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Gossip

Belen lancia la maschera vulvare a forma di farfallina: “Anche quella va idratata” (e il web esplode)

Si chiama “Mia Libre” ed è l’ultima trovata della Rodriguez per prendersi cura delle parti intime. Una maschera vulvare, a forma di farfalla, che si applica là dove non batte il sole. Il video di lancio ha fatto il pieno di commenti: tra ironia, entusiasmo e doppi sensi, l’estate beauty non è mai stata così bollente

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    «Ti sembrerà troppo. È esattamente il punto». Belen Rodriguez non ha bisogno di mezze misure: per lanciare la sua nuova maschera vulvare, parte subito col botto. E infatti il web è esploso. La maschera si chiama “Mia Libre”, è a forma di farfalla (ma dai?) e si applica sulla zona vulvare per quindici minuti. Promette idratazione, freschezza e uno svecchiamento “lì sotto” che – parole sue – “tutte meritano”.

    Il video di lancio, postato su Instagram sia dalla showgirl sia dal marchio Rebeya, la mostra mentre spiega con serietà chirurgica i benefici della maschera per la “parte più dimenticata del corpo femminile”. Una zona che, secondo Belen, “va curata tanto quanto curiamo il viso”. Tradotto: anche la farfallina vuole la sua dose di collagene, acido ialuronico e postbiotici Skinbac. E poco importa se qualcuno storce il naso: il prezzo è democratico (20 euro a maschera) e il trattamento è raccomandato tre volte a settimana. Altro che scrub.

    Il popolo dei social, ovviamente, si è scatenato. Tra chi scrive “finalmente qualcuno che dice le cose come stanno” e chi commenta “quindi da farfalla torna a crisalide?”, il dibattito si fa rovente. Una follower chiede: “Ma le babbione possono usarla o serve il permesso della ginecologa?”. Un’altra giura: “La provo e poi vi aggiorno, magari la mia pussy ringiovanisce più di me”.

    Belen, intanto, sorride e incassa. La missione è compiuta: si parla di lei ovunque, la maschera è sold out nel primo giorno e Rebeya vola nei trend. In fondo, l’ha sempre detto: se c’è da provocare, meglio farlo bene. E con stile. Anche se si tratta di skincare… molto intimo.

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      Gossip

      Elisabetta Gregoraci torna regina della Versilia: single, felice e (molto) corteggiata

      Nessun fidanzato all’orizzonte, ma Elisabetta Gregoraci è tutto fuorché sola: tra serate in riva al mare e confidenze sorridenti con Fedez, la signora di Monte Carlo dimostra che l’estate da single può essere un piccolo capolavoro. E Nathan Falco rimane il vero uomo della sua vita.

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        Elisabetta Gregoraci è tornata single. Ma prima che vi affretti­ate a immaginarla triste e sola a sorseggiare Spritz guardando l’orizzonte, sappiate che la sua estate è decisamente più movimentata. La ex signora Briatore ha archiviato la storia con Giulio Fratini senza colpo ferire e ha fatto le valigie per approdare nella sua seconda casa: la Versilia, tra Forte dei Marmi e bagni esclusivi. E tra un bikini da sogno e un tramonto incandescente, Elisabetta dimostra che si può essere senza fidanzato… ma mai senza glamour.

        A dire il vero, senza compagnia non è proprio mai. I paparazzi l’hanno sorpresa in dolce conversazione a cena con un noto volto della nightlife italiana (con cui, in passato, non correva buon sangue). Abito bianco, falcata da diva e un sorriso smagliante: Elisabetta arriva al tavolo con passo sicuro e si siede a bordo piscina per una cena visibilmente complice. Chissà se si parlava di gossip, progetti, o semplici ricordi da archiviare sotto il tappeto.

        Ma non finisce qui. Perché nei giorni successivi un altro scatto ha fatto il giro del web: la Gregoraci in spiaggia con Fedez, tra sorrisi e confidenze sotto l’ombrellone. E se anche i fan giurano che tra i due ci sia solo una simpatia innocente, l’intesa sembra esserci eccome. Mani che sfiorano, battute complici e sguardi che parlano da soli. Altro che malinconia da ex: qui si balla sul bagnasciuga come in una soap estiva!

