Gossip
La malattia, l’abdicazione e i figli: le spine del sovrano
La famiglia reale britannica, nonostante tutto ha mostrato una notevole resilienza. Anni di sfida che hanno anche portato nuove opportunità di crescita e rinnovamento. Con la forza dell’unità e il sostegno del popolo, la famiglia reale guarda al futuro con speranza, pronta a superare qualsiasi ostacolo e a continuare a servire con dignità e dedizione.

Sono ora e lo sono già stati anni estremamente difficili per la famiglia reale britannica, tanto da essere appellati dalla stessa regina Elisabetta II come “annus horribilis”. E ciò è stato detto ancor prima di affrontare i recenti e gravi eventi che hanno ulteriormente segnato la monarchia.
Qual è la situazione attuale
Re Carlo III del Regno Unito sembra che si stia rimettendo dopo la vicenda del presunto tumore. Il re, 75enne pare sulla strada della guarigione.
Robert Hardman, il biografo del sovrano dichiara: “Nessuno al palazzo si sta preparando al peggio – aggiunge – né per quest’anno, né per l’anno prossimo. Non c’è una vera cura per il cancro: devi fermarlo. E al momento mi dicono che si sia fermato”.
Harry e Meghan, se dovesse succedere qualcosa, già si sarebbero autoesclusi
Per quanto riguarda invece una possibile abdicazione di Carlo, come conseguenza al suo stato di salute, il biografo di corte dichiara: “Non credo ciò accadrà alla nostra monarchia. Perché William non vuole salire sul trono così. Carlo può comunque continuare a lavorare durante la malattia, come ha fatto sua madre. E poi, anche in casi estremi, ci sono altre soluzioni temporanee come i cosiddetti ‘consiglieri di Stato’. La monarchia snella è stata una necessità: il mondo è cambiato. E Harry, Meghan e Andrea si sono auto-esclusi”.
Ripercorriamo gli anni tra i più negativi della famiglia reale britannica sotto Elisabetta
Il divorzio di tre dei suoi figli
Il matrimonio del principe Carlo e della principessa Diana era in gravi difficoltà e si separarono ufficialmente, così come il principe Andrea e Sarah Ferguson. Anche la principessa Anna divorziò da Mark Phillips.
L’incendio del Castello di Windsor
Una parte significativa del Castello di Windsor fu distrutta da un incendio, causando danni enormi.
Scandali vari
La famiglia reale fu coinvolta in vari scandali e critiche da parte dei media e dell’opinione pubblica. Questi eventi misero la monarchia britannica sotto un’intensa pressione e critiche, minando la fiducia del pubblico e mettendo in discussione la sua stessa esistenza per alcuni.
La morte di Lady Diana
Secondo Robert Hardman, il biografo del sovrano, comunque, non è questo l’anno peggiore per la Royal Family: “Chi lo ha vissuto, sa che il 1992, quando è morta Diana, è stato peggiore. Perché la monarchia britannica non è mai stata in discussione come allora”.
La scelta di Harry e Meghan
“Hanno fatto una scelta che non mi pare stia portando frutti. Le accuse di razzismo alla famiglia, per esempio, erano lunari. Mi sembra che siano davvero mal consigliati. Non hanno guadagnato in popolarità e non l’hanno fatta perdere agli altri membri della Ditta”, termina lo scrittore dell’attuale sovrano.
Kate e la sua malattia
La principessa, come dichiara Robert Hardman, “Ha chiesto privacy e le auguriamo il meglio. Il caso della foto modificata ha incrinato la fiducia, anche perché la principessa aveva questa aura di perfezione. Ma si è subito presa la responsabilità. E con quel video in cui ha confessato la malattia ha riconquistato tutti”.
INSTAGRAM.COM/LACITYMAG
Gossip
È nata Clara Isabel: Cecilia Rodriguez e Ignazio Moser sono diventati genitori, l’annuncio social emoziona i fan
“Tu piccolina non lo sai ancora, ma la tua mamma è la donna più forte del mondo… vi amo!” scrive Moser accanto alle prime foto della neonata. Per Cecilia e Ignazio, dopo anni di amore e attesa, arriva il momento più dolce: la nascita della loro bambina.

