Cronaca
Un sushi davvero stupefacente: arrestato a Roma pusher che nascondeva hashish nei “nigiri” al salmone
L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, riceveva gli ordini via WhatsApp e consegnava il “menu speciale” tra Montespaccato, Mostacciano e Anagnina. La polizia lo ha fermato in via Enna: nella borsa frigo cinque pacchi di hashish termosaldati e oltre duemila euro in contanti.

A Roma il sushi può dare alla testa. Soprattutto quando non è a base di tonno o salmone, ma di hashish. La polizia ha arrestato un pusher di 45 anni, italiano e già noto alle forze dell’ordine, che aveva trovato un metodo ingegnoso – e grottesco – per distribuire la sua merce: spacciava droga confezionata come nigiri al salmone, pronta da “gustare” solo per i clienti giusti.
Il blitz è scattato lunedì 28 luglio intorno alle 21, quando gli agenti del VII distretto San Giovanni hanno notato una Fiat Panda a noleggio ferma in via Enna. Al volante il 45enne, subito agitato alla vista della pattuglia. La scena non ha convinto i poliziotti, che hanno deciso di procedere con una perquisizione approfondita.
Nel bagagliaio, dentro una borsa frigo, la sorpresa: cinque pacchi di hashish termosaldati, per un totale di 510 grammi, ognuno con l’immagine di eleganti nigiri di salmone stampata sopra. Accanto alla “scorta”, oltre 2.000 euro in contanti, probabilmente frutto delle ultime consegne.
Dalle verifiche sul cellulare è emerso il sistema di ordini e consegne via WhatsApp. I clienti inviavano l’indirizzo e l’uomo partiva per le sue “consegne gastronomiche” in diverse zone della Capitale, tra cui Montespaccato, Mostacciano e Anagnina. Una sorta di delivery illegale, che trasformava il sushi in un piatto davvero stupefacente.
Dopo il fermo, il 45enne è stato accompagnato in commissariato e sottoposto a rito direttissimo, al termine del quale è scattato l’arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
Per una volta, il proverbiale “sushi d’asporto” non è finito sulla tavola ma in sequestro, mentre il finto chef della droga dovrà ora rispondere delle sue specialità… proibite.
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Cronaca
Alghero, i nudisti sconfinano. Cartelli, lettere e proteste: è guerra tra i bagnanti
Proteste accese contro i nudisti che superano i confini della Baia delle Ninfe, sconvolgendo i bagnanti di Porto Conte.

Alghero, un’estate al vetriolo. I naturisti della Baia delle Ninfe hanno deciso di allargare i loro orizzonti, sconfinando nelle acque (e nelle sabbie) di Porto Conte. Ma i frequentatori del litorale non ci stanno: “Troppe illecite esibizioni”, gridano indignati, proteggendo con ferocia la “loro” spiaggia dai nudisti senza costume.
Tutto è iniziato con qualche innocente passeggiata. I naturisti, felici di godersi il sole e il mare senza costrizioni, hanno cominciato a percorrere l’arenile oltre i confini ufficiali della Baia delle Ninfe. Questo ha immediatamente suscitato il disappunto dei bagnanti di Porto Conte, che hanno iniziato a vedere apparire, con crescente frequenza, nudisti tra le loro fila.
Le proteste sono arrivate al culmine quando un gruppo di condomini ha deciso di prendere carta e penna per scrivere all’amministrazione comunale. La loro missiva, firmata da sette indignatissimi cittadini e pubblicata dall’Unione Sarda, denuncia: “Usualmente i naturisti passeggiano nudi lungo tutto l’arenile, sconfinando i limiti della concessione, dove nelle immediate vicinanze sono presenti famiglie con minori che assistono esterrefatti alla illecita esibizione delle pudenda di questi signori”.
La reazione dell’associazione culturale Nudiverso non si è fatta attendere. Prontamente, hanno installato steccati per delimitare meglio l’arenile autorizzato nel 2022 come prima spiaggia naturista nel territorio di Alghero. “È stato necessario”, ha dichiarato il portavoce dell’associazione, “per evitare ulteriori scontri e mantenere la serenità sia per i naturisti che per i ‘tessili'”.
