Lifestyle
Bandiere Blu 2024, ecco gli Oscar delle spiagge italiane

Le regioni Liguria e Puglia continuano a essere regine delle Bandiere Blu, consolidando la loro reputazione per la qualità delle acque e dei servizi offerti. Quest’anno, tra le 14 nuove località premiate, spiccano Ortona, Porto Sant’Elpidio, Lecce, Taormina e Borgio Verezzi. D’altro canto, escono dalla lista Ameglia e Taggia (in Liguria), Margherita di Savoia (Puglia) e Marciana Marina (Toscana).







Valutazione obiettiva
Questi cambiamenti riflettono la rigorosa valutazione della ong Fee (Foundation for Environmental Education), che assegna i riconoscimenti ai comuni rivieraschi e agli approdi turistici che eccellono per la qualità delle acque e il livello dei servizi, analizzati secondo numerosi parametri.
38esima edizione
L’edizione numero 38 delle Bandiere Blu ha fornito un’anteprima dei tratti di litorale selezionati dalla giuria nazionale. Le bandiere vanno ai comuni, ma riguardano solo specifiche spiagge, non l’interezza degli arenili. Quest’anno, il vessillo potrà sventolare in 236 località rivierasche, contro le 226 della scorsa edizione, e in 81 approdi turistici, tre in meno rispetto al 2023. Complessivamente, questi 236 comuni includono 485 spiagge premiate, che rappresentano circa l’11,5% di quelle insignite a livello mondiale.
Qualità delle acque
La Fee valuta la condizione delle acque basandosi su classificazioni di eccellenza degli ultimi quattro anni, determinate dai risultati delle analisi delle Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente nell’ambito del Programma nazionale di monitoraggio del ministero della Salute. I comuni presentano questi risultati, che vengono poi integrati con la valutazione di altri criteri del programma. Questi criteri riguardano la gestione del territorio e l’educazione ambientale implementate dalle amministrazioni per proteggere l’ecosistema locale e promuovere un turismo sostenibile.
Impegno dei comuni
La nuova edizione delle Bandiere Blu non solo premia la qualità delle acque, ma anche l’impegno dei comuni nell’offrire servizi di alta qualità ai residenti e ai visitatori. Gli interventi riguardano la gestione dei rifiuti, la presenza di aree verdi, la sicurezza delle spiagge e l’accessibilità, nonché l’educazione ambientale e la promozione del turismo sostenibile. Questi sforzi congiunti contribuiscono a mantenere e migliorare la qualità complessiva dell’esperienza turistica, garantendo che le località premiate rimangano attraenti e sostenibili per il futuro.
Il processo di selezione per le Bandiere Blu è rigoroso e dettagliato, e viene aggiornato ogni anno per riflettere i nuovi standard e le migliori pratiche in ambito ambientale e turistico. La partecipazione e il successo dei comuni italiani in questo programma testimoniano l’impegno continuo verso l’eccellenza ambientale e la sostenibilità, rendendo le nostre coste un esempio da seguire a livello internazionale.
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Libri
Quando la Marcuzzi diede dell’ipodotato a Fabio Volo… e altre bassezze vip: tutto in un libro!
Firma del Fatto Quotidiano, l’autore Alessandro Ferrucci in “Non sai cos’è successo…” (che esce per PaperFirst) , prrsenta un’imperdibile raccolta di aneddoti, battute, figuracce e lati oscuri dei personaggi di ieri e di oggi dello spettacolo.

