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Personaggi

La Ferragni: da imprenditrice modello a tiktoker adolescente

Da regina delle influencer a star di TikTok, Chiara Ferragni mostra una sorprendente regressione. Dopo il crollo di popolarità, l’ex imprenditrice forte e sicura di sé sembra ora voler accontentare un pubblico di adolescenti, lasciando dietro di sé l’immagine di donna risoluta.

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    Chiara Ferragni, nota per aver costruito un impero di successo grazie alla sua immagine di imprenditrice forte e indipendente, sta attraversando un periodo di profonda trasformazione. La narrazione che l’ha consacrata come icona della self-made woman italiana ha subito un duro colpo dopo l’inchiesta sul pandoro a dicembre 2023. Da allora, il suo calo di popolarità ha messo in discussione l’autenticità della sua immagine pubblica.

    Negli ultimi mesi, Ferragni ha mostrato sui social una versione di sé che sembra voler recuperare il consenso perduto, rivolgendosi a un pubblico di adolescenti con comportamenti e contenuti che ricordano quelli di una tiktoker alle prime armi. Dai balletti ai lip-sync, dalle frecciatine al fidanzatino del liceo ai post motivazionali, Chiara sembra aver abbandonato la sua immagine di donna risoluta per assumere quella di una quarantenne in crisi di mezza età.

    La vera Chiara Ferragni

    La domanda che sorge spontanea è: chi è la vera Chiara Ferragni? Quella imprenditrice sicura di sé che condivideva viaggi e accessori di lusso o l’adolescente quasi 40enne che lancia frecciatine su TikTok? La verità, forse, è che nessuna delle due immagini riflette pienamente la sua vera natura. Ferragni sembra essere intrappolata in una costante ricerca di consenso, il vero ossigeno che alimenta il suo ego.

    Le conseguenze sul business

    Questo cambiamento di immagine ha sollevato numerosi interrogativi sul futuro delle aziende che presiede. Quale affidabilità può garantire un’imprenditrice che appare avulsa dal mondo reale e dedita a comportamenti adolescenziali? La perdita di fiducia a seguito dell’indagine sulle donazioni benefiche ha ulteriormente complicato la situazione, mettendo in discussione il futuro del suo impero.

    Un’immagine allo sbando

    L’impressione è quella di una persona allo sbando, vittima del suo stesso ego e della necessità di rimanere al centro dell’attenzione. La strategia acchiappa-follower potrebbe anche funzionare nel breve termine, ma quale impatto avrà sul lungo periodo? Resta da vedere se Chiara Ferragni riuscirà a ritrovare un equilibrio tra la sua immagine pubblica e la realtà, o se continuerà a perdersi nella ricerca di un’identità che soddisfi le aspettative dei suoi follower.

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      Personaggi

      Raoul Bova e Rocío Muñoz Morales: emergono i dettagli dell’accordo di separazione tra affido congiunto, casa alla ex compagna e assegno mensile

      Dopo lo scandalo esploso in estate, Raoul Bova e Rocío Muñoz Morales avrebbero definito le condizioni della separazione. Previsto l’affido condiviso delle bambine, la casa resta a Rocío e ci sarebbe anche un consistente assegno mensile per i danni morali subiti.

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        Il velo di riservatezza che ha avvolto per mesi la fine della storia tra Raoul Bova e Rocío Muñoz Morales inizia finalmente ad assottigliarsi. A rompere il silenzio è il settimanale Oggi, che ricostruisce i presunti dettagli dell’accordo di separazione raggiunto dalla coppia dopo il terremoto mediatico dell’estate. Una separazione sofferta, arrivata dopo dieci anni di relazione e due figlie piccole, Alma e Luna, oggi al centro della priorità di entrambi.

        Secondo quanto riportato, l’intesa prevederebbe l’affido congiunto delle bambine. Una scelta che conferma la volontà di mantenere un equilibrio familiare stabile nonostante la rottura, con le due piccole che continueranno a vivere principalmente con la madre. A Rocío resterebbe inoltre la casa in cui la famiglia ha abitato fino allo scandalo che, nei mesi scorsi, aveva travolto la serenità dell’ex coppia e fatto esplodere un’ondata di speculazioni.

        Il magazine parla anche di un cospicuo assegno mensile destinato all’attrice spagnola. Una cifra significativa, che avrebbe la funzione di risarcimento per i danni morali legati alla fine improvvisa e dolorosa della relazione. Nessuna conferma ufficiale, ovviamente: sia Bova sia Rocío hanno scelto la strada del silenzio, preferendo proteggere le figlie da ulteriori clamori e mantenere la gestione della separazione lontana dai riflettori.

        Quel che è certo è che il rapporto tra i due, almeno in pubblico, sembra orientato alla collaborazione. Nessun botta e risposta, nessun accenno polemico. Solo la volontà di voltare pagina nel modo più ordinato possibile, cercando di ricostruire un equilibrio che regga all’urto dell’attenzione mediatica.

        La cronaca rosa, però, non arretra: i fan continuano a interrogarsi sui retroscena e sulle fragilità che avrebbero portato alla crisi. Per ora resta una certezza sola: Bova e Rocío stanno costruendo un nuovo presente in cui le priorità sono altre. E si chiamano Alma e Luna.

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          Laerte Pappalardo e il baratro dopo l’Isola dei Famosi: la confessione shock sull’anoressia che lo ha trasformato in un “fantasma”

          L’ex concorrente dell’Isola dei Famosi, ex compagno di Selvaggia Lucarelli, rivela per la prima volta la lunga battaglia contro l’anoressia che lo ha consumato per anni. “Ero uno scheletro”, dice. Oggi parla con lucidità del dolore, delle cadute e della forza che gli ha permesso di tornare alla vita.

