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Gossip

Fedez e Clara, la verità dopo i gossip: nessun flirt, ma un singolo insieme. Ecco “Scelte stupide”

Tra voci di flirt e cene sospette, Fedez e Clara sorprendono tutti: non una storia d’amore, ma una collaborazione musicale che unisce le loro voci in un racconto struggente e magnetico.

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Fedez e Clara, la verità dopo i gossip: nessun flirt, ma un singolo insieme. Ecco "Scelte stupide"

    Per mesi, il gossip si è scatenato: cene a lume di candela, foto rubate, incontri segreti nello studio di registrazione. Si parlava di un presunto flirt tra Fedez e Clara, la giovane cantante che con la sua voce ha conquistato in breve tempo pubblico e critica. E invece, come spesso accade, la verità era molto più semplice e molto più interessante: nessun amore clandestino, ma un progetto artistico che finalmente vede la luce.

    Fedez e Clara uniscono le forze nel nuovo singolo “Scelte stupide”, disponibile su tutte le piattaforme digitali e in radio da venerdì 2 maggio per Warner Music Italy. Un brano dalle sonorità cupe e avvolgenti, che racconta gli ultimi spasimi di una storia d’amore al capolinea: un legame che si spezza, ma che nessuno dei due ha ancora il coraggio di lasciar andare. Le loro voci si rincorrono e si intrecciano, creando un duetto viscerale, autentico, che restituisce tutte le sfumature di un sentimento doloroso e irrazionale.

    Con “Scelte stupide”, Fedez prosegue il percorso iniziato con “Battito”, portando avanti una sperimentazione sonora che mescola il pop malinconico alla Artemas con una base elettronica marziale e ipnotica, capace di catturare l’ascoltatore e non lasciarlo più andare. Clara, con la sua voce calda e intensa, si conferma una delle artiste più promettenti della nuova generazione italiana.

    La collaborazione tra i due artisti non è solo un singolo, ma anche l’inizio di un’estate che li vedrà protagonisti anche dal vivo. Per Fedez, il 2025 sarà segnato dal grande “Ritorno a Casa” con due date-evento all’Unipol Forum di Assago, il 19 e 20 settembre, la prima delle quali già sold out. Clara, invece, si prepara a due importanti debutti: il 28 novembre all’Orion di Roma e il 30 novembre al Fabrique di Milano, due templi della musica live che sanciranno il suo ingresso ufficiale tra i big della scena pop.

    Nessun bacio rubato, dunque, nessuna love story da copertina: Fedez e Clara hanno scelto di raccontarsi attraverso la musica, con sincerità e senza maschere. E se queste sono le “scelte stupide”, ben vengano.

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      Gossip

      Benedetta Porcaroli si apre su Riccardo Scamarcio: “È la storia più lunga della mia vita, siamo felici e andiamo d’accordo”

      Una relazione che dura da quattro anni, spesso sotto i riflettori e al centro di speculazioni. Benedetta Porcaroli parla di amore, attitudine positiva e del modo in cui, insieme, lei e Riccardo Scamarcio hanno costruito un rapporto che oggi definisce “il più lungo della mia vita”.

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        Quando Benedetta Porcaroli decide di parlare, lo fa senza giri di parole. E nello studio di Verissimo, dove ogni dichiarazione pesa un po’ di più perché arriva dritta al pubblico del weekend, l’attrice ha scelto di raccontare il suo legame con Riccardo Scamarcio con una sincerità rara nel mondo dello spettacolo.

        «È la storia più lunga della mia vita. Siamo felici, andiamo d’accordo», ha detto quasi con un sorriso timido, come chi sa di esporsi ma non vuole sottrarsi. Una frase semplice, ma che segna un punto: tra alti e bassi, tra pause, ritorni e pagine nuove, quella con Scamarcio è una relazione che ha superato il test del tempo, delle pressioni e del chiacchiericcio.

        Porcaroli non ha mai amato i riflettori sulla vita privata, eppure da quando è emersa l’indiscrezione del loro legame, quattro anni fa, l’attenzione non si è mai davvero spenta. Lei studia, lavora, cambia set; lui alterna cinema d’autore e produzioni internazionali; insieme hanno attraversato periodi complicati e altri più luminosi, come spesso accade quando due vite adulte provano a muoversi alla stessa velocità.

        Nello studio di Silvia Toffanin, però, Benedetta ha voluto ribadire il punto più importante: la serenità. «L’amore va bene, è un buon momento, nonostante tutto quello che ci circonda, che a tratti è faticoso per tutti noi», ha spiegato. Non c’è idealizzazione, non c’è posa: c’è la consapevolezza che la quotidianità mette alla prova chiunque, anche due attori abituati a vivere a cavallo tra set, promozioni, pressioni e distanze.

        Il resto lo dice quella frase finale, la più significativa: «Rimango positiva nell’attitudine». L’idea che l’amore, per funzionare, non sia solo emozione ma scelta, disciplina emotiva, volontà di tenere insieme due traiettorie che non sempre corrono parallele.

        E se il loro rapporto continuerà a muoversi tra riservatezza e inevitabili flash dei fotografi, la Porcaroli sembra aver trovato la chiave per difenderlo: raccontare solo l’essenziale, senza aggiungere nulla che non sia autentico. Scamarcio, dal canto suo, ha sempre mantenuto un profilo ancora più basso, lasciando che fosse il tempo — e non le dichiarazioni — a definire la solidità della coppia.

        Quattro anni dopo, quel tempo ha parlato. E oggi, più che un gossip, la loro storia sembra un equilibrio conquistato, fragile quanto basta, reale quanto serve.