Come eravamo ma anche chi siamo oggi e in che derizione stiamo prendendo. Fra le pagine di Non sai cos’è successo… (PaperFirst), c’è tutto questo e tanto altro, analizzato dalla penna di Alessandro Ferrucci che, negli ultimi anni, ha raccontato vizi e bassezze dei vip sul Fatto Quotidiano.
I personaggi famosi come non li avete mai conosciuti
C’è chi a Parigi ha assistito alla fuga da un battello di Marcello Mastroianni e Mario Monicelli al grido “Mejo una gricia!”, altro che nouvelle cuisine. Come pure chi non ha mai visto Monica Bellucci senza tacchi: nuda sì, ma sempre con i tacchi, “anche quando fa la doccia”. C’è chi ha vissuto gli anni ’80 come una rappresentazione immacolata dell’edonismo senza limiti, tra un taaac, un party, dove la cocaina veniva servita dentro le zuppiere.
Bagagli di vita, unici ed irripetibili
C’è chi ha calcato il palcoscenico e l’ha temuto tutta la vita, perché il vero artista non si abitua alla liturgia del sipario e non dà mai per scontate quelle assi, “altrimenti te se magnano”, come diceva Gigi Proietti. C’è invece chi, come Ettore Scola, sosteneva: “Io sono di una generazione dove il lettino dello psicologo era la sedia del barbiere”. Leggere questo libro significa prendersi del tempo senza essere avvolti dalla fretta. Da leggersi con calma, un pezzetto alla volta. Un libro che può essere paragonato ad un “tram” popolato di storie. Un tram nel quale in otto anni di interviste sul Fatto Quotidiano sono saliti 400 grandi nomi del cinema, dello spettacolo, della tv, dello sport e della letteratura. Con il loro bagaglio di vita, unico ed irripetibile, spesso anche un po’ cafone.
Aneddoti, qui pro quo, gaffes di ogni tipo
Con Robert Redford vestito da Monnezza che assieme a Thomas Milian cerca di entrare al Jackie O’ senza riuscirci o Donato Carrisi che, mentre presenta un libro in Russia, lo prendono per il figlio di Al Bano. Passaggio imperdibile è quello dove Alessia Marcuzzi grida a Fabio Volo di avere “il pisello piccolo”. E Gianni Morandi in ambulanza con le mani sciolte dal fuoco con l’infermiere che gli chiede un selfie. Per un Francesco Paolantoni che rifiuta una sceneggiatura firmata dall’ancora sconosciuto Paolo Sorrentino, Pupi Avati arruola l’esordiente Stefano Accorsi per un film dopo che la fidanzata dell’attore si era prostrata in ginocchio dal regista bolognese dicendogli che altrimenti Accorsi si sarebbe suicidato.
Sembra un film… invece è accaduto veramente
Situazioni paradossali eppure accadute veramente, in un trionfo di bizzarria nascosta che livella strati popolari, il colmo delle barzellette che invece rappresenta la realtà. Come quella che vede protagonisti Alessandro Haber al cinema in compagnia di Nanni Moretti, insieme a vedere La Cicala di Lattuada, appena dissequestrato per il nudo integrale delle due protagoniste, Clio Goldsmith e Barbara De Rossi. Citiamo dal libro: “Pure quel pomeriggio la sala era piena. Nonostante la censura il film esibiva in diverse scene qualche culo e un po’ di tette; a metà della visione Nanni urlò: “Basta con la fi*a, abbiate il coraggio di mostrare anche un po’ di ca**o”.
Depardieu non si smentisce mai
Sabrina Impacciatore sul set di Concorrenza sleale deve recitare con Gerard Depardieu e prende un Lexotan per l’agitazione. A quel punto Depardieu la sgama e le fa: “Perché hai preso la pillola per dormire? La prossima volta sdraiati, apri le cosce, pensa a me e toccati: del Lexotan non avrai più bisogno”. Ai tempi attuali, dominati dal #MeToo, è un aneddoto che fa tremare le vene dei polsi…
Cucina
Brasato al Barolo: storia, ricetta e varianti di un classico della cucina piemontese
Scopri la storia del brasato al Barolo, la ricetta originale e le variazioni per preparare questo piatto classico, ricco di gusto e dal valore nutrizionale elevato, che celebra il vino piemontese per eccellenza.

