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Gossip

Giulia De Lellis incinta: lo sfogo di Aurora Ramazzotti contro i gossip prematuri

Giulia De Lellis sarebbe in dolce attesa del suo primo figlio con Tony Effe. La notizia, non ancora confermata ufficialmente, ha sollevato una forte reazione da parte di Aurora Ramazzotti, che ha vissuto un’esperienza simile. Riflettiamo sul necessario rispetto per l’intimità delle donne, l’importanza della comunicazione personale e il ruolo dei media nel diffondere notizie delicate.

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    Secondo quanto rivelato dal settimanale Chi, Giulia De Lellis è incinta. La rivista ha pubblicato le prime immagini della influencer con il pancione, scatenando subito il clamore mediatico. Tuttavia, la notizia non è stata ancora confermata dalla diretta interessata. Questo ha riacceso il dibattito sull’invasione della privacy, soprattutto in un momento così delicato come quello della gravidanza.

    Lo sfogo social di Aurora Ramazzotti: “Così si toglie voce alle donne”

    Aurora, oggi madre del piccolo Cesare, ha reagito su Instagram ricordando quando anche lei fu vittima di una fuga di notizie durante i primi mesi di gestazione. In un lungo sfogo ha dichiarato:

    “È irrispettoso togliere a una donna la possibilità di raccontare la sua storia. Ogni gravidanza è diversa, e le ragioni per mantenere il riserbo sono molteplici: rischio di aborto spontaneo, complicanze mediche, motivazioni personali e fragilità emotiva”.

    La figlia di Michelle Hunziker ha sottolineato come spesso si dia per scontato che il corpo delle donne sia “di dominio pubblico”, un atteggiamento che ancora oggi fatica a scomparire.

    Paparazzi e “pancini sospetti”: una dinamica ricorrente

    Nel caso di Aurora, fu proprio Chi a rivelare la gravidanza nell’agosto 2022, dopo averla vista con un test di gravidanza in mano in Sardegna. La conferma ufficiale arrivò solo un mese dopo, con un video ironico postato insieme al compagno Goffredo Cerza. Anche allora il direttore del settimanale, Alfonso Signorini, ammise pubblicamente il rammarico per aver anticipato la notizia.

    Il diritto a raccontare la propria storia, nei propri tempi

    La riflessione di Aurora invita a rispettare la libertà di ogni donna di decidere quando e come condividere notizie intime. “Dietro questi schermi ci sono persone reali”, ha scritto. Nessuno dovrebbe arrogarsi il diritto di anticipare decisioni che non gli appartengono, solo per soddisfare la curiosità pubblica.

    Non c’è più rispetto

    La vicenda di Giulia De Lellis e il commento accorato della Ramazzotti mettono in luce una tematica cruciale: il rispetto per l’intimità e la sensibilità delle donne, specie durante momenti di grande trasformazione come la gravidanza. I media e il pubblico dovrebbero imparare a trattenersi e lasciare che certe notizie vengano comunicate nei tempi e nei modi scelti dalle dirette interessate.

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      Gossip

      Benedetta Porcaroli si apre su Riccardo Scamarcio: “È la storia più lunga della mia vita, siamo felici e andiamo d’accordo”

      Una relazione che dura da quattro anni, spesso sotto i riflettori e al centro di speculazioni. Benedetta Porcaroli parla di amore, attitudine positiva e del modo in cui, insieme, lei e Riccardo Scamarcio hanno costruito un rapporto che oggi definisce “il più lungo della mia vita”.

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        Quando Benedetta Porcaroli decide di parlare, lo fa senza giri di parole. E nello studio di Verissimo, dove ogni dichiarazione pesa un po’ di più perché arriva dritta al pubblico del weekend, l’attrice ha scelto di raccontare il suo legame con Riccardo Scamarcio con una sincerità rara nel mondo dello spettacolo.

