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Alba Parietti: «Sono la prima ad annoiarmi di me stessa, ma gli haters mi hanno resa forte»

Alba Parietti, icona del panorama televisivo italiano, non smette mai di sorprendere con la sua schiettezza e autoironia. In una lunga intervista al Corriere della Sera, la Parietti si racconta senza filtri, parlando di politica, relazioni personali e dell’importanza di saper trasformare le critiche in forza.

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    Alba Parietti, una delle figure più polarizzanti e affascinanti della televisione italiana, non teme di affrontare le polemiche che spesso la circondano. “Io sono la prima ad annoiarmi di me stessa”, ammette ridendo, facendo trasparire una forte autoironia. Con una carriera sotto i riflettori che spazia dalla conduzione televisiva alla partecipazione a innumerevoli talk show, Alba ha imparato a fare i conti con chi la detesta e chi la adora. “Devo molto ai miei haters, il successo è arrivato anche grazie a loro”, racconta, citando personaggi come Arrigo Levi e Don Gallo tra coloro che l’hanno sempre sostenuta.

    La polemica a Barletta, quando una telefonata diventa un caso politico
    Di recente, Alba è finita al centro di un acceso dibattito dopo essere stata vista al cellulare durante la Disfida di Barletta, una rievocazione storica di grande importanza. L’opposizione politica in Comune l’ha criticata duramente, chiedendo persino la restituzione del suo compenso. “Non credevo fosse così grave fare una telefonata di pochi minuti”, si difende Alba, che spiega come il corteo durasse ben quattro ore, e che il gesto è avvenuto durante una pausa.
    Ma la giornata era particolarmente dolorosa per lei: poche ore prima aveva appreso della morte di Luca Salvadori, figlio del noto manager musicale Maurizio Salvadori, con cui Alba aveva condiviso una relazione in passato. “Avrei voluto chiudermi in camera a piangere”, confessa, ricordando l’impatto emotivo della notizia. Luca, che Alba conosceva fin da bambino, era una persona a cui lei e il suo ex compagno erano profondamente legati. Nonostante il dolore, Alba ha cercato di essere professionale e disponibile con il pubblico durante l’evento.

    Rapporti d’amore e d’amicizia
    Un tratto distintivo di Alba è la sua capacità di trasformare le relazioni amorose in amicizie solide e durature. Dai suoi ex compagni Stefano Bonaga e Cristiano De André, con i quali mantiene ottimi rapporti, al suo attuale partner Fabio, Alba vive una vita sentimentale armoniosa, circondata da affetto e rispetto reciproco. “Fabio è amico di tutti i miei ex, e spesso ci ritroviamo insieme a passare bellissime serate”, racconta, sottolineando come questi momenti la rendano felice.

    La sua vita è però segnata anche da qualche delusione, soprattutto nell’ambito delle amicizie femminili. “Ho avuto una sola grande delusione”, rivela, senza voler entrare nei dettagli di una ferita che, dopo 40 anni di amicizia, l’ha lasciata amareggiata. “Ho scoperto che mi aveva sempre odiata e invidiata”.

    Alba e la politica
    Conosciuta per le sue posizioni politiche, Alba Parietti è stata per lungo tempo una figura pubblica vicina alla sinistra. Tuttavia, oggi si dice profondamente disillusa dal panorama politico italiano. “La mia figura di riferimento era Enrico Berlinguer”, ammette con nostalgia, definendo il celebre politico comunista come l’ultimo vero rappresentante di una politica autentica. Oggi, secondo lei, non esiste più una visione politica chiara: “Si ragiona solo in termini di convenienza e di denigrare l’avversario”.

    Il ritorno in TV e il divertimento con Piero Chiambretti
    Alba è tornata a far parlare di sé in TV grazie alla partecipazione al programma Donne sull’orlo di una crisi di nervi, condotto da Piero Chiambretti su Rai 3. Il legame con Chiambretti è forte e, grazie a lui, Alba si sente nuovamente a casa sul piccolo schermo. “Mi sto divertendo molto”, ammette, godendosi questo ritorno alla ribalta televisiva.

    Sempre pronta a mettersi in discussione, nonostante le critiche e i dolori, la sua carriera continua a evolversi, così come la sua visione della vita.

