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Gossip

Tra ricordi e battute, una vita per radio… Deejay

Vorrebbe smettere di fare la radio in un momento in cui la gente ancora lo apprezza. Lui dice di voler continuare ancora per un po’ e poi dedicarsi ad altro. Che sia la politica? Qualcuno gli ha suggerito una candidatura da sindaco… lui si limita a sorridere.

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    “Era il 1974 e il soul mi ha cambiato la vita. Dal mio esordio in radio nella primavera del 1976 non ho mai più smesso”. Linus, 66 anni (vero nome Pasquale Di Molfetta), abituato da molti anni a stare dietro ad un microfono ogni giorno da conduttore, ora affronta il palco di un teatro con lo spettacolo Radio Linetti Live.

    Il palco non gli fa paura… anche se parlare e selezionare dischi è il suo vero mestiere. L’occasione è quella giusta per fare con lui 4 chiacchiere più ampie: sulla musica che lo emoziona, sui negozi di dischi che progressivamente scompaiono, sui generi d’ascolto preferiti… tutto all’insegna delle sette note.

    Lo show a teatro con la radio sul palco

    Lo spettacolo che terminerà l’11 maggio lo vede al Teatro Alcione, impegnato a selezionare canzoni e a raccontarsi. «Avevo voglia di concedermi un po’ di più a chi mi segue da casa. Così ho pensato: che bello sarebbe ritrovarsi tutti insieme?».

    “Faccio radio da 48 anni e ho sempre fatto radio coerente con il nome della radio che faccio, Deejay. La musica mi rimane addosso, attaccata ma per un periodo l’ho sempre rifuggita fino a quando è arrivata Radio Linetti, dove ho riscoperto tante cose che avevo messo da parte. Mia madre era pazza di Alberto Lupo e di Mina.

    Cantava la loro ‘Parole Parole Parole’ con l’accento pugliese. Mia sorella – che ho svezzato dal punto di vista musicale – spaziava dai Beatles a Rolling Stones. E poi c’era mio padre che veniva da un paese povero della Puglia. Era innamorato della musica americana, faceva mille lavori. Poi alla sera a piedi o in bici si faceva 5-10 km per suonare la tromba o sentire un’orchestrina.

    Aveva una grande passione. A mia madre non piacevano i trombettisti perché si ‘trasformavano’. Rimase traumatizzata da Louis Armstrong a Sanremo ’68 perché si riempiva di aria con le guance. Mia moglie sta a me come mia madre stava a mio padre. Se a mia madre non gliene fotteva un ca**o della tromba, a mia moglie non gliene frega nulla della radio che faccio”.

    Va ora in onda… l’umanità

    L’emozione non manca; lo sa bene chi lo ascolta un’emittente di cui è direttore artistico, Radio Deejay. Il suo programma mattutino Deejay Chiama Italia, da un milione e mezzo di ascoltatori a puntata, lascia grande spazio a confidenze di varia umanità. Durante lo spettacolo parla, mette dei dischi (Battisti, De Gregori, Pink Floyd… tra i suoi preferiti). In scaletta anche la musica pop, genere maggiormente legato al suo lavoro, legato al periodo in cui ha cominciato a diventare popolare. Anche se nel suo privato la colonna sonora è differente.

    “Nell’estate dei primi Anni 70 mia sorella si era innamorata di un napoletano. Poi finisce l’estate, non si vedono, non c’erano i telefonini ma inizia ad ascoltare il 45 giri – nel mangianastri – della canzone che ascoltavano assieme… Era ‘Sabato Pomeriggio’ di Baglioni. Nulla da dire, lui voce meravigliosa, il problema è che finito il pezzo lo rimetteva di nuovo e di nuovo a ripetizione. Io ascoltavo David Bowie e album come ‘The Man Who Sold The World’. Era il periodo in cui mi affacciavo alle superiori, era il periodo dell’ITIS, l’Istituto Tecnico, dove andavano quelli che sicuramente non avevano intenzione di fare l’Università e che si sarebbero approcciati subito al lavoro. Fu un piccolo trauma.

    Alle medie era molto corteggiato, anche se poi non combinavo nulla. Mi sono ritrovato catapultato in una scuola con 800 maschi. A 14-15 anni andavo all’Upim vicino casa a rubare le macchinette, ero l’unico maschio al mondo convinto che non avrei avuto mai una donna perché gli altri ce l’avevano. Ascoltavo Battisti e ‘Dieci ragazze’. A me piaceva moltissimo Battisti”.