        Ma attenzione: nel cuore della showgirl, al momento, c’è posto per un solo uomo. E non è né rapper né playboy, ma suo figlio Nathan Falco. Il ragazzino ormai adolescente vive a Ginevra e studia in un collegio da top class, ma il legame con mamma Elisabetta è solido, profondo e tenerissimo. «Lui è il mio tutto», ripete spesso lei. E tra un volo privato e un tuffo nelle acque toscane, la Gregoraci trova sempre tempo per chiamarlo, coccolarlo e aggiornarlo sulle ultime novità.

        Quanto agli altri uomini? Possono aspettare. Perché quest’estate, il vero amore di Elisabetta è la libertà. E le pare proprio che le stia d’incanto.

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          Gossip

          Nicolò De Devitiis e Rose Villain: tra una Iena e una regina delle hit, il flirt che fa tremare i cuori (e i matrimoni)

          Il viaggio oltreoceano, la fine di una storica love story e i sussurri su una relazione proibita: Nicolò De Devitiis e Rose Villain sono solo amici o c’è molto di più? Tutti i segnali portano verso una sola direzione… peccaminosa.

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            Sarà l’aria d’oltreoceano, sarà che tra una hit e una battuta pungente a Le Iene si accende sempre qualcosa… ma il flirt tra Nicolò De Devitiis e Rose Villain è ormai sulla bocca di tutti. E no, non si tratta di una semplice amicizia tra un inviato trendy e una cantante super glam: qui si parla di scintille, viaggi, addii improvvisi e (forse) cuori infranti.

            La storia inizia a maggio 2024, quando Nicolò vola a New York per intervistare la cantante milanese, vera rivelazione della musica urban italiana. Tra uno sguardo complice, un microfono impugnato con troppa dolcezza e un tramonto su Manhattan, pare che qualcosa sia scattato. E se all’inizio tutto sembrava solo lavoro e professionalità, al ritorno in Italia è arrivata la notizia bomba: Veronica Ruggeri, storica compagna di De Devitiis, lo molla di punto in bianco con un post secco sui social. Fine dei giochi. Tempismo sospetto? A dir poco.

            Da quel momento il gossip è decollato più veloce di un volo per JFK. Gli indizi si moltiplicano: presunte cene segrete, telefonate a tarda notte, like che vanno e vengono come le onde sulla spiaggia di Malibù. E poi quella frase sfuggita (forse non per caso) in un’intervista radiofonica della Villain: «Le persone entrano nella tua vita quando meno te lo aspetti». Tradotto: cupido ha colpito senza preavviso?

            Ma il nodo più piccante resta un altro: Rose Villain è sposata. E da tempo. Il suo matrimonio sembrava saldo come una ballata malinconica… ma anche le melodie più dolci, si sa, possono essere stonate da un riff inaspettato. Secondo chi frequenta i dietro le quinte del mondo musicale, le tensioni ci sono eccome. E la complicità con Nicolò potrebbe aver contribuito a far scricchiolare il pentagramma coniugale.

            Oggi nessuno dei due commenta apertamente. Lui si rifugia dietro il suo sorriso alla “so tutto ma non dico nulla”. Lei preferisce l’ambiguità poetica delle sue canzoni. Ma i fan notano tutto: la stessa location negli scatti, le vacanze sfalsate di due giorni, un braccialetto “coincidente”. Insomma, i segnali ci sono, eccome.

            Che si tratti di una vera storia o solo di un flirt nato sotto la Statua della Libertà, una cosa è certa: l’estate è lunga, le notti sono calde, e il gossip… ancora di più.

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              Interviste

              Ema Stokholma: «Mia madre mi picchiava, mio padre spariva per anni. Ora sogno solo tranquillità»

              «Sono al quarantesimo trasloco, ho venduto il mio primo quadro a cinquemila euro, sogno una casa silenziosa e niente figli. Ma ho la mia famiglia stile Friends, e va bene così». Ema Stokholma, nome d’arte di Morwenn Moguerou, si racconta con sincerità assoluta: «Papà diceva: torno lunedì. Poi spariva per quattro anni».