Nel frattempo, la situazione in spiaggia ha assunto toni a dir poco surreali. Da una parte, i bagnanti “tessili” vigilano attentamente, pronti a segnalare qualsiasi sconfinamento. Dall’altra, i naturisti difendono il loro diritto di camminare liberamente, ma rispettando, ora più che mai, i nuovi confini imposti dagli steccati. Tra sguardi indispettiti e gesti di riconciliazione, la convivenza forzata continua con un misto di tensione e ironia.
“I miei figli non devono vedere certe cose,” protesta un padre infuriato, mentre un anziano naturista risponde ridendo: “Non si preoccupi, sono solo nudisti, non extraterrestri!”
La speranza comune è che questi nuovi confini riescano a mantenere la pace, almeno fino alla prossima estate. Forse, con un po’ di fortuna e di buon senso, l’arenile di Alghero potrà tornare a essere un luogo di relax e tranquillità per tutti, vestiti e non.
Cronaca
Come ti confondo il ladro. I trucchi per evitare i furti in casa
Adottare questi semplici accorgimenti può aiutare a proteggere la propria abitazione dai furti, permettendo di godersi le vacanze con maggiore tranquillità.

Da sempre con l’arrivo dell’estate cresce il numero di furti nelle abitazioni. E’ vero in vendita ci sono sistemi diversi per difendersi. Dai più semplici ei più costosi. Eppure anche i mezzi più sofisticati per molti ladri professionisti, vere e proprie bande specializzate, entrare nelle nostre case è un gioco da ragazzi. Neutralizzano di tutto.
Città svuotate come i nostri appartamenti
Secondo una ricerca dell’Ufficio studi di Confartigianato Imprese Sardegna, basata su dati Censis ed Eurispes, il 26,6% dei maggiorenni e il 43,1% degli anziani temono i furti in casa. Ma al di là dei sistemi di allarme più o meno sofisticati che possiamo adottare ci sono piccoli accorgimenti pratici che a volte possono diventare un deterrente, soprattutto per quei ladri dilettanti che si avvicinano alle nostra case.
Come (cercare di) evitare i furti
Prima cosa no mettersi in mostra come per esempio sui social. Mantenere un profilo basso sui Social è una mossa da adottare a prescindere dalla partenza per le vacanze estive. Evitiamo di postare foto della vacanza in tempo reale. A ciascuna corrisponde il pensiero: a casa non c’è nessuno. O quasi. Secondo accorgimento pratico: non annunciare la partenza con conti alla rovescia o altri segnali su tutti i media che utilizziamo
Organizzare preparativi intelligenti
Sarebbe utile caricare le valigie in auto in momenti diversi dalla reale partenza per non attirare l’attenzione. E comunque quando si decide di partire evitare chiasso e schiamazzi che possono attirare l’attenzione dei vicini di casa o attivare un passa parla che può arrivare a orecchie indiscrete. Evitare segni evidenti di assenza, come posta accumulata, zerbino sollevato, o fiori non curati.
Sicurezza meccanica e tecnologica
Dei sistemi di allarme ne abbiamo già trattato in un precedente articolo ricordando che è sempre meglio, quando si dispone di un sistema collegarlo con il Nue (Numero Unico di Emergenza). Dal punto di vista meccanico unito all’elettronico è buon uso utilizzare luci con sensori di movimento nei punti vulnerabili della casa, quelle che si accendono se ci passi davanti, per intenderci.
L’abecedario del buonsenso
A proposito dei vicini di casa è fortunato chi nel corso degli anni ha saputo costruire relazioni valide e sicure. Per cui poter contare sulla loro presenza per dare un occhio alla nostra abitazione, a volte tranquillizza chi è in partenza perché possiamo chiedergli di monitorare la casa. E inoltre di segnalare rumori sospetti o persone strane al 112. Il buon senso ci dice che se abbiamo dei valori e gioielli durante la nostra assenza è meglio depositate gli stessi in una cassetta di sicurezza in banca. Il costo medio oscilla tra i 50 e i 200 euro l’anno a secondo delle dimensioni della stessa.
