Connect with us

Gossip

Simona Tagli rompe il voto di castità (dopo 16 anni) e si sposa: «Avevo pregato per tornare con Francesco»

Dopo anni di lontananza, una separazione dolorosa e un lungo periodo di castità, la showgirl convola a nozze con Francesco Ambrosoli. «È stato un segno del cielo», racconta emozionata.

Avatar photo

Pubblicato

il

    Addio voto di castità, bentornato amore. Simona Tagli, volto iconico degli anni Novanta, ha annunciato che il 13 maggio 2026 sposerà Francesco Ambrosoli, l’industriale del miele e padre della loro figlia Georgia. La notizia, già di per sé clamorosa, lo è ancora di più se si considera che la Tagli, dopo la fine della relazione, aveva fatto un voto di castità durato ben sedici anni.

    L’annuncio arriva durante un’intervista rilasciata a Monica Setta nel programma Storie di donne al bivio week end, in onda sabato 3 maggio su Rai 2. «Francesco ed io ci siamo conosciuti ventitré anni fa, quando presentavo il Giro d’Italia. Ho faticato a conquistarlo, ma poi una sera mi ha portato a cena sul lago e ci siamo innamorati. Da lì è nata Georgia, voluta e amata da entrambi», ha raccontato la showgirl.

    Poi la rottura, una separazione difficile, e il ritiro spirituale: «Avevo smesso con lo spettacolo per dedicarmi a nostra figlia, come lui desiderava, ma le cose non hanno funzionato. Dopo la fine della nostra storia, ho fatto un voto di castità. Ho vissuto anni di grande solitudine, ma anche di fede. Ho pregato tanto, ogni giorno, la Madonna di Fatima».

    Fedele a quella promessa, Simona ha portato avanti per oltre un decennio una vita lontana dai riflettori e dai sentimenti, raccontando pubblicamente la sua scelta anche durante la partecipazione al Grande Fratello. Ma nel suo cuore, confessa oggi, non aveva mai smesso di amare Francesco.

    «Una sera, qualche mese fa, mi ha riaccompagnata a casa e mi ha baciato. Da quel momento è tornato tutto come prima. Ho capito che era un segno. Siamo di nuovo una famiglia. Georgia è felicissima: sarà lei a portare le fedi il giorno del matrimonio».

    Le nozze sono fissate per il 13 maggio, data tutt’altro che casuale: è infatti il giorno dell’apparizione della Madonna di Fatima, alla quale la showgirl attribuisce la grazia ricevuta. Un lieto fine inaspettato, che suona come una favola fuori tempo massimo, ma che oggi — tra sorrisi, abbracci e confessioni — riscrive il copione sentimentale di una delle protagoniste più amate della TV.

      SEGUICI SU INSTAGRAM
      INSTAGRAM.COM/LACITYMAG

      Personaggi

      Amanda Lear torna a parlare di Dalí: «Era innamorato pazzo di me, ma non poteva soddisfarmi né aiutarmi»

      Amanda Lear riporta alla luce aneddoti del suo legame con Salvador Dalí: un rapporto fatto di ossessioni eleganti, formalità infinite e confessioni inattese. «Mi adorava, ma restava prigioniero della religione e della moglie», racconta la musa, che svela come il pittore vivesse in un tempo tutto suo, tra aristocratici immaginari, tabù cattolici e il rifiuto categorico che lei fosse vista come un’amante.

      Avatar photo

      Pubblicato

      il

      Autore

        Amanda Lear non smette mai di ritornare sul suo capitolo più iconico: Salvador Dalí. E questa volta lo fa con una serie di pillole che riportano il pubblico direttamente negli anni in cui la diva era la musa più misteriosa d’Europa. «Dalí era innamorato pazzo di me», dice, con quella naturalezza che solo lei può permettersi. Un innamoramento strano, quasi metafisico, perché il pittore sapeva perfettamente di non poterla “soddisfare”, come confessa Amanda con un sorriso tagliente.

