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Donald Trump Jr. a caccia nella Laguna Veneta: scoppia la polemica per l’abbattimento di specie protette

Denunce per violazioni delle leggi italiane ed europee: l’esposto alla magistratura e il dibattito sull’impunità dei potenti.

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    E’ arrivato bello bello nel mese di dicembre per celebrare il Natale. Ha tirato fuori la carabina e si è messo a sparare. Il lui in questione è Donald Trump Jr, figlio dell’ex presidente degli Stati Uniti e in pochi giorni si è trovato al centro di una polemica per una battuta di caccia avvenuta nella Laguna Veneta. Le immagini, diffuse attraverso il canale YouTube e altri social dal sito “Field Ethos – The global hunt for adventure”, mostrano Trump Jr intento a cacciare. Ha sparato e abbatuto speciali esempliari di anatre e germani reali in compagnia di altri cacciatori stranieri. Tra questi l’imprenditore Oliver Martini, proprietario di Valle Pierimpiè a Campagna Lupia.

    Gravi violazioni delle norme venatorie italiane ed europee

    Il video ha suscitato indignazione e denunce, soprattutto da parte di Andrea Zanoni, consigliere regionale di Europa Verde e noto ambientalista, il quale ha segnalato gravi violazioni delle norme venatorie italiane ed europee. Zanoni sostiene che nel corso della battuta di caccia siano state abbattute specie protette. Tra queste la Casarca (Tadorna ferrugginea), un’anatra dal piumaggio arancio-ruggine estremamente rara e protetta dalla direttiva UE Uccelli e dalla legge italiana. “L’abbattimento e la detenzione di questa specie sono penalmente sanzionati”, ha precisato Zanoni.

    Gli stranieri non possono cacciare nel territorio italiano senza speciali permessi e licenze

    La vicenda non si limita però alla caccia a specie protette. Secondo la legge italiana, la caccia è riservata esclusivamente ai residenti in una delle regioni italiane, muniti di licenza rilasciata dalla Questura e del tesserino venatorio obbligatorio, dove devono essere annotate data, luogo di caccia e quantità degli animali abbattuti. Zanoni ha dichiarato che Trump Jr, essendo un cittadino straniero, non poteva legalmente partecipare a una battuta di caccia in Italia. Il consigliere ha già depositato un’interrogazione alla Regione per chiedere quali provvedimenti intenda adottare contro l’azienda faunistica venatoria coinvolta e quali sanzioni saranno applicate ai responsabili della presunta violazione delle leggi italiane ed europee. Inoltre, ha annunciato la presentazione di un esposto alla magistratura, sottolineando che “Il Veneto e l’Italia non sono proprietà degli Stati Uniti”.

    Area privata non significa deregulation anche per Donald Trump Jr

    Nel video, Oliver Martini, imprenditore agricolo e accompagnatore del gruppo di cacciatori, appare entusiasta mentre descrive le particolarità delle zone umide private della valle. “Queste zone umide sono speciali e particolari perché sono gestite privatamente. Rispettiamo molto gli animali, cacciamo una volta sola alla settimana e curiamo l’ambiente affinché gli animali migratori trovino le condizioni per sostare e rimanere tutto l’inverno”, afferma Martini.

    Per Donald Trump Jr un tranquillo week end di caccia

    L’accaduto ha sollevato interrogativi su come sia stato possibile per un gruppo di cacciatori stranieri, tra cui Donald Trump Jr, ottenere i permessi per abbattere diverse anatre, comprese specie protette. Chi ha fornito tali autorizzazioni? Come è stato possibile eludere la normativa venatoria italiana? Le critiche non riguardano solo la questione legale, ma anche il fatto che personaggi potenti e influenti sembrino talvolta potersi sottrarre alle leggi nazionali. Zanoni ha chiesto chiarezza e giustizia, sottolineando l’importanza di applicare le leggi senza favoritismi. Resta da vedere quali saranno le azioni intraprese dalla magistratura e se questa vicenda rappresenterà un punto di svolta nella gestione e nella tutela della fauna selvatica in Italia.

    …e lui cosa dice? Per ora nulla. Si sarà vergogniato?

    Trump Jr non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito alla polemica, ma la questione continua a infiammare il dibattito pubblico tra chi difende la tradizione venatoria e chi denuncia il mancato rispetto delle leggi e dell’ambiente.

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      Fabrizio Corona battezza il figlio Thiago: un giorno di gioia e rinascita nella chiesa di Santa Maria del Carmine

      Tra fede, emozione e simbolismo, Fabrizio Corona condivide sui social le immagini del battesimo del figlio, parlando di serenità e nuovi inizi. Una cerimonia che suggella anche l’amicizia con il suo storico legale.

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        Un momento di pace, intimità e rinascita per Fabrizio Corona, che questa mattina, 18 ottobre, ha battezzato il suo primogenito Thiago, nato il 21 dicembre 2024, nella parrocchia di Santa Maria del Carmine a Milano. L’ex re dei paparazzi ha condiviso la gioia del momento con i suoi follower, pubblicando un video sui social accompagnato da un messaggio semplice ma carico di significato:

        “Thiago, che tu possa essere sereno e stare bene.”

