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Gossip

Eva Longoria, abile affarista tra i filari

Eva Longoria, celebre per il suo ruolo nella serie TV “Desperate Housewives”, ha intrapreso un nuovo capitolo della sua vita: quello di vignaiola. Dopo anni sotto i riflettori di Hollywood, l’attrice si è immersa con passione nel mondo del vino, degli affari e aggiunge un nuovo avvincente ruolo alla sua carriera.

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    Eva Longoria non si ferma mai. Oltre ad essere un’attrice di successo, con una carriera che dura da oltre vent’anni, è anche una mamma impegnata e una prolifica produttrice e regista. L’attrice ha rivelato di concentrare le sue energie su suo figlio Santiago, nato sei anni fa dal suo matrimonio con il produttore messicano José Bastón.

    La trama di “Tierra de Mujeres”
    L’attrice presenta il suo nuovo ruolo, un grande lavoro in “Tierra de Mujeres”, definendolo un’esperienza “entusiasmante e stimolante”. “Lavorare in spagnolo è stato una sfida, ma mi ha anche permesso di riscoprire le mie radici e di connettermi con un pubblico nuovo”.  “Penso che al pubblico possa piacere perché puoi fuggire con questi personaggi e combattere la depressione: c’è mistero, dramma ma anche commedia, amore, questi sono i tipici show che per me possono durare all’infinito”.
    La serie narra le vicende di Gala, una donna americana di origini messicane che vive una vita agiata e privilegiata a New York insieme al marito e alla figlia adolescente. La sua vita viene sconvolta quando il marito, invischiato in loschi affari, la costringe a fuggire con la sua famiglia in Spagna. Le tre donne si ritrovano così nel paesino natale di Julia, la madre di Gala, un piccolo borgo catalano che Julia aveva abbandonato decenni prima. Tra paesaggi mozzafiato e tradizioni locali, Gala, Julia e la figlia Kate dovranno adattarsi a una nuova realtà, confrontandosi con segreti del passato, nuovi amori e difficoltà inaspettate.

    Immagini dalla serie trasmesse su piattaforma Apple TV

    Gala e Eva, una passione in comune per il vino
    La cosa che ho più in comune con Gala, il personaggio di “Tierra de Mujeres”,  è proprio la passione per il vino. “Entrambe siamo un po’ snob del vino, vogliamo il meglio, nella vita il mio sogno sarebbe essere un sommelier, ne so parecchio di vino ma c’è ancora da imparare. Abbiamo bevuto parecchio sul set, inutile negarlo, si qualche volta abbiamo bevuto succo di mirtillo, ma poi alla fine della giornata ci dicevamo: vabbé basta mirtillo”.


    Vino e tequila, i veri affari di Eva
    La Longoria si è dedicata a diverse attività nella vita reale, dalla produzione cinematografica alla filantropia. Tuttavia, la sua passione per il vino l’ha condotta a fondare Casa del Sol, una linea di tequila che celebra la tradizione e l’artigianalità messicana. Con questa iniziativa, non solo celebra le sue radici culturali, ma si avventura anche in un territorio che unisce piacere e patrimonio.
    “Quello che mi piace dell’Italia e della Spagna è che trovi una bottiglia ottima a dieci dollari,” ha dichiarato Longoria, evidenziando il piacere della scoperta di vini eccellenti senza dover spendere una fortuna. Questa accessibilità è uno degli aspetti che l’ha affascinata e l’ha spinta a esplorare ulteriormente il settore vinicolo.

    In Italia e in Spagna, Eva ha trovato un mondo vinicolo che risuona con i suoi gusti e valori. La semplicità e l’autenticità di queste culture, dove il vino è una parte integrante della vita quotidiana, l’hanno colpita. “I vini in Italia e Spagna sono autentici e accessibili,” ha osservato. “Non è necessario spendere cifre esorbitanti per provare qualcosa di straordinario.”
    “Spero di poter portare un po’ della magia dei vigneti europei ai miei progetti,”
    ha detto. “L’idea di lavorare con i produttori locali e di creare qualcosa che rispetti la tradizione e l’innovazione mi entusiasma.”

