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Gossip

Alessandro Basciano e Sophie Codegoni… due pianeti in riavvicinamento?!?

In una sorta di eterna soap opera, circolano voci di riavvicinamento tra i due ex gieggini dopo la ben nota rottura. Vediamo di capire cosa ci sia di vero…

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    I rumors di un possibile riavvicinamento tra Sophie Codegoni e Alessandro Basciano tornano ad animare il web. I due, genitori della piccola Celine Blue, sono stati protagonista di numerose speculazioni da quando un anno fa è avvenuta la separazione. Ora la domanda sorge spontanea: c’è davvero un nuovo ritorno di fiamma o si tratta di un modo, l’ennesimo, per far si che i due non spariscano definitivamente dai radar della popolarità?

    Un amico smentisce

    A sentire una persona molto vicina alla coppia, Amedeo Venza, non ci sarebbe nessun fondamento nelle recenti voci che li rivorrebbero insieme: “Nessuna notizia sui Basciagoni è vera!” ha scritto in maniera netta sui social, escludendo qualsiasi flirt esterno o tentativo di riconciliazione.

    I social non regalano nessuno spunto interessante

    D’altronde, analizzando i rispettibi profili social (spesso ricchi di indizi), sia Sophie che Alessandro parrebbero estremamente concentrati sul lavoro e sulla loro rispettiva vita privata, senza concedere nessuno spazio a indiscrezioni o segnali di riavvicinamento.

    Insieme al parco con la piccola Celine Blue

    Eppure… qualcosa è successo, un dettaglio sfuggito ai più ma non ai paparazzi del settimanale Chi. Segnali di riavvicinamento che hanno riacceso la speranza dei fan e le speculazioni sull’ipotetico ritorno di fiamma: alcune fotografie della coppia al parco, a Milano, mentre giocano con la figlia. Il settimanale ha subito parlato di “complicità ritrovata”, anche se a ben vedere si potrebbe trattare del classico incontro di due genitori in rotta, che per il bene della figlia cercano un punto di incontro civile, senza far mancare alla piccola la loro presenza.

    La speranza (dei fan) è l’ultima a morire

    Nonostante le smentite di Venza, i fan della coppia continuano a sperare in un ritorno di fiamma tra i due. Tuttavia, al momento tutto sembra indicare che i due stiano semplicemente cercando di mantenere un rapporto sereno per il bene della figlia. Le voci continueranno a circolare, ma la realtà sembra molto diversa: attendiamo sviluppi…

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      Gossip

      Vittoria Puccini sposa Fabrizio Lucci: «Con Alessandro Preziosi? Ci ha salvato Elena»

      Nel corso di un’intervista a F, Vittoria Puccini si racconta con sincerità: il dolore per la fine con Preziosi, il ruolo centrale della figlia Elena, la lezione di altruismo ricevuta dalla madre scomparsa troppo presto, e l’equilibrio finalmente trovato con Lucci, l’uomo che ha superato ogni prova.

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        Vittoria Puccini è pronta a dire sì. Dopo undici anni accanto a Fabrizio Lucci, direttore della fotografia con cui condivide casa, vita e affetti, l’attrice ha confermato che le nozze sono in programma. Quando? Non si sa. Potrebbe essere una cerimonia intima, improvvisa, oppure una festa con tanti invitati. «È una cosa che abbiamo deciso di fare – racconta a F – ma non abbiamo fissato né organizzato nulla. Come sempre, quello che arriverà, arriverà».

        E accanto a lei, pronta forse a spiccare il volo, c’è la figlia Elena, 19 anni, avuta da Alessandro Preziosi. Un rapporto che, pur finito da tempo, non è mai diventato veleno: «Per Alessandro ho sofferto – ammette Vittoria – ma il fatto di avere Elena ci ha protetto. Ci ha impedito di farci del male». E se oggi le parole sono misurate e mature, in passato non sempre è stato così: «Da ragazza convivevo con una persona, ci siamo lasciati e ho portato via tutto da casa in modo compulsivo. Poi mi sono chiesta: perché l’ho fatto?».

        Con Elena, oggi, il rapporto è profondo, ma libero. «Resistere alla tentazione di proiettare su di lei le mie ambizioni è stato difficile. Per anni dicevo: voglio che sia migliore di me. Ora dico solo: che possa scegliere chi vuole essere».

        E mentre Elena si prepara forse a lasciare il nido, Vittoria ricorda il momento in cui anche lei, alla stessa età, lasciò Firenze per Roma, per rincorrere il sogno del cinema. Oggi guarda la figlia e non ci ritrova la sua timidezza, ma «una sensibilità, una curiosità, una maturità che mi commuovono».

        Non manca un ricordo della madre, scomparsa quando lei aveva solo 14 anni: «Era un’insegnante che portava a casa bambini in difficoltà. Aveva un’attitudine naturale all’aiuto. Io ci ho dovuto lavorare, ma quella è la lezione più grande che mi ha lasciato».

        Quanto a Fabrizio Lucci, compagno silenzioso e discreto da oltre dieci anni, Puccini sorride: «Stare con me non è semplice. Ma il suo periodo di prova è finito. Dorme sonni sereni, secondo me».

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          Reali

          Il Principe William è sempre più vicino al trono: tutti gli indizi della sua ascesa

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            Un tempo gli eredi al trono si limitavano a tagliare nastri e inaugurare giardini botanici. Oggi, invece, il Principe William si muove tra leader mondiali, partecipa a funerali papali, stringe mani che contano e guida delegazioni ufficiali con l’aplomb di chi sa bene dove sta andando. Il regno, forse, non è ancora a portata di mano, ma l’atmosfera a corte racconta sempre più chiaramente che la transizione è in atto.

