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Gossip

Per sentirsi come Raffa… mano al portafoglio!

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    Partiamo subito da un presupposto assolutamente necessario: se già faticate per pagare il mutuo della vostra casetta… passate oltre! Per poter prendere in considerazione quello che l’articolo propone, considerate che – anche se non è stata diramata una cifra ufficiale – si parla almeno di 2 milioni di euro!

    Firmata da un grande nome dell’arte

    Eh sì… questo è all’incirca il valore di vendita della villa di Raffaella Carrà all’Argentario. Dopo la sua dimora di Vigna Clara da quasi 400 mq e un prezzo che supera i 2 milioni di euro, anche la proprietà sita in Toscana della indimenticabile showgirl è oggi sul mercato. Tra l’altro, realizzata con una firma di pregio: quella dell’artista internazional Giò Pomodoro, situata sulla Panoramica e con un panorama davvero da togliere il fiato sull’isola del Giglio.

    Trattative riservatissime

    La proprietà si estende su 1162 metri quadri (in interno) e quasi 6 ettari di terreni, con giardini, vigneti, oliveti, addirittura un eliporto per gli spostamenti e spazio per ospitare un maneggio. Se siete interessati, sappiate che ad occuparsi della vendita è il portale Lionard Luxury Real Estate. Prezzo, come detto poco sopra, riservato.

    Un gioco di luci studiato ad hoc

    «La villa padronale si sviluppa su 3 livelli – scrive l’agenzia -. Unica per la sua tipologia edilizia è costruita in pietra locale con mura possenti, che regalano una sensazione di benessere e sicurezza. Dal punto di vista artistico, l’organizzazione degli spazi risponde alla concezione dell’edificio come una scatola ottico-scultorea, che da una parte raccoglie la luce naturale dalle finestre, convogliandola all’interno in maniera diversa a seconda delle stagioni e delle diverse ore del giorno, dall’altra plasma la luce stessa attraverso la sua proiezione su gli elementi scultorei che diventano decorativi, animandosi e trasformandosi proprio grazie a questi giochi di ombre e luci».

    Tutte le stanze

    Proseguendo nella descrizione: «Un ampio viale dalla strada principale si snoda con un sentiero profumato con antichi alberi di olivo e da folti cespugli di lavanda conduce all’ingresso della villa. All’interno si trovano il salone con camino, la cucina con grande dispensa, 7 camere da letto, 7 bagni, sala relax, palestra con ampia vetrata vista mare e due cantine al piano seminterrato, con soffitto a botte in pietra viva e pavimento in cotto, secondo la migliore tradizione toscana».

    Panorama unico

    Al primo piano, un terrazzo panoramico è in grado di riservare scorci mozzafiato. Dal retro si accede a un cortile, ideale per grandi pranzi all’aperto, attrezzato con griglie e una cucina professionale coperta. La seconda villa facente parte del complesso si sviluppa su due livelli per un totale di 236 mq. Ospita al suo interno un grande salone con camino, 3 camere da letto e tre bagni. Infine, la dependance in posizione panoramica sul poggio si compone di 2 grandi camere con relativi servizi per un totale di 236 mq.

    Concludendo… il vostro mutuo vi strangola ma non avete resistito alla tentazione di leggere l’articolo? E allora continuate a sognare…

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      Gossip

      Raffaella Carrà e Juan Carlos: rivelazioni bollenti su un amore segreto tra la regina della TV e il re di Spagna

      A cinquant’anni dal presunto flirt tra la Carrà e il re di Spagna, la giornalista Pilar Eyre rilancia: tra balli sensuali e canzoni allusive, il legame tra la regina della TV e il sovrano spagnolo sarebbe andato oltre le apparenze. Dalle cravatte gialle ai luoghi segreti, Eyre ricostruisce un rapporto fatto di incontri privati e messaggi in codice.

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        La Raffa nazionale e il re Juan Carlos, una love story mai confermata che sembra uscita da un romanzo. A rispolverare il gossip è Pilar Eyre, giornalista esperta della casa reale spagnola, che, tra una rivelazione e l’altra, sgancia una vera bomba sulla vita privata della regina della TV italiana: negli anni ’70, Raffaella Carrà sarebbe stata l’amante di Juan Carlos.

        Tutto comincia quando un ex colonnello dell’intelligence spagnola, Amadeo Martínez Inglés, rivela che il re emerito, famoso per la sua “galanteria”, sarebbe stato ripreso in una quantità impressionante di video compromettenti. E, come a confermare la fama del sovrano, Eyre rivela un vecchio gossip mai passato di moda: tra le tante amanti del re, ci sarebbe stata anche Raffaella Carrà. Il dettaglio rivelatore? Una cravatta gialla Hermès, indossata dal re durante un discorso pubblico, che Raffaella avrebbe confidato a un’amica di avergli regalato. Un dettaglio intimo che la Carrà commenta in modo leggero, ma che alla giornalista spagnola basta per tirare il filo di un’avventura appassionata.