        «È la storia più lunga della mia vita. Siamo felici, andiamo d’accordo», ha detto quasi con un sorriso timido, come chi sa di esporsi ma non vuole sottrarsi. Una frase semplice, ma che segna un punto: tra alti e bassi, tra pause, ritorni e pagine nuove, quella con Scamarcio è una relazione che ha superato il test del tempo, delle pressioni e del chiacchiericcio.

        Porcaroli non ha mai amato i riflettori sulla vita privata, eppure da quando è emersa l’indiscrezione del loro legame, quattro anni fa, l’attenzione non si è mai davvero spenta. Lei studia, lavora, cambia set; lui alterna cinema d’autore e produzioni internazionali; insieme hanno attraversato periodi complicati e altri più luminosi, come spesso accade quando due vite adulte provano a muoversi alla stessa velocità.

        Nello studio di Silvia Toffanin, però, Benedetta ha voluto ribadire il punto più importante: la serenità. «L’amore va bene, è un buon momento, nonostante tutto quello che ci circonda, che a tratti è faticoso per tutti noi», ha spiegato. Non c’è idealizzazione, non c’è posa: c’è la consapevolezza che la quotidianità mette alla prova chiunque, anche due attori abituati a vivere a cavallo tra set, promozioni, pressioni e distanze.

        Il resto lo dice quella frase finale, la più significativa: «Rimango positiva nell’attitudine». L’idea che l’amore, per funzionare, non sia solo emozione ma scelta, disciplina emotiva, volontà di tenere insieme due traiettorie che non sempre corrono parallele.

        E se il loro rapporto continuerà a muoversi tra riservatezza e inevitabili flash dei fotografi, la Porcaroli sembra aver trovato la chiave per difenderlo: raccontare solo l’essenziale, senza aggiungere nulla che non sia autentico. Scamarcio, dal canto suo, ha sempre mantenuto un profilo ancora più basso, lasciando che fosse il tempo — e non le dichiarazioni — a definire la solidità della coppia.

        Quattro anni dopo, quel tempo ha parlato. E oggi, più che un gossip, la loro storia sembra un equilibrio conquistato, fragile quanto basta, reale quanto serve.

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          Personaggi

          Giuliana De Sio si autoproclama “la Sinner del teatro”: premi, stoccate, vanità, lampi di genio e delusioni da Strehler

          Tra tournée faticose, premi prestigiosi e un’autostima che non ha paura di brillare, De Sio ripercorre la sua stagione d’oro: «Ho fatto il Grande Slam, sono la Sinner del teatro». E svela: «Strehler? Mi deluse, era fin troppo gentile». Un ritratto senza filtri, pieno di scintille.

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            Giuliana De Sio non entra mai in scena con passo leggero. Neanche quando si tratta di raccontarsi. In questi giorni è al Teatro Carignano con Il gabbiano di Cechov, diretta da Filippo Dini, e già questo basterebbe a definire un ritorno in grande stile. Ma la De Sio ha deciso di rilanciare: «Ho fatto il Grande Slam del teatro italiano. Sono la Sinner della scena».

            Nessuna falsa modestia, nessuna smorfia diplomatica. L’attrice rivendica ogni centimetro del suo percorso recente, iniziato quasi in lacrime quando dovette lasciare Agosto a Osage County per un impegno precedente. «Giurammo che ci saremmo ritrovati. Ora eccomi qui». E il presente, dice, è «luminoso, potentissimo, pieno di riconoscimenti».

            Elenchiamo: Premio Anct 2024, Premio Le Maschere del Teatro Italiano come miglior attrice protagonista per Cose che so essere vere, una nuova candidatura agli Ubu. «Quelli istituzionali, i più importanti, li ho vinti tutti», proclama con soddisfazione. Eppure, aggiunge, «non lo sa nessuno». Perché il teatro vive in un’ombra antica: «Se vinci un David lo scrivono tutti. Se vinci i premi più prestigiosi del teatro, non interessa a nessuno».

