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Gossip

Chiara Ferragni e Giovanni Tronchetti Provera: baci, complicità e vita “normale” tra le montagne di St. Moritz

La coppia è stata avvistata durante una vacanza in Svizzera, dove ha condiviso giornate tra gite in bici e pranzi informali. Chiara posta solo i panorami sui social, mentre Giovanni, da sempre riservato, mantiene il suo basso profilo. Nel frattempo, l’accordo con Fedez include un nuovo equilibrio mediatico per i figli.

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    Chiara Ferragni e Giovanni Tronchetti Provera non nascondono più il loro legame: il settimanale Chi li ha immortalati in montagna, protagonisti di una mini-vacanza romantica tra baci e coccole. Dopo la separazione da Fedez, l’imprenditrice digitale sembra aver trovato serenità accanto al rampollo della famiglia Pirelli, di pochi giorni più giovane del celebre calendario appena presentato in grande stile.

    Dall’estate a Ibiza alle cime di St. Moritz: una storia che cresce

    Il primo incontro pubblico tra Chiara e Giovanni risale ad agosto, sulle spiagge di Ibiza, ma la loro conoscenza ha radici più antiche, grazie alla scuola frequentata dai rispettivi figli a Milano. Da quel momento, la frequentazione è diventata sempre più stabile: dai pomeriggi sul lago a Villa d’Este fino alle feste di Halloween, dove sono apparsi complici e affiatati. Ora, in un’atmosfera intima tra le vette svizzere, i due sono stati avvistati mentre si scambiavano baci e trascorrevano momenti rilassati, lontano dalla frenesia cittadina.

    Tra gite e pranzi semplici: una coppia che vive “alla mano”

    A St. Moritz, Ferragni e Tronchetti Provera si sono mostrati intenti a godersi una giornata “normale” in montagna. I paparazzi li hanno colti mentre pranzavano in modo informale con pollo fritto e patatine, chiacchierando e ridendo in uno chalet, come una coppia ormai consolidata. Lei, sempre attiva sui social, ha condiviso solo immagini dei panorami e della gita in bicicletta, senza mai includere Giovanni. Lui, da sempre riservato, mantiene il suo profilo pubblico ben lontano dalle dinamiche dei social media. Da padre di tre figli avuti dall’ex moglie Nicole Moellhausen, Giovanni è rimasto in secondo piano nonostante la sua carriera da manager di alto profilo.

    Un nuovo capitolo per Chiara e Giovanni, e la firma sull’accordo di separazione con Fedez

    Nel frattempo, Chiara e Fedez hanno finalizzato i dettagli del loro accordo di separazione. La coppia, famosa per la vita condivisa sui social, ha stabilito che l’esposizione dei figli Leone e Vittoria sarà regolata con maggiore discrezione: entrambi dovranno ottenere il consenso reciproco per pubblicare foto e video dei bambini. Fedez, inoltre, si farà carico delle spese scolastiche e mediche, oltre a quelle sportive. Con questo nuovo equilibrio, Chiara sembra pronta a voltare pagina e a vivere con serenità la sua nuova relazione.

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      Reali

      Meghan Markle, da duchessa a “dea dell’home décor”: con As Ever lancia due candele (a 64 dollari) e racconta l’amore

      Meghan Markle svela i primi prodotti della sua linea As Ever: due candele dalla poetica domestica che celebrano matrimonio e compleanno attraverso numeri simbolici. L’effetto? Tra casa profumata e storytelling sentimentale, la duchessa guarda al mercato luxury — e ai fan disposti a spendere 64 dollari per un ricordo aromatizzato.

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        Lontana dai corridoi reali ma non dalle luci dei riflettori, Meghan Markle torna a far parlare di sé. Questa volta non per documentari esplosivi o accuse velate, ma per due candele profumate. Sì, proprio così. Con il marchio As Ever, la duchessa del Sussex inaugura la sua nuova vita imprenditoriale partendo dall’oggetto-simbolo della casa perfetta: la candela aromatica. Due modelli, due narrazioni intime, molto pathos e una promessa di “esperienza olfattiva emozionale”. Il tutto racchiuso in una confezione curata e in un prezzo che non passa inosservato: 64 dollari. Per alcuni, poesia domestica; per altri, una rentrée da casalinga disperata versione Montecito.

        Numeri, ricordi e messaggi velati
        Il concept è semplice: ogni candela porta un numero e un significato affettivo. La Signature Candle No. 519 richiama il 19 maggio, la data del matrimonio reale con Harry, descritta come simbolo di “amore a prima vista”. La No. 084 richiama invece il 4 agosto, giorno del compleanno di Meghan, e celebra “rinascita e gioia personale”. Insomma, la fiamma della memoria. Niente arditi esperimenti olfattivi, niente botanica segreta: qui il focus è puro storytelling. E se il mercato del profumo di lusso vive di narrazioni, Meghan sceglie l’autobiografia aromatizzata. C’è chi lo chiama branding emotivo, chi operazione nostalgia profumata.

        Tra business e realtà (post-royal)
        Nel panorama delle celebrity-preneurs, Meghan sceglie la via slow, morbida, familiare. Non creme miracolose, non lezioni di stile, ma candele. Scelta rassicurante, quasi domestica, in evidente contrasto con i clamori degli ultimi anni. Eppure, la semplicità del prodotto non annulla la strategia: la duchessa punta al pubblico che sogna lifestyle californiano, ritualità del benessere e piccoli lussi quotidiani. Un percorso che potrebbe continuare tra tè, porcellane, tessuti e atmosfere da cottage chic.

