Gossip
Di Caprio fa sul serio con Vittoria Ceretti: la vacanza in Costiera
L’amore tra Leonardo DiCaprio e Vittoria Ceretti prosegue a gonfie vele. La coppia, ormai inseparabile da un anno, ha deciso di trascorrere le vacanze estive in Italia, più precisamente nella splendida cornice della Costiera Amalfitana.
L’attore hollywoodiano e la top model bresciana si stanno godendo momenti di relax e romanticismo in compagnia di amici. La scelta di una destinazione così suggestiva non sorprende, considerando la passione di DiCaprio per l’Italia e la bellezza mozzafiato della Costiera Amalfitana. La relazione tra i due è nata circa un anno fa e da allora non si sono più separati. Le loro apparizioni pubbliche, sempre più frequenti, hanno confermato l’intesa tra i due, che sembrano formare una coppia affiatata e innamorata.
Chi è Vittoria
Vittoria Ceretti classe 1998, bresciana, è figlia di imprenditori e inizia la sua carriera partecipando al concorso Elite Model look nel 2012. Il suo esordio sulle passerelle è con Dolce&Gabbana, poi ha al suo attivo centinaia di sfilate tra New York, Londra, Milano e Parigi per i più importanti brand mondiali.
Conosciuto per le sue relazioni brevi e intense, Leonardo DiCaprio sembra aver trovato una stabilità inaspettata al fianco di Vittoria Ceretti. La modella bresciana, infatti, è riuscita a conquistare il cuore dell’attore hollywoodiano, tanto da essere presentata alla famiglia.
Di Caprio prossimo al colesterolo, attacca il cappello al chiodo?
Forse Leonardo Di Caprio, attore premio Oscar, il re degli amori famosi, rubacuori di Hollywood, un po’ appesantito e ormai di mezza età, sembra finalmente deciso a mettere la testa a posto. Dopo anni di grandi amori e flirt con le più belle modelle del pianeta, il nostro Leo nazionale potrebbe aver trovato la sua dama del cuore. E chi poteva essere, se non una splendida modella con un DNA italiano, impeccabile e di famiglia perbene? Naturalmente, giovane abbastanza da garantirgli un erede degno del nome DiCaprio.


La modella 26enne Vittoria Ceretti attuale compagna di Leonardo Di Caprio
Un amore che potrebbe consolidarsi ulteriormente
Si dice che DiCaprio, stanco della sua lunga lista di amori famosi e passeggeri, abbia deciso di appendere il cappello al chiodo. Ora, tutti si chiedono: sarà davvero pronto a mettere radici e a scambiare il jet set per i pannolini? Ma sembra proprio che Leonardo DiCaprio abbia trovato la sua anima gemella in Vittoria Ceretti. Dopo un anno di relazione, la coppia appare più affiatata che mai e le voci di un possibile matrimonio si fanno sempre più insistenti. A rafforzare queste indiscrezioni, ci sarebbe anche la presentazione ufficiale di Vittoria alla famiglia DiCaprio.
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Gossip
Belén Rodriguez, la frecciata che infiamma i social: “C’è gente che non riuscirebbe a brillare nemmeno dandosi fuoco”, e parte la caccia al bersaglio
Belén Rodriguez ha pubblicato sui social una frase esplosiva: “C’è gente che non riuscirebbe a brillare nemmeno dandosi fuoco”. Poche parole che hanno immediatamente acceso le interpretazioni dei follower, curiosi di capire a chi fosse rivolta la stoccata. Nessun nome, nessun riferimento diretto, ma l’eco del messaggio ha infiammato la rete.
Belén Rodriguez conosce bene la potenza delle parole, soprattutto quando arrivano sui social davanti a oltre dieci milioni di persone. Questa volta è bastata una sola frase per trasformare il suo profilo in un campo di indagine collettivo: «C’è gente che non riuscirebbe a brillare nemmeno dandosi fuoco». Una stoccata secca, scolpita senza fronzoli, che ha immediatamente scatenato la curiosità dei fan.
La frase che accende la miccia
Il post è apparso senza contesto, senza emoji, senza indizi, come spesso accade quando Belén decide di lasciare che sia il pubblico a ricostruire il non detto. Il risultato? Una tempesta di commenti. C’è chi parla di rivalità professionali, chi immagina uno sfogo personale, chi ipotizza riferimenti a figure dello spettacolo. Nessuna certezza, solo supposizioni che corrono veloci.