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            Laerte Pappalardo è tornato in tv e lo ha fatto con una sincerità che ha spiazzato tutti. Ospite di La Volta Buona, il figlio di Adriano Pappalardo ha messo in fila anni di sofferenza che il pubblico non aveva mai potuto immaginare. Dietro i riflettori dell’Isola dei Famosi, dietro la fama di “figlio di”, dietro le cronache degli anni Duemila, c’era un ragazzo che lentamente si stava spegnendo.

            Il crollo dopo il reality

            «Dopo l’Isola dei Famosi sono caduto nel buio dell’anoressia» ha raccontato. Un baratro improvviso, silenzioso, che ha iniziato a corrodere ogni parte della sua vita. «Per due anni non ho mangiato», dice senza giri di parole. “Ero diventato uno scheletro”. Il reality, che avrebbe dovuto regalargli visibilità e nuove occasioni, si è trasformato invece in un detonatore: pressione, giudizi, fragilità non protette.

            Laerte spiega che nessuno, allora, aveva davvero capito quanto fosse grave la situazione. La malattia cresceva nascosta, nell’ombra dei riflessi e della stessa tv che lo aveva reso popolare.

            Il silenzio, la solitudine, la caduta

            Quei due anni diventano una parentesi cupa: isolamento, rifiuto del cibo, un corpo che perde consistenza. Non parla di numeri, non parla di chili. Racconta invece la sensazione di svanire. «Vivevo in apnea», confessa. Una lotta quotidiana che nessuno vedeva, perché Laerte si era chiuso in un bozzolo che sapeva più di autodistruzione che di protezione.

            La relazione passata con Selvaggia Lucarelli, spesso ricordata dal gossip, è solo un dettaglio lontano. Nella sua narrazione non ci sono colpe, solo un’epoca della vita in cui tutto sembrava scivolargli dalle mani.

            La rinascita dopo cinque anni

            La svolta arriva lentamente. Non per intuizione, non per miracolo: per resistenza. «Ho trovato la forza di rinascere dopo cinque lunghi anni», ha spiegato. Un percorso fatto di terapie, tentativi, ricadute, giorni buoni e giorni che sembravano riportarlo indietro. Ma alla fine un varco si è aperto.

            Oggi Laerte parla con lucidità e senza vergogna. Racconta per non tornare indietro e forse anche per dire ad altri che si può uscire dal buio, anche quando sembra impossibile.

            Il suo ritorno pubblico non è la promozione di un progetto, né il lancio di un nuovo personaggio: è un atto di coraggio. Una storia che, per una volta, non guarda allo show ma alla persona. E che rimette al centro la fragilità, quella vera, che spesso la tv preferisce ignorare.

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              Madalina Ghenea, anni di stalking e paura: “C’erano giorni in cui non riuscivo a lavorare”. In aula anche l’ex Leonardo Del Vecchio

              La modella parla di “momenti duri che nessuna donna dovrebbe vivere”. Del Vecchio racconta di account falsi e tentativi di screditare entrambi. La prossima udienza il 12 gennaio, quando Madalina tornerà in aula per testimoniare.

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                “Questi momenti sono molto importanti, non solo per la mia famiglia ma per tutte le vittime”. Madalina Ghenea esce dall’aula del tribunale di Milano con voce ferma e tono pacato, ma la vicenda che racconta è tutto fuorché leggera. Da anni la modella e attrice sostiene di essere bersaglio di una persecuzione sui social da parte di una 45enne, oggi imputata per stalking aggravato. Messaggi continui, insulti, minacce, profili fake creati con lo scopo — dice — di rovinarle reputazione e serenità.

                All’udienza davanti alla quinta sezione penale parla anche Leonardo Maria Del Vecchio, figlio dell’imprenditore Luxottica ed ex compagno di Madalina, che conferma il clima vissuto: “C’erano giorni in cui Madalina non riusciva neanche a lavorare, era un po’ triste. Poi, quando sono diventato anche io target di questa persona, mi scriveva da account fake parlando male di lei”.

                Un meccanismo ripetitivo e martellante, racconta Del Vecchio, capace di coinvolgere non solo la coppia ma la cerchia affettiva e professionale della modella: “Attaccava lei scrivendo a me e screditandola. Tutte le persone attorno a lei venivano targettizzate”. Un accerchiamento digitale, fatto di insinuazioni e messaggi seriali, che avrebbe generato ansia e tensione costante.

                E non solo virtuale: in un passaggio della sua deposizione, Del Vecchio rivela che la modella avrebbe persino preso informazioni per acquistare “due porte blindate di livello” per proteggere se stessa e la sua famiglia. Una scelta che restituisce la misura della paura.

                Madalina, difesa dall’avvocata Maria Manuela Mascalchi — che assiste anche Del Vecchio — ha spiegato di aver trovato il coraggio di denunciare per se stessa e per “tutte le donne che vivono situazioni simili”. L’attrice, parte civile insieme alla madre, sarà sentita direttamente alla prossima udienza fissata per il 12 gennaio.

                Oggi, intanto, ha voluto ribadire un concetto semplice ma essenziale: “Spero non leggeremo più certe notizie, fanno troppo male”. Non un gesto di rabbia, piuttosto un appello alla dignità e al rispetto in un’epoca in cui l’odio digitale diventa troppo spesso arma e spettacolo.

                Il processo continua. E insieme a esso, il passo lento e complesso della giustizia verso chi è convinto — e rivendica — che nessuno debba sentirsi braccato nella propria vita, nemmeno dietro a uno schermo.

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