Gossip
Belen Rodriguez non le manda a dire: “L’imitazione della Raffaele? Mai stata così, troppo volgare”
L’argentina si confessa su Rai 3: tra il fastidio per l’imitazione irriverente della comica e il ruolo da showgirl finalmente riconosciuto, Belen lancia la sua frecciata: “Non ho mai fatto certe cose”.
 
																								
												
												
											Il volto più noto dello showbiz argentino in Italia ha deciso di parlare chiaro. Ospite di Tv Talk su Rai 3, Belen Rodriguez si è tolta qualche sassolino dalla scarpa e ha finalmente detto la sua sull’imitazione cult di Virginia Raffaele, che per anni l’ha riproposta nei panni di una seduttrice esagerata e un po’ sopra le righe.
“Non mi ha mai fatto impazzire”, ha ammesso Belen, riferendosi alla celebre caricatura della comica romana che, nel suo repertorio, aveva spesso inserito una Rodriguez alle prese con minigonne vertiginose e atteggiamenti ammiccanti. “Lei arrivava, si metteva la minigonna corta e si chinava”, racconta l’argentina. “Cose che onestamente non ho mai fatto. Era il modo in cui ha cominciato a giocare col mio personaggio, ma per me risultava un po’ volgarotto”.
Una dichiarazione che ha spiazzato molti, considerando che le imitazioni della Raffaele hanno sempre goduto di grande popolarità e di risate assicurate dal pubblico. Ma per Belen il confine tra satira e caricatura irriverente è stato superato: “Non mi sento rappresentata da quella versione”, ha ribadito, lasciando intendere che dietro il sorriso da professionista non c’è mai stato un vero apprezzamento per la gag.
Eppure, Belen ha anche colto l’occasione per riflettere sul suo percorso artistico, lanciando una frecciata più generale sul mondo della televisione italiana: “Non mi offendo se mi chiamano showgirl”, ha precisato. “Il termine fa riferimento a una ragazza poliedrica, capace di fare tante cose nel suo lavoro. E io sono così”. Poi la stoccata sulle differenze di genere: “Quando lo fa un uomo, lo chiamano subito conduttore. Noi donne facciamo più fatica. Ma adesso, arrivata ai quaranta, finalmente qualcuno mi chiama conduttrice”.
In pochi minuti di intervista, Belen ha messo sul tavolo la questione di una narrazione spesso sbilanciata sulle donne dello spettacolo e, nello specifico, sulla sua immagine da sempre associata a un certo stereotipo sexy. Un’etichetta che la Rodriguez oggi sembra voler scrollarsi di dosso una volta per tutte, rivendicando un ruolo professionale costruito nel tempo, tra passerelle, tv e progetti di conduzione.
La frecciatina alla Raffaele, in questo contesto, sembra essere solo la punta dell’iceberg di una Belen sempre più consapevole della sua immagine e desiderosa di ricalibrare il racconto pubblico su di lei. In altre parole, niente più tacchi e battutine: ora si parla da pari a pari.
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Gossip
Lory Del Santo e la filosofia da sponda del fiume: tra introspezione social e metafore esistenziali, il nuovo pensiero profondo
«Stare seduti e aspettare che passi qualcosa di interessante… oppure andare a cercare… io sono sulla sponda del fiume e devo prendere la decisione». Con queste parole Lory Del Santo si lancia in una riflessione spiritual-motivazionale che accende curiosità, ironia e qualche meme. La diva sceglie il pensiero filosofico, il pubblico sceglie l’interpretazione.
 
														Nella selva di contenuti social quotidiani, Lory Del Santo ha optato per una deviazione esistenziale. «Stare seduti e aspettare che passi qualcosa di interessante… oppure andare a cercare… io sono sulla sponda del fiume e devo prendere la decisione». Non è una citazione orientale, non è un verso ritrovato: è la sua personale meditazione, condivisa con il tono di chi si affaccia sul mistero dell’esistenza. E nel meraviglioso mondo dei social, il risultato è stato immediato: applausi, perplessità e qualche sorriso trattenuto. Perché in fondo, Lory resta un personaggio capace di sorprenderti quando pensi di aver capito la sua traiettoria.
Tra zen pop e auto-psicologia
C’è chi l’ha letta come una chiamata all’azione (“alza-ti-e-vai”), chi come un invito alla contemplazione (“la vita scorre, sii acqua, amico mio”), e chi ha apprezzato lo stile “zen pop” di chi guarda l’orizzonte e parla di fiumi interiori. Del Santo, in questa versione guru post-televisiva, sceglie l’immagine della sponda: né qui né là, sospesa tra passività e coraggio. Un piccolo monologo esistenziale che, volendo, ha pure un suo fascino cinematografico. In alternativa, si può anche leggerlo così: è il ritorno della filosofia casalinga che tutti, almeno una volta, abbiamo pronunciato davanti a un caffè e a un lunedì stanco.
Il pubblico? Tra cuori e ironia
Il bello di Lory è che prende la scena senza paura di prendersi sul serio. Il pubblico, come sempre, risponde a modo suo: c’è chi applaude la profondità, chi ne apprezza l’ingenuità poetica e chi esporta la frase in modalità meme motivazionale. Ma è questo il gioco: Lory Del Santo attraversa epoche televisive, stili e piattaforme con un tratto comune — essere sé stessa, al di là di registri e contesti. Un po’ diva, un po’ narratrice interiore, un po’ personaggio consapevole del proprio mito.
Sul fiume, per ora, resta seduta. Ma intanto ha già fatto muovere le acque della conversazione. E forse, per lei, era quello il punto.
Reali
Meghan Markle, da duchessa a “dea dell’home décor”: con As Ever lancia due candele (a 64 dollari) e racconta l’amore
Meghan Markle svela i primi prodotti della sua linea As Ever: due candele dalla poetica domestica che celebrano matrimonio e compleanno attraverso numeri simbolici. L’effetto? Tra casa profumata e storytelling sentimentale, la duchessa guarda al mercato luxury — e ai fan disposti a spendere 64 dollari per un ricordo aromatizzato.
 