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      Gossip

      Zaira Nara racconta il retroscena su Icardi: “Volevano presentarmelo, potevo finire con lui io e non Wanda”.

      Zaira Nara svela un aneddoto inatteso sulla genesi del triangolo più chiacchierato del calcio sudamericano: “Io ero single, volevano presentarmi Mauro, ma per me era un no”. Poi il destino ha cambiato rotta e lui è diventato il marito di Wanda e padre delle sue due figlie.

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        Zaira ha spiegato che inizialmente l’idea era proprio quella di far conoscere lei e Mauro. «Wanda era sposata con Maxi. Io ero single. Volevano presentarmi a qualcuno. Questo qualcuno era Mauro, il compagno di squadra di Maxi», ha raccontato. Poi il ricordo di quelle giornate in famiglia: «Ogni volta che arrivavo a casa di mia sorella, lui era lì… Volevano sistemarmi con lui».
        Un incontro mai davvero decollato, almeno nel suo racconto. «Ma, per me, era un no definitivo, non c’era alcuna possibilità», ha aggiunto, sottolineando come quella proposta non la convincesse.

        Dalla “non-coppia” al legame che ha fatto gossip
        La vita, però, ha preso tutt’altra direzione. Quello che per Zaira era rimasto un contatto sporadico e senza futuro, è diventato in breve una delle storie più discusse del calcio internazionale. Mauro Icardi e Wanda Nara, dopo la rottura con Maxi López, si sono innamorati, sposati e hanno avuto due figlie, diventando una delle coppie più osservate dei social e del mondo sportivo.

        Il gioco del destino
        “Potevo finire con lui io”, ha detto Zaira, con il tono divertito di chi osserva a distanza una pagina ormai consegnata alla cronaca rosa. Una precisazione che aggiunge un tassello alla narrazione della famiglia Nara, spesso al centro di attenzioni mediatiche, rumor e incroci sentimentali.
        Oggi la vita delle sorelle corre su binari diversi, tra Milano, Parigi e l’Argentina, e quel retroscena resta un promemoria di quanto, a volte, la linea che separa un flirt mancato da una storia destinata a far parlare per anni sia sottile. In questo caso, un semplice “no” ha cambiato il percorso di tutti.

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          Personaggi

          Vivian Jenna Wilson si libera del cognome Musk: «Non voglio più avere a che fare con lui». La figlia di Elon rompe con il padre

          Cambio di nome, nessuna eredità, vita condivisa in un appartamento di Los Angeles e orgoglio militante. Vivian Jenna Wilson, figlia di Elon Musk, rivendica la propria indipendenza e attacca il magnate: «Ha voluto figli brillanti, non felici». E sul passato: «Non volevo più portare quel cognome, faccio quello che voglio».

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            Vivian Jenna Wilson ha un obiettivo chiaro: vivere una vita che non abbia nulla a che fare con suo padre. Un nome pesante, quello di Elon Musk, che a ventun anni ha deciso di abbandonare, legandosi invece a quello della madre, Justine Wilson. A Paris Match racconta il perché senza giri di parole: «Non volevo più avere a che fare con tutte quelle stronzate legate al nome. E poi faccio quello che voglio».

            La rottura con il patron di Tesla e SpaceX non è solo affettiva: è culturale, politica, identitaria. Vivian fa coming out come persona trans nel 2020 e cambia legalmente sesso due anni dopo. Da allora, la distanza con Musk si trasforma in frattura pubblica. Lei sfila, studia, lavora, condivide un appartamento a Los Angeles. «Non vivo in una villa. Non ho una Tesla», dice con ironia feroce. A chi su TikTok l’ha dipinta erede da 40 miliardi risponde così: «Se fosse vero, non ci sarebbero più senzatetto né fame nel mondo».

            La giovane rivendica con orgoglio la strada costruita da sola: modella emergente, attivista LGBTQIA+, voce presente nelle marce e online. Non cerca pietà, non cerca eredità: cerca spazio. E lontananza. «La sola menzione del suo nome mi fa spegnere il cervello», confessa. Una frase che sintetizza anni di incomprensioni, culminate nella rottura definitiva.

