Gossip
Fuori Damato, dentro Miani: la Ferragni cambia braccio destro… e l’impero vacilla un po’
Dopo l’addio a Fabio Maria Damato, Chiara Ferragni riorganizza il suo team e sceglie Maria Sheila Miani come nuova figura chiave. Ma chi è davvero questa project manager diventata l’ombra (strategica) dell’imprenditrice digitale? E perché qualcuno la accusa di “gestire troppo”? Scopriamo retroscena, ruolo attuale e futuro nell’impero Ferragni.
 
																								
												
												
											Il mondo di Chiara Ferragni è in continua evoluzione. Dopo mesi turbolenti, culminati con l’uscita di scena di Fabio Maria Damato – storico braccio destro e uomo di fiducia – l’imprenditrice digitale più famosa d’Italia ha trovato una nuova figura centrale: Maria Sheila Miani. A lanciare la notizia è stato l’esperto di gossip Gabriele Parpiglia che, nella sua newsletter, ha parlato di un cambiamento silenzioso ma determinante nella gestione del brand Ferragni.
Chi è la Miani?
Per chi non la conoscesse, Maria Sheila Miani è tutto fuorché un volto nuovo nel mondo Ferragni. Lavora con Chiara dal 2015, ma è rimasta per anni dietro le quinte. Oggi, però, i riflettori iniziano a illuminarla: nata in Irlanda, cresciuta a Roma e residente a Milano, la Miani è un mix di creatività, competenza e discrezione. Si occupa della comunicazione, dell’organizzazione di eventi e trasferte e della gestione quotidiana dell’immagine dell’influencer.
Non solo project manager
Ufficialmente è una project manager, ma nella pratica il suo ruolo va ben oltre. Cura il backstage dei grandi eventi, seleziona i look per red carpet e occasioni ufficiali, gestisce la strategia comunicativa e coordina ogni dettaglio della preparazione pubblica di Chiara. Dalla prova luci agli ultimi ritocchi di make-up, nulla sfugge al suo controllo.
Polemiche e critiche
Non tutti, però, vedono di buon occhio il nuovo equilibrio. Secondo alcune indiscrezioni riportate da Parpiglia, anche tra gli amici stretti di Chiara ci sarebbe chi storce il naso. Il motivo? La crescente influenza di Miani, che prenderebbe decisioni cruciali senza esporsi troppo. “Non è chi pensate a causare problemi”, scrive il giornalista, lasciando intendere che dietro il momento di crisi dell’impero Ferragni ci sia proprio lei.
Dietro le quinte ma al centro della scena
Maria Sheila Miani continua a raccontare il suo lavoro sui social, tra post dal backstage e contenuti personali. Ha anche fondato un bookclub, scrive su Substack e condivide i suoi interessi in maniera autentica. Insomma, una figura sfaccettata che unisce competenze manageriali e creatività editoriale.
INSTAGRAM.COM/LACITYMAG
Gossip
Lory Del Santo e la filosofia da sponda del fiume: tra introspezione social e metafore esistenziali, il nuovo pensiero profondo
«Stare seduti e aspettare che passi qualcosa di interessante… oppure andare a cercare… io sono sulla sponda del fiume e devo prendere la decisione». Con queste parole Lory Del Santo si lancia in una riflessione spiritual-motivazionale che accende curiosità, ironia e qualche meme. La diva sceglie il pensiero filosofico, il pubblico sceglie l’interpretazione.
 
														Nella selva di contenuti social quotidiani, Lory Del Santo ha optato per una deviazione esistenziale. «Stare seduti e aspettare che passi qualcosa di interessante… oppure andare a cercare… io sono sulla sponda del fiume e devo prendere la decisione». Non è una citazione orientale, non è un verso ritrovato: è la sua personale meditazione, condivisa con il tono di chi si affaccia sul mistero dell’esistenza. E nel meraviglioso mondo dei social, il risultato è stato immediato: applausi, perplessità e qualche sorriso trattenuto. Perché in fondo, Lory resta un personaggio capace di sorprenderti quando pensi di aver capito la sua traiettoria.
Tra zen pop e auto-psicologia
C’è chi l’ha letta come una chiamata all’azione (“alza-ti-e-vai”), chi come un invito alla contemplazione (“la vita scorre, sii acqua, amico mio”), e chi ha apprezzato lo stile “zen pop” di chi guarda l’orizzonte e parla di fiumi interiori. Del Santo, in questa versione guru post-televisiva, sceglie l’immagine della sponda: né qui né là, sospesa tra passività e coraggio. Un piccolo monologo esistenziale che, volendo, ha pure un suo fascino cinematografico. In alternativa, si può anche leggerlo così: è il ritorno della filosofia casalinga che tutti, almeno una volta, abbiamo pronunciato davanti a un caffè e a un lunedì stanco.
Il pubblico? Tra cuori e ironia
Il bello di Lory è che prende la scena senza paura di prendersi sul serio. Il pubblico, come sempre, risponde a modo suo: c’è chi applaude la profondità, chi ne apprezza l’ingenuità poetica e chi esporta la frase in modalità meme motivazionale. Ma è questo il gioco: Lory Del Santo attraversa epoche televisive, stili e piattaforme con un tratto comune — essere sé stessa, al di là di registri e contesti. Un po’ diva, un po’ narratrice interiore, un po’ personaggio consapevole del proprio mito.
Sul fiume, per ora, resta seduta. Ma intanto ha già fatto muovere le acque della conversazione. E forse, per lei, era quello il punto.
Reali
Meghan Markle, da duchessa a “dea dell’home décor”: con As Ever lancia due candele (a 64 dollari) e racconta l’amore
Meghan Markle svela i primi prodotti della sua linea As Ever: due candele dalla poetica domestica che celebrano matrimonio e compleanno attraverso numeri simbolici. L’effetto? Tra casa profumata e storytelling sentimentale, la duchessa guarda al mercato luxury — e ai fan disposti a spendere 64 dollari per un ricordo aromatizzato.
 