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                Morwenn Moguerou si sente ancora Morwenn, anche se dal 2009 tutti la chiamano Ema Stokholma. «Capisco che si debba semplificare. Quindi Ema va bene», ammette con leggerezza. La voce di Radio2, vincitrice del Premio Bancarella con Per il mio bene, DJ, pittrice e ora anche poetessa in erba, ha alle spalle una storia dura, ma non rinnega nulla: «Sono una donna che lavora. E che fa cose bellissime. Approfitto del fatto che me le lascino fare».

                Nel memoir ha raccontato la violenza subita da bambina. «Il primo ricordo brutto? Quando mia madre mi picchiò in auto, avevo quattro anni». Ma anche tra quelle ombre, qualche luce: «I ricordi belli sono quelli a scuola. Era bellissimo vivere una vita normale. In mensa finivo sempre i piatti degli altri: ero affamatissima».

                Anche oggi, ammette, l’appetito è collegato all’umore. «Forse rifiutavo tutto quello che arrivava da lei, sto ancora cercando di capirlo». Ma chiarisce subito: «Io non sono mai giù di corda. Magari mi arrabbio, ma mi passa dopo dieci minuti. E poi, non so resistere alle chips!».

                La figura del padre è un’altra ferita aperta. «Persino mio padre mi diceva “ci vediamo lunedì”, e poi ricompariva dopo quattro anni… Ogni tanto mi manda un messaggio, ma è tutto lì». Più saldo il legame con il fratello Gwendal: «Ci vediamo 5-6 volte l’anno, l’ultima volta un mese fa a Parigi. I proventi del libro li divido con lui: è la mia storia, ma anche la sua».

                Nel libro si parla anche di Stéphane, il libraio che le salvò la vita quando la madre la spinse a buttarsi nel fiume. «Avevo 9 anni. Quando sono tornata a Romans-sur-Isère, il negozio era lì, ma lui no. In vetrina c’era ancora lo stesso poster». E un amico le ha regalato un tappeto con la stampa delle iniziali sue e del fratello, un ricordo di un gesto, raro, affettuoso della madre.

                Il giudizio materno sul sesso è stato pesante: «Mi colpevolizzava su cose che non capivo nemmeno. Come ho fatto a vivere la sessualità in modo positivo? E chi dice che io la viva in modo positivo?». Eppure, la femminilità non l’ha mai rifiutata. Ha fatto la modella per Fendi, Valentino, Versace. «Ma è un mestiere noioso, dove devi mostrare tutto fuori. Io ho tutto dentro».

                La conquista più grande, oggi, è l’indipendenza. «La mia libertà è la cosa a cui tengo di più». E non sogna figli: «Non ho mai desiderato essere madre. Non sono cresciuta con il mito della famiglia da Mulino Bianco. Forse è l’unica cosa per cui ringrazio mia madre».

                Eppure, con le figlie del suo ex compagno ha creato un legame vero. «È stata una bellissima esperienza. Spero che sappiano di poter sempre contare su di me».

                Amicizie solide, progetti d’arte, analisi costante («Dal 2012 non ho mai smesso di lavorare su di me»), e una mostra su Marina Abramović vista a Londra: «Una delle artiste più importanti viventi. Mi ha invitata a Capri. Non potevo crederci».

                I quadri li vende da sé: «Gino Castaldo mi ha detto: non aspettare una galleria, fai da sola. L’ultimo l’ho venduto a cinquemila euro. I miei amici li parcheggiano a casa loro finché non li vendo: a casa mia non ci stanno più».

                Anche Andrea Delogu è una presenza centrale nella sua vita: «Lei è la boss. Decide tutto. Ma soprattutto, ha una cosa rara: la comprensione». E poi c’è Luca Barbarossa, «una figura importante», e Mirko Nazzaro, che le ha fatto scoprire Abramović. Quando è felice? «Quando ho venduto il mio primo quadro. E quando ho vinto il Bancarella: una compensazione assurda, in eccesso. Forse è la legge del karma».

                Oggi sogna una casa silenziosa, magari fuori città. Ma intanto è al quarantesimo trasloco. «Sì, quaranta. Se contiamo anche la ristrutturazione. Ma non è ancora la mia casa definitiva. La mia natura è spostarmi». E nel frattempo, continua a togliere lentamente i tatuaggi: «È doloroso. Ma penso di aver già sofferto abbastanza».

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