Lifestyle
App per tutti i gusti, divertenti e soprattutto inutili
Sappi che per il tuo fedele smartphone esiste un’app per tutto, anche per le attività più buffe ed inutili. Ecco quindi qualche consiglio assolutamente faceto per occupare un po’ di spazio sul tuo telefonino!
Nothing
Si tratta di una delle app per Android più strane mai viste che, coerentemente col suo nome… non fa assolutamente nulla! Quando si avvia, appare una schermata grigia vuota con scritto sopra Nothing al centro… e nient’altro. Anche se non serve a niente e non fa niente, è stata scaricata ben 90000 volte con un punteggio di 4.2 nelle recensioni entusiastiche! Bah…
Ghost Sensor
Pensata per iPhone, rileva la presenza dei fantasmi. Si presenta con un radar e, se c’è un fantasma nelle vicinanze, mostrerà una foto del fantasma per consentire al fantasma di parlarci. Sì, certamente…
iShaver Pro
App che serve a tagliarsi i capelli col telefono. Per iniziare a radere, tenendo premuto il pulsante cadranno capelli e peli sullo schermo. Si può anche scegliere il colore e la lunghezza dei capelli e abilitare la vibrazione, in moda ottenere un effetto più realistico.
Milk The Cow
Disponibile sia per Android che per iPhone, permette di mungere una mucca virtualmente.
Toilet Time
Si tratta del gioco ideale da fare quando si sta seduti sul water ad aspettare. Contiene diversi mini giochi a “tema” come quello dove prendere la mira o dove tossire al momento giusto per coprire certi rumori…
Pimple Popper
E’ l’app per spremere brufoli virtuali, di tutti i tipi, per chi coltiva questa insana passione…
Die With Me
Una chat specialissima, in cui si può chattare con altre persone a caso nel mondo, tutte contraddistinte da una caratteristica comune: la batteria del telefono sta al 5% di carica, quindi quasi per spegnersi. La chat si può quindi usare soltanto col 5% di carica.
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Animali
Dentro o fuori? Perché il gatto cambia idea davanti alla porta
Un comportamento che fa sorridere e disperare milioni di proprietari: il continuo avanti e indietro dei gatti tra casa e giardino ha spiegazioni precise.
Chi vive con un gatto lo conosce bene: graffia alla porta per uscire, poi miagola subito per rientrare. Una volta dentro, dopo pochi minuti, eccolo di nuovo davanti all’uscio, come se non avesse ancora deciso dove stare. Un atteggiamento che può sembrare un dispetto o un capriccio, ma che in realtà affonda le radici nella biologia e nel comportamento naturale del gatto domestico.
Il gatto è un animale territoriale (ma prudente)
A differenza del cane, il gatto è un animale fortemente territoriale. Anche se vive in appartamento, percepisce la casa come una parte del proprio dominio e l’esterno come un’area da controllare. Entrare e uscire non significa scegliere un luogo migliore, ma monitorare due ambienti diversi, verificando che tutto sia sotto controllo.
Quando è fuori, il gatto resta esposto a rumori, odori e potenziali minacce. Il rientro in casa rappresenta una zona sicura. Al contrario, una volta dentro, nuovi stimoli esterni — un rumore, un altro animale, un odore interessante — possono riattivare la curiosità e spingerlo di nuovo fuori.
Istinto di controllo e bisogno di sicurezza
Secondo gli etologi, il gatto tende a mantenere sempre una via di fuga. Sapere di poter entrare o uscire quando vuole riduce lo stress e gli dà un senso di controllo sull’ambiente. Questo comportamento è particolarmente evidente nei gatti che hanno accesso libero all’esterno o che vivono in zone con giardini e cortili.
Non si tratta di indecisione, ma di una strategia adattiva: il gatto valuta continuamente se l’ambiente in cui si trova è quello più vantaggioso in quel preciso momento, dal punto di vista termico, sensoriale o di sicurezza.
Temperatura, odori e stimoli cambiano tutto
Un altro fattore spesso sottovalutato è il microclima. I gatti sono molto sensibili alla temperatura: possono uscire per prendere aria fresca e rientrare pochi minuti dopo se percepiscono freddo, vento o umidità. Allo stesso modo, un odore nuovo — come il passaggio di un altro animale — può spingerli a esplorare, mentre un rumore improvviso li induce a cercare rifugio.
Anche la luce gioca un ruolo importante: l’alba e il tramonto sono i momenti in cui i gatti sono naturalmente più attivi, perché coincidono con i picchi di attività delle prede in natura.
