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Cinema

Nick Moran, attore di Harry Potter, in gravi condizioni: “Cammina come un centenario, ma è vivo per miracolo”

La diagnosi è arrivata tardi, dopo mesi di dolori al collo: “Forse non avrebbe più camminato né parlato”. I medici gli hanno salvato la vita con un’operazione complessa. Ora è in convalescenza, sorretto dalla famiglia e dagli amici.

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    Ore di apprensione per i fan di Harry Potter: Nick Moran, l’attore britannico noto per il ruolo di Scabior nei due capitoli finali della saga, si trova in ospedale in condizioni molto gravi dopo una lesione al midollo spinale che avrebbe potuto costargli la vita. Il 55enne, già celebre per Lock & Stock, ha riportato un danno serio alla colonna vertebrale e, come ha raccontato l’amico e collega Terry Stone, “si muove come un centenario”, ma è cosciente e vivo grazie a un intervento chirurgico d’emergenza.

    Il personaggio interpretato da Moran nei film I Doni della Morte era uno dei Ghermidori, i cacciatori di maghi dissidenti al servizio di Voldemort. Fu un ruolo secondario ma iconico, che lo fece entrare nel cuore dei fan. Nella realtà, però, l’attore ha vissuto un vero incubo. “Soffriva da tempo di dolori al collo – ha raccontato Stone – e la sua compagna lo pregava di farsi controllare. Alla fine è andato dal medico, e da lì è partito tutto: ricovero immediato, operazione, e il timore di non camminare o parlare mai più”.

    Durante l’intervento, estremamente invasivo, i medici hanno dovuto rimuovere quattro vertebre cervicali sostituendole con impianti artificiali. Un’operazione complessa e rischiosa, che però ha permesso a Moran di sopravvivere. “Quando ho saputo che era uscito dall’anestesia e che parlava, ho pensato: grazie a Dio”, ha detto Stone durante un podcast. “Era arrivato al punto di preferire restare paralizzato piuttosto che rischiare la vita sul tavolo operatorio”.

    Ora l’attore indossa un collare cervicale e affronta la riabilitazione con grande fatica, ma anche con enorme determinazione. “Parla, anche se con difficoltà, e si muove piano piano. Ma è qui, ed è questo ciò che conta”, ha concluso Stone.

    Un dramma che ha scosso la comunità cinematografica britannica e i fan della saga di J.K. Rowling, che sui social stanno facendo sentire la loro vicinanza a Moran. “Un combattente anche fuori dallo schermo”, scrive qualcuno. Per il momento, il mondo magico è con lui.

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      Cinema

      Katy Perry e Orlando Bloom si sono lasciati: “Niente più amore, ma ci unisce nostra figlia Daisy”

      Dopo settimane di speculazioni, è arrivato il comunicato ufficiale: Katy Perry e Orlando Bloom non stanno più insieme. Una rottura consensuale, dicono, con l’unico obiettivo condiviso di crescere con amore la figlia Daisy Dove, che compirà cinque anni ad agosto

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        È finita. Dopo otto anni di relazione, un fidanzamento da favola e una bambina nata nel 2020, Katy Perry e Orlando Bloom hanno messo la parola fine alla loro storia. La conferma è arrivata attraverso un comunicato congiunto diffuso dai portavoce di entrambi alla rivista People. “La coppia non è più sentimentalmente coinvolta ed è ora concentrata sulla co-genitorialità”, si legge.

        I segnali c’erano tutti. Lei in lacrime sul palco durante l’ultima tappa del suo Lifetimes World Tour in Australia, lui fotografato da solo — e troppo vicino a un’altra donna — durante il matrimonio di Jeff Bezos a Venezia. Poi, il silenzio. Fino a oggi.

        Niente nozze, ma una figlia da proteggere

        Insieme dal 2017, Katy e Orlando si erano conosciuti a un afterparty dei Golden Globe e si erano fidanzati nel 2019, il giorno di San Valentino. Il matrimonio, però, non è mai arrivato. Al contrario, è nata Daisy Dove, al centro adesso di un delicato equilibrio di famiglia allargata. “Continueranno a farsi vedere insieme come famiglia – continua la nota – poiché la loro priorità comune è, e sarà sempre, quella di crescere la figlia con amore, stabilità e rispetto reciproco”.

        Entrambi hanno già alle spalle relazioni importanti: lei è stata sposata con il comico Russell Brand, lui ha avuto un figlio, Flynn (oggi 14 anni), dalla top model Miranda Kerr. Ora si trovano a ripartire da zero, di nuovo.

        Un anno difficile per Katy Perry

        La separazione arriva in un momento complicato per la cantante, che sta attraversando un periodo in chiaroscuro anche sul piano professionale. Il suo ultimo album 143 non ha convinto il pubblico e nemmeno il tour mondiale ha ottenuto i risultati sperati, con molte date segnate da vendite fiacche.

        Nonostante tutto, Katy ha continuato a mostrarsi sul palco con il sorriso. Ma quel crollo emotivo ad Adelaide, le lacrime e il silenzio sui social non erano casuali. Era il preludio di ciò che oggi si è ufficialmente confermato.

        Fine di un amore sotto i riflettori

        Come spesso accade alle coppie famose, a logorarli non è stato solo il tempo, ma anche la pressione mediatica. Una storia d’amore vissuta tra i red carpet e gli stadi, con flash, rumors e aspettative. Eppure, almeno stando al comunicato, la chiusura è avvenuta nel rispetto reciproco. E questo, nel circo di Hollywood, è già una piccola notizia.

