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Gossip

Gustavo Rodriguez, il papà di Belen e Cecilia torna a casa dopo l’incidente

Cecilia e Veronica condividono il ritorno a casa con un video emozionante, mentre Belen dedica al padre parole toccanti: “Sono rimasta in apnea, oggi respiro”. Gustavo, circondato dall’affetto della famiglia, affronta la guarigione con forza e determinazione.

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    Gustavo Rodriguez, il padre di Belen e Cecilia, è finalmente tornato a casa dopo un mese di ricovero in ospedale per le ustioni riportate nell’incidente avvenuto in un capannone di Gallarate. Le sue figlie e la moglie Veronica Cozzani hanno condiviso sui social i momenti del ritorno a casa, testimoniando l’affetto e la gratitudine per i medici che lo hanno assistito nel reparto grandi ustionati dell’ospedale Niguarda di Milano.

    Il ritorno a casa di Gustavo: l’annuncio sui social

    Cecilia Rodriguez e la madre Veronica Cozzani hanno pubblicato un video toccante che mostra Gustavo, con le mani fasciate e un cappello in testa, mentre cammina nel corridoio dell’ospedale, pronto a lasciare il reparto. Nel filmato si sente la canzone “Veronica”, composta dallo stesso Gustavo per la moglie, a fare da colonna sonora.

    Veronica ha accompagnato il video con un messaggio di ringraziamento per il personale sanitario: “Tornando a casa! Un grazie infinito a tutta la grande squadra dell’ospedale Niguarda che è professionalmente e umanamente eccellente!”.

    Cecilia e Ignazio accolgono Gustavo

    Cecilia Rodriguez, che si è presa cura del padre durante la degenza, ha documentato il momento in cui si prepara a riportarlo a casa. “Mi sa che è l’ultima volta che entro qua”, ha scritto in una storia Instagram, indossando il camice e la mascherina del reparto.

    Ignazio Moser, marito di Cecilia, ha ironizzato sul percorso di guarigione di Gustavo, scrivendo: “Gustavito anche stavolta l’ha scampata. Ancora 2/7 vite disponibili”.

    Le parole di Belen: “Te amo papà”

    Anche Belen Rodriguez ha condiviso un messaggio commovente per celebrare il ritorno a casa del padre. Pubblicando una foto che li ritrae insieme in un momento passato, ha scritto:
    “So quello che mi hai sussurrato all’orecchio quando non si sapeva come ne saresti uscito. Sono rimasta in apnea. Oggi respiro, respiro più forte ancora sempre insieme a te. Inutili altre parole quando basta perderci tra le nostre pupille. Te amo papà”.

    Le sue parole riflettono l’angoscia vissuta dalla famiglia nelle settimane successive all’incidente e la profonda gratitudine per la guarigione del padre.

    L’incidente e il ricovero

    L’incidente che ha coinvolto Gustavo Rodriguez risale al 6 dicembre, quando un incendio è divampato in un capannone a Gallarate, provocandogli gravi ustioni di secondo grado al volto e alle braccia. Trasportato d’urgenza in codice rosso, è stato poi trasferito nel reparto grandi ustionati del Niguarda di Milano, dove è rimasto in cura per un mese.

    Nonostante la gravità dell’accaduto, Gustavo ha dimostrato una straordinaria forza nel superare le difficoltà, circondato dall’affetto e dal supporto costante della sua famiglia.

    Un nuovo inizio per Gustavo e la famiglia Rodriguez

    Il ritorno a casa segna l’inizio di una nuova fase per Gustavo Rodriguez, che continuerà il suo percorso di guarigione con l’amore e il sostegno della sua famiglia. Le immagini condivise sui social raccontano non solo il sollievo per la fine del ricovero, ma anche l’unione che ha permesso ai Rodriguez di affrontare insieme questo difficile momento.