I follower cercano il nome nascosto
La sua community conosce bene la dinamica: Belén lancia una frase criptica, e in pochi minuti partono analisi degne di un giallo. Centinaia di utenti hanno provato a contestualizzare quel “non riuscirebbe a brillare”, come se la showgirl avesse lasciato un indizio da decifrare. Il bello di questi post è proprio la loro ambiguità: il messaggio resta aperto, e ognuno ci legge ciò che vuole.
La strategia del non detto
Belén non ha aggiunto nulla, né spiegazioni né chiarimenti. E il silenzio, come spesso accade, vale più di una risposta. La frase resta lì, sospesa, affilata quanto basta per far esplodere la curiosità del pubblico e alimentare l’idea che dietro possa esserci una storia non raccontata. È un meccanismo che conosce bene: una sola frase, e l’attenzione si riaccende.
Un messaggio che lascia il segno
A chi fosse realmente diretta quella frecciata non è dato saperlo. Ma il successo del post conferma ancora una volta la capacità di Belén di muovere l’immaginario dei suoi follower con pochissime parole. E finché non arriverà un chiarimento — ammesso che arrivi — la domanda continuerà a rimbalzare online.
Gossip
E se la “bomba” su Signorini fosse un messaggio per Pier Silvio Berlusconi? L’ombra di Corona e il sospetto di una guerra molto più alta dei reality
E se la denuncia pubblica di Fabrizio Corona non fosse diretta davvero solo ad Alfonso Signorini? Se quello che appare come una sorta di MeToo all’italiana – con tanti giovani morti di fama costretti a passare dal letto del potente direttore di Chi per realizzare il loro sogno – fosse, in realtà, una palata di fango preparata per colpire più in alto, più in profondità, più al centro del potere di Cologno Monzese? La domanda – diciamolo – nasce spontanea.
Perchè proprio ora? Perchè mentre Tajani e Occhiuto duellano a colpi di correnti per il controllo del partito di famiglia? Perchè proprio quando Pier Silvio è uscito allo scoperto per chiedere un cambio drastico alla testa di Forza Italia? Il dubbio, se permettete, è lecito. Perché quando si parla di Signorini non si parla semplicemente di un conduttore o di un direttore di giornale: si parla, da anni, del custode di segreti, equilibri, retroscena e “omissis” della famiglia più conosciuta d’Italia, quella dei Berlusconi.
Non è un mistero, e non è nemmeno una leggenda metropolitana. Già ai tempi dei processi che coinvolsero Corona era emerso – e poi ribadito in diverse sentenze – l’esistenza di un meccanismo ben noto: quello dei “ritiri” di servizi fotografici scomodi, compromettenti, indesiderati. Materiale acquistato a peso d’oro da testate compiacenti per evitare pubblicazioni devastanti per famiglie potenti, volti noti, imprenditori, politici.
Se gli Agnelli potevano contare sulla compiacenza dei direttori delle testate da loro controllare, i Berlusconi avevano proprio in Signorini il loro giubbotto di salvataggio. Dentro questo sistema, secondo ricostruzioni giudiziarie e testimonianze agli atti, la rivista Chi e il suo direttore erano spesso il porto sicuro dove far approdare – e scomparire – fotografie imbarazzanti per la famiglia di Arcore. È una dinamica raccontata, documentata, discussa. Non una fiaba.
Si è parlato, nel tempo, di foto non gradite a Barbara fuori di una discoteca milanese, finite poi sotto controllo dopo rapide trattative. Si è raccontato di materiali riguardanti Pier Silvio, di immagini “non utili” alla narrazione del perfetto erede aziendale, gestite con cura chirurgica per evitare rumori, scosse, imbarazzi. Si è vociferato di immagini, video, registrazioni legate alle famigerate serate eleganti del Cavaliere con le Olgettine protagoniste. Voci, chiacchiere, suggestioni. Ma che questo fosse un sistema noto agli addetti ai lavori, quasi fisiologico in un Paese dove la gestione dell’immagine, è innegabile per un giornalismo rosa che, più che alla verità, badava spesso a lisciare il vero cuore del potere.
Ora però succede qualcosa. Succede che Corona, proprio lui, l’uomo che per anni quel sistema lo ha abitato, alimentato, cavalcato, vissuto e monetizzato, decide di far saltare il banco. E lo fa in un momento che difficilmente può essere considerato neutro. Perché mai oggi? Perché proprio ora che attorno a Forza Italia girano voci, scricchiolii, ipotesi di cambi di leadership? Perché proprio ora che, un giorno sì e uno no, si parla di possibili “passaggi di testimone”, di nuove centralità politiche, di scenari in cui Pier Silvio – o la sorella Marina – potrebbero trovarsi improvvisamente chiamati in causa come figure pubbliche non più solo aziendali ma potenzialmente politiche?
