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Gossip

Elisabetta Canalis torna in Italia senza Cimpeanu: storia d’amore al capolinea?

Elisabetta Canalis è rientrata in Italia da sola, senza il compagno Georgian Cimpeanu. Le indiscrezioni riportate dal settimanale Chi parlano chiaro: la coppia si sarebbe detta addio, ma senza tradimenti o scandali. Ecco i retroscena della rottura, i motivi dell’allontanamento e la storia d’amore tra la showgirl e il campione di kickboxing.

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    La showgirl, ormai di casa a Los Angeles, è stata fotografata sul set italiano di uno spot pubblicitario, senza il fidanzato Georgian Cimpeanu al suo fianco. La sua presenza solitaria non è passata inosservata e ha riacceso i rumors su una possibile rottura. Il settimanale Chi, diretto da Alfonso Signorini, ha confermato che la relazione tra Elisabetta e Georgian sarebbe giunta al capolinea. Nessun tradimento, nessuno scandalo: a separarli sarebbero stati motivi personali e legati alla dinamica della coppia. Secondo le fonti, la decisione sarebbe stata consensuale e senza rancori.

    Una rottura senza “terzi incomodi”: cosa sappiamo davvero

    Nonostante le voci circolassero da settimane, la notizia della rottura tra Canalis e Cimpeanu non era ancora stata ufficializzata. Ora, però, pare non ci siano più dubbi. La loro storia, iniziata quasi due anni fa, sarebbe finita con maturità e rispetto reciproco. Fonti vicine alla coppia assicurano che non ci sarebbero state infedeltà, ma soltanto divergenze di percorso e di visione per il futuro. I due, almeno per ora, hanno scelto di non commentare pubblicamente l’accaduto. Nessun post malinconico, nessuna dichiarazione social: il silenzio sembra voler preservare la discrezione che ha sempre contraddistinto la loro relazione.

    L’inizio dell’amore tra kickboxing e discrezione

    Elisabetta Canalis e Georgian Cimpeanu si erano conosciuti proprio grazie alla passione comune per il kickboxing. Georgian, campione della disciplina e insegnante, ha folgorato la showgirl per il suo carattere riservato e genuino. La loro relazione, pur vissuta lontano dai riflettori, aveva fatto sognare i fan.

    Di lei l’aveva colpito la semplicità

    Lui, 15 anni più giovane, aveva raccontato in un’intervista a Diva e Donna di non essere abituato a frequentare persone famose, ma di essere stato colpito dalla semplicità di Elisabetta. L’amore era sbocciato in un momento delicato per lei, reduce dalla fine del matrimonio con il chirurgo Brian Perri.

    Una nuova fase per Elis?

    Oggi Elisabetta Canalis sembra pronta ad affrontare un nuovo capitolo della sua vita. Il ritorno in Italia potrebbe rappresentare non solo una pausa professionale, ma anche un momento di riflessione personale. Senza drammi, senza eccessi mediatici, la ex velina si conferma donna forte e indipendente, capace di gestire anche le fasi più complesse della propria vita sentimentale con stile e discrezione.

    La fine della storia tra i due sembra ormai cosa certa, anche se priva di clamore. Nessun tradimento, solo una scelta maturata nel tempo. I fan sperano in una futura riconciliazione, ma intanto Elisabetta si gode il suo ritorno in Italia, pronta ad affrontare nuove sfide personali e professionali.

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      Gossip

      Rocío Muñoz Morales, la risposta a Raoul Bova è una stilettata musicale: «Ciao, ladro di pace… medaglia d’oro al più stronzo»

      Dopo giorni di voci su un presunto allontanamento da Raoul Bova e i rumor che coinvolgono anche Beatrice Arnera, Rocío Muñoz Morales pubblica una storia Instagram con frasi tratte da “La perla”, brano di Rosalía: parole che suonano come una risposta indiretta alla tempesta mediatica.

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        Rocío Muñoz Morales ha scelto la musica per dire ciò che finora non aveva commentato apertamente. E lo ha fatto con una storia Instagram destinata a rimbalzare ovunque. Due righe, poche parole, un chiaro riferimento ai gossip degli ultimi giorni: «Ciao, ladro di pace», «Playboy, un campione».

        Il riferimento a Rosalía e quel testo che parla da solo
        Non è farina del suo sacco: Rocío ha citato le strofe di La perla, una delle tracce più discusse dell’ultimo album di Rosalía, Lux. Un brano dedicato a un “rubacuori senza cuore, medaglia olimpica d’oro al più stronzo”, come prosegue la canzone. Parole forti, che parlano di delusione, di ferite e di relazioni tossiche. Non serve essere esperti di retorica per capire che la scelta del testo è tutto tranne che casuale.

        Il contesto mediatico: la voce di crisi
        La storia arriva proprio mentre i social e le cronache rosa parlano di una presunta crisi tra Rocío e Raoul Bova, coppia consolidata dal 2013 e genitori di due bambine. Negli ultimi giorni si è aggiunto un ulteriore elemento alla narrazione: la vicinanza sul set tra Bova e l’attrice Beatrice Arnera, compagna di scena nella prossima fiction Rai. Tanto è bastato per accendere la miccia del gossip. Rocío non ha mai risposto direttamente, ma la storia condivisa sembra un commento elegante e avvelenato allo stesso tempo.

        La strategia del messaggio indiretto
        Nessuna dichiarazione ufficiale, nessuna smentita, nessun attacco frontale. Solo un verso musicale, selezionato con cura, che ha l’effetto preciso di trasformarsi in un messaggio pubblico senza che lei debba pronunciare una parola. Un metodo tipico dell’era social, dove si comunica più con ciò che si allude che con ciò che si dice.