														Lontana dai corridoi reali ma non dalle luci dei riflettori, Meghan Markle torna a far parlare di sé. Questa volta non per documentari esplosivi o accuse velate, ma per due candele profumate. Sì, proprio così. Con il marchio As Ever, la duchessa del Sussex inaugura la sua nuova vita imprenditoriale partendo dall’oggetto-simbolo della casa perfetta: la candela aromatica. Due modelli, due narrazioni intime, molto pathos e una promessa di “esperienza olfattiva emozionale”. Il tutto racchiuso in una confezione curata e in un prezzo che non passa inosservato: 64 dollari. Per alcuni, poesia domestica; per altri, una rentrée da casalinga disperata versione Montecito.
Numeri, ricordi e messaggi velati
Il concept è semplice: ogni candela porta un numero e un significato affettivo. La Signature Candle No. 519 richiama il 19 maggio, la data del matrimonio reale con Harry, descritta come simbolo di “amore a prima vista”. La No. 084 richiama invece il 4 agosto, giorno del compleanno di Meghan, e celebra “rinascita e gioia personale”. Insomma, la fiamma della memoria. Niente arditi esperimenti olfattivi, niente botanica segreta: qui il focus è puro storytelling. E se il mercato del profumo di lusso vive di narrazioni, Meghan sceglie l’autobiografia aromatizzata. C’è chi lo chiama branding emotivo, chi operazione nostalgia profumata.
Tra business e realtà (post-royal)
Nel panorama delle celebrity-preneurs, Meghan sceglie la via slow, morbida, familiare. Non creme miracolose, non lezioni di stile, ma candele. Scelta rassicurante, quasi domestica, in evidente contrasto con i clamori degli ultimi anni. Eppure, la semplicità del prodotto non annulla la strategia: la duchessa punta al pubblico che sogna lifestyle californiano, ritualità del benessere e piccoli lussi quotidiani. Un percorso che potrebbe continuare tra tè, porcellane, tessuti e atmosfere da cottage chic.
Per ora, tutto parte da due candele e da un messaggio molto chiaro: rinascere è possibile, anche con un fiammifero e un profumo di casa nuova. Resta solo da capire se il pubblico rimarrà incantato… o se la fiammella rischia di spegnersi alla prima corrente d’aria social.
Gossip
Katy Perry e Justin Trudeau, coppia (quasi) ufficiale: tra luci rosse e champagne al Crazy Horse
Katy Perry ha scelto il Crazy Horse di Parigi per festeggiare i 41 anni. Accanto a lei, Justin Trudeau, elegante e rilassato, con cui sembra ormai formare una coppia vera. Un’uscita pubblica che conferma un legame già chiacchierato, vissuto lontano dai flash ma non più negato.
 
														Quando si dice “fare outing di coppia” nel modo più spettacolare possibile. Katy Perry e Justin Trudeau hanno scelto il Crazy Horse, il più celebre locale di strip-tease parigino, per celebrare i 41 anni della popstar. Tavolo discreto, brindisi riservato e un’atmosfera volutamente ironica: la cantante, in un abito rosso lungo e castigato (per i suoi standard), e l’ex premier canadese, in completo scuro impeccabile, si sono goduti lo spettacolo tra sguardi complici e sorrisi trattenuti. Pochi avventori li hanno riconosciuti, ma la notizia si è diffusa in un lampo: a Parigi, nulla resta segreto troppo a lungo.
Dalla politica al pop, un legame inatteso
La voce di un legame tra i due circolava da mesi, ma nessuno aveva ancora assistito a una loro uscita pubblica. Eppure, visti insieme, sembrano perfettamente a loro agio. Lei, reduce dal successo di Play, il residency show di Las Vegas; lui, da poco fuori dalla politica attiva dopo anni alla guida del Canada. Il contesto scelto – un locale che ha fatto della sensualità un’arte e della discrezione un marchio – non è casuale: il Crazy Horse è simbolo di libertà e gioco, di ironia e di eleganza parigina. Un luogo dove perfino un ex capo di governo può concedersi un sorriso fuori protocollo.

Dalla scena alla coppia, con leggerezza
Secondo chi era presente, i due si sono comportati come una coppia affiatata ma senza ostentazioni. Nessun bacio rubato, nessuna posa costruita: solo due persone che condividono una serata speciale. Un modo raffinato per dire “sì, ci siamo”, lontano dai set fotografici e dai red carpet. E chissà che Parigi, città dell’amore e delle trasgressioni eleganti, non diventi il punto di partenza di una nuova storia che unisce la pop culture e la diplomazia dismessa.
Dopo la serata, le luci del Crazy Horse si sono spente, ma la curiosità resta accesa. E se qualcuno ironizza sul contrasto tra popstar e politico, altri già scommettono che questa coppia così improbabile possa diventare la più chiacchierata — e irresistibile — dell’anno.
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