        Incontri segreti e fughe romantiche
        Secondo Eyre, gli incontri tra Juan Carlos e Raffaella avvenivano in un appartamento vicino a un ristorante italiano a Madrid, dove la coppia si ritrovava lontano da occhi indiscreti. A quei tempi, la Carrà stava conquistando la Spagna con i suoi successi musicali e un’immagine seducente, ma mai volgare, fatta di brani come Fiesta e A far l’amore comincia tu. Juan Carlos, già sposato con Sofia di Grecia e tutt’altro che fedele, aveva appena ereditato il trono dal dittatore Francisco Franco, e Raffaella divenne una presenza fissa a Madrid e in TV.

        Ma il 1975 non è solo l’anno della fama: è anche quello dei primi scricchiolii nella relazione con Gianni Boncompagni. “La mia vita era un continuo viaggio tra la Spagna e il Sudamerica, e il nostro rapporto ne risentiva”, raccontò la Carrà anni dopo. A quanto pare, la showgirl trovò un degno confidente nel giovane re, che all’epoca viveva una vita di libertà e incontri galanti, sfidando i rigidi costumi della monarchia spagnola. Così, mentre Boncompagni restava a casa a Roma, Raffaella avrebbe ceduto alle lusinghe di Juan Carlos, trovando tra canzoni e apparizioni televisive il tempo per una passione tenuta ben lontana dai riflettori.

        Una love story tra simboli e omaggi regali
        Per confermare ulteriormente il legame, Eyre descrive l’abitudine del re di indossare oggetti ricevuti dalle sue amanti, come il famoso Rolex d’oro donato da un’altra amante nota, la soubrette Bárbara Rey. Il re non dimenticò Raffaella neanche anni dopo: negli anni ’80, Juan Carlos assegnò alla Carrà l’onorificenza del Lazo, in riconoscimento del contributo dato alla diffusione della cultura spagnola all’estero. Una cerimonia ufficiale immortalò lo scambio di sorrisi e una stretta di mano che, ora sappiamo, nascondeva molto di più.

        Dal passato alla leggenda
        Mentre Juan Carlos continuava a intrecciare relazioni, inclusa quella con Corinna Larsen – il cui famoso safari in Botswana fu uno scandalo memorabile – Raffaella portava avanti una carriera incredibile, con tanto di ritorno trionfale in Spagna negli anni ’90. Con il programma ¡Hola Raffaella!, la Carrà si consacrò definitivamente nel cuore degli spagnoli. Ma ora, alla luce delle nuove rivelazioni, quel legame con la Spagna assume un sapore diverso, quasi malinconico, come se dietro ogni “Pedro” e “Fiesta” si celasse il ricordo di un flirt regale.

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          Gossip

          Figlia? Badante? No… fidanzata! L’equivoco esistenziale di Rudy Zerbi tra vizi, vip e vita da giovane vecchio

          Rudy Zerbi, 56 anni, si ritrova (di nuovo) vittima del classico misunderstanding da differenza d’età: la sua giovane fidanzata viene scambiata per sua figlia. E mentre ride al telefono con Rosita Celentano, noi ridiamo di più – ma con un retrogusto amaro. Perché in fondo, il vero imbarazzo non è per lui, ma per tutti noi che continuiamo a fingere che certe dinamiche non siano il pane quotidiano del gossip italiano.

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            Una bella differenza d’eta, dato assolutamente innegabile: Rudy Zerbi ha 56 anni, la sua compagna, Grace Raccah, 34. E fin qui, nulla di nuovo sotto il sole: è la classica storia da showbiz, dove l’amore non ha età ma Instagram sì. Il problema? La gente – specie quella che fa la fila per un selfie – ha occhi e lingua più rapidi del tatto. E così, per la seconda volta, la coppia si è vista rifilare la gag involontaria che nessuno vorrebbe vivere: “Ah, ma c’è anche sua figlia?”.

            L’apparenza inganna

            A questo punto urge una puntualizzazione. Nessuno pretende che Rudy debba fidanzarsi con l’infermiera dell’ASL o con una coetanea che sfoglia i cataloghi del nordic walking. Ma se il tuo viso è marchiato a fuoco nella TV generalista da due decenni, e accanto a te c’è una trentenne perfetta per una campagna di skincare, non ti stupire se il cervello degli astanti partorisce scenari da “padre e figlia in gita al centro commerciale”.

            Zerbi, Rosita e la sindrome da nipote on-demand

            Il fuori onda con Rosita Celentano (sì, la figlia del Molleggiato, e no, non è ancora in pensione) è puro cinema comico italiano: lei racconta di essere stata scambiata per la nipote della Celentano più celebre (Alessandra), lui rilancia con la fidanzata-scambiata-per-figlia. Sembra un episodio di “Casa Vianello” ma girato da Paolo Sorrentino.