        La rete ha immediatamente interpretato il gesto come una presa di posizione: non uno sfogo, ma una risposta misurata, cucita addosso a una donna che non ama l’esposizione polemica ma sa perfettamente come farsi capire.

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          Personaggi

          Amanda Lear torna a parlare di Dalí: «Era innamorato pazzo di me, ma non poteva soddisfarmi né aiutarmi»

          Amanda Lear riporta alla luce aneddoti del suo legame con Salvador Dalí: un rapporto fatto di ossessioni eleganti, formalità infinite e confessioni inattese. «Mi adorava, ma restava prigioniero della religione e della moglie», racconta la musa, che svela come il pittore vivesse in un tempo tutto suo, tra aristocratici immaginari, tabù cattolici e il rifiuto categorico che lei fosse vista come un’amante.

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            Amanda Lear non smette mai di ritornare sul suo capitolo più iconico: Salvador Dalí. E questa volta lo fa con una serie di pillole che riportano il pubblico direttamente negli anni in cui la diva era la musa più misteriosa d’Europa. «Dalí era innamorato pazzo di me», dice, con quella naturalezza che solo lei può permettersi. Un innamoramento strano, quasi metafisico, perché il pittore sapeva perfettamente di non poterla “soddisfare”, come confessa Amanda con un sorriso tagliente.

            Un amore fuori dal tempo
            Lear racconta un Dalí che parlava e si muoveva come un aristocratico del Settecento. «A lui piacevano le contesse, le principesse», spiegando come il maestro avesse un’attrazione quasi teatrale per tutto ciò che odorava di nobiltà. Il rapporto tra loro era intimo ma formalissimo: «Ci siamo sempre dati del lei», rivela, come se anche nella privacy ci fosse una scenografia da rispettare.

            Cattolico, geloso e rigidissimo
            La diva rivela un tratto meno noto dell’artista: la sua religiosità. «Era religiosissimo, tradizionale. Non eravamo sposati e non gli piaceva l’idea che si pensasse fossi la sua amante». Un’improvvisa pruderie che stride con l’immagine del genio eccentrico e libertino che il mondo conosce. Dalí, invece, con Amanda si muoveva come un uomo d’altri tempi, timoroso del giudizio e legato a un rigore quasi clericale.

            La verità su soldi, gelosie e limiti
            Lear aggiunge un dettaglio che colpisce: «Sapeva che non avevo soldi, ma mi diceva: “Piccola Amanda, vorrei aiutarla, ma non posso. Ho una moglie e sono cattolico”». Una frase che vale più di mille biografie, perché mostra un Dalí incapace di rompere la gabbia delle proprie regole. Un uomo combattuto tra fascinazione e moralismi, tra la sua musa e Gala, la compagna di una vita.

            E Amanda, ancora una volta, glielo perdona con eleganza.

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              Gossip

              Sophie Grégoire parla della love story Trudeau–Katy Perry: «Mi permetto di essere delusa, arrabbiata e triste»

              Sophie Grégoire commenta per la prima volta il nuovo amore di Justin Trudeau con Katy Perry, ammettendo di aver vissuto momenti complessi e di essersi concessa emozioni forti. «Mi permetto di essere delusa, arrabbiata o triste», spiega, ricordando quanto la salute mentale passi anche dalla capacità di non negare a sé stessi il dolore.

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                La notizia della relazione tra Justin Trudeau e Katy Perry era inevitabile che producesse qualche scossa anche lontano dai riflettori. E infatti Sophie Grégoire, ex moglie del premier canadese, ha deciso di parlare. Senza scivolare nel gossip spicciolo, ma affrontando la vicenda dal punto di vista più intimo e umano: quello delle emozioni che non si possono controllare.

                La delusione senza filtri
                «Mi permetto di sentirmi delusa da qualcuno, di essere arrabbiata o triste», ha dichiarato Sophie, usando parole dirette e senza giri di frasi. Un messaggio che suona come un’autodifesa emotiva ma anche come un invito a non fingere indifferenza quando la vita cambia direzione. Perché, come ricorda lei stessa, «so per esperienza personale quanto sia importante, come sostenitrice della salute mentale, permettersi di provare queste emozioni».

                Una storia che fa rumore
                La relazione tra Trudeau e Katy Perry, confermata nei fatti più che nelle parole, ha ovviamente attirato una quantità enorme di attenzioni. E inevitabilmente ha riacceso l’interesse verso il divorzio tra il premier e Sophie, annunciato nel 2023 dopo diciotto anni di matrimonio. Da allora, entrambi hanno mantenuto un profilo relativamente riservato. Ma questa volta Sophie ha scelto di non tacere.

                Il coraggio di nominare il dolore
                Le sue parole non cercano colpevoli, non aprono guerre e non avvelenano il clima familiare. Sono piuttosto la fotografia di una donna che rivendica il diritto di sentirsi ferita, senza vergogna. Una sincerità rara, soprattutto quando si parla di figure pubbliche che spesso si nascondono dietro comunicati anodini e frasi studiate a tavolino.

                L’equilibrio da ritrovare
                Il futuro sentimentale di Justin Trudeau continuerà a far discutere, soprattutto se accanto a lui c’è una delle popstar più riconoscibili del pianeta. Ma la frase che resta impressa è quella di Sophie: un promemoria che la salute mentale passa anche dalla possibilità di dire a voce alta ciò che fa male. E di accettare che delusione, rabbia e tristezza non sono debolezze, ma tappe necessarie per ricominciare.

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