            Non che il cinema l’abbia ignorata. «Ho avuto sei candidature ai David e due vittorie. Sei candidature ai Telegatti». Ma è il teatro ad averle dato tutto: «Sono stata aristocratica, pezzente, intellettuale, madre cattiva. Mi sono tolta tante voglie».

            E la luce? Quella forza misteriosa che ti spinge oltre la stanchezza? «A volte senti il pieno, a volte il vuoto. Non c’è il benzinaio: la benzina te la devi dare da sola». Succede di non averne, dice. Poi sali in scena e qualcosa ti investe: «Ieri mi sentivo senza forza, poi è arrivata. Ho fatto uno spettacolo fortissimo».

            La De Sio parla con la sicurezza di chi ha attraversato tutto: tournée massacranti, giornate infinite, compagni di scena che “risucchiano la vita”. Tipo Haber: «Mi stava prosciugando, come sempre».

            E Strehler? Qui arriva il colpo di scena. «Tutti dicevano: “Vedrai, ti rivolterà”. Invece niente». Nessuna tirannia creativa, nessun maestro feroce da romanzo. «Mi scriveva lettere bellissime. Un po’ mi ha deluso».

            Forse perché Giuliana De Sio è fatta così: pretende la vita alla sua stessa intensità. Se non brucia, non le basta.

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              Gossip

              Paola Barale, 59 anni e “ancora croccante”: «Mi piacciono gli afroamericani, ma non per il tronchetto della felicità»

              Paola Barale non si nasconde e gioca d’attacco: «Sono ancora croccante». E sugli uomini: «Mi piacciono gli afroamericani, non per il tronchetto della felicità… Mi piace chi ha una cultura e un background diversi». Poi la massima di Eva Robin’s: «In attesa di quello giusto, mi diverto con quelli sbagliati».

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                A 59 anni, Paola Barale arriva in streaming con The Traitors e porta in valigia una sicurezza che non si improvvisa. Nessuna nostalgia, nessun freno, soprattutto sul tema più eterno: uomini, età e fascino. «Credo di essere una donna fortunata, come mi dicono, sono ancora croccante», sorride. Un aggettivo che, nelle sue mani, diventa manifesto: niente ansia da tempo che passa, solo autoironia e orgoglio di esserci. «Un po’ mi dispiace diventare grande, ma me ne faccio una ragione: se non puoi combattere un nemico, alleati con lui». L’energia è quella di chi ha visto molto, fatto tutto e oggi sceglie la leggerezza come arma affilata.

                Uomini? Con ironia e selezione naturale
                Il capitolo sentimentale, manco a dirlo, arriva con una battuta di quelle che restano. «Mi piacciono gli afroamericani, non per il tronchetto della felicità… Mi piace chi ha una cultura e un background diversi, che mi sappia stupire e abbia voglia di stupirsi». Un sorriso, una pausa, e il colpo: «Un BIG background!». Poi la filosofia di vita firmata Eva Robin’s: «In attesa di quello giusto, mi diverto con quelli sbagliati». Traduzione: niente drammi, niente etichette, zero auto-commiserazione. La Barale flirta con la vita senza chiedere permesso. E se è vero che l’amore arriva quando vuole, nel frattempo meglio divertirsi e restare “croccanti”.

                La libertà come stile di vita
                Nessuna posa da icona malinconica, nessun revival forzato: Barale sceglie l’ironia, la consapevolezza e il diritto di preferire l’imprevedibile al programmato. «Dovrebbe essere qualcuno che ha tempo per me, simpatico, gentile, bello e più giovane». Non un elenco di pretese: piuttosto, un modo per dire che sa quello che vuole. E soprattutto quello che non accetta.

                Tra battute intelligenti e la leggerezza feroce di chi non deve più dimostrare nulla, Paola Barale costruisce un ritorno televisivo non nostalgico, ma contemporaneo.
                Con la serenità di chi ha fatto pace con tutto — tranne con l’idea di smettere di divertirsi.

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