È arrivata la cicogna per una delle coppie più amate del mondo dello spettacolo: Cecilia Rodriguez e Ignazio Moser sono diventati genitori per la prima volta. La loro bambina si chiama Clara Isabel, un nome scelto con cura, in omaggio alla nonna materna di Cecilia, figura molto importante nella vita della showgirl argentina.
A dare la notizia è stato proprio Ignazio, con un post dolcissimo pubblicato su Instagram, dove ha condiviso le prime foto della piccola accompagnandole con parole che hanno commosso i fan:
«Clara Isabel Moser. Tu piccolina non lo sai ancora, ma la tua mamma è la donna più forte del mondo… vi amo!».
In poche ore il post ha raccolto migliaia di like e messaggi di auguri da parte di amici, colleghi e fan. Tra i commenti più affettuosi anche quelli di Belen Rodriguez, che non ha nascosto la gioia di diventare zia di una nuova nipotina, e di molti volti noti della tv e del mondo dello sport.
Per Cecilia e Ignazio, insieme dal 2017 e uniti da un legame sempre più solido, la nascita di Clara Isabel rappresenta il coronamento di un amore cresciuto lontano dai riflettori ma sempre autentico. “Ci sentiamo pronti per diventare genitori”, aveva dichiarato di recente la Rodriguez in un’intervista, confessando di desiderare da tempo l’arrivo di un figlio.
La piccola è nata in una clinica romana nella notte, in grande riservatezza, circondata dall’affetto dei genitori e dei familiari. Secondo fonti vicine alla coppia, il parto è andato bene e mamma e figlia stanno bene.
Dopo anni di carriera tra tv, moda e social, per Cecilia si apre ora una nuova avventura: quella della maternità, che lei stessa aveva definito “il sogno più grande”. E accanto a lei, come sempre, c’è Ignazio, ex ciclista e imprenditore, che nel suo messaggio ha racchiuso tutta la tenerezza di un padre innamorato.
La piccola Clara Isabel Moser è già una star, ma per mamma e papà, almeno per ora, l’unica luce dei riflettori che conta è quella dei suoi occhi appena aperti sul mondo.
Gossip
Antonino Spinalbese tra amore e déjà vu: la nuova fidanzata Ainhoa Rodríguez è la “sosia” di Belén
Nel suo salone milanese, Spinalbese non si limita a tagliare capelli ma – scrive Oggi – “intreccia relazioni e sospetti”. Intanto, la nuova fiamma Ainhoa, mora e tatuata, condivide con Belén solo il cognome e un certo magnetismo, ma da vicino è tutta un’altra storia.

Il cuore di Antonino Spinalbese torna a battere. E, inevitabilmente, lo fa per una donna che ricorda da vicino la sua ex più celebre, Belén Rodriguez. La nuova fidanzata si chiama Ainhoa Rodríguez, è una tatuatrice spagnola e da maggio fa coppia fissa con l’ex hairstylist, oggi influencer e imprenditore.




A colpire tutti è stata la somiglianza: mora, sguardo intenso, tratti latini e persino lo stesso cognome della showgirl argentina. Una coincidenza che ha fatto sorridere i fan ma che, secondo molti, rivela anche quanto Antonino non abbia mai smesso di cercare “quel tipo di donna”.
Tuttavia, chi la conosce bene racconta che Ainhoa è molto diversa da Belén: riservata, lontana dai riflettori, più artista che mondana. Vive tra Milano e Barcellona, e nel suo studio crea tatuaggi ispirati a simboli sacri e motivi botanici. Una personalità profonda, che sembra aver conquistato Spinalbese per la sua autenticità più che per la somiglianza estetica.
Eppure, come rivela il settimanale Oggi, nel salone milanese di Antonino si tagliano capelli ma anche… si alimentano sospetti. Nelle ultime settimane si è parlato di una certa Elena Barolo, ex velina bionda e volto del reality The Couple di Canale 5, dove Spinalbese aveva partecipato la scorsa primavera. I due sarebbero rimasti in ottimi rapporti e qualcuno parla di un’intesa che va oltre l’amicizia.
Nulla di confermato, ovviamente. Antonino e Ainhoa continuano a mostrarsi sereni sui social, tra viaggi, abbracci e foto in bianco e nero, ma il gossip corre veloce. “Nel suo salone milanese – scrive Oggi – non taglia solo capelli, ma intreccia relazioni e sospetti”.