            Il contrasto non è solo familiare, ma filosofico. «Quando avevo dieci anni mi disse che Marte sarebbe stato il futuro dell’umanità. Pensai: chi si occuperà della Terra allora? Non parlavamo la stessa lingua». È la fotografia di due mondi che non si incontrano: da un lato il miliardario convinto che il progresso passi dalla colonizzazione dello spazio; dall’altro una figlia che difende i diritti delle minoranze e marcia sul suolo terrestre, tra le persone.

            Sui social Musk l’ha cancellata – letteralmente: «Mio figlio Xavier è morto. Ucciso dal virus woke», scrisse. Oggi lei restituisce il colpo con una frase glaciale: «La morale non si misura in dollari». Non cerca un confronto, non chiede riconciliazione. Alza il mento, senza paura: «Sono stata usata come esempio per dimostrare che i bambini trans non dovrebbero esistere. Non potevo lasciar correre. Non è un capriccio politico. È una questione di sopravvivenza».

            In mezzo, nessun accordo, nessun passo indietro. Solo una ragazza che ha deciso chi vuole essere. E un padre che, almeno per lei, non è più una stella nella stessa galassia.

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              Gossip

              Dopo Bella Thorne, un nuovo record su OnlyFans: Lil Tay incassa un milione di dollari in tre ore e manda in tilt la piattaforma

              Cinque anni fa Bella Thorne fece storia incassando un milione di dollari in un giorno con un semplice annuncio. Oggi Lil Tay, controversa creator nordamericana, lo supera in appena tre ore, alimentando il dibattito su fama, sessualizzazione precoce e industria digitale dell’intimità.

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                Quando Bella Thorne annunciò il suo arrivo su OnlyFans, era il 2020 e il mondo digitale cambiò in un lampo. L’ex star Disney, allora 22enne, dichiarò pubblicamente la sua scelta e in 24 ore conquistò il suo milione di dollari, spingendo la piattaforma al centro del mainstream e aprendo un vaso di Pandora su morbosità, curiosità collettiva e consumo di contenuti a pagamento. Poi arrivò il contraccolpo: niente nudi integrali, niente materiale “esplosivo”, polemiche a raffica e scuse pubbliche. La promessa, almeno nella percezione del pubblico, non era stata mantenuta.

                Cinque anni dopo, quello che sembrava un record destinato a durare è stato polverizzato. E a farlo non è un’attrice hollywoodiana, ma Lil Tay, personaggio del web già noto per gli eccessi in età preadolescenziale. La giovanissima creator e aspirante musicista ha scelto il giorno del suo diciottesimo compleanno per lanciare il profilo su OnlyFans. Poche parole, scritte come un messaggio improvviso: «Sono al verde». Il risultato è stato immediato e clamoroso: un milione di dollari in tre ore. Solo tre.

                Un numero che racconta molto più di una semplice operazione commerciale. Racconta un ecosistema digitale dove l’ingresso into adulthood viene monetizzato istantaneamente, dove la curiosità del pubblico si fonde con il voyeurismo culturale e dove la linea tra empowerment e sfruttamento sembra ogni volta più sottile. Lil Tay, che in passato aveva alimentato un personaggio fatto di lusso finto, linguaggio aggressivo e un’aura di provocazione infantile, torna così al centro della conversazione globale con un gesto tanto semplice quanto spiazzante.

                L’eco sui social è immediata: c’è chi applaude la mossa come un colpo di marketing perfetto. E chi vede l’ennesima conferma di una cultura digitale che trasforma la soglia della maggiore età in spettacolo, in merce, in countdown monetizzabile. E nel paragone inevitabile con Bella Thorne non c’è nostalgia, ma un dato culturale: la velocità con cui l’immaginario erotico digitale continua a spostare l’asticella.

                Nessuna morale, nessuna sintesi obbligata. Solo una domanda che resta sospesa: in un mondo dove la fama è liquida e il corpo diventa annuncio, che valore diamo oggi a una cifra e a un clic?

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