    Una collezione di dischi non monumentale

    Nella sua collezione privata fino ad un paio d’anni fa c’erano circa 5mila vinili, almeno 2 mila poi li ha regalati, non considerandoli indispensabili. Non è un collezionista feticista, ne possiede alcuni di Michael Jackson, Stevie Wonder e U2 con le copertine consumate: gli piacciono così… vissuti! Nel 1983 iniziò a lavorare part-time come commesso in un negozio di dischi di Milano: la mattina in radio, il pomeriggio in negozio. Solo che spendeva più in dischi di quanto guadagnasse… e la cosa durò solo un mese.

    “Incontrare o andare a cena con Gianni Morandi ed Enrico Ruggeri è fantastico. Sanno i fatti di tutti. Ricordo un aneddoto che mi ha raccontato Gianni che non ha vissuto personalmente, ma che una persona di fiducia gli ha raccontato. C’era un cantautore giovane e molto in voga a metà Anni 90 che doveva tenere un concerto al Teatro Smeraldo di Milano. Il live veniva trasmesso in diretta anche su Radio Italia. Inizia lo show e partono i primi 4 pezzi tra il boato generale e i cori.

    Ad un certo punto alla quinta canzone in scaletta si sente solo il brusio della gente. Il patron di Radio Italia e tutti scendono in teatro e vedono che effettivamente non c’era nessuno sul palco. Trovano Grignani in camerino che dà pugni sul muro urlando: “Troppa f*ga, troppa f*ga!”.

    “Mi ritrovai un giorno con Lucio Battisti davanti in aeroporto nei primi Anni 90. C’è una regola non scritta tra i personaggi del mondo dello spettacolo in cui si saluta, anche se non ci si conosce personalmente. Così tento di fare con lui. Ci guardiamo, io ricambio il suo sguardo, gli sorrido come per avvicinarmi ma lui mi guarda come a dire ‘non provare nemmeno ad avvicinarti!‘. Ma questo evento non ha cambiato la mia percezione su di lui”.

    “Sono affezionato all’annata 75/76 perché da bambino sfigato, mi succede qualcosa… Era l’anno delle prime volte, in tutti i sensi. Il primo disco comprato era quello dei Pink Floyd. Non tutti avevano l’impianto stereo, così si comprava il disco assieme ad altri amici si andava a casa di chi aveva l’impianto, ci chiudevamo in stanza con le cuffie e ascoltavamo la musica. Il primo concerto in assoluto è stato nella palestra della mia scuola e mai e poi mai avrei pensato che sarebbe venuto a suonare il mio cantante italiano preferito: Francesco De Gregori.

    L’ho conosciuto a metà degli Anni 90, quando a Radio Deejay abbiamo iniziato ad aprirci alla musica italiana e così abbiamo iniziato ad avere ospiti gli artisti. Così De Gregori mi fece una dedica su un mio vinile scrivendo: ‘Al mitico Linus’. Ma se qualcuno conosce un minimo De Gregori capirà che quel mitico in realtà poteva anche significare ‘pirla’ o roba simile. Oggi siamo in confidenza, spesso vado a trovarlo prima dei concerti, beviamo un bicchiere di vino – perché con lui è tassativo – e poi mi fa ‘ok te la faccio quella canzone’. Ed è la mia preferita ‘Pezzi di vetro’”.

    “Tony Renis sull’onda del successo enorme di ‘Quando Quando Quando’ capisce che deve andare in America, dove però non conosce nessuno. Una volta arrivato si fa dire l’hotel dove vanno tutti i produttori, i cantanti ecc. Arriva si piazza lì a bordo piscina, ma non succede nulla non passa nessuno.

    Però d’un tratto sente nel megafono ‘C’è una telefonata per il signor Sinatra’ e ancora ‘C’è una telefonata per Quincy Jones’… Così Tony va in reception dalla ragazza usa un po’ il suo fascino (era un bel ragazzo) e le dà 50 dollari per farsi chiamare ogni 15 minuti al megafono. Così è avvenuto fino a quando non si sono tutti chiesti ‘ma chi ca**o è sto Tony Renis?’ e lui ha iniziato a farsi conoscere in giro”.

