Cucina
Il Primosale, un formaggio estivo da fare in casa
Vuoi imparare a fare il formaggio Primosale in casa? Questo delizioso formaggio fresco, tipico della tradizione siciliana, è semplice da preparare e perfetto per arricchire i tuoi piatti. Scopri la sua affascinante storia, gli ingredienti necessari e il procedimento passo passo. E per finire, prova due ricette veloci per gustarlo al meglio!

Il formaggio Primosale è una delizia casearia fresca tipica della tradizione italiana, conosciuta per la sua consistenza morbida e il sapore delicato. Originario della Sicilia, il Primosale prende il nome dalla sua fase di stagionatura precoce, essendo “primo sale” uno dei primi passaggi nella lavorazione del formaggio.
Storia del Formaggio Primosale
Il Primosale ha radici antiche nella cultura casearia italiana, con una tradizione che risale a secoli fa. Veniva prodotto dai pastori siciliani utilizzando metodi artigianali tramandati di generazione in generazione. Questo formaggio fresco è apprezzato per la sua semplicità e il suo gusto autentico, rendendolo un elemento base nella cucina mediterranea.
Ingredienti per il Formaggio Primosale
Per preparare il Primosale in casa, avrai bisogno di pochi ingredienti semplici:
- 5 litri di latte intero fresco
- 1 cucchiaino di caglio liquido (disponibile in farmacia o nei negozi specializzati)
- 1 cucchiaio di sale marino
- 1/2 cucchiaino di cloruro di calcio (opzionale, ma aiuta a coagulare il latte)
Procedimento per Fare il Formaggio Primosale in Casa
- Riscaldare il Latte: Versa il latte in una pentola capiente e riscaldalo lentamente fino a raggiungere circa 35-37°C, mescolando delicatamente.
- Aggiungere il Caglio: Una volta che il latte ha raggiunto la temperatura desiderata, aggiungi il caglio liquido e, se utilizzato, il cloruro di calcio. Mescola bene e copri la pentola. Lascia riposare per circa 45-60 minuti, fino a quando il latte si è coagulato.
- Tagliare la Cagliata: Quando il latte è ben coagulato, usa un coltello lungo per tagliare la cagliata in piccoli cubetti di circa 1-2 cm. Lascia riposare per altri 10 minuti.
- Riscaldare e Mescolare: Riscalda lentamente la cagliata a circa 40-42°C, mescolando delicatamente per favorire la separazione del siero.
- Scolare la Cagliata: Trasferisci la cagliata in uno stampo per formaggio, pressandola leggermente per eliminare il siero in eccesso. Aggiungi il sale marino sulla superficie del formaggio.
- Stagionatura Breve: Lascia riposare il formaggio per almeno 24 ore in frigorifero prima di consumarlo. Il Primosale può essere gustato fresco o stagionato per qualche giorno in più per un sapore più intenso.
Ricette Veloci con il Primosale
Insalata di Primosale e Pomodori

Ingredienti:
- 200g di formaggio Primosale
- 4 pomodori maturi
- 1 cipolla rossa
- Olio extravergine di oliva
- Sale e pepe
- Origano fresco
Procedimento:
- Taglia il Primosale e i pomodori a fette.
- Affetta finemente la cipolla rossa.
- Disponi le fette di formaggio e pomodori su un piatto, aggiungi la cipolla.
- Condisci con olio, sale, pepe e origano fresco.
Bruschette con Primosale e Basilico

Ingredienti:
- Fette di pane casereccio
- 150g di formaggio Primosale
- Foglie di basilico fresco
- Olio extravergine di oliva
- Sale
Procedimento:
- Griglia le fette di pane fino a renderle croccanti.
- Taglia il Primosale a fette sottili e disponilo sul pane caldo.
- Aggiungi foglie di basilico fresco.
- Condisci con un filo d’olio e un pizzico di sale.
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Cucina
Autunno in tavola: la parmigiana di zucca cremosa e irresistibile
Con la sua dolcezza naturale e la consistenza vellutata, la zucca diventa la protagonista di una versione autunnale della classica parmigiana. Una ricetta facile, gustosa e perfetta per scaldare le giornate più fredde.