È un comportamento normale?
Sì. Gli esperti di comportamento felino concordano sul fatto che questo atteggiamento rientra nella normalità assoluta, soprattutto nei gatti adulti non sterilizzati o in quelli particolarmente curiosi e vigili. Diventa invece un campanello d’allarme solo se accompagnato da segnali di stress, vocalizzazioni eccessive o cambiamenti improvvisi delle abitudini.
Come gestire la situazione senza stress
Per ridurre il continuo avanti e indietro, i veterinari consigliano di arricchire l’ambiente domestico con giochi, tiragraffi e punti di osservazione, come mensole o finestre sicure. Se possibile, una gattaiola consente all’animale di gestire autonomamente i propri spostamenti, diminuendo la frustrazione — la sua e quella del proprietario.
In definitiva, il gatto che vuole uscire quando è dentro e rientrare quando è fuori non è confuso né viziato. Sta semplicemente facendo ciò che la sua natura gli impone: controllare il territorio, valutare gli stimoli e scegliere, momento per momento, dove sentirsi più al sicuro. Un piccolo promemoria quotidiano di quanto l’istinto resti vivo anche nei felini più domestici.
Cucina
Frico friulano: la tradizione croccante che racconta il cuore del Friuli
Patate, formaggio Montasio e una cottura lenta che diventa arte: ecco la storia, gli ingredienti e il metodo autentico per preparare il vero frico friulano.
Il frico friulano di patate è uno dei simboli gastronomici del Friuli-Venezia Giulia, una ricetta che racchiude artigianalità, sostenibilità e memoria contadina. Oggi è un piatto diffuso in trattorie, sagre e tavole di tutta la regione, ma la sua storia affonda le radici nelle malghe carniche, dove i malgari utilizzavano gli scarti dei formaggi stagionati per creare un piatto nutriente, caldo e poco costoso.
Il primo riferimento scritto al frico risale al XV secolo nel De arte coquinaria del Maestro Martino da Como, che descriveva un piatto composto da formaggi fritti e “ristretti” in padella. Nel tempo la versione più popolare è diventata quella con patate e Montasio, oggi riconosciuta come la più tipica.
A differenza del “frico morbido”, quello croccante – frico di patate – punta sull’effetto dorato, con una crosticina saporita e un cuore filante. Una ricetta povera che, grazie alla sua bontà, ha superato secoli e confini, fino a diventare un orgoglio gastronomico friulano.
Ingredienti per 4 persone
- 600 g di patate a pasta gialla
- 250 g di formaggio Montasio (meglio metà fresco e metà mezzano)
- 1 cipolla piccola (facoltativa, ma tipica in molte zone della Carnia)
- 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva oppure una noce di burro
- Sale e pepe q.b.
Procedimento
- Preparare gli ingredienti.
Pelare le patate e grattugiarle grossolanamente. Fare lo stesso con il Montasio, utilizzando una grattugia a fori larghi. Se si usa la cipolla, affettarla finemente. - Rosolare la base.
In una padella antiaderente (meglio se di ferro), scaldare l’olio o il burro. Aggiungere la cipolla e cuocerla a fuoco dolce fino a quando diventa trasparente. - Cuocere le patate.
Unire le patate grattugiate, salare leggermente e lasciar cuocere per 10–12 minuti mescolando spesso, finché iniziano ad ammorbidirsi. - Aggiungere il formaggio.
Quando le patate risultano morbide, distribuire il Montasio sopra e cominciare a mescolare con calma: il formaggio si scioglierà creando una massa uniforme. - Formare il frico.
Compattare il composto e lasciarlo cuocere senza toccarlo per ottenere una crosta dorata. Occorrono 6–8 minuti.
Poi, aiutandosi con un piatto, girare il frico come una frittata e ripetere la cottura sull’altro lato. - Servire caldo.
Il frico deve risultare esternamente croccante e internamente filante. Tradizionalmente si serve con polenta, insalata o verdure di stagione.
Origini e tradizione
Il frico è considerato uno dei piatti identitari del Friuli-Venezia Giulia, soprattutto della zona della Carnia. Veniva preparato dai pastori nelle malghe d’alta quota durante i mesi estivi, quando la produzione di formaggio era al massimo.
L’uso del Montasio non è casuale: questo formaggio DOP, nato nel XIII secolo nei monasteri delle Alpi Giulie, era perfetto per essere utilizzato fresco o stagionato e si prestava benissimo alla cottura.