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      Sexy Can Yaman, pronto a brillare di nuovo a Venezia?

      La candidatura del bellissimo Can Yaman al Premio Kinéo è un riconoscimento importante del suo talento e del suo impegno come attore. L’interpretazione di Francesco Demir nella seconda stagione di “Viola come il mare” ha sicuramente lasciato un segno nel pubblico e nella critica, e questa nomination ne è la prova.

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        Un traguardo importante per Can
        Essere nominato al Premio Kinéo è un traguardo significativo per qualsiasi attore, in quanto rappresenta un riconoscimento da parte del mondo del cinema italiano.

        La serie di successo “Viola come il mare” è stata un grande successo e ha consolidato la popolarità di Can in Italia. La sua interpretazione ha contribuito in modo determinante a questo risultato.

        Il Premio Kinéo viene solitamente assegnato durante il Festival del Cinema di Venezia. Quindi, se Can Yaman dovesse vincere o anche solo essere nominato, la sua presenza sul red carpet sarebbe quasi obbligatoria. Un’altra apparizione a Venezia gli permetterebbe di aumentare ulteriormente la sua visibilità a livello internazionale, consolidando il suo status di star.

        Potrebbe essere un’occasione per promuovere i suoi prossimi progetti, come la serie “Sandokan” di cui è protagonista e che arriverà prossimamente sugli schermi Rai, un remake dell’omonima serie degli anni Settanta con Kabir Bedi.

        Can in Dolce&Gabbana

        Perché Dolce&Gabbana?
        La partnership tra Can Yaman e Dolce&Gabbana ha già dato vita a look iconici, dimostrando una perfetta sintonia tra lo stile elegante e sofisticato del marchio e la personalità carismatica dell’attore. Dolce&Gabbana è noto per celebrare la bellezza maschile, l’eleganza italiana e la passione. Can Yaman incarna perfettamente questi valori, rendendolo l’ambasciatore ideale.

        Un evento come il Festival di Venezia è una vetrina internazionale. Scegliere nuovamente Dolce&Gabbana significa puntare su un marchio di fama mondiale, garantendo un’attenzione mediatica ancora maggiore.

        Un richiamo all’epoca d’oro del cinema italiano, con abiti sartoriali e dettagli preziosi, potrebbe essere una scelta perfetta per un evento così prestigioso.

        Una sorpresa
        Can Yaman potrebbe sorprendere tutti con una scelta inaspettata, magari collaborando con un giovane designer italiano o internazionale. O potrebbe decidere di combinare elementi di diversi stili, creando un look unico e personalizzato. Chi lo sa!

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          Ogni occasione è buona per sfottersi a vicenda

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            Più di un mesetto fa circa, durante una diretta sulla piattaforma Twitch con Il Rosso, uno degli streamer più apprezzati e seguiti da moltissim* fan, Fedez aveva chiamato il ministro Matteo Salvini, fingendo che la telefonata gli fosse partita per sbaglio… chiedendogli poi se fosse contento dei recenti risultati elettorali.

            L’agendina VIP del rapper

            Questo perchè il rapper aveva dichiarato di possedere i numeri di telefono di tutti i politici (sai che vanto…). Da lì l’idea dello scherzo telefonico in diretta: «Chiamiamo Salvini? Tanto non risponderà mai». E invece il ministro leghista, dopo qualche squillo a vuoto, invece risponde. A quel punto Fedez riaggancia, richiamando successivamente e giustificandosi che la telefonata era partita per sbaglio. Ma approfittando per chiedere a Salvini, a proposito delle elezioni, il suo grado di soddisfazione: «Sei contento? Sentiamoci in questi giorni. Daje».

            Quella telefonata in tarda serata

            Roba che un bimbetto delle elementari probabilmente avrebbe escogitato qualche trovata più divertente. Tant’è che il giorno successivo il ministro, come sappiamo estremamente attratto dalla visibilità social, ha replicato sui suoi canali: «Ieri Fedez mi ha fatto uno scherzo, non pensavo neanche fosse uno scherzo. Sai che scherzone… poi ognuno si diverte come vuole. Ero a casa, a Roma, con la mia compagna Francesca. Erano le 23-23.30, mi suona il telefonino, leggo Fedez. Se uno ti chiama alle undici e mezza di sera, dico: “Rispondiamo, non si sa mai, avrà avuto un problema”. E, invece, mi dice: “Scusa, mi è partita la telefonata. Ciao, ciao, ci vediamo per un caffè”. Poi oggi scopro sui giornali che era uno scherzo telefonico. Io ho finito di farli quando avevo 12 anni e c’era ancora il telefono dove col dito dovevi girare e chiamavi un po’ da scemotto facendo gli scherzi telefonici. A 40 magari il tempo degli scherzi telefonici è finito».