L’autunno porta con sé profumi di casa, forno acceso e piatti che scaldano il cuore. Tra le ricette più amate di questa stagione, la parmigiana di zucca conquista per la sua semplicità e la capacità di mettere tutti d’accordo a tavola. Ispirata alla tradizionale parmigiana di melanzane, questa variante è più delicata, leggera e cremosa, perfetta come secondo piatto o piatto unico da servire con una fresca insalata di contorno.
La protagonista, naturalmente, è la zucca, ortaggio simbolo dei mesi freddi. Dolce, colorata e versatile, si presta a innumerevoli preparazioni: dai risotti alle vellutate, dalle torte salate ai contorni. Nella parmigiana, la sua polpa morbida si trasforma in una base saporita che si sposa con mozzarella filante, salsa di pomodoro e Parmigiano Reggiano.
Una ricetta semplice e genuina
Preparare la parmigiana di zucca è un’operazione alla portata di tutti. Servono pochi ingredienti, ma di buona qualità:
- 1 zucca butternut o delica, dal sapore dolce e poco acquoso
- 150 g di mozzarella, da tagliare e scolare per eliminare il siero
- 200 ml di salsa di pomodoro
- 50 g di Parmigiano Reggiano grattugiato
- farina bianca, olio di semi per friggere, pangrattato e timo fresco per profumare
Si inizia lavando e affettando la zucca a fette sottili, dopo aver rimosso semi e filamenti. Le fette si infarinano leggermente e si friggono in abbondante olio caldo fino a doratura. Una volta pronte, si lasciano asciugare su carta assorbente.
In una teglia da forno si compone la parmigiana alternando strati di salsa di pomodoro, zucca fritta, mozzarella, Parmigiano e timo, fino a terminare gli ingredienti. L’ultimo strato deve essere generoso, con formaggio e mozzarella in superficie per garantire la gratinatura perfetta.
La cottura è a 180°C per 40 minuti, con gli ultimi 5 minuti in modalità grill per una crosticina dorata e irresistibile. Dopo la cottura, è consigliabile lasciarla riposare 10 minuti prima di servirla: in questo modo si compatta e diventa ancora più gustosa.
Le varianti: con besciamella, al forno o a crudo
Una delle qualità più amate di questa ricetta è la sua versatilità. Si può preparare in versione bianca, senza pomodoro, sostituendo la salsa con un velo di besciamella e un mix di formaggi come scamorza o fontina. Per chi cerca una variante più leggera, è possibile cuocere la zucca al forno o alla griglia, evitando la frittura.
Gli amanti dei sapori decisi possono arricchire gli strati con prosciutto cotto, speck o salsiccia sbriciolata, mentre chi segue un’alimentazione vegetariana può optare per una combinazione di erbe aromatiche e formaggi a pasta filata.
Benefici e conservazione
Oltre a essere buonissima, la zucca è un alimento sano e leggero. Ricca di fibre, sali minerali e betacarotene, ha solo 26 calorie ogni 100 grammi. La sua dolcezza naturale permette di ridurre l’uso di condimenti, rendendo la parmigiana un piatto equilibrato anche per chi è attento alla linea.
La parmigiana di zucca può essere conservata in frigorifero fino a tre giorni, ben coperta con pellicola o in un contenitore ermetico. Per gustarla al meglio, basta riscaldarla in forno a 150°C per 10 minuti. In alternativa, può essere congelata e consumata entro tre mesi, anche se la mozzarella perderà parte della sua filantezza originale.
Il piatto che celebra l’autunno
La parmigiana di zucca è la ricetta perfetta per portare in tavola i colori e i sapori dell’autunno. Cremosa, profumata e avvolgente, è un piatto che racconta la tradizione italiana con un tocco di originalità. Che sia per un pranzo domenicale o una cena tra amici, conquisterà tutti con la sua bontà semplice e genuina.
Cucina
Cassoeula, il piatto che profuma d’inverno: la leggenda, la storia e la ricetta del simbolo più verace della cucina lombarda
Nata tra la fame contadina e l’arte di non sprecare nulla, la cassoeula è il trionfo del maiale e delle verze dopo la prima gelata. Da secoli accompagna osterie e tavole familiari, unendo povertà e abbondanza nello stesso tegame. Ecco la sua storia — e la ricetta originale per rifarla a casa.