        Parole che lasciano trasparire un’emozione autentica, quella di un padre che, dopo anni di vita turbolenta, cerca oggi di costruire una dimensione familiare più stabile e consapevole.

        Accanto a lui, durante la cerimonia, la compagna Sara Barbieri, madre del piccolo, che ha accompagnato con dolcezza ogni momento del rito. Presenti solo familiari e amici intimi, in un’atmosfera raccolta e discreta, come voluto dallo stesso Corona.

        I padrini: l’avvocato e amico Ivano Chiesa ed Eva Sanna

        A suscitare curiosità sono stati i nomi dei padrini scelti per il piccolo Thiago. Corona ha voluto al suo fianco due figure di riferimento nella sua vita personale e professionale: l’avvocato Ivano Chiesa e Eva Sanna.

        Ivano Chiesa, classe 1958, è uno dei penalisti più noti d’Italia. Nato a Monza, si è laureato con lode in giurisprudenza all’Università di Milano, iniziando la carriera in uno studio legale del capoluogo lombardo prima di aprire il proprio studio. Durante gli anni di Mani Pulite, ha seguito casi di grande risonanza mediatica, distinguendosi per rigore e competenza.

        Negli ultimi anni, Chiesa è diventato il legale di fiducia di Fabrizio Corona, difendendolo in diversi procedimenti giudiziari e accompagnandolo in un percorso di recupero personale e pubblico. La sua presenza al battesimo, in veste di padrino, non è solo simbolica: rappresenta un legame umano profondo, costruito nel tempo sulla fiducia reciproca.

        La madrina, invece, è Eva Sanna, figura meno nota al grande pubblico ma vicina alla coppia. Una scelta che conferma il desiderio di Fabrizio e Sara di circondare il loro bambino di persone fidate, legate più all’affetto che alla notorietà.

        Un momento di rinascita

        Per Corona, il battesimo di Thiago arriva in un momento particolare della sua vita. Dopo un periodo di difficoltà, l’ex fotografo e imprenditore sembra intenzionato a voltare pagina e a dedicarsi pienamente al ruolo di padre.

        Sul suo profilo Instagram, oltre al video della cerimonia, ha condiviso alcune riflessioni sul senso della paternità e della serenità ritrovata, parole che molti fan hanno interpretato come il segno di una nuova maturità.

        Negli ultimi mesi, Fabrizio e Sara – legati dal 2021 – sono apparsi uniti e complici. L’arrivo di Thiago, e ora il suo battesimo, rappresentano per entrambi un simbolo di speranza e continuità.

        Un messaggio di pace

        La scelta della chiesa di Santa Maria del Carmine, nel cuore di Brera, non è casuale. È un luogo di grande valore spirituale, dove spesso si celebrano eventi privati ma carichi di significato per la comunità milanese.

        Corona, da sempre personaggio controverso, sembra oggi cercare un nuovo equilibrio tra fede, affetti e responsabilità. Il messaggio rivolto al figlio – “che tu possa essere sereno e stare bene” – suona come un augurio ma anche come un impegno personale: quello di offrirgli un futuro diverso, lontano dagli eccessi del passato.

        Nel video pubblicato sui social, tra le immagini della cerimonia e i sorrisi dei presenti, si percepisce la consapevolezza di un uomo che, pur portando con sé le ombre di ieri, prova a costruire un domani più luminoso.

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          Alba Parietti, la libertà che divide: “La voglia di vivere di una donna della mia età manda fuori di testa gli irrisolti”

          In un’intervista a D di Repubblica, Alba Parietti racconta la sua estate tra libertà, provocazioni e polemiche online. Dagli insulti per le foto in barca alle querele già avviate, passando per la fine della storia con Fabio Adami: “Sono stata sempre provocatoria, continuo a esserlo. E i miei ex sono diventati tutti amici”.

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            Mare, sole, Ibiza. Per Alba Parietti l’estate è stata intensa, tra scatti social, critiche e rivendicazioni di libertà. «Libera da ogni costrizione, relazione forzata, obbligo o lavoro. Ho lasciato tutto all’estate», ha scritto a inizio stagione sulla sua pagina Facebook, “Alba Antonella Parietti – pagina artistica”. Le sue foto hanno raccolto migliaia di like ma anche una valanga di commenti velenosi.

            La showgirl li affronta con decisione: «Cattiveria? Invidia? Ignoranza? Io ho le spalle larghe, ma alcune persone finiranno in tribunale. Il mio avvocato ci sta già lavorando. Volendo, potrei farci dei bei soldi». Una causa è già in corso: l’udienza era fissata lo scorso 4 luglio, rinviata, contro un utente accusato di stalking e minacce. «Gli hanno perfino perquisito la casa, ma continua imperterrito».

