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Carmen Russo: con Enzo Paolo l’amore è sempre forte… ma il sesso molto meno!

La loro unione è rimasta salda nel corso degli anni, sfiorando l’infinito. Carmen Russo ed Enzo Paolo Turchi rappresentano una rara eccezione nel mondo dello spettacolo, dove le relazioni spesso sfiorano l’effimero. Ma la loro storia d’amore sembra appartenere a un universo parallelo.

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    A 64 anni, Carmen Russo è una ballerina, showgirl e attrice rinomata. Con il suo corpo da pin-up, ha dominato la scena televisiva dagli anni ’70 a oggi, apparendo anche in diversi film di successo. Ma è in televisione che Carmen ha raggiunto il suo apice, diventando una vera regina dei varietà sia sulla Rai sia su Mediaset. Ma Carmen è anche nota per la sua vita personale: è sposata con Enzo Paolo Turchi, ballerino, e insieme hanno una figlia, Maria.

    Quali gli ingredienti per un matrimonio perfetto
    Secondo Carmen, la chiave del successo risiede nella volontà di lottare per il mantenimento della relazione, nonostante gli ostacoli. C’è un’importante consapevolezza del valore di ciò che hanno costruito insieme, ma anche la consapevolezza che, se l’armonia svanisce e la stima reciproca si dissolve, è meglio chiudere. La voglia di condividere tutto, poi la sincerità, il rispetto, la stima, il non darsi per scontati.

    Una posa di qualche tempo fa di Carmen Russo e con il marito Enzo Paolo

    Alimentare la passione è fondamentale
    Per Carmen l’intimità è tutto, ma ha avuto un leggero cambiamento negli ultimi 40 anni assieme, rispetto ai primi tempi, ma ribatte che non deve mancare, così come un pizzico di romanticismo. È evidente che la dinamica dell’intimità stia attraversando un cambiamento significativo nella vita coniugale di Carmen. Se il sesso rappresentava una parte predominante della relazione tra Enzo Paolo e Carmen fino a poco tempo fa, è normale che nel corso del tempo le priorità e le dinamiche cambino.

    È importante comunicare apertamente questa trasformazione nella vita sessuale. Si potrebbero esplorare nuove modalità per mantenere una connessione intima, sia fisica sia emotiva, che rispecchi le esigenze e desideri attuali.

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      Personaggi

      Max Giusti: “La mia felicità è in periferia”

      Il conduttore romano ha festeggiato i 57 anni nella sua villetta immersa nel verde, lontano dai riflettori
      Nato e cresciuto alla periferia di Roma, oggi vive il suo sogno d’infanzia in una casa semplice, con piscina condominiale, in un quartiere che pochi citano ma che lui ama profondamente

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      max giusti

        C’è chi sogna Hollywood e chi, come Max Giusti, realizza il proprio paradiso personale alla Pisana, zona ovest di Roma, dove abita con la moglie Benedetta e i due figli Matteo e Caterina. Il popolare comico e conduttore, che lunedì 28 luglio ha compiuto 57 anni, ha festeggiato in famiglia nella sua villetta, tra amici stretti e atmosfera informale. “Qui mi sembra di essere sempre in vacanza”, ha raccontato in una recente intervista, sottolineando quanto la tranquillità della periferia rappresenti per lui una scelta consapevole e felice.

        Massimiliano Giusti, romano doc, è nato nel 1968 nel quartiere Casetta Mattei, da mamma cassiera e papà meccanico. Cresciuto con i nonni, si è fatto strada nel mondo dello spettacolo con la forza della passione e del talento. Debutta in TV nel 1991 accanto a Raffaella Carrà, e da allora non si ferma più: lo vediamo a “Colorado”, “Zelig”, “Pechino Express”, “Boss in incognito” e perfino a “Il cantante mascherato”, dove conquista il pubblico con la maschera del Lupo.