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          Personaggi

          Giuliana De Sio si autoproclama “la Sinner del teatro”: premi, stoccate, vanità, lampi di genio e delusioni da Strehler

          Tra tournée faticose, premi prestigiosi e un’autostima che non ha paura di brillare, De Sio ripercorre la sua stagione d’oro: «Ho fatto il Grande Slam, sono la Sinner del teatro». E svela: «Strehler? Mi deluse, era fin troppo gentile». Un ritratto senza filtri, pieno di scintille.

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            Giuliana De Sio non entra mai in scena con passo leggero. Neanche quando si tratta di raccontarsi. In questi giorni è al Teatro Carignano con Il gabbiano di Cechov, diretta da Filippo Dini, e già questo basterebbe a definire un ritorno in grande stile. Ma la De Sio ha deciso di rilanciare: «Ho fatto il Grande Slam del teatro italiano. Sono la Sinner della scena».

            Nessuna falsa modestia, nessuna smorfia diplomatica. L’attrice rivendica ogni centimetro del suo percorso recente, iniziato quasi in lacrime quando dovette lasciare Agosto a Osage County per un impegno precedente. «Giurammo che ci saremmo ritrovati. Ora eccomi qui». E il presente, dice, è «luminoso, potentissimo, pieno di riconoscimenti».

            Elenchiamo: Premio Anct 2024, Premio Le Maschere del Teatro Italiano come miglior attrice protagonista per Cose che so essere vere, una nuova candidatura agli Ubu. «Quelli istituzionali, i più importanti, li ho vinti tutti», proclama con soddisfazione. Eppure, aggiunge, «non lo sa nessuno». Perché il teatro vive in un’ombra antica: «Se vinci un David lo scrivono tutti. Se vinci i premi più prestigiosi del teatro, non interessa a nessuno».

            Non che il cinema l’abbia ignorata. «Ho avuto sei candidature ai David e due vittorie. Sei candidature ai Telegatti». Ma è il teatro ad averle dato tutto: «Sono stata aristocratica, pezzente, intellettuale, madre cattiva. Mi sono tolta tante voglie».

            E la luce? Quella forza misteriosa che ti spinge oltre la stanchezza? «A volte senti il pieno, a volte il vuoto. Non c’è il benzinaio: la benzina te la devi dare da sola». Succede di non averne, dice. Poi sali in scena e qualcosa ti investe: «Ieri mi sentivo senza forza, poi è arrivata. Ho fatto uno spettacolo fortissimo».

            La De Sio parla con la sicurezza di chi ha attraversato tutto: tournée massacranti, giornate infinite, compagni di scena che “risucchiano la vita”. Tipo Haber: «Mi stava prosciugando, come sempre».

            E Strehler? Qui arriva il colpo di scena. «Tutti dicevano: “Vedrai, ti rivolterà”. Invece niente». Nessuna tirannia creativa, nessun maestro feroce da romanzo. «Mi scriveva lettere bellissime. Un po’ mi ha deluso».

            Forse perché Giuliana De Sio è fatta così: pretende la vita alla sua stessa intensità. Se non brucia, non le basta.

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              Gossip

              Paola Barale, 59 anni e “ancora croccante”: «Mi piacciono gli afroamericani, ma non per il tronchetto della felicità»

              Paola Barale non si nasconde e gioca d’attacco: «Sono ancora croccante». E sugli uomini: «Mi piacciono gli afroamericani, non per il tronchetto della felicità… Mi piace chi ha una cultura e un background diversi». Poi la massima di Eva Robin’s: «In attesa di quello giusto, mi diverto con quelli sbagliati».

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                A 59 anni, Paola Barale arriva in streaming con The Traitors e porta in valigia una sicurezza che non si improvvisa. Nessuna nostalgia, nessun freno, soprattutto sul tema più eterno: uomini, età e fascino. «Credo di essere una donna fortunata, come mi dicono, sono ancora croccante», sorride. Un aggettivo che, nelle sue mani, diventa manifesto: niente ansia da tempo che passa, solo autoironia e orgoglio di esserci. «Un po’ mi dispiace diventare grande, ma me ne faccio una ragione: se non puoi combattere un nemico, alleati con lui». L’energia è quella di chi ha visto molto, fatto tutto e oggi sceglie la leggerezza come arma affilata.

                Uomini? Con ironia e selezione naturale
                Il capitolo sentimentale, manco a dirlo, arriva con una battuta di quelle che restano. «Mi piacciono gli afroamericani, non per il tronchetto della felicità… Mi piace chi ha una cultura e un background diversi, che mi sappia stupire e abbia voglia di stupirsi». Un sorriso, una pausa, e il colpo: «Un BIG background!». Poi la filosofia di vita firmata Eva Robin’s: «In attesa di quello giusto, mi diverto con quelli sbagliati». Traduzione: niente drammi, niente etichette, zero auto-commiserazione. La Barale flirta con la vita senza chiedere permesso. E se è vero che l’amore arriva quando vuole, nel frattempo meglio divertirsi e restare “croccanti”.

                La libertà come stile di vita
                Nessuna posa da icona malinconica, nessun revival forzato: Barale sceglie l’ironia, la consapevolezza e il diritto di preferire l’imprevedibile al programmato. «Dovrebbe essere qualcuno che ha tempo per me, simpatico, gentile, bello e più giovane». Non un elenco di pretese: piuttosto, un modo per dire che sa quello che vuole. E soprattutto quello che non accetta.

                Tra battute intelligenti e la leggerezza feroce di chi non deve più dimostrare nulla, Paola Barale costruisce un ritorno televisivo non nostalgico, ma contemporaneo.
                Con la serenità di chi ha fatto pace con tutto — tranne con l’idea di smettere di divertirsi.

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