La sensazione – e lo si dice con tutti i condizionali del caso, perché qui parliamo di ipotesi, letture, interpretazioni – è che la “questione Signorini” possa essere qualcosa di più di un presunto scandalo personale. Potrebbe essere, se le tesi di alcuni ambienti dovessero avere anche solo un fondamento, un modo per sporcare l’aurea pulizia dell’azienda, per insinuare il dubbio di un clima, di un habitat, di una cultura aziendale che nulla avrebbe fatto, nulla avrebbe visto, nulla avrebbe fermato. Se fosse vero, questo travolgerebbe prima di tutto la reputazione della rete ammiraglia del Biscione. E inevitabilmente, il nome del suo amministratore delegato.
Perché è legittimo, a questo punto, porsi domande. Possibile che Pier Silvio non sapesse nulla? Possibile che nessun sussurro, nessuna voce, nessuna segnalazione su presunti comportamenti opachi o dinamiche poco limpide fosse mai arrivata ai piani alti? Possibile che un “metodo Signorini”, di cui nel sottobosco milanese si parlava da anni, non fosse mai emerso nei corridoi del potere aziendale, se davvero fosse stato così strutturato come viene descritto da chi oggi lo denuncia?
È innegabile che la narrazione di Corona sia devastante, se fosse confermata. Racconta – questo è ciò che lui sostiene – di favori sessuali barattati con visibilità televisiva. Racconta di desideri sfruttati, ambizioni manipolate, fragilità giovani trasformate in moneta di scambio. Le foto di Signorini vestito da crocerossina sono più che imbarazzanti. Le accuse, se provate, non sarebbero solo un problema morale o mediatico, ma un terremoto reputazionale senza precedenti per Mediaset. E qui entra in scena il nodo vero: non più Signorini, ma l’azienda.
Perché quando un colosso mediatico percepisce rischio reputazionale, non ragiona in termini di gossip, ma di stabilità. Non pensa a like e indignazioni social, pensa a inserzionisti, investitori, partner, credibilità internazionale. E allora la domanda che aleggia oggi è semplice ma spietata: se davvero una parte di ciò che viene raccontato dovesse trovare conferma, cosa farà Pier Silvio Berlusconi? Difesa d’ufficio? Distanza? Epurazione? Silenzio calcolato? O, al contrario, un intervento deciso per dire che certi territori non sono più tollerabili?
È anche per questo che qualcuno, in questi giorni, sospetta che quella di Corona non sia solo vendetta, non solo il solito protagonismo prezzolato e a buon mercato, non solo bisogno di ribalta. Potrebbe essere – ipotesi, lettura, ma difficile da scartare – una mossa chirurgica: colpire Signorini per sporcare l’aura di chi, oggi, potrebbe diventare molto più di un amministratore delegato. Potrebbe essere – se fosse davvero così – una “bomba a orologeria” politica lanciata sotto forma di scandalo televisivo.
E mentre l’ex re dei paparazzi annuncia nuove rivelazioni per le prossime ore, nuovi nomi, nuove prove, l’asse del partito – tra il cuore di Milano, la Roma di Tajani e la Calabria di Occhiuto – osserva e commenta. E nel sottobosco del gossip il sospetto serpeggia: forse il vero obiettivo non è il direttore di Chi. Forse il bersaglio è quello che, di Chi, è sempre stato sopra. Perché in certi giochi il colpo non si dà mai a caso. E questo, se davvero fosse così, non sarebbe un attacco a un uomo di spettacolo. Sarebbe un attacco a un sistema di potere. E, per qualcuno, alla futura politica.
Gossip
Pierpaolo Pretelli, il video “misterioso” e il caso Falsissimo: perché il racconto sui casting del Grande Fratello non torna
Nel programma Falsissimo, condotto dall’ex re dei paparazzi, viene suggerito che Pierpaolo Pretelli sarebbe arrivato al Grande Fratello dopo aver inviato un video intimo ad Alfonso Signorini. Ma l’ex velino di Striscia era noto al pubblico già dal 2013 e il fotogramma diffuso in rete indica che il filmato sarebbe precedente di anni ai casting del reality. Più che un “video mandato”, emergerebbe il quadro di una vecchia diretta webcam registrata e diffusa senza consenso.