        La sua specialità? Le imitazioni: da politici a calciatori, passando per personaggi dello spettacolo, il suo repertorio è ampio e sempre attuale. Ma dietro il sorriso, Giusti ha sempre protetto con riserbo la sua sfera privata. Sposato dal 2009 con Benedetta Bellini, madre dei suoi due figli. Ha raccontato di vivere un amore sobrio: “Non ci facciamo neanche i regali di compleanno, siamo senza date”.

        Prima di Benedetta, Max ha avuto una lunga relazione con Selvaggia Lucarelli, durata oltre sette anni. Un legame intenso, concluso con consapevolezza ma senza rancore, come entrambi hanno più volte ribadito, nonostante alcune frecciate comparse in interviste e blog.

        Oggi, lontano dal clamore mediatico, Giusti si gode la quotidianità tra tennis – sport che ama e di cui gestisce un club – e vita di quartiere. Nessuna villa hollywoodiana, ma una casa che profuma di realizzazione autentica. “Non è certo un castello, ma è tutto quello che sognavo da bambino quando vivevo in 40 metri quadrati”. Roma ovest, snobbata da molti, è per lui un piccolo angolo di felicità.

        E a giudicare dal sorriso che mostra anche lontano dalle telecamere, si direbbe che Max Giusti abbia davvero trovato il suo equilibrio.

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          Jennifer Aniston: “Io e Gwyneth Paltrow? Parliamo anche di Brad Pitt”

          L’attrice di The Morning Show si racconta a Vanity Fair: dal lavoro alle confidenze con l’amica Gwyneth, passando per il ricordo commosso di Matthew Perry.

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          Jennifer Aniston

            Jennifer Aniston, volto iconico di Hollywood e protagonista della serie The Morning Show, è la star della nuova copertina di Vanity Fair. Nell’ampia intervista concessa alla rivista, l’attrice ha affrontato diversi aspetti della sua vita: dal lavoro alle esperienze più difficili, come l’episodio di stalking subito, fino alle voci insistenti sulla sua vita sentimentale, che di recente l’hanno accostata — senza conferme — a nomi illustri come Pedro Pascal e persino Barack Obama.

            Uno dei passaggi più curiosi riguarda la sua amicizia con Gwyneth Paltrow. Le due hanno in comune un celebre ex: Brad Pitt. Paltrow e Pitt si erano conosciuti sul set di Seven nel 1994, fidanzandosi ufficialmente due anni dopo. La loro relazione si concluse nel 1997. Qualche anno più tardi, nel 2000, Pitt sposò Aniston dopo quasi tre anni di relazione. Il matrimonio finì nel 2005, quando l’attore conobbe Angelina Jolie durante le riprese di Mr. & Mrs. Smith.

            Parlando della nascita del legame con Gwyneth, Aniston ha ricordato con un sorriso: «Ironia della sorte, sono andata alla sua festa di fidanzamento con Brad». Le due, ha ammesso, si scambiano talvolta confidenze sull’ex comune: «Oh certo, come potremmo non farlo? Siamo ragazze». Ma il vero filo conduttore delle loro conversazioni non è il gossip, bensì il benessere personale. «Ci chiediamo spesso: “Tu cosa fai per questo? Hai un medico nuovo per quest’altro?”», ha raccontato, riferendosi ai consigli wellness per cui Paltrow è ormai famosa grazie alla sua piattaforma Goop.

            Nell’intervista, Aniston ha voluto anche rendere omaggio a Matthew Perry, il Chandler Bing di Friends, scomparso nel 2023 dopo anni di lotta contro la dipendenza. «Abbiamo fatto tutto il possibile, quando era possibile», ha confidato. «Ma sembrava quasi che lo stessimo già piangendo da tempo. È stata una battaglia durissima per lui. Per quanto sia stato doloroso per noi e per i fan, una parte di me pensa che forse sia stato meglio così. Sono felice che non soffra più».