            E intanto, tra una risata e l’altra, Zerbi butta lì che Grace ha una figlia. Insomma: non è una bambina. Traduzione non richiesta? “Non sto uscendo con una cheerleader del liceo, per carità!”. Ma l’effetto è lo stesso: un uomo con la barba bianca che cerca di spiegare perché è tutto normale. E forse lo è davvero. Ma perché allora ci suona sempre un po’ strano?

            Il problema non è Rudy. È che li vediamo tutti uguali

            Diciamocelo: se fosse stata una donna a raccontare la stessa scena – “Hanno scambiato il mio fidanzato per mio figlio!” – staremmo già scrivendo commenti con l’emoji del clown. Perché in Italia, il cliché del “lui maturo con lei giovane” è ancora un evergreen, un classico inossidabile che non fa più scandalo, ma solo sorrisi stiracchiati. Anzi, il problema è proprio la normalizzazione. Si dà per scontato che uomini sopra i 50 possano serenamente uscire con donne nate quando loro già pagavano le tasse. Ma guai a invertire i ruoli: lì scatta subito il bollettino medico, la diagnosi psichiatrica, la battuta sessista. Rudy può scherzarci, Rosita può riderci sopra. Ma sotto, molto sotto, resta quel tarlo fastidioso: e se il vero equivoco fosse pensare che sia “imbarazzante” solo perché lo diciamo ridendo?

            Rudy, continua pure a goderti la tua Grace, i tuoi anni portati come un conduttore del Karaoke del 2002 e i fuori onda divertenti. Ma forse, un giorno, rideremo anche quando sarà una donna a raccontare la stessa storia. E allora sì che sarà davvero un momento da incorniciare…

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              Un’altra meraviglia di Capri: Belen e la condanna a OnlyFans

              Belen Rodriguez parla di depressione, di famiglia e di futuro. Ma soprattutto si scaglia contro una deriva che la spaventa: OnlyFans è un meccanismo raccapricciante. Sembra che nessuno voglia più faticare. Un’intervista sincera, amara e piena di spine.

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                Dimenticate la Belen da copertina, tutta sorrisi e scatti rubati al tramonto. La Rodriguez che si racconta oggi a Chi ha il volto segnato da una consapevolezza nuova, quella che arriva dopo il dolore, dopo il buio, dopo una depressione affrontata senza filtri. E ha voglia di parlare, senza diplomazie. Lo fa su tutto: dall’ex marito Stefano De Martino al rapporto con la sorella Cecilia, fino al suo sguardo feroce su un mondo che – parole sue – non le appartiene più.

                Il bersaglio principale è OnlyFans, la piattaforma che ha trasformato l’erotismo fai-da-te in un business globale. Belen non ci gira intorno: lo definisce un meccanismo raccapricciante, capace di svuotare la vita di senso e di rendere la fatica un concetto obsoleto. Capisce che per molti sia un metodo per guadagnare, non nega che i soldi facciano comodo, ma si dice contraria all’idea che il fine giustifichi i mezzi. A suo modo è chiara: vendere parti del proprio corpo, anche virtualmente, è una forma di prostituzione. Non le piace. E non la giustifica.

                Rivendica invece il proprio percorso: dice di essersi fatta il mazzo fin da quando aveva sedici anni. Racconta di aver lavorato duro in un settore, quello dello spettacolo, dove l’immagine è centrale, ma sottolinea che è stato in un altro modo. Per lei, l’impegno ha ancora valore. E proprio per questo le sembra che oggi tutto si sia capovolto: che la scorciatoia conti più del merito, che la bellezza sia diventata moneta da scambiare anziché talento da coltivare.

                Il mondo le appare stonato, quasi distopico. Racconta di essere andata al supermercato e di essersi trovata davanti a una fila di casse automatiche, senza nemmeno una cassiera capace di regalarle un sorriso. Lo descrive come un momento da Apocalypse Now, a metà fra lo smarrimento e l’angoscia, come se la realtà fosse improvvisamente diventata irreale.

                Parla anche di Diletta Leotta, senza malizia ma con lucidità. Dice che è una brava conduttrice sportiva, che fa bene il suo mestiere e che ha scelto consapevolmente la propria immagine. Ma aggiunge che ci sono dei prezzi da pagare. Quando sei troppo, spiega, piaci tantissimo agli uomini ma puoi anche andare di traverso alle donne. Non è una condanna, è una constatazione. E suona come un avvertimento.

                Alla fine resta una sensazione amara. Quella di una donna che ha attraversato il successo e la caduta, che ha pagato i suoi conti e adesso li presenta a un mondo che sembra non riconoscerla più. Non cerca applausi, non cerca redenzione. Solo il diritto di dire che no, non è tutto uguale. E che per certe scorciatoie il prezzo, a volte, è la dignità.

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