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      Cinema

      John Goodman, addio a 90 chili e a quel riflesso che non voleva più vedere

      Dal rifiuto dello specchio alla rinascita: l’attore statunitense si mostra con una nuova silhouette dopo un percorso iniziato nel 2007. Niente scorciatoie, solo costanza, sport e dieta mediterranea. E un messaggio potente sul rapporto tra corpo e identità.

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        L’attore statunitense, indimenticato interprete di Fred Flintstones nella celebre pellicola prodotta da Spielberg nel 1994, ha lasciato tutti senza parole alla première del nuovo film dei Puffi a Los Angeles. Occhi puntati su di lui, o meglio sul suo nuovo corpo: in abito blu e con una figura molto più asciutta, John Goodman ha sfoggiato una forma smagliante. E la sorpresa è stata generale.

        Non è la prima volta che l’attore, oggi 73enne, mostra i risultati del percorso iniziato nel 2007, ma a ogni apparizione pubblica il cambiamento appare sempre più radicale. Non si tratta di una “dieta per un ruolo”, ma di una trasformazione profonda, cercata e voluta con determinazione. Il punto di rottura, raccontava tempo fa a People, è arrivato quando non riusciva più a guardarsi allo specchio. Con i suoi 180 chili e una relazione complessa con il cibo, Goodman aveva imboccato una strada pericolosa fatta di abbuffate e disordine.

        Il primo passo? Dire addio all’alcol. Il secondo, reinventarsi: sport regolare, attenzione alle porzioni, e una dieta ispirata al modello mediterraneo, seguita con l’aiuto di un nutrizionista. Risultato? Oltre 90 chili in meno, ma soprattutto un nuovo equilibrio. Un approccio semplice ma rigoroso che, nel tempo, ha dato i suoi frutti e gli ha permesso di mantenere la forma conquistata.

        Oggi, Goodman è un uomo diverso. Non solo fisicamente, ma anche nel modo in cui si espone: più sereno, più centrato. E se nei suoi ruoli iconici – da Il grande Lebowski ad Arizona Junior – la sua stazza era parte del personaggio, ora è la sua trasformazione a parlare. E a ispirare.

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          In primo piano

          Ecco la Top 10 del sesso nel mondo, la classifica dei Paesi dove si fa di più l’amore!

          Immaginatevi catapultati in una mappa del mondo che brilla di colori vivaci e cuori infuocati, mentre ci addentriamo nei luoghi dove l’energia amorosa è palpabile nell’aria. Siete pronti a lasciarvi travolgere da un mix irresistibile di curiosità, divertimento e, naturalmente, amore?

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            Benvenuti nell’incredibile viaggio attraverso i Paesi dove l’amore non è solo un sentimento, ma una vera e propria esplosione di passione! Preparatevi a scoprire i risultati più piccanti di uno studio condotto dalla famosa multinazionale Durex, marchio rinomato per la sua produzione di preservativi e sex toys.

            E adesso, senza ulteriori indugi, mettete a fuoco i vostri sensi e preparatevi a immergervi nell’atmosfera frizzante dei Paesi più focosi del pianeta! Via, dal decimo posto fino al primo.

            10. Messico

            I messicani si distinguono per la loro calda passione. Secondo lo studio Durex, il 71% dei messicani ha ammesso di vivere l’amore almeno una volta a settimana. Con una media di 123 incontri intimi all’anno, i messicani mantengono vivo il fuoco della passione.

            9. Spagna

            La Spagna, terra di passione e flamenco, occupa il nono posto. Con il 72% degli spagnoli che fanno vibrare le lenzuola almeno una volta a settimana, questa nazione sa come mantenere accesa la fiamma dell’amore!

            8. Svizzera

            Nella fredda Svizzera, il 72% degli adulti non si lascia intimorire dalle temperature polari quando si tratta di amore. Con una media di 123 relazioni intime all’anno, gli svizzeri dimostrano che il freddo può essere solo un’opportunità per scaldare i cuori.

            7. Malesia

            L’Asia brilla di passione con la Malesia in testa. Il 74% degli adulti malesi si impegna regolarmente in incontri intimi. Con una frequenza di sei a otto volte al mese, questa nazione mostra un’impressionante dedizione all’amore.