            Parole che mescolano dolore e sollievo, a testimonianza del profondo legame umano costruito sul set della sitcom che ha segnato una generazione. Ancora oggi, a distanza di anni, Jennifer Aniston continua a mostrare un equilibrio raro tra il saper sorridere dei ricordi e affrontare con sincerità anche le pagine più difficili della propria storia.

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              Personaggi

              Raz Degan, digiuni e reset dell’anima: «Dopo dieci giorni senza cibo ho capito che persino una mela può cambiare la vita»

              Dopo i digiuni da record, Degan organizza maratone collettive online seguite da migliaia di persone. Vita barefoot in Valle d’Itria, niente tv, l’amore con Cindy Stuart e i ricordi di set con Hopkins, Lange, Stone e Olmi.

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                «Questa sera io non ho fame». Sono passati quasi trent’anni da quello spot che lo rese un volto familiare. Raz Degan, oggi 55enne, continua a non avere fame, ma stavolta per scelta. Intervistato da Elvira Serra per il Corriere della Sera, l’ex modello e attore racconta la sua vita da “santone rock”, divisa tra digiuni estremi, meditazione e la quiete di un trullo pugliese.

                La sua esperienza più radicale risale al 2016, al termine delle riprese di The Last Shaman, documentario prodotto da Leonardo DiCaprio: diciotto giorni di digiuno totale. «Era il mio modo per purificarmi dopo cinque anni di lavoro totalizzante» spiega. Da allora Degan ha trasformato la pratica personale in un esperimento collettivo. Lo scorso agosto ha lanciato su Instagram “48 ore di digiuno con Raz”: si sono iscritti in tremila, oltre duecento hanno partecipato agli incontri live quotidiani.

                C’era chi temeva sbandamenti o rischi, ma Degan precisa che non era un’avventura improvvisata: «Avevamo un team di specialisti – medici, psicologi, cardiologi – pronti a seguire tutti i partecipanti. Le 48 ore erano precedute da un giorno di preparazione e seguite dal rientro consapevole. Non era una gara di resistenza, ma un’esperienza di crescita».

                Lui, che da fuori potrebbe sembrare un invasato, rivendica la filosofia che lo ispira: «Il digiuno consapevole è come riavviare il sistema operativo. In un mondo bombardato da immagini e distrazioni, togliere il superfluo permette di ritrovare respiro e lucidità. Così persino una mela, mangiata senza distrazioni, diventa un’esperienza di presenza e libertà».

                Dietro la seriosità, c’è anche l’ironia. Dopo un digiuno di dieci giorni aveva postato un video parlando con la voce di Dan Peterson. Il giorno dopo lo hanno invitato in tv per confrontarsi con quattro medici scettici. «All’estero il digiuno è sempre più sostenuto e ci sono studi che ne dimostrano i benefici» ribatte.

                Non solo astinenze. Degan rivendica la sua scelta di vivere da antidivo. Dal 2001 ha un trullo in Valle d’Itria: «Qui mi sento libero, cammino scalzo, non ho nemmeno la tv. È il mio modo per restare con i piedi per terra». Accanto a lui la compagna Cindy Stuart, con cui condivide viaggi e passioni: sul matrimonio taglia corto, «sono solo fatti nostri».

                E c’è la carriera da attore, con ricordi che ancora lo emozionano: «Anthony Hopkins e Jessica Lange in Titus erano straordinari. Lui scherzava fino a un attimo prima, poi si trasformava. Lei, tutta Metodo Stanislavskij, viveva davvero il dolore della scena. Due opposti, ma entrambi giganteschi». Anche tra i registi cita gli estremi: «Oliver Stone, un generale che costruiva le scene con disciplina militare. Ermanno Olmi, invece, rubava immagini creando magia».

                La vita di oggi, fatta di silenzi, digiuni e natura, sembra distante anni luce dai riflettori che lo hanno reso un sex symbol. Eppure Degan resta fedele a sé stesso: un uomo che, tra spiritualità e provocazione, trasforma persino il gesto più semplice – addentare una mela – in un manifesto di libertà.

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