            Un continuo e reiterato sfottò

            I due personaggi non sono nuovi alle polemiche condivise. Il rapper anni fa aveva citato il ministro in una sua canzone: «Quest’anno niente bagno ultima spiaggia, Salvini non può più rubare ai poliziotti il pedalò». Un preciso riferimento quando, in quel di Milano Marittima, il ministro fece salire il figlio su una moto d’acqua della Polizia di Stato. in altre occasioni si sono beccati a distanza, sia in periodo covid che successivamente, sull’uso delle mascherine e sulla campagna social della Lega, per la quale Fedez ebbe a dire: . «Amici circensi, se vi avanza un naso rosso con elastichino da prestare a Salvini contattatemi in privato». Più allusivo di così…

            Argomenti vari, c’è pure un amore segreto

            La trasmissione de Il Rosso sembra essere il luogo preferito da Fedez per dire facezie. Ad ampio raggio, in maniera trasversale, dai suoi rapporti con Sfera Ebbasta (“Non abbiamo rapporti”) alla ragazza – per ora segreta – che gli piace in questo momento (“Ma lei non mi calcola”), tornando anche sul tema Salvini, a quanto pare uno dei suoi preferiti. Dopo l’addio a Chiara Ferragni, sembra aver mollato ogni freno inibitore. Dalla mega villa in Sardegna dove sta trascorrendo le vacanze, Fedez è tornato a raccontarsi, lanciando frecciatine e provocazioni.

            Alla fine parla sempre di lui

            Il momento clou è naturalmente riservato ad uno dei suoi obiettivi preferiti: Salvini. “Fatemi dire qualcosa su di lui nella live, così domani ha qualcosa da pubblicare. Queste sono le priorità del paese, lui che è Ministro dei Trasporti. Ma non lo vuol fare un bel post su Fedez che è la priorità d’Italia?! Lui è il Ministro che ci meritiamo, bravo, Matteo mi raccomando stai spaccando. Alle ultime elezioni sei andato benissimo, vai continua così che prendi voti. Tranquilli che adesso farà il ponte sullo stretto”.

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              Vipwatching

              Bellissima Eli Canalis tra tuffi e lazzi con Georgian (Gallery)

              Un amore in Sardegna. Vacanze felici e spensierate per Elisabetta Canalis, il fidanzato Georgian Cimpeanu e la figlia Skyler Eva in Sardegna

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                Nell’incantevole cornice della Sardegna, la showgirl Elisabetta Canalis si gode una vacanza idilliaca con il fidanzato Georgian Cimpeanu e la figlia Skyler Eva. Tra tuffi e giochi in acqua, la coppia appare più innamorata e complice che mai, regalando momenti di pura gioia e divertimento. I paparazzi hanno immortalato Elisabetta e Georgian mentre si scatenano tra le onde, felici come due bambini. Skyler Eva, la piccola di casa, sembra aver trovato un nuovo amico in Georgian, dimostrando un affetto sincero nei suoi confronti.

                Elisabetta, reduce dalla separazione con Brian Perri, con cui è stata sposata quasi dieci anni, appare finalmente serena e raggiante accanto al suo nuovo amore. Nonostante la fine della sua lunga relazione, la Canalis ha ritrovato il sorriso grazie a Cimpeanu, con cui condivide anche la passione per lo sport. Le foto catturate dai paparazzi non lasciano spazio a dubbi: Elisabetta e Georgian sono una coppia affiatata, che sa come godersi ogni momento insieme.

                Tra risate contagiose e dolci abbracci, Elisabetta e Georgian trasformano ogni istante in una festa di emozioni. La Sardegna, con le sue acque cristalline e i suoi panorami mozzafiato, fa da sfondo a un amore che sembra destinato a durare. Elisabetta, felice e innamorata, ha trovato in Georgian non solo un compagno di vita, ma anche un partner perfetto per condividere avventure e momenti di pura felicità.

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