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          Cinema

          Michael Madsen, volto duro e cuore fragile del cinema americano, se ne va a 67 anni l’attore amato da Tarantino

          Addio a Michael Madsen, morto a 67 anni: lo sguardo da duro, la voce bassa, l’anima poetica. Indimenticabile Mr. Blonde di Le iene, simbolo del male che affascina, della violenza che balla. Con lui se ne va l’ultimo cowboy metropolitano del cinema di Tarantino.

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            Aveva lo sguardo di chi non chiede scusa, la voce di chi non ha bisogno di urlare, il fisico da cattivo e l’anima da poeta. Michael Madsen è morto a 67 anni, e con lui se ne va uno degli ultimi duri del grande schermo, quello che anche quando non parlava rubava la scena

            Indimenticabile Mr. Blonde in “Le iene”, vendicativo Budd in “Kill Bill”, fratello dimenticato di Beatrix Kiddo e alter ego sporco e malinconico di un’America che sapeva farsi amare mentre ti prendeva a calci. Era il volto che Quentin Tarantino ha scelto per raccontare la bellezza imperfetta del male, la sua parte più cool e disperata, quella che sa farti ballare un motivetto anni ’70 mentre taglia un orecchio con calma metodica.

            Eppure, dietro quella maschera da duro, c’era anche il volto rassicurante del patrigno tenero che in “Free Willy” aiutava un ragazzino a liberare un’orca dal suo destino da attrazione acquatica. Anche lì, occhi stanchi ma sinceri, mani grandi e movimenti misurati. Madsen era uno di quegli attori che non cercavano la luce ma che, per una strana legge gravitazionale, la attiravano.

            Non aveva bisogno di gridare per imporsi: bastava uno sguardo obliquo, una camminata lenta, una battuta detta sottovoce. Il suo carisma, ruvido come il suo timbro vocale, si portava dietro l’odore dei bar di provincia, dei motel di terza mano, delle giacche di pelle consumate. Non era una star da tappeto rosso: era un’icona da asfalto bollente. Sul set, Michael era un fuoriclasse con la stessa naturalezza con cui fuori dal set si trasformava in un disastro ambulante.

            Una carriera costellata di film cult e b-movie dimenticabili, di successi che brillavano anche grazie alla sua presenza e di scelte artistiche che sembravano fatte più con l’istinto che con la testa. Eppure, anche nei ruoli minori, riusciva sempre a restare impresso. Perché Madsen era una di quelle presenze che non puoi ignorare. Una scheggia di cinema purissimo, pericoloso, romantico. A renderlo ancora più umano c’era la vita vera, quella che non si monta e non si recita. Lì dove si fanno figli, si sbaglia, si beve troppo, si piange senza telecamere. E oggi che la sua voce si è spenta per sempre, resta quel mix di fascino e autodistruzione che lo ha reso unico. Non era l’attore perfetto. Era Michael Madsen. E tanto basta.

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              Cinema

              Charlize Theron snobbata da Bezos e Lauren Sanchez: “Loro fanno schifo, noi siamo a posto”

              Charlize Theron ironizza sul mancato invito al matrimonio di Jeff Bezos e Lauren Sanchez e poi affonda il colpo: “Penso che siamo le uniche a non aver ricevuto un invito. Ma loro fanno schifo”. E forse, tra jet privati e pacchianerie, non esserci è stato un colpo di fortuna.

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                A Venezia, il matrimonio da favola tra Jeff Bezos e Lauren Sanchez ha attirato mezza Hollywood. Star, miliardari, influencer, politici, e una discreta dose di pacchianeria si sono riversati in Laguna per quello che molti hanno definito l’evento del secolo. Tutti presenti, o quasi. Perché tra i grandi esclusi – e parecchio risentiti – c’era Charlize Theron. E l’attrice premio Oscar non ha perso l’occasione per farlo notare al mondo intero.

                Sabato scorso, durante l’annuale Block Party organizzato dalla sua fondazione benefica “Africa Outreach Project”, Charlize ha fatto una battuta che sapeva di rosicata, ma anche di velenosa ironia. «Penso che siamo le uniche persone a non aver ricevuto un invito», ha detto con un mezzo sorriso, ma il tono era tutt’altro che neutro.

                Difficile non cogliere il disappunto sotto l’ironia. Perché essere esclusi dal party del miliardario più chiacchierato del globo e dalla sua ex giornalista diventata regina del jet set, fa notizia. Ma Charlize ha rincarato la dose, andando ben oltre la stoccata: «Ma va bene, perché loro fanno schifo e noi siamo a posto». Un colpo basso, certo, ma che strappa applausi in un’epoca in cui dire quello che si pensa – soprattutto se scomodo – è diventato rivoluzionario.

                Il contesto, poi, era quanto mai significativo: non una première o un red carpet, ma un evento benefico dedicato alla salute e alla sicurezza dei giovani sudafricani. Una serata sobria e impegnata, lontana anni luce dai festeggiamenti barocchi messi in piedi dalla coppia Bezos-Sanchez.

                E dire che gli invitati al matrimonio non mancavano di peso: Leonardo DiCaprio con Vittoria Ceretti, Tom Brady, Oprah Winfrey, Ivanka Trump e Jared Kushner, senza dimenticare il clan Kardashian al completo. Sembrava la versione terrestre del Met Gala con budget illimitato e gusto opinabile.

                Nel tripudio di sfarzo, champagne e gondole, forse Charlize Theron ha avuto davvero poco da rimpiangere. Tra i gossip di laguna e l’aria da girarrosto veneziano, la sua assenza potrebbe essere stata una benedizione. E lei lo sa bene. Tanto che, tra una stilettata e un applauso solidale, ha ringraziato il pubblico presente: «Grazie per aver dedicato del tempo a partecipare, soprattutto quando il mondo sembra bruciare».

                Charlize 1 – Feste pacchiane 0.

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