            A 42 anni, il Principe di Galles sta vivendo una stagione di forte esposizione pubblica. Ha rappresentato il padre al funerale di Papa Francesco, fianco a fianco con nomi del calibro di Trump, Macron e Zelensky. Non un semplice compito di cortesia, ma un battesimo politico in piena regola. Alla riapertura della cattedrale di Notre-Dame, è toccato a lui guidare la delegazione britannica, in una Parigi ancora emozionata. E secondo l’esperto reale Hugo Vickers, “William è ormai tra i grandi”.

            La domanda sorge spontanea: sta già scaldando il trono? Secondo Vickers, la risposta è sì, pur con le dovute cautele. “È naturale che lo vediamo sempre più presente. Si sta preparando per assumere la corona, anche se nessuno è mai davvero pronto per un compito così impegnativo”. La monarchia, d’altra parte, è una maratona fatta di cerimonie, silenzi, simboli e tempismo. E il tempismo, oggi, sembra premere l’acceleratore.

            Anche perché la salute di Re Carlo, oggetto di crescente attenzione da parte dei media, alimenta speculazioni e previsioni. Nonostante la ferrea volontà del sovrano di mantenere il suo ruolo, è chiaro che il figlio maggiore sta già assumendo funzioni sempre più strategiche. Un apprendistato reale dal vivo, sotto gli occhi del mondo e sotto la pressione di un Paese che non ama le incertezze istituzionali.

            Ma dietro il volto controllato e il sorriso misurato di William, ci sono sfide personali tutt’altro che leggere. Prima fra tutte, la salute della moglie Kate Middleton, alle prese con un trattamento contro il cancro. Una prova difficile, che ha inevitabilmente rallentato la loro agenda pubblica, ma che ha anche evidenziato un lato più umano del futuro re: quello di marito e padre, prima ancora che di erede al trono.

            La monarchia britannica, nella sua lenta ma costante evoluzione, sembra dunque avviarsi verso una nuova era. Un’era meno mediaticamente eclatante rispetto a quella di Carlo, o all’epopea eterna di Elisabetta II, ma forse più sobria, concreta e consapevole. William non è un rivoluzionario, ma ha mostrato una leadership discreta e coerente, anche nei momenti più complessi. E il suo equilibrio tra senso del dovere e rispetto della privacy potrebbe diventare la cifra del suo futuro regno.

            La strada non è ancora segnata, ma il percorso sì. E a giudicare dagli indizi disseminati tra un impegno diplomatico e l’altro, William non solo si sta preparando: è già in cammino. Quando il momento arriverà, non ci sarà bisogno di proclami. Basterà guardarlo: sarà già re nei fatti, prima ancora che nei titoli.

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              Gossip

              Paola Perego: «Ho fatto pedinare mio figlio da due bodyguard per capire se si drogava»

              Nel podcast “Mamma Dilettante”, Paola Perego si racconta senza filtri: dall’errore di mostrarsi sempre invincibile davanti ai figli fino alla decisione, mai confessata prima, di far pedinare suo figlio adolescente per paura della droga.

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                Un racconto intimo, disarmante, a tratti sorprendente. Paola Perego, ospite del podcast di Diletta Leotta Mamma Dilettante, ha deciso di aprire il cassetto dei ricordi più delicati della sua vita da madre, tra paure, ansie e scelte difficili. La conduttrice, oggi 58enne e sposata con l’agente Lucio Presta, ha due figli nati dal precedente matrimonio con l’ex calciatore Andrea Carnevale. E proprio parlando del rapporto con loro, ha rivelato un episodio finora inedito, che ha lasciato il pubblico senza parole.

                «Quando mio figlio Riccardo era adolescente, io l’ho fatto seguire da due guardie del corpo. Lavoravo a Mediaset all’epoca, e lo mandai alle sue uscite del sabato sera con due ragazzi sulle sue tracce. Volevo sapere se si drogava, se fumava canne», ha raccontato senza mezzi termini. «Non gliel’ho mai detto e lui non se n’è mai accorto. Alla fine mi hanno riferito che aveva bevuto una birra e fumato una sigaretta. Se adesso lo scopre, sono rovinata. Ma tanto ormai questa cosa è caduta in prescrizione», ha aggiunto con una risata amara.

                Dietro quell’episodio c’è però molto più di una semplice mamma iperprotettiva. C’è la fatica di una donna che, per anni, ha cercato di essere un modello di forza e invulnerabilità, fino a capire che proprio quell’immagine granitica stava creando una distanza emotiva con i suoi figli. «Io ho sempre recitato la parte della Wonder Woman: niente problemi, sempre sorridente, sempre tutto sotto controllo», ha ammesso la Perego. «Poi un giorno ho incontrato un neuropsichiatra geniale, che lavorava nelle favelas in Brasile. Mi disse: “Se lei si mostra sempre così, i suoi figli non potranno mai permettersi di essere tristi. Perché non sapranno riconoscere la tristezza, non l’avranno mai vista”».

                Quelle parole, confessa oggi, le hanno cambiato la vita. «Ho capito che i miei figli avevano bisogno di vedermi fragile, stanca, arrabbiata. Non solo forte. Perché solo così avrebbero sentito di poter mostrare anche loro le proprie fragilità». Una riflessione profonda che restituisce un’immagine diversa, più autentica e vulnerabile, di una delle conduttrici più note della televisione italiana.

                Il controllo, anche ossessivo, si è trasformato nel tempo in consapevolezza. E quella mamma “easy” solo all’apparenza ha imparato, passo dopo passo, a lasciar andare. Anche se, ogni tanto, una guardia del corpo in incognito avrebbe ancora voglia di metterla in campo.

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