Il brasato al Barolo è uno dei grandi classici della cucina piemontese, un piatto che nasce dall’unione di due eccellenze della regione: la carne bovina e il Barolo, il prestigioso vino rosso prodotto nelle Langhe. Storicamente, il brasato nasce come un piatto festivo, servito nelle occasioni speciali o durante le celebrazioni. Veniva preparato con tagli di carne meno pregiati, che grazie alla lunga cottura nel vino e negli aromi si intenerivano e acquisivano un sapore unico. Il Barolo, noto per la sua struttura e intensità, è stato scelto come ingrediente principale per insaporire la carne, conferendole un profumo e una complessità che lo hanno reso un simbolo della cucina piemontese.
Ricetta del Brasato al Barolo
Ingredienti:
- 1 kg di carne di manzo (ideale il cappello del prete o il girello)
- 750 ml di vino Barolo
- 2 carote
- 1 cipolla
- 1 gambo di sedano
- 2 spicchi d’aglio
- 2 foglie di alloro
- 3-4 chiodi di garofano
- 1 rametto di rosmarino
- 2 bacche di ginepro
- Sale e pepe q.b.
- Olio extravergine d’oliva
- 1 noce di burro
Preparazione:
- Marinatura: Il giorno prima di cucinare il brasato, metti la carne in una ciotola capiente e coprila con il Barolo. Aggiungi le carote, la cipolla e il sedano tagliati a pezzi, gli spicchi d’aglio, l’alloro, i chiodi di garofano, il rosmarino e le bacche di ginepro. Lascia marinare la carne in frigorifero per almeno 12 ore, girandola di tanto in tanto.
- Preparazione del brasato: Trascorse le ore di marinatura, togli la carne dalla ciotola e asciugala. Filtra il vino della marinata e tienilo da parte. In una casseruola capiente, scalda un filo d’olio con una noce di burro, quindi rosola la carne su tutti i lati fino a quando non sarà ben dorata.
- Aggiunta degli aromi: Aggiungi le verdure e gli aromi della marinata nella casseruola, lasciandoli insaporire insieme alla carne per qualche minuto. Versa il vino della marinatura, aggiungi sale e pepe a piacere, copri con un coperchio e lascia cuocere a fuoco basso per circa 2-3 ore, girando la carne di tanto in tanto.
- Cottura finale e servizio: Quando la carne sarà tenera e il vino si sarà ridotto formando una salsa densa, togli il brasato dal fuoco. Lascia riposare la carne per qualche minuto prima di affettarla. Filtra la salsa per eliminare le verdure e servila calda sulle fette di carne.
Variazioni del Brasato al Barolo
Il brasato al Barolo può essere preparato con alcune varianti che rendono il piatto ancora più versatile. Alcuni sostituiscono il Barolo con altri vini rossi corposi, come il Nebbiolo o il Barbera, mantenendo il carattere intenso del piatto ma con sfumature diverse. Per un sapore ancora più ricco, puoi aggiungere qualche pezzetto di pancetta nella marinatura, che darà una nota affumicata alla carne. Un’altra variazione interessante è l’aggiunta di funghi porcini nella fase di cottura, che arricchiscono il gusto con il loro sapore terroso.
Proprietà Nutrizionali
Il brasato al Barolo è un piatto nutriente, che apporta un buon contenuto di proteine grazie alla carne di manzo. La carne fornisce anche ferro, vitamine del gruppo B e minerali essenziali come zinco e fosforo, importanti per il sistema immunitario e per la salute muscolare. Il Barolo, inoltre, è ricco di polifenoli, antiossidanti naturali che favoriscono la salute del cuore e combattono i radicali liberi. Tuttavia, essendo un piatto ricco di calorie e grassi, è consigliabile consumarlo con moderazione, come portata principale accompagnata da contorni leggeri come verdure al vapore o purè di patate.
Con il suo sapore ricco e il suo profumo avvolgente, il brasato al Barolo è perfetto per i pranzi della domenica o per occasioni speciali, celebrando la tradizione piemontese e la qualità della cucina italiana.
Società
Diciamo basta alle telefonate mute. Perché arrivano e cosa sono i “comfort noise”
Le telefonate mute sono un riflesso delle tecniche automatizzate dei call center, ma il comfort noise e le regolamentazioni cercano di ridurre il disagio per gli utenti.

Chi non ha mai risposto al telefono solo per rimanere immerso in un silenzio inquietante? Questo fenomeno, noto come “telefonate mute”, è spesso collegato alle attività dei call center automatizzati. Ma perché succede e come si cerca di renderlo meno invasivo? Esploriamo insieme.
Cosa sono le telefonate mute?
Le telefonate mute avvengono quando sistemi automatizzati effettuano chiamate che non vengono subito prese in carico da un operatore umano. In pratica, i call center inviano più chiamate di quante gli operatori possano gestire in tempo reale. Quando una persona risponde ma non c’è un operatore disponibile, si crea il cosiddetto “silenzio telefonico”.
Le regole del Garante della Privacy sulle telefonate mute
Questo tipo di chiamate, nonostante possa risultare fastidioso, non è attualmente sanzionato, ma regolamentato. Secondo le norme stabilite dal Garante della Privacy:
Non sono consentite più di 3 telefonate mute ogni 100 chiamate andate a buon fine.
Il silenzio deve interrompersi entro 3 secondi dalla risposta dell’utente.
Il numero chiamato non può essere ricontattato per almeno 5 giorni, e la successiva telefonata deve necessariamente coinvolgere un operatore umano.
Deve essere presente un rumore di fondo, noto come “comfort noise”.
Cosa sono i comfort noise?
Il “comfort noise” è un rumore di sottofondo appositamente creato per evitare che il silenzio totale metta a disagio chi risponde alla chiamata. Può trattarsi di brusii, squilli lontani o voci indistinte, elementi che segnalano che la telefonata proviene da un contesto lavorativo e non è una comunicazione minacciosa. L’obiettivo è tranquillizzare il destinatario, riducendo il rischio di percepire la chiamata come pericolosa o fraudolenta.
Come proteggersi dalle telefonate indesiderate
Un modo efficace per arginare questo tipo di comunicazioni è iscriversi al Registro pubblico delle opposizioni (RPO), un servizio gratuito disponibile per tutti i cittadini italiani. Iscrivendosi, si può impedire agli operatori di telemarketing di contattare il proprio numero, salvo alcuni casi particolari.
I lavoratori dei call center: un quadro complesso
Dietro le telefonate mute ci sono spesso condizioni lavorative difficili per gli operatori dei call center. Contratti precari, mancanza di tutele e retribuzioni insufficienti sono temi al centro delle recenti proteste sindacali. Le sigle confederali (Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil) hanno denunciato pratiche che comprimono i diritti dei lavoratori, alimentando un clima di incertezza nel settore.
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