    Con un cappello in testa e un sorriso che emerge dietro le fasciature, Gustavo dimostra che la resilienza e l’amore della famiglia possono fare la differenza anche nelle situazioni più complicate.

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      Interviste

      Quella volta che prese per il collo l’amante del fidanzato. E tutte le gelosie di Lorella Cuccarini

      Dalla scarpa lanciata in diretta al topless che valeva 150 milioni di lire, dai balletti con Franjo al tradimento scoperto in un locale: Lorella Cuccarini si racconta in un’intervista al “Corriere della Sera” tra aneddoti, pettegolezzi smentiti e quell’unica volta in cui “una tizia l’ho appiccicata al muro del camerino”.

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        Sessant’anni e non sentirli. Anzi, raccontarli con una leggerezza da ventenne. Lorella Cuccarini compie 60 anni e li celebra senza malinconie, ma con il sorriso e una punta di sarcasmo, come ha fatto nell’intervista concessa a Giovanna Cavalli per il Corriere della Sera. “Fisicamente non più di 50, di spirito anche 30”, dice. Poi aggiunge: “Ormai i 60 sono i 45 di una volta”.

        Ma a sorprendere, più delle sue dichiarazioni sul lavoro o dei ricordi con Pippo Baudo, è la sua disarmante sincerità in amore. Da giovane, Lorella era gelosa. Gelosissima. “Ero molto gelosa, una tizia l’ho appiccicata al muro di un camerino”, confessa senza giri di parole. “Prima fai l’amica e poi mi rubi il fidanzato?”. Lo dice ridendo, ma la scena, quella volta, fu reale. “Avevo 18 anni e sì, c’era una piccola parte di coatta in me”.

        Prima di sposare Silvio Testi, ammette: “Ogni tanto scoprivo qualche tradimento. Uno mi aveva detto che era di turno di notte e invece l’ho beccato in un locale a divertirsi. Un altro l’ho proprio sorpreso con un’altra”. Eppure, col tempo, quella gelosia feroce è svanita. “Con mio marito non sono mai stata sospettosa, di quelle che controllano i cellulari”.

        Nel racconto emergono anche episodi gustosi della sua carriera. Come quella volta a Fantastico 7 in cui la scarpa le volò in diretta e colpì in testa il direttore di RaiUno: “Dietro le quinte singhiozzavo, ma Pippo era contentissimo: ‘Ti è successa una cosa meravigliosa!’”. O quando si presentò con i punti in fronte dopo un incidente e Baudo le fece “un cazziatone tremendo”.

        Ci sono poi gli ammiccamenti di Christian De Sica (“Dovevamo metterci a letto insieme in scena, che imbarazzo”), la “competitività da asilo” con Marco Columbro e il battibecco con Alba Parietti: “Fece polemica sui giornali, ci restai male”.

        E c’è anche un po’ di malizia, mai volgare. “Un mio topless valeva 150 milioni di lire”, le dissero i paparazzi. Playboy le offrì 80 per posare nuda. E Silvio Berlusconi, in una delle sue battute fulminanti, le disse: “Sei l’unica donna senza tette che lavora per me”.

        L’unico vero attrito lo ricorda con Heather Parisi: “Il mio peccato originale è stato aver preso il suo posto a Fantastico 6. Pippo le offrì di farlo con me, lei disse: ‘Mai con una ballerina di fila. O io o lei’. E Baudo scelse me”.

        Senza mai uno scandalo, senza gossip veri, senza foto rubate compromettenti. “Una volta mi hanno ‘fidanzato’ con mio fratello, un’altra con un mio amico. I paparazzi non mi seguono più, hanno capito che non c’è trippa per gatti”.

        E oggi? È felice. “Una felicità di piccoli momenti. Ho avuto una vita bella, piena d’amore. Se dovessi andarmene oggi, sarei comunque contenta”.