Il frico rappresenta uno dei primi esempi di cucina antispreco: si recuperavano ritagli di formaggio e patate, ingredienti economici e facilmente reperibili. Oggi è un piatto celebrato nelle sagre, come la Sagra del Frico di Carpacco, e continua a essere una delle ricette più richieste nel territorio.
Un piatto che unisce semplicità e autenticità
Il frico friulano è molto più di un disco croccante: è un piatto che parla di vita in montagna, di economia domestica, di ricette tramandate nelle famiglie.
La sua popolarità non smette di crescere grazie alla sua versatilità e alla combinazione irresistibile di formaggio filante e patate dorate.
Lifestyle
Giardini di Natale: come decorare gli spazi esterni in sicurezza
Illuminazioni, figure luminose e alberi outdoor: l’arte di trasformare il giardino in un angolo natalizio richiede gusto ma anche alcune precauzioni importanti.
Quando arriva dicembre, i giardini si trasformano nei primi ambasciatori dell’atmosfera natalizia. Che si tratti di un piccolo cortile o di un grande prato, decorare gli spazi esterni è un modo per condividere la magia delle feste anche con chi passa davanti alla nostra casa. Ma, oltre all’estetica, è fondamentale considerare la sicurezza: pioggia, vento e umidità richiedono scelte consapevoli.
Scegliere le luci giuste per l’esterno
Il primo passo riguarda le illuminazioni. Per l’outdoor è indispensabile utilizzare luci certificate per esterni, dotate di grado di protezione IP44 o superiore, che garantisce resistenza a spruzzi d’acqua e agenti atmosferici. L’uso di luci da interno all’esterno rappresenta uno dei rischi più frequenti durante le festività.
Meglio preferire illuminazioni a LED, che consumano meno energia, producono meno calore e hanno una durata più lunga rispetto alle tradizionali lampadine a incandescenza. Inoltre, un trasformatore esterno a bassa tensione offre maggiore sicurezza, soprattutto in giardini frequentati da bambini o animali domestici.
Figure luminose e decorazioni resistenti
Babbi Natale arrampicatori, renne luminose, slitte e alberi artificiali per esterno sono ormai un classico dei giardini natalizi. Prima di installarli è importante verificare i materiali: devono essere impermeabili, resistenti al vento e dotati di fissaggi adeguati. Per elementi grandi è consigliabile ancorare le strutture al terreno o al muro per evitare che le raffiche di vento le rovescino.
Le prolunghe devono essere specifiche per esterni e protette da scatole stagne. Lasciare prese elettriche scoperte in giardino è una delle principali cause di corto circuiti durante il periodo natalizio.
Valorizzare le piante del giardino
Il giardino stesso può diventare un elemento decorativo. Siepi, piccoli arbusti e alberi naturali sono perfetti per ospitare catene luminose, purché leggere e non troppo strette, per evitare di danneggiare rami e corteccia. Se si sceglie un abete vero, è bene posizionarlo in un vaso drenato e stabile, lontano da fonti di calore e in un punto non esposto a raffiche troppo forti.
Le luci solari decorative possono essere un’ottima alternativa per creare percorsi luminosi lungo vialetti e ingressi, riducendo l’uso di cavi e prese.
Armonia estetica: pochi elementi scelti bene
Il rischio di “esagerare” è dietro l’angolo. Meglio puntare su un filo conduttore: colori coordinati, un tema specifico (naturale, nordico, tradizionale, fiabesco) o una palette ridotta — per esempio bianco caldo, oro o rosso. Troppe decorazioni diverse rendono lo spazio caotico e meno elegante.
Le luci a intermittenza forte sono più impattanti, ma possono infastidire vicini e automobilisti. In molti Comuni, inoltre, esistono indicazioni precise per evitare inquinamento luminoso verso la strada.
Sicurezza prima di tutto
Oltre a utilizzare prodotti certificati, è fondamentale controllare periodicamente lo stato dei cavi: tagli, abrasioni o isolamenti compromessi richiedono la sostituzione immediata. Non bisogna mai collegare troppe catene luminose alla stessa presa e i timer per l’accensione automatica permettono di evitare consumi inutili.
Infine, è importante spegnere le illuminazioni in caso di temporali o forte vento.
Natale a misura di giardino
Decorare il giardino per Natale è un modo per portare all’esterno lo spirito delle feste, creando un ambiente accogliente e brillante. Bastano poche scelte ben ponderate e qualche precauzione tecnica per ottenere un risultato scenografico, sicuro e duraturo. Tra luci, colori e dettagli luminosi, ogni spazio può trasformarsi in un piccolo angolo incantato — senza perdere di vista la sicurezza.
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