La cassoeula non è solo un piatto: è un profumo che torna ogni inverno, quando Milano si copre di nebbia e nelle case si riaccendono i fornelli. È la pietanza che unisce due simboli della cucina lombarda — il maiale e la verza — in un abbraccio grasso e saporito, figlio della povertà e del freddo.
La leggenda vuole che sia nata ai tempi della dominazione spagnola, quando un soldato innamorato insegnò a una cuoca brianzola come mescolare gli “scarti” del maiale con le verze appassite dal gelo. Un piatto povero, ma ricco di ingegno e di calore. Da lì la cassoeula — o cazzoeula, come la chiamano i milanesi doc — si diffuse tra cascine e osterie, fino a diventare la regina della tavola d’inverno.
La tradizione vuole che si cucini dopo la prima gelata, perché solo allora le verze perdono l’amaro e diventano dolci e tenere. Il resto lo fanno il tempo e la pazienza: la cassoeula non si improvvisa, si lascia sobbollire per ore, finché la carne non diventa morbida e la verza si impregna di tutto il suo sapore.
Ogni provincia lombarda ha la sua versione. A Milano regnano le costine e le cotenne; a Como e Varese si aggiungono piedini e testina; nel Pavese qualcuno osa con una spruzzata di vino rosso. Ma ovunque la si assaggi, resta un piatto che sa di famiglia, di fatica e di festa: il conforto che arriva a tavola quando fuori il termometro scende sotto zero.
RICETTA TRADIZIONALE DELLA CASSOEULA MILANESE
Ingredienti per 6 persone:
1 kg di verze (meglio se già gelate), 800 g tra costine, cotenne e piedini di maiale, 2 cipolle, 2 carote, 1 gambo di sedano, 1 bicchiere di vino bianco secco, 2 cucchiai di concentrato di pomodoro, brodo di carne, olio extravergine d’oliva, sale e pepe.
Preparazione:
Scottare in acqua bollente per pochi minuti le cotenne e i piedini, poi tagliarli a pezzi. In una casseruola capiente rosolare cipolla, sedano e carota tritati, aggiungere la carne e sfumare con il vino bianco. Unire il concentrato di pomodoro, coprire con il brodo e cuocere a fuoco lento per un’ora. Aggiungere le verze tagliate grossolanamente e continuare la cottura per almeno altre due ore, finché tutto non diventa morbido e profumato.
Servire bollente, con polenta gialla fumante e — come dicono in Lombardia — “un bicér de vin bon, per butarla giò”.
Cucina
Gnocchi di zucca, la dolce carezza d’autunno: il piatto che trasforma il freddo in comfort food
Dalla Mantova rinascimentale alle cucine moderne, la zucca è il simbolo della stagione che sa di legna e di foglie secche. Gli gnocchi, che uniscono dolcezza e morbidezza, si sposano con burro e salvia, ma anche con gorgonzola, amaretti o speck croccante. Ecco la ricetta tradizionale e qualche idea per reinventarla.

Tra le mille sfumature dell’autunno, c’è un profumo che basta da solo a riscaldare la casa: quello degli gnocchi di zucca appena scolati. Piatto povero e poetico, nasce dalle cucine contadine della pianura padana, dove la zucca — economica, dolce e facile da conservare — diventava la base perfetta per dare corpo a impasti teneri e rassicuranti.
I primi gnocchi di zucca compaiono nelle cucine mantovane e veronesi tra Seicento e Settecento, quando la zucca inizia a sostituire la patata in alcune preparazioni popolari. La ricetta si afferma come comfort food ante litteram: un piatto morbido, che riempie e consola.
Oggi gli gnocchi di zucca sono sinonimo di autunno, di tavolate domenicali, di profumi che sanno di burro e noce moscata. Si preparano in mille modi, ma la regola d’oro resta una: scegliere una zucca asciutta e compatta, come la Delica o la Mantovana, capace di regalare un impasto dolce ma non acquoso.
L’abbinamento classico è con burro fuso e salvia, un condimento che ne esalta la delicatezza. Ma chi ama i contrasti può spingersi oltre: il gorgonzola dolce crea una crema vellutata e leggermente piccante; la granella di amaretti aggiunge un tocco di nostalgia lombarda; lo speck croccante regala una nota affumicata irresistibile. Per chi vuole osare, anche una fonduta leggera di parmigiano o un velo di crema di castagne possono diventare alleati perfetti.
RICETTA DEGLI GNOCCHI DI ZUCCA (PER 4 PERSONE)
Ingredienti:
700 g di zucca (meglio Delica), 150 g di farina, 1 uovo, 50 g di parmigiano grattugiato, sale, pepe, noce moscata.
Preparazione:
Tagliare la zucca a fette e cuocerla in forno a 180° per 30-40 minuti, finché non diventa tenera. Eliminarne la buccia e schiacciarne la polpa con una forchetta. Lasciare intiepidire, poi aggiungere l’uovo, il parmigiano, un pizzico di sale, pepe e noce moscata. Incorporare la farina poca alla volta, fino a ottenere un impasto morbido ma non appiccicoso.
Dividere l’impasto in filoncini, tagliarli a tocchetti e farli scivolare sui rebbi di una forchetta per dare la classica rigatura. Cuocerli in abbondante acqua salata e scolarli non appena salgono a galla.
Condimento classico: burro fuso e salvia, con una spolverata di parmigiano.
Varianti: gorgonzola e noci, crema di taleggio e speck croccante, o semplicemente un filo d’olio e amaretti sbriciolati per chi ama la dolcezza più rustica.
Un piatto che sa di casa, di calma e di tempo lento — come un tramonto d’ottobre nel piatto.
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