            Cosa non le perdonano? «Che voglio vivere la vita come mi pare. Se mi va di mostrarmi, lo faccio con filtri o senza. Non faccio male a nessuno, mi mostro come mi sento: una donna appagata». Eppure, ogni scatto diventa terreno di scontro. In cucina le scrivono: “Attenta, la plastica prende fuoco”. In barca con Marcella Bella, qualcuno commenta: “Gomma, anche lei rifatta, anni 74”. Lei ribatte: «Marcella non è rifatta neanche un po’».

            Il punto, per Parietti, è culturale. «Mi impressiona vedere come la voglia di vivere di una donna della mia età mandi fuori di testa gli irrisolti. Se vedo una donna di 90 anni che fa le mie stesse cose, sono felice. Adoro Licia Fertz, che ne ha 93. Ma bastano più di trent’anni e ti danno della vecchia».

            La questione diventa politica e di genere. «È sessismo. Lo stesso che alimenta fenomeni come i siti con foto rubate o manipolate a sfondo sessuale. È mancanza di rispetto per la dignità femminile. Ma la cosa che mi dispiace di più è che, nel mio caso, gli insulti arrivano spesso da donne. Se non ci sarà solidarietà al femminile, resteremo l’anello debole. Io però debole non lo sono».

            E allora continua a provocare, come sempre. «Lo facevo già da ragazza. A Torino, quartiere democristiano, mi vestivo in modo appariscente apposta. Forse anche per questo trans e gay sono dalla mia parte: mi scrivono che do loro forza e voglia di mostrarsi».

            Sul fronte sentimentale, la fine della relazione con Fabio Adami non la abbatte. «È una degnissima persona. Ma le storie iniziano e finiscono». Prima ancora c’era stato il filosofo Stefano Bonaga. «Se stai con un personaggio pubblico, sai che i paparazzi fanno parte del pacchetto Parietti. Dopo tanti anni non ci si lascia certo per questo. Oggi i miei ex sono amici fra loro. Si chiude una porta, si apre un portone».

            Con quasi 600mila follower, qualcuno sospetta che dietro ai suoi post ci sia una strategia. Lei sorride: «Non c’è nessun piano. Solo il mio carattere. Alba Parietti è una donna che vuole continuare a gioire della vita, finché vita c’è».

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              Heidi Klum svela il segreto della passione con Tom Kaulitz: “Con lui ogni giorno è un’avventura”

              Diciassette anni di differenza e zero problemi: la supermodella racconta la sua storia d’amore con il musicista dei Tokio Hotel e come riescono a mantenere viva la magia

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              Heidi Klum

                Heidi Klum non pensava di incontrare l’amore della sua vita quella sera di sette anni fa. Stanca dopo una lunga giornata di lavoro, era sul punto di disdire la sua partecipazione a una festa tra amici. Ma quella piccola spinta interiore l’ha portata a incrociare il destino: Tom Kaulitz, musicista e fondatore della band tedesca Tokio Hotel.

                Oggi, a 52 anni, la top model tedesca guarda indietro a quella serata come a un momento decisivo: «Se non fossi andata, non avrei mai conosciuto l’uomo che ora è mio marito», ha raccontato a People in un’intervista esclusiva.

                La relazione tra Heidi e Tom, che oggi ha 35 anni, è sbocciata nel 2018. Nel dicembre di quell’anno si sono fidanzati ufficialmente e appena due mesi dopo si sono sposati in segreto. Nell’estate del 2019, hanno poi festeggiato le nozze in grande stile a Capri, con una cerimonia da favola sullo sfondo del Mediterraneo.

                Per Klum, già madre di quattro figli e reduce da due matrimoni importanti — con il parrucchiere Ric Pipino e successivamente con il cantante Seal —, Kaulitz ha rappresentato una nuova partenza. «All’inizio portavo con me il peso delle relazioni passate», confessa. «Ma lui mi ha detto: “Non sono come gli altri. Dimentica il passato, dammi una possibilità sincera.”»

                Una delle caratteristiche che li unisce è l’assoluta spontaneità. La coppia non ha mai nascosto la propria sintonia, condividendo sui social momenti di tenerezza, viaggi, e persino incursioni nello shopping più intimo. «A Tom piace venire con me a scegliere la lingerie», rivela Heidi con un sorriso. «Mi aspetta fuori dal camerino e ogni volta mi guarda come fosse la prima.»

                Ma ciò che rende davvero speciale questo legame è l’assenza di gelosia e la fiducia reciproca. «Ama vedermi in minigonna o con i tacchi alti, ma mi ama anche completamente struccata», racconta. «E quando esco vestita a festa, è il mio primo fan.»

                Un segno tangibile della loro unione? I tatuaggi con il nome dell’altro. «Il suo è venuto meglio del mio», scherza Heidi, «quindi devo ammettere che lui è un artista più bravo di me!»

                Oggi la Klum si prepara a tornare in TV con una nuova edizione di Project Runway, ma trova sempre il tempo per coltivare il rapporto con Kaulitz, basato su rispetto, divertimento e piccole attenzioni quotidiane.

                «Con lui mi sento libera di essere esattamente come sono, senza filtri», conclude. «E questo, per me, è il vero amore.»

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