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Cucina

La ricetta segreta del cuoco Javier: la tortilla spagnola!

C’era una volta nella regione della Castiglia-La Mancia, un cuