Una volta rappresentavano una coppia indivisibile. Sorelle, complici, alleate nel gossip e nella vita. Ma oggi Belen e Cecilia non si parlano più, e il silenzio tra loro pesa più di mille dichiarazioni. A marzo 2025 è esplosa quella che ora appare come una frattura insanabile. Niente più foto insieme, niente commenti reciproci, nemmeno un cuoricino di cortesia. L’atmosfera è quella di una serie Netflix… ma senza il lieto fine, almeno per ora.

Il momento è critico

A confermare il distacco è stato il giornalista Gabriele Parpiglia, che ha messo a tacere le voci ottimiste:

“Fake news. Il muro tra le due è altissimo e, in questo momento, ancora più difficile da abbattere.”

Ignazio Moser: spettatore o miccia accesa?

A rendere tutto ancora più delicato è la presunta responsabilità di Ignazio Moser. Parpiglia su questo aspetto appare criptico:

“Una rottura totale avvenuta a marzo tra Belén Rodríguez e la sorella Cecilia – con una buona dose di responsabilità di Ignazio nel litigio.”

Tradotto: Ignazio non sarebbe solo un “marito di”, ma parte attiva del conflitto. I motivi? Non ancora del tutto noti, ma abbastanza forti da spingere due settimanali a non pubblicare i dettagli, per rispetto della privacy e soprattutto della gravidanza di Cecilia.

Vacanze separate: indizi da cartolina (fredda)

Nel frattempo, Cecilia, pancione e sorriso forzato alla mano, si divide tra Abu Dhabi, Forte dei Marmi e le Dolomiti trentine insieme a Moser. Belen invece vola da sola: Liguria, Ibiza, forse una toccata in Argentina per ritrovare sé stessa e allontanarsi dal caos. Insomma… un’estate 2025 in perfetto “stile iceberg” per loro. E pensare che fino a poco tempo fa condividevano tutto: dagli shooting alle grigliate in famiglia. Ora, nemmeno uno sguardo.

Famiglia silente: la diplomazia del “non detto”

Il resto della famiglia? Parpiglia rivela che avrebbe optato per un diplomatico silenzio, confermando l’amore incondizionato per entrambe ma senza tentare riconciliazioni.

“Meglio evitare di aggiungere parole o pesi che porterebbero solo a ulteriori discussioni.”

Ognuna va per la sua strada. E chi sperava in una reunion da reality deve, per ora, metterci una pietra sopra.

È davvero la fine? La domanda che fa tremare i fan

La rottura tra Belen e Cecilia sembra tutt’altro che passeggera. I fan, ancora increduli, si aggrappano a un like, a una storia, a un segnale di distensione. Ma per adesso, tutto tace. E la vera domanda resta sospesa come un colpo di scena da telenovela argentina: si tratta solo un addio temporaneo… o il definitivo epilogo di una delle sorellanze più amate dello showbiz?

Matrimonio sì, ma con discrezione e con budget estremamente oculato. Il 30 agosto 2014 Caterina Balivo disse il fatidico “sì” a Guido Maria Brera. Nessuna sfilata davanti ai paparazzi, niente carrozze in stile Meghan Markle: solo pochi invitati, atmosfera intima e un vestito che, udite udite, è costato meno di un iPhone usato!

Un dettaglio già emerso in passato, che è tornato sotto ai riflettori durante una puntata del talk show La volta buona, in onda il 9 giugno. Ospite in studio, il sempre frizzante esperto di look Giovanni Ciacci, che ha colto l’occasione per sottolineare:

“Caterina è stata la prima a comprare l’abito da sposa online. Se non sbaglio, lo pagò 180 euro!”

Immediata la risposta della Balivo, tra le risate:

“È vero, ma non l’ho pagato 180! 150 e forse 30 euro di spedizione!”

Sposa anti-diva che batte le influencer

In tempi in cui le nozze sono più un set fotografico che un atto d’amore, la Balivo ha scelto controtendenza. Zero marchi di lusso, niente stylist in ginocchio con ago e filo: lei si è affidata al buon vecchio e comodo e-commerce. Rappresentando, in quest ambito, una sorta di “pioniera”: altro che Ferragni o Kardashian… qui siamo al manuale della sposa 2.0: decisa, pratica e con la carta di credito che non piange.