Una frase che basta a rimettere Spinalbese sotto i riflettori del gossip, suo malgrado o forse no. Perché se è vero che la storia con Belén gli ha lasciato un’ombra lunga, è altrettanto vero che Antonino sembra aver ritrovato un equilibrio accanto a una donna che – al di là delle apparenze – ha poco a che vedere con la sua ex.
Solo una cosa, forse, li accomuna davvero: quel cognome, Rodríguez, che continua a inseguirlo come un destino scritto… anche nel cuore.
Interviste
Claudia Koll: “Non mi manca il successo. Oggi aiuto i poveri, ma resto un’artista”
C’era una volta la giovane attrice che fece girare la testa a Tinto Brass. Poi, un giorno, quella stessa donna attraversò la Porta Santa e cambiò vita. Claudia Koll, oggi settantenne “suora laica” per definizione popolare, celebra i venticinque anni della sua conversione con la serenità di chi ha trovato il proprio posto nel mondo: “Dio non toglie niente, cura le ferite e dà significato ai talenti che ci ha donato”.
La celebrità l’aveva abbracciata presto: il cinema, la televisione, Sanremo, le fiction accanto a giganti come Pippo Baudo e Nino Manfredi. “Erano due grandi professionisti – ricorda –. Da loro ho imparato tanto, anche che la persona non coincide mai con il personaggio. Un attore deve restare connesso con la propria interiorità, altrimenti si perde”.
Nonostante il clamore di quegli anni, la Koll non mostra nostalgia. “Il successo non mi manca. Sono contenta quando qualcuno mi riconosce e mi dimostra affetto, ma la mia felicità non dipende da quello. La conversione è stata un dono, una grazia che ha cambiato la mia prospettiva”.
Quel momento è scolpito nella sua memoria. Era il Giubileo del 2000. “Ricordo la fede delle persone in fila davanti alla Porta Santa e poi la Pietà di Michelangelo. Quel volto giovane di Maria mi riportò a quando, da bambina, sognavo di andare in Cielo con lei dopo aver visto un film su Fatima. In quell’istante sentii che la mia vita doveva cambiare direzione”.
Da allora la sua spiritualità si è fatta concreta, quotidiana. “Non sono una suora – spiega – ma una cristiana che cerca di vivere il Vangelo giorno per giorno. L’amore per la Parola di Dio e l’attenzione verso i poveri fanno parte della mia vita. Questa sensibilità si riflette anche nel mio modo di essere attrice: non voglio interpretare solo religiose, ma raccontare l’umano con più profondità”.
Una profondità che si traduce anche nell’impegno. Vent’anni fa ha fondato Le Opere del Padre, l’associazione che sostiene progetti di solidarietà in Italia e in Africa. “Soddisfatta? Forse non è la parola giusta – dice con un sorriso –. Direi che sono grata. La mia vita è piena di passioni e di incontri”.
La passione per l’arte, intanto, non si è mai spenta. Diplomata all’Actors Studio di New York, oggi insegna recitazione e counseling ai giovani attori. “L’attore è un atleta del cuore, diceva Susan Strasberg. Interpretando un personaggio emergono ferite e ricordi che possono diventare strumenti di crescita. Uso alcune tecniche della Gestalt per aiutare i ragazzi a non farsi schiacciare dal ruolo, a mantenere la propria identità”.
Nel suo percorso non sono mancati incontri che hanno lasciato un segno. Il più forte, quello con Giovanni Paolo II. “Era il 1º ottobre 2003. Mi guardò con occhi pieni di amore e dolore. In quello sguardo compresi che stava offrendo la sua vita per Cristo. Fu un momento di grazia, di verità profonda”.
Oggi, dopo la scomparsa di Papa Francesco, si dice conquistata dal nuovo pontefice, Leone XIV. “Mi ha colpita quando ha detto che la misura dell’umanità non è in ciò che possiamo conquistare, ma nella capacità di lasciarci amare e, quando serve, anche aiutare. Se non tocchiamo la nostra fragilità, non possiamo comprendere quella degli altri”.
È in questa visione che la Koll trova la sintesi tra l’artista e la donna di fede. “Papa Leone apre alla speranza – conclude –. Ci invita a uno sguardo di misericordia, non di forza. E io credo che sia proprio questo il compito di chi racconta la vita: mostrare che dentro la fragilità si nasconde la bellezza più grande”.