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          Personaggi

          Jenna Ortega, la rivelazione sull’OCD: “Salgo e scendo le scale sei volte prima di dormire”

          La protagonista di “Mercoledì” racconta in radio il suo disturbo ossessivo compulsivo. Un momento di sincerità fuori copione accende i riflettori su una condizione spesso sottovalutata.

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          Jenna Ortega

            Non è raro che un personaggio televisivo travalichi il ruolo per diventare un simbolo. A volte basta la combinazione giusta di atmosfera, talento e carisma. È il caso di Jenna Ortega, giovane attrice che negli ultimi anni ha conquistato pubblico e critica grazie al suo magnetismo sullo schermo e alla capacità di incarnare personaggi dal fascino oscuro.

            Ma dietro il volto imperturbabile della protagonista di Mercoledì si nasconde molto più di una frangia perfetta e un costume nero. Lo ha dimostrato di recente, quando, ospite di Heart Evening Show. Per promuovere il film Death of a Unicorn, ha deciso di parlare di sé in un modo che pochi si aspettavano.

            Alla domanda sulla sua routine serale, Ortega ha risposto senza esitazioni: «Soffro di un disturbo ossessivo compulsivo piuttosto intenso». Ha raccontato che spesso rimane intrappolata in pensieri ricorrenti e in rituali precisi. Contare, ricontare, salire e scendere le scale sei volte prima di potersi addormentare. «Non è scaramanzia, è qualcosa di più profondo», ha spiegato, con un mezzo sorriso che non nascondeva la gravità delle parole.

            Il disturbo ossessivo compulsivo, o OCD, è spesso frainteso. Non si tratta semplicemente di essere ordinati o maniacali, ma di convivere con pensieri intrusivi che generano ansia e spingono a ripetere determinate azioni per alleviarla. Un meccanismo che può rendere faticose anche le attività quotidiane più banali.

            Non è un’esperienza isolata nel mondo dello spettacolo. Altri volti noti hanno parlato apertamente di disturbi simili: Leonardo DiCaprio, ad esempio, ha raccontato delle sue compulsioni nel ripetere certi gesti; Charlize Theron ha descritto la sua necessità di ordine assoluto; David Beckham ha ammesso di non sopportare la mancanza di simmetria.

            Parlare di queste difficoltà, come ha fatto Jenna Ortega, aiuta a rompere lo stigma e a normalizzare un tema di salute mentale ancora poco discusso. Un atto di sincerità che, per una star in ascesa, vale quanto una grande interpretazione: resta impresso e, forse, può cambiare il modo in cui il pubblico guarda non solo il personaggio, ma la persona.

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              Gossip

              “Papà compra solo tarocchi”: così la Ferragni aizzerebbe i figli contro il padre

              Fedez ha fatto un regalo ai figli, Leone e Vittoria, e ha scatenato l’ennesima polemica post-divorzio con Chiara Ferragni. Il regalo? Dei pupazzi Labubu. Il problema? Erano tarocchi. A rivelarlo è stato lo stesso rapper nel podcast “Pulp”, svelando con ironia una dinamica familiare tragicomica che ha come protagonisti i bambini, i collezionabili e un’accusa di falsificazione degna della Guardia di Finanza.

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                Fedez ha deciso di fare un regalo “tenero” e all’apparenza innocente ai suoi due figli, Leone e Vittoria. Peccato che, come nelle migliori commedie romantiche finite male, il dono si sia rivelato il casus belli per l’ennesima frecciatina post-matrimoniale. Il regalo in questione? I famigerati Labubu, pupazzetti collezionabili che hanno ormai conquistato anche il cuore dei più insospettabili genitori milanesi. Durante il podcast Pulp, Fedez ha raccontato tutto con il tono di chi ormai ha capito che anche un peluche può diventare un problema legale tra ex coniugi. “I miei figli collezionano i Labubu, ma gliene ho comprati tarocchi”, ha detto candidamente. Già qui, l’inizio è da manuale per una sitcom. Ma aspettate, il bello arriva dopo.