Quali tecniche usano le bande specializzate
Secondo il Viminale le bande specializzate in furti di appartamenti sono composti in prevalenza da slavi come i Georgiani specializzati nello scassinare i cilindri delle porte e nell’uso di gel sulle serrature. Le bande spesso lasciano foglietti nelle fessure delle porte o pellicole trasparenti sulle serrature per verificare l’assenza dei proprietari prima di agire.
Pisa tra le città più scaccheggiate
Si penserebbe a Roma, Milano, Torino tra le città vittime da furti di appartamenti e invece… invece è Pisa la città più duramente colpita con 420 denunce di furti in casa ogni 100.000 abitanti. Pavia registra 390 denunce. Monza e Brianza: 361 denunce. Tra le città meno colpite. Napoli (davvero!) con 126 denunce. Palermo: 108 denunce. Catania: 110 denunce. Roma e Milano, due delle città più popolose, si trovano rispettivamente al 32esimo e al 30esimo posto per numero di denunce, con 275 e 282 denunce ogni 100.000 abitanti.
Cronaca
Money Muling la truffa online che non fa prigionieri…
La storia di Valentina è un monito su come le truffe di Money Muling possano essere sofisticate e pericolose. La consapevolezza e la prevenzione sono essenziali per proteggersi da tali inganni.

Valentina è stata vittima di una sofisticata truffa di Money Muling su Telegram, perdendo oltre 3.000 euro. Ecco come funziona questa truffa e i rischi associati.
Cos’è il Money Muling
Il Money Muling è una truffa che coinvolge il riciclaggio di denaro. I truffatori convincono le vittime a trasferire denaro tra vari conti, spesso tramite bonifici ricevuti da altre vittime. Lo schema è alimentato da tecniche di ingegneria sociale sempre più raffinate, progettate per guadagnare la fiducia delle vittime.
Una truffa ben organizzata
Valentina è stata contattata su WhatsApp da un numero con prefisso +27 (Sud Africa) e successivamente spostata su Telegram. Qui, è stata invitata a partecipare a un gruppo associato a una falsa società di produzione cinematografica, Metro-Goldwyn-Mayer (MGM). La truffa è orchestrata da personaggi come “Fred” o “Il Professore”, che utilizzano video e documenti fittizi per guadagnarsi la fiducia delle vittime.
Valentina e il suo compagno hanno inizialmente ricevuto bonifici di piccole somme, per poi essere incoraggiati a effettuare pagamenti più consistenti con la promessa di elevate commissioni. Tuttavia, queste promesse si sono rivelate false, e la coppia ha finito per perdere 3.100 euro.
Tecniche di ingegneria sociale
I truffatori utilizzano minacce legali e psicologiche per mantenere le vittime sotto pressione. Quando Valentina ha iniziato a sospettare, le è stato detto che avrebbe dovuto affrontare conseguenze legali se non avesse continuato con i pagamenti. La pressione psicologica è aumentata con minacce di azioni legali e la promessa di ripercussioni legali.
Cosa può fare la banca per aiutare
La banca di Valentina ha attivato il reparto antifrode a causa dei movimenti sospetti sul suo conto. Dopo aver bloccato i pagamenti, la truffa è stata interrotta. Valentina ha poi ricevuto una telefonata da un numero del Regno Unito, che cercava di estorcerle ulteriori 100 euro per restituire i suoi soldi, una richiesta che ha ignorato mentre si recava a denunciare il tutto alla polizia.
Cosa si rischia e quali sono le conseguenze
Partecipare a schemi di Money Muling comporta rischi significativi. Si rischia di compromettere i propri risparmi, la sicurezza dei conti bancari, e di affrontare problemi legali seri. Europol ha avvertito che partecipare a tali schemi potrebbe portare a minacce, violenze e problemi legali, tra cui l’impossibilità di ottenere prestiti o aprire nuovi conti bancari. Nei casi più gravi, si può finire per affrontare pene detentive, lavori socialmente utili, o multe.
Come fare prevenzione
È fondamentale rimanere vigili e scettici di fronte a offerte che sembrano troppo belle per essere vere. La sensibilizzazione e la prevenzione sono essenziali per evitare di cadere in truffe simili. Campagne come #dontbeamule sono state lanciate per aumentare la consapevolezza, ma la prudenza personale rimane il miglior deterrente.
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