														Lontana dai corridoi reali ma non dalle luci dei riflettori, Meghan Markle torna a far parlare di sé. Questa volta non per documentari esplosivi o accuse velate, ma per due candele profumate. Sì, proprio così. Con il marchio As Ever, la duchessa del Sussex inaugura la sua nuova vita imprenditoriale partendo dall’oggetto-simbolo della casa perfetta: la candela aromatica. Due modelli, due narrazioni intime, molto pathos e una promessa di “esperienza olfattiva emozionale”. Il tutto racchiuso in una confezione curata e in un prezzo che non passa inosservato: 64 dollari. Per alcuni, poesia domestica; per altri, una rentrée da casalinga disperata versione Montecito.
Numeri, ricordi e messaggi velati
Il concept è semplice: ogni candela porta un numero e un significato affettivo. La Signature Candle No. 519 richiama il 19 maggio, la data del matrimonio reale con Harry, descritta come simbolo di “amore a prima vista”. La No. 084 richiama invece il 4 agosto, giorno del compleanno di Meghan, e celebra “rinascita e gioia personale”. Insomma, la fiamma della memoria. Niente arditi esperimenti olfattivi, niente botanica segreta: qui il focus è puro storytelling. E se il mercato del profumo di lusso vive di narrazioni, Meghan sceglie l’autobiografia aromatizzata. C’è chi lo chiama branding emotivo, chi operazione nostalgia profumata.
Tra business e realtà (post-royal)
Nel panorama delle celebrity-preneurs, Meghan sceglie la via slow, morbida, familiare. Non creme miracolose, non lezioni di stile, ma candele. Scelta rassicurante, quasi domestica, in evidente contrasto con i clamori degli ultimi anni. Eppure, la semplicità del prodotto non annulla la strategia: la duchessa punta al pubblico che sogna lifestyle californiano, ritualità del benessere e piccoli lussi quotidiani. Un percorso che potrebbe continuare tra tè, porcellane, tessuti e atmosfere da cottage chic.
Per ora, tutto parte da due candele e da un messaggio molto chiaro: rinascere è possibile, anche con un fiammifero e un profumo di casa nuova. Resta solo da capire se il pubblico rimarrà incantato… o se la fiammella rischia di spegnersi alla prima corrente d’aria social.
Gossip
Katy Perry e Justin Trudeau, coppia (quasi) ufficiale: tra luci rosse e champagne al Crazy Horse
Katy Perry ha scelto il Crazy Horse di Parigi per festeggiare i 41 anni. Accanto a lei, Justin Trudeau, elegante e rilassato, con cui sembra ormai formare una coppia vera. Un’uscita pubblica che conferma un legame già chiacchierato, vissuto lontano dai flash ma non più negato.
 
														Quando si dice “fare outing di coppia” nel modo più spettacolare possibile. Katy Perry e Justin Trudeau hanno scelto il Crazy Horse, il più celebre locale di strip-tease parigino, per celebrare i 41 anni della popstar. Tavolo discreto, brindisi riservato e un’atmosfera volutamente ironica: la cantante, in un abito rosso lungo e castigato (per i suoi standard), e l’ex premier canadese, in completo scuro impeccabile, si sono goduti lo spettacolo tra sguardi complici e sorrisi trattenuti. Pochi avventori li hanno riconosciuti, ma la notizia si è diffusa in un lampo: a Parigi, nulla resta segreto troppo a lungo.
Dalla politica al pop, un legame inatteso
La voce di un legame tra i due circolava da mesi, ma nessuno aveva ancora assistito a una loro uscita pubblica. Eppure, visti insieme, sembrano perfettamente a loro agio. Lei, reduce dal successo di Play, il residency show di Las Vegas; lui, da poco fuori dalla politica attiva dopo anni alla guida del Canada. Il contesto scelto – un locale che ha fatto della sensualità un’arte e della discrezione un marchio – non è casuale: il Crazy Horse è simbolo di libertà e gioco, di ironia e di eleganza parigina. Un luogo dove perfino un ex capo di governo può concedersi un sorriso fuori protocollo.

Dalla scena alla coppia, con leggerezza
Secondo chi era presente, i due si sono comportati come una coppia affiatata ma senza ostentazioni. Nessun bacio rubato, nessuna posa costruita: solo due persone che condividono una serata speciale. Un modo raffinato per dire “sì, ci siamo”, lontano dai set fotografici e dai red carpet. E chissà che Parigi, città dell’amore e delle trasgressioni eleganti, non diventi il punto di partenza di una nuova storia che unisce la pop culture e la diplomazia dismessa.
Dopo la serata, le luci del Crazy Horse si sono spente, ma la curiosità resta accesa. E se qualcuno ironizza sul contrasto tra popstar e politico, altri già scommettono che questa coppia così improbabile possa diventare la più chiacchierata — e irresistibile — dell’anno.
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