        Un amore fuori dal tempo
        Lear racconta un Dalí che parlava e si muoveva come un aristocratico del Settecento. «A lui piacevano le contesse, le principesse», spiegando come il maestro avesse un’attrazione quasi teatrale per tutto ciò che odorava di nobiltà. Il rapporto tra loro era intimo ma formalissimo: «Ci siamo sempre dati del lei», rivela, come se anche nella privacy ci fosse una scenografia da rispettare.

        Cattolico, geloso e rigidissimo
        La diva rivela un tratto meno noto dell’artista: la sua religiosità. «Era religiosissimo, tradizionale. Non eravamo sposati e non gli piaceva l’idea che si pensasse fossi la sua amante». Un’improvvisa pruderie che stride con l’immagine del genio eccentrico e libertino che il mondo conosce. Dalí, invece, con Amanda si muoveva come un uomo d’altri tempi, timoroso del giudizio e legato a un rigore quasi clericale.

        La verità su soldi, gelosie e limiti
        Lear aggiunge un dettaglio che colpisce: «Sapeva che non avevo soldi, ma mi diceva: “Piccola Amanda, vorrei aiutarla, ma non posso. Ho una moglie e sono cattolico”». Una frase che vale più di mille biografie, perché mostra un Dalí incapace di rompere la gabbia delle proprie regole. Un uomo combattuto tra fascinazione e moralismi, tra la sua musa e Gala, la compagna di una vita.

        E Amanda, ancora una volta, glielo perdona con eleganza.

          Continua a leggere

          Gossip

          Sophie Grégoire parla della love story Trudeau–Katy Perry: «Mi permetto di essere delusa, arrabbiata e triste»

          Sophie Grégoire commenta per la prima volta il nuovo amore di Justin Trudeau con Katy Perry, ammettendo di aver vissuto momenti complessi e di essersi concessa emozioni forti. «Mi permetto di essere delusa, arrabbiata o triste», spiega, ricordando quanto la salute mentale passi anche dalla capacità di non negare a sé stessi il dolore.

          Avatar photo

          Pubblicato

          il

          Autore

            La notizia della relazione tra Justin Trudeau e Katy Perry era inevitabile che producesse qualche scossa anche lontano dai riflettori. E infatti Sophie Grégoire, ex moglie del premier canadese, ha deciso di parlare. Senza scivolare nel gossip spicciolo, ma affrontando la vicenda dal punto di vista più intimo e umano: quello delle emozioni che non si possono controllare.

            La delusione senza filtri
            «Mi permetto di sentirmi delusa da qualcuno, di essere arrabbiata o triste», ha dichiarato Sophie, usando parole dirette e senza giri di frasi. Un messaggio che suona come un’autodifesa emotiva ma anche come un invito a non fingere indifferenza quando la vita cambia direzione. Perché, come ricorda lei stessa, «so per esperienza personale quanto sia importante, come sostenitrice della salute mentale, permettersi di provare queste emozioni».

            Una storia che fa rumore
            La relazione tra Trudeau e Katy Perry, confermata nei fatti più che nelle parole, ha ovviamente attirato una quantità enorme di attenzioni. E inevitabilmente ha riacceso l’interesse verso il divorzio tra il premier e Sophie, annunciato nel 2023 dopo diciotto anni di matrimonio. Da allora, entrambi hanno mantenuto un profilo relativamente riservato. Ma questa volta Sophie ha scelto di non tacere.

            Il coraggio di nominare il dolore
            Le sue parole non cercano colpevoli, non aprono guerre e non avvelenano il clima familiare. Sono piuttosto la fotografia di una donna che rivendica il diritto di sentirsi ferita, senza vergogna. Una sincerità rara, soprattutto quando si parla di figure pubbliche che spesso si nascondono dietro comunicati anodini e frasi studiate a tavolino.