Il nome di Pierpaolo Pretelli è finito, suo malgrado, nel tritacarne mediatico acceso dalle ultime puntate di Falsissimo, il format online che sta scavando tra presunti scandali, retroscena televisivi e dinamiche legate al Grande Fratello. Nella parte riservata agli abbonati, l’ex volto dei paparazzi e il manager Alessandro Piscopo evocano il suo nome. In una ricostruzione che lo collegherebbe ai casting del reality attraverso un video a sfondo intimo, presentato come inviato ad Alfonso Signorini. Un racconto ad alto potenziale scandalistico, ma che, messo sotto la lente dei fatti, comincia rapidamente a perdere consistenza.
La versione del format: il video hot e l’ingresso al reality
Nel dialogo tra conduttore e manager viene suggerito che Pretelli sarebbe arrivato al Grande Fratello quasi da perfetto sconosciuto. Grazie a una precedente “presentazione tv” e a un presunto video intimo. Piscopo sostiene di aver visto quel filmato. E lo descrive come esplicito. Mentre nel racconto viene indicato Signorini come il destinatario del contenuto, collegando in modo diretto il video e il successivo ingresso nel cast del reality. È questa la chiave narrativa su cui il programma costruisce il proprio effetto shock.
Il primo punto debole: Pretelli non era un volto sconosciuto
Già qui, però, la storia traballa. L’idea che Pierpaolo Pretelli fosse un emergente qualsiasi, bisognoso di “scorciatoie” per entrare nel meccanismo televisivo, non regge alla prova della memoria. Il suo volto è noto al pubblico fin dal 2013, quando Antonio Ricci lo sceglie come velino di Striscia la notizia, in coppia con Elia Fongaro. Quell’esperienza lo porta in prima serata su Canale 5 e ne fa, di fatto, un personaggio già riconoscibile anni prima della partecipazione al Grande Fratello Vip. Pensare che il suo accesso al reality dipenda da un singolo video, e non da una carriera già avviata nella tv generalista, è quanto meno riduttivo.
Il fotogramma che smentisce la cronologia dei fatti
Dopo la puntata incriminata, il conduttore di Falsissimo ha annunciato che il filmato sarebbe stato mostrato in una successiva puntata a pagamento, diffondendo intanto un fotogramma tratto dal video. Ed è proprio quell’immagine a spostare l’asse del racconto. Dal frame emergono dettagli tecnici e visivi che suggeriscono una collocazione temporale ben diversa da quella evocata nel programma: non siamo nel 2019-2020, a ridosso dei casting del Grande Fratello, ma in un’epoca precedente al 2013, e quindi precedente anche all’arrivo di Pretelli a Striscia la notizia.
Non un “video mandato”, ma una vecchia diretta webcam registrata
Il nodo diventa allora la natura del filmato. Più che un video privato girato con lo smartphone e inviato consapevolmente a qualcuno, si tratterebbe di una registrazione di una diretta webcam da computer. Catturata a sua insaputa e poi finita in rete.
Uno scenario purtroppo non nuovo. Negli anni in cui le piattaforme di chat e webcam erano meno regolamentate non erano rari i casi di sessioni registrate di nascosto e successivamente diffuse online. In quella fase, il video attribuito a Pretelli avrebbe già iniziato a circolare. Tanto da spingerlo – secondo quanto ricostruibile – a muoversi anche sul piano legale per tutelarsi.
Non è un’esclusiva
A questo punto la contraddizione è evidente: se il filmato è molto più vecchio dei casting del Grande Fratello, e se non è stato inviato volontariamente a nessuno, viene meno l’idea di un presunto “scambio” finalizzato all’ingresso nel reality. Quello che viene venduto come un contenuto esclusivo e decisivo, a ben vedere, somiglia di più a un episodio di diffusione non consensuale, riesumato anni dopo e piegato a una nuova narrazione.
Una storia che parla di tv, ma anche di consenso digitale
Ad oggi non risultano prese di posizione ufficiali di Pierpaolo Pretelli su questa vicenda né risposte formali che confermino la versione offerta dal format. Restano alcuni elementi verificabili: una carriera televisiva iniziata molto prima del Grande Fratello, la datazione tecnica del video, il contesto delle vecchie webcam registrate a tradimento. In mezzo, c’è lo spazio in cui il racconto si allarga, si colora, si piega alle esigenze del prodotto digitale.
Nel clima mediatico attuale, in cui accuse, allusioni e “scoop” viaggiano più veloci delle verifiche, la storia di Pretelli sembra raccontare soprattutto questo: quanto sia facile prendere un frammento di passato, estrarlo dal suo tempo e usarlo per costruire un nuovo racconto. E quanto, dietro la parola “retroscena”, possano nascondersi vicende che hanno a che fare non con i favoritismi, ma con il diritto alla propria immagine e al proprio consenso.
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