                “Mamma ha detto che papà compra cose tarocche”

                Il dramma si è consumato una volta che Leone e Vittoria sono tornati a casa dalla madre, Chiara Ferragni. Secondo il racconto di Fedez, l’influencer avrebbe “smontato l’entusiasmo” dei bambini dicendo loro che quei pupazzi erano… falsi. Contraffatti. Made in Boh.

                “Sono tornati dalla mamma e la mamma gli ha detto che papà compra le cose tarocche.”

                E da quel momento, pare che ogni oggetto che arrivi da papà venga classificato con lo stesso timbro qualitativo di un paio di Ray-Ban presi al mercato di Vigevano. Fedez ha poi aggiunto, probabilmente cercando di salvare la faccia:

                “Li ho trovati tarocchi, ma non sapevo che fossero tarocchi.”

                Una scusa che abbiamo sentito anche da chi compra borse “Louis Vitton” a 40 euro, ma almeno Fedez è stato onesto.

                Ma cosa sono questi Labubu, e perché costano quanto un affitto?

                Per chi non è aggiornato sul mondo dei giocattoli collezionabili, i Labubu fanno parte della linea The Monsters prodotta da Pop Mart. Sono pupazzi, spesso in edizione limitata, con un’estetica a metà tra il kawaii giapponese e un incubo Tim Burtoniano dopo tre Negroni. Ogni pezzo può costare dai 15 ai 200 euro, a seconda della rarità. Ecco spiegato perché alcuni genitori li considerano “arte”, altri “una truffa legalizzata”.

                Genitorialità 2.0: Quando i giocattoli diventano armi

                In un mondo ideale, mamma e papà litigano per chi fa il miglior ragù. In quello reale, i figli diventano involontari ambasciatori di faide tra ex coniugi. Il messaggio è chiaro: ogni regalo da parte di Fedez potrebbe trasformarsi in un esame da superare con la lode e l’autenticità garantita. Il regalo tarocco è solo la punta dell’iceberg di una convivenza genitoriale post-separazione che sembra ancora tutt’altro che pacifica.

                Ferragnez, addio per sempre

                Il loro è stato il matrimonio social per eccellenza. Ma la rottura è stata tutto fuorché discreta. Da settimane si rincorrono notizie su battibecchi, frecciatine velate e momenti di tensione durante gli incontri pubblici per i figli. La scena dei Labubu è solo l’ultimo episodio tragicomico di una lunga serie. A parlare, più di tutti, è stato Fedez. Con un misto di ironia, malinconia e rassegnazione,ha spesso condiviso pensieri sulla complessità dell’essere genitore in due, ma separati. Chiara, dal canto suo, è rimasta più silenziosa. Ma la frase “papà compra cose tarocche” racconta più di mille interviste.

                Papà sì, ma con etichetta originale

                Nonostante le incomprensioni, Fedez appare come un padre molto coinvolto. È presente alle feste, partecipa attivamente alla vita dei figli e cerca di rendere felici Leone e Vittoria… anche se con pupazzi contraffatti. Ma, diciamolo, il gesto è stato fatto col cuore. In fondo, non tutti i papà si preoccupano dei trend collezionabili dei propri figli. Se poi l’intento era quello di vedere un sorriso sul volto dei bambini, la missione è stata comunque compiuta, almeno finché non sono tornati dalla madre.

                Labubu Gate: come trasformare un peluche in un caso di stato

                La vicenda, pur leggera in apparenza, riflette una dinamica sempre più diffusa tra genitori separati: quella della “competizione affettiva”. Chi regala cosa? Chi è più presente? Chi educa “meglio”? E in questo caso: chi compra i veri Labubu? È come se ogni gesto diventasse un test da superare, una performance da valutare. E alla fine, i veri giudici restano loro: i bambini. Che forse, più che un Labubu originale, vogliono solo che mamma e papà si mettano d’accordo almeno su un pupazzo.

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