            L’equilibrio da ritrovare
            Il futuro sentimentale di Justin Trudeau continuerà a far discutere, soprattutto se accanto a lui c’è una delle popstar più riconoscibili del pianeta. Ma la frase che resta impressa è quella di Sophie: un promemoria che la salute mentale passa anche dalla possibilità di dire a voce alta ciò che fa male. E di accettare che delusione, rabbia e tristezza non sono debolezze, ma tappe necessarie per ricominciare.

              Continua a leggere

              Gossip

              Gilles Rocca rompe i tabù a Ciao Maschio: «Se mi piacesse un uomo, direi sì. È naturale seguire le proprie pulsioni»

              Ospite di Ciao Maschio, Gilles Rocca sorprende con un discorso limpido sulla possibilità di provare attrazione per un uomo: «Accetterei le sue avance, non avrei problemi». Un ragionamento che sposta il dibattito oltre le etichette e rivendica la libertà di seguire ciò che si sente davvero.

              Avatar photo

              Pubblicato

              il

              Autore

                Gilles Rocca non è nuovo alle uscite dirette, ma stavolta a Ciao Maschio ha fatto molto più che rispondere a una domanda: ha scardinato un paio di tabù che in tv resistono ancora un po’ troppo. Da Nunzia De Girolamo, infatti, l’attore ha affrontato senza esitazioni il tema dell’attrazione e della possibilità – teorica, pratica, emotiva – di dire sì anche a un uomo.

                «Se mi piacesse un uomo, sì: direi assolutamente sì»
                La frase è arrivata chiara, quasi disarmante nella sua semplicità. «Se io dovessi avere un’attrazione verso un uomo, non ci sarebbero problemi», ha detto Rocca. «Se mi concederei a un uomo? Beh, se mi piacesse sì, assolutamente, accetterei le sue avance. Non avrei problemi». Nessun imbarazzo, nessuna schermaglia retorica. Solo l’idea, molto lineare, che il desiderio non abbia padroni e non conosca confini prestabiliti.

                «Non è apertura: è naturalezza»
                Rocca ha voluto chiarire subito il punto: non sta facendo professioni di modernità forzata o di fluidità di tendenza. «Mi piacciono le donne», ha ribadito. «Però sono assolutamente aperto. Anzi, in realtà non trovo neanche che sia una questione di apertura, ma una cosa naturale. Rispettare quello che è la tua pulsione, quello che ti piace, ciò che senti». Un ragionamento che mette all’angolo le categorie e rimette al centro ciò che spesso ci si dimentica di nominare: il corpo, le emozioni, la sincerità verso sé stessi.

                Un discorso che spiazza… in meglio
                Non tanto per il contenuto, quanto per il tono. Rocca non ha cercato l’effetto shock. Ha detto una cosa semplice, ma rivoluzionaria proprio perché priva di dramma: se un giorno accadesse, non ci sarebbe nulla da giustificare. Un approccio che ha fatto scattare reazioni immediate sui social, tra chi applaude alla franchezza e chi sottolinea come il suo discorso possa parlare a una generazione che fatica ancora a sentirsi legittimata nel vivere ciò che prova.

                Un maschile che cambia
                Il punto, forse, è proprio questo: vedere un uomo percepito come “maschile tradizionale” – fisico, presenza scenica, carisma – dire una cosa così, con quel tono, sposta un equilibrio. Mostra un’altra idea di virilità, meno rigida e più abitata. E, nel suo piccolo, contribuisce a far respirare un dibattito che ha ancora parecchia strada da fare.

                  Continua a leggere
                  Advertisement

                  Ultime notizie

                  Lacitymag.it - Tutti i colori della cronaca | DIEMMECOM® Società Editoriale Srl P. IVA 01737800795 R.O.C. 4049 – Reg. Trib MI n.61 del 17.04.2024 | Direttore responsabile: Luca Arnaù