Un tempo sul grande schermo era Così fan tutte, oggi è così fa lei: recita ancora, ma per un pubblico diverso. Quello che cerca nella fede, come nel teatro, la luce che attraversa il buio.

C’era una volta la giovane attrice che fece girare la testa a Tinto Brass. Poi, un giorno, quella stessa donna attraversò la Porta Santa e cambiò vita. Claudia Koll, oggi settantenne “suora laica” per definizione popolare, celebra i venticinque anni della sua conversione con la serenità di chi ha trovato il proprio posto nel mondo: “Dio non toglie niente, cura le ferite e dà significato ai talenti che ci ha donato”.
La celebrità l’aveva abbracciata presto: il cinema, la televisione, Sanremo, le fiction accanto a giganti come Pippo Baudo e Nino Manfredi. “Erano due grandi professionisti – ricorda –. Da loro ho imparato tanto, anche che la persona non coincide mai con il personaggio. Un attore deve restare connesso con la propria interiorità, altrimenti si perde”.
Nonostante il clamore di quegli anni, la Koll non mostra nostalgia. “Il successo non mi manca. Sono contenta quando qualcuno mi riconosce e mi dimostra affetto, ma la mia felicità non dipende da quello. La conversione è stata un dono, una grazia che ha cambiato la mia prospettiva”.
Quel momento è scolpito nella sua memoria. Era il Giubileo del 2000. “Ricordo la fede delle persone in fila davanti alla Porta Santa e poi la Pietà di Michelangelo. Quel volto giovane di Maria mi riportò a quando, da bambina, sognavo di andare in Cielo con lei dopo aver visto un film su Fatima. In quell’istante sentii che la mia vita doveva cambiare direzione”.
Da allora la sua spiritualità si è fatta concreta, quotidiana. “Non sono una suora – spiega – ma una cristiana che cerca di vivere il Vangelo giorno per giorno. L’amore per la Parola di Dio e l’attenzione verso i poveri fanno parte della mia vita. Questa sensibilità si riflette anche nel mio modo di essere attrice: non voglio interpretare solo religiose, ma raccontare l’umano con più profondità”.
Una profondità che si traduce anche nell’impegno. Vent’anni fa ha fondato Le Opere del Padre, l’associazione che sostiene progetti di solidarietà in Italia e in Africa. “Soddisfatta? Forse non è la parola giusta – dice con un sorriso –. Direi che sono grata. La mia vita è piena di passioni e di incontri”.
La passione per l’arte, intanto, non si è mai spenta. Diplomata all’Actors Studio di New York, oggi insegna recitazione e counseling ai giovani attori. “L’attore è un atleta del cuore, diceva Susan Strasberg. Interpretando un personaggio emergono ferite e ricordi che possono diventare strumenti di crescita. Uso alcune tecniche della Gestalt per aiutare i ragazzi a non farsi schiacciare dal ruolo, a mantenere la propria identità”.
Nel suo percorso non sono mancati incontri che hanno lasciato un segno. Il più forte, quello con Giovanni Paolo II. “Era il 1º ottobre 2003. Mi guardò con occhi pieni di amore e dolore. In quello sguardo compresi che stava offrendo la sua vita per Cristo. Fu un momento di grazia, di verità profonda”.
Oggi, dopo la scomparsa di Papa Francesco, si dice conquistata dal nuovo pontefice, Leone XIV. “Mi ha colpita quando ha detto che la misura dell’umanità non è in ciò che possiamo conquistare, ma nella capacità di lasciarci amare e, quando serve, anche aiutare. Se non tocchiamo la nostra fragilità, non possiamo comprendere quella degli altri”.
È in questa visione che la Koll trova la sintesi tra l’artista e la donna di fede. “Papa Leone apre alla speranza – conclude –. Ci invita a uno sguardo di misericordia, non di forza. E io credo che sia proprio questo il compito di chi racconta la vita: mostrare che dentro la fragilità si nasconde la bellezza più grande”.
Un tempo sul grande schermo era Così fan tutte, oggi è così fa lei: recita ancora, ma per un pubblico diverso. Quello che cerca nella fede, come nel teatro, la luce che attraversa il buio.
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