            6. Polonia

            I polacchi si distinguono per la loro determinazione nell’amore. Con il 76% degli adulti che si impegna in incontri intimi almeno una volta a settimana, la Polonia si posiziona come una terra di amore appassionato e costante.

            5. Italia

            L’Italia, patria della passione, vanta un impressionante 76% di adulti che si dedicano all’amore settimanalmente. La cucina potrebbe essere il luogo preferito per molti, come rivelato da un sondaggio di ‘JustEat.it’!

            4. Cina

            In Cina, il 78% degli adulti abbraccia l’amore almeno una volta a settimana. Anche se alcuni potrebbero essere insoddisfatti, la Cina brilla ancora per la sua dedizione all’intimità.

            3. Russia

            La Russia si fa strada con l’80% degli adulti impegnati in incontri amorosi settimanali. Con una media di 143 volte all’anno, i russi dimostrano una passione senza limiti.

            2. Brasile

            Il Brasile, terra di sole e samba, si classifica al secondo posto. Con un’impetuosa frequenza del 82%, i brasiliani dimostrano di sapere come ballare al ritmo dell’amore.

            1. Grecia

            E infine, la Grecia si aggiudica il primo posto come il paese più appassionato del mondo! Con l’87% dei greci che si dedicano all’amore almeno una volta a settimana e una media impressionante di 164 incontri all’anno, la Grecia incendia il mondo con la sua passione infiammata!

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              In primo piano

              Le ultime ore di Platone? A svelare la soluzione del giallo sono arrivati i papiri di Ercolano!

              Le informazioni contenute nei papiri di Ercolano rivelano dettagli intriganti sulle ultime ore di vita di Platone, sulle sue manie e forniscono nuove prospettive sulla sua vita. E sulla storia antica nel suo complesso.

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                Le informazioni contenute nei papiri di Ercolano rivelano dettagli intriganti sulle ultime ore di vita di Platone, sulle sue manie e forniscono nuove prospettive sulla sua vita. E sulla storia antica nel suo complesso.

                La musica lo faceva irritare

                Platone, febbricitante e vicino alla morte, non gradì affatto le dolci note del flauto suonate da una musicista tracia. Questo dettaglio offre un’immagine vivida della sua personalità e del suo stato d’animo nelle ore finali. Grazie ai nuovi brani decifrati, è stato possibile localizzare con precisione la sepoltura di Platone nell’Accademia di Atene, nel giardino riservato a lui. Questo rappresenta un notevole contributo alla nostra comprensione della sua vita e della sua influenza. Oltre alla morte di Platone, il testo sui papiri di Ercolano rivela dettagli interessanti sulla sua presunta vendita come schiavo sull’isola di Egina, aggiungendo nuove informazioni alla sua biografia.

                Papirologi, filologi e storici…

                Le scoperte sono state rese possibili grazie a tecniche avanzate di diagnostica per immagini, come la tomografia a coerenza ottica e l’imaging iperspettrale a infrarossi. Queste tecniche hanno permesso di decifrare parti dei testi precedentemente considerati inaccessibili a causa dei multipli strati dei rotoli. Ma non solo. Il lavoro dei papirologi, filologi, storici e fisici continua, aprendo nuove possibilità di ricerca nel campo della storia antica. Il processo di decifratura e interpretazione dei papiri è ancora in corso, e si prevede che avrà un impatto significativo sulle nostre conoscenze nei prossimi anni.

                Io decifro, tu interpreti

                Questi risultati dimostrano l’importanza della collaborazione interdisciplinare e dell’uso di tecnologie innovative nel campo della ricerca storica, consentendo di far luce su dettagli preziosi del passato che altrimenti sarebbero rimasti oscuri. La tomografia a coerenza ottica e l’imaging iperspettrale a infrarossi sono due tecniche utilizzate per decifrare questi papiri. Il laboratorio dove è stato possibile questo lavoro è stato fornito dalla Nottingham Trent University. Ma non finisce qui. Il lavoro, di decifratura è ancora alle battute iniziali: l’impatto reale sul piano delle conoscenze lo vedremo solo nei prossimi anni.

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