        Per ora, tutto parte da due candele e da un messaggio molto chiaro: rinascere è possibile, anche con un fiammifero e un profumo di casa nuova. Resta solo da capire se il pubblico rimarrà incantato… o se la fiammella rischia di spegnersi alla prima corrente d’aria social.

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          Personaggi

          Sanremo 2026, l’ipotesi che fa discutere: Laura Pausini al fianco di Carlo Conti per cinque serate, tra tour mondiale e festival

          Non più solo superospite: la “pazza idea” di Conti sarebbe coinvolgere Pausini per tutta la kermesse. Tra calendario, strategia Rai e aspettative del pubblico, la trattativa entra nelle ipotesi più suggestive dell’edizione 2026.

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            Il nome circola da settimane nei corridoi della Rai e trova eco tra gli addetti ai lavori: Carlo Conti starebbe pensando a Laura Pausini per Sanremo 2026 non come semplice superospite, ma con un ruolo più strutturato sul palco dell’Ariston. La cantante, legatissima al Festival fin dagli esordi, sarebbe così protagonista per tutte e cinque le serate, o comunque con una presenza significativa e continuativa. Un progetto ambizioso che, se confermato, riporterebbe sul palco uno dei volti italiani più riconoscibili nel mondo.

            Il nodo calendario e il tour mondiale

            La curiosità nasce anche da una coincidenza temporale: il tour mondiale di Pausini partirà da Pamplona il 27 marzo 2026. Sanremo, com’è tradizione, si terrà a inizio febbraio. Gli impegni non sarebbero quindi incompatibili, ma richiederebbero una pianificazione meticolosa tra prove, promozione e organizzazione logistica del tour. Pausini sarebbe “tentata”, secondo chi la conosce, ma la decisione dovrà tenere conto dei ritmi e dell’impianto scenico di un ritorno live tanto atteso dal suo pubblico internazionale.

            Un legame che parte da lontano

            Per Pausini Sanremo non è un palco qualunque: da qui nel 1993 iniziò la sua carriera con La solitudine, fino alle successive partecipazioni e ai ritorni da superospite, spesso accolti come eventi mediatici. La sua presenza accanto a Conti darebbe al Festival un respiro internazionale, in linea con la strategia Rai di proiettare la kermesse oltre i confini italiani, senza rinunciare alla tradizione. L’operazione, però, richiede equilibrio: la cantante non dovrebbe oscurare i concorrenti e nello stesso tempo portare quel “fattore evento” di cui Sanremo vive.

            Un sì che cambierebbe l’edizione

            Se la trattativa dovesse andare in porto, Sanremo 2026 si aprirebbe con una formula dal grande potenziale. Per ora resta un’ipotesi autorevole, una tentazione che stuzzica la fantasia di pubblico e addetti ai lavori. Deciderà la musica, ma anche la strategia. E la voglia di aggiungere un nuovo capitolo alla storia di un legame mai interrotto tra Laura Pausini e l’Ariston.

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              Gossip

              Il “Prati-gate” torna in tv: Eliana Michelazzo assolta e ospite a Verissimo dopo sei anni dal caso Mark Caltagirone

              Dopo l’assoluzione da ogni responsabilità sul “bambino-Sebastian”, Michelazzo si prepara a raccontare la sua verità da Silvia Toffanin. Dal boom mediatico del 2019 al silenzio, fino al nuovo capitolo in tv.

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                Il “Prati-gate” sembrava archiviato, ma la cronaca lo riporta di nuovo al centro della scena. Eliana Michelazzo, ex agente di Pamela Prati, sarà ospite a Verissimo di Silvia Toffanin, pochi giorni dopo l’assoluzione nel procedimento penale che la vedeva imputata. La vicenda risale al 2019, quando l’annuncio delle nozze tra la showgirl e il misterioso Mark Caltagirone accese l’attenzione mediatica, trasformandosi presto in un cortocircuito televisivo e social senza precedenti.

                L’assoluzione e il sollievo

                Il tribunale di Roma ha stabilito che Michelazzo non ebbe alcun ruolo nel coinvolgimento del minore indicato come Sebastian, presunto figlio dell’inesistente Mark. «Le persone si sono allontanate, le aziende mi hanno voltato le spalle. Oggi questa sentenza chiarisce che non ero coinvolta. Sono stata presa in giro io per prima», ha dichiarato. L’ex manager, rappresentata dall’avvocato Raffaele Rivetti, ha raccontato le conseguenze psicologiche e professionali di quella stagione: «Questa storia mi ha devastata, ma adesso posso guardare avanti».

                Dal boom alla caduta

                All’epoca dei fatti, la narrazione ruotava tra talk show e social network, con la Michelazzo e Pamela Perricciolo a sostegno della versione di Prati. Poi il crollo pubblico: ammissioni, accuse incrociate, un presunto matrimonio mai esistito e un bambino inconsapevole coinvolto per quello che credeva fosse un provino televisivo. Una trama che mescolava illusioni, pressioni mediatiche e una macchina dello spettacolo che alimentava, puntata dopo puntata, il mito dell’enigma Caltagirone.

                Il ritorno davanti alle telecamere

                Con la sentenza arrivata sei anni dopo, Michelazzo prova a voltare pagina. Il ritorno in tv da Silvia Toffanin avrà il sapore di un confronto pubblico con una storia che ha consumato reputazioni e carriere. Il “Prati-gate”, divenuto simbolo dell’eccesso mediatico e dell’ambiguità tra realtà e fiction, aggiunge così un nuovo capitolo: non più accuse e sospetti, ma la voce di chi rivendica di essere stata ingannata e travolta.

                Sanata la posizione giudiziaria, resta la memoria collettiva di un caso che continua a raccontare molto più della spettacolarizzazione del privato: un cortocircuito culturale che l’Italia non ha dimenticato.

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