“Non volevo nessuno!”: il minimalismo secondo Cate

Non solo l’abito da sposa economico, ma anche un ricevimento ridotto ai minimi termini. “La verità è che non volevo nessuno!”, ha detto ironicamente la conduttrice, strappando risate in studio. Una frase che fa pensare: forse la felicità matrimoniale inizia proprio evitando liste infinite di parenti e buffet chilometrici.

La lezione di stile che non ti aspetti

In un’epoca in cui mostrarsi è tutto, la Balivo ci ricorda che anche i personaggi noti possono scegliere con intelligenza e semplicità. Non è l’etichetta a fare la sposa, ma l’attitudine. E se poi riesci a risparmiare anche qualcosa… tanto meglio.

Sì al matrimonio, no al mutuo per l’abito

Il messaggio è chiaro: puoi essere bellissima nel tuo grande giorno anche con un vestito da 150 euro ordinato online. E se lo dice Caterina Balivo, possiamo crederle. In fondo, il vero lusso è sposare la persona giusta. E magari riuscire anche a ridere di tutto, anni dopo, in diretta TV.

Chiara Ferragni si trova ad affrontare l’ennesima sfida in un periodo già complesso della sua vita pubblica e imprenditoriale. Dopo la confessione sulle violenze psicologiche e verbali subite, l’imprenditrice e influencer deve ora fare i conti con la chiusura di Fenice Retail Srl, società che gestiva gli store fisici legati al suo marchio. La decisione di mettere in liquidazione la società è arrivata dopo la chiusura dello store romano di via del Babuino, a cui si era già aggiunta la serrata del punto vendita milanese.

I numeri parlano chiaro: Fenice Retail ha accumulato perdite per 1,21 milioni di euro nel biennio 2023-2024. Una situazione che ha portato a un inevitabile ridimensionamento dell’ambizioso progetto retail del brand Ferragni, costringendo la società a mettere in stand-by la sua presenza nei negozi fisici. Un colpo che segna un passo indietro rispetto ai piani di espansione e che riapre vecchie ferite nella gestione societaria.

La messa in liquidazione ha infatti generato forti tensioni all’interno di Fenice Srl, la holding che controlla al 100% Fenice Retail. Qui il confronto è diventato acceso tra l’amministratore unico Claudio Calabi e il socio di minoranza Pasquale Morgese. Durante l’assemblea di marzo, il legale di Morgese ha contestato la mancanza di documenti messi a disposizione, in particolare il bilancio di Fenice Retail. Una mancanza che, secondo il socio di minoranza, impedisce di capire se la liquidazione fosse davvero l’unica strada possibile o un passo affrettato.

Morgese, che detiene lo 0,2% di Fenice Srl a fronte del 99,8% in mano alla stessa Ferragni (dopo l’ultimo aumento di capitale interamente versato dall’influencer), ha chiesto maggiore chiarezza e trasparenza, sottolineando come “in assenza di una previsione di chiusura dettagliata, i soci non hanno elementi per capire se la liquidazione sia davvero necessaria”. Dal canto suo, Claudio Calabi ha difeso la decisione, affermando che si è trattato di un’operazione inevitabile per traghettare la società verso una liquidazione “in bonis”, cioè in regola e senza ulteriori rischi economici.

Il caso Fenice Retail si inserisce così in un quadro già delicato per Chiara Ferragni, che in queste settimane è al centro di una riflessione più ampia sul suo futuro imprenditoriale e sulla gestione delle sue attività commerciali. La chiusura dei negozi fisici segna la fine – almeno per ora – di un progetto ambizioso che aveva portato la regina dei social ad affacciarsi anche nel mondo del retail tradizionale. Resta ora da capire se questa sia solo una battuta d’arresto o l’inizio di una nuova fase, più attenta ai conti e ai rischi di un mercato in continua evoluzione.