo è che Michelle ha acceso i riflettori su un tema poco discusso e pieno di sfaccettature. Al di là delle opinioni, la sua storia dimostra ancora una volta che, nella vita e nella chirurgia, ognuno deve sentirsi libero di scegliere ciò che lo fa stare meglio. E voi, cosa ne pensate? Si può davvero riscrivere il passato con un bisturi? La verginità è più un fatto anatomico o uno stato mentale? Meditate gente, meditate… che il tema non è affatto superficiale come potrebbe apparire.

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              Cronaca

              Terremoto ai Campi Flegrei, scossa di magnitudo 4.4: panico tra la gente, evacuate scuole e università. Musumeci convoca un vertice urgente

              Il sisma ha avuto epicentro nel porto di Pozzuoli, a soli 3 chilometri di profondità. Interrotti metropolitana e treni, studenti e cittadini in strada. Il ministro per la Protezione civile ha rinviato l’audizione in Parlamento per coordinare l’emergenza.

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                Un boato improvviso, poi la terra che si muove come se volesse scrollarsi di dosso tutto. È tornata la paura a Pozzuoli e nei Campi Flegrei, dove oggi, poco dopo mezzogiorno, si è registrata una scossa di terremoto di magnitudo 4.4. Il sisma, avvenuto alle 12.07 con epicentro nel porto di Pozzuoli e a una profondità di appena tre chilometri, è stato avvertito distintamente anche a Napoli e nei comuni vicini, scatenando il panico tra i cittadini.

                Pochi minuti prima, alle 12.06, una scossa di magnitudo 2.1 aveva fatto da preludio all’evento principale. E alle 12.22 è seguita una nuova scossa, questa volta di magnitudo 3.5. Uno sciame sismico in piena regola, che secondo l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) è ancora in corso e viene attentamente monitorato. “Si tratta di un processo che rientra nella dinamica della crisi bradisismica in atto, legata al sollevamento del suolo”, ha spiegato Mauro Antonio Di Vito, direttore dell’Osservatorio Vesuviano.

                Scene di panico e evacuazioni

                La reazione della popolazione è stata immediata: in tanti si sono riversati per strada, anche nei quartieri napoletani più lontani dall’epicentro. Le scuole sono state evacuate, interrotte le corse della metropolitana, della Circumflegrea e della Cumana. A Napoli, un treno diretto a Fuorigrotta si è fermato a Mergellina. Evacuata anche la sede dell’Università Federico II di Piazzale Tecchio, dove gli studenti si sono precipitati fuori dopo il suono dell’allarme.

                Disagi si sono registrati anche alle terme di Agnano, dove la struttura ha tremato vistosamente. Secondo i presenti, tutto ha oscillato tranne la piscina termale, dove i clienti immersi non hanno percepito il sisma.

                La paura è stata tanta, ma per fortuna — secondo i primi controlli della Protezione civile — non si registrano danni a cose o persone. Tuttavia, la giornata è stata segnata da un forte disagio e da rinnovate polemiche sul piano di evacuazione della zona flegrea.

                La voce dei cittadini

                “Ho sentito un boato, poi il pavimento ha cominciato a muoversi come impazzito”, racconta Rita, 83 anni, che vive a Pozzuoli da oltre cinquant’anni. “Sono caduti bicchieri e vasi. È da mesi che viviamo con questa angoscia. E il piano di evacuazione? Il traffico è in tilt, nessuno saprebbe dove andare se la situazione dovesse peggiorare”.

                Una testimonianza condivisa da molti. A Bacoli, il sindaco Josi Gerardo Della Ragione ha attivato le aree di attesa e quelle di accoglienza per chi teme di restare in casa. “Ci sono tanti bambini in strada, genitori preoccupati, scuole evacuate. Non abbiamo segnalazioni di danni, ma siamo pronti ad affrontare l’emergenza”.

                La risposta delle istituzioni

                La risposta del governo non si è fatta attendere. Il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci ha rinviato la sua audizione alla Commissione parlamentare d’inchiesta sul rischio idrogeologico per recarsi nei propri uffici e coordinare direttamente l’intervento.

                “Serve sangue freddo e collaborazione da parte di tutte le istituzioni”, ha dichiarato il ministro, annunciando un vertice d’urgenza a Roma con i capi della Protezione civile e del Dipartimento Casa Italia.

                Intanto, a Pozzuoli, il sindaco Gigi Manzoni ha attivato il Centro operativo comunale. “Invito tutti alla calma e a rimanere nei luoghi aperti. Le nostre pattuglie sono già in strada per monitorare la situazione”.

                Il contesto geologico e il rischio futuro

                “L’epicentro in mare non deve sorprendere”, spiega Francesca Bianco, direttrice del Dipartimento Vulcani dell’Ingv. “Quasi metà della caldera flegrea è sommersa, ed è per questo che la rete Medusa consente il monitoraggio anche sotto il livello del mare”.

                Il sollevamento del suolo, che continua a circa 10 millimetri al mese, è la causa diretta dell’attività sismica. “Stressa la crosta terrestre fino al punto di rottura, ed è così che si generano i terremoti”, ribadisce Di Vito.

                La Protezione civile invita alla prudenza ma anche alla fiducia nei protocolli in atto. E mentre i cittadini fanno i conti con la paura, si torna a parlare della necessità urgente di un piano di evacuazione realmente operativo e coordinato, capace di affrontare scenari anche peggiori.

                Per ora, il sisma non ha causato vittime né danni strutturali. Ma ha sollevato una volta di più il velo su un territorio fragile, densamente popolato e minacciato da una crisi sismica che, secondo gli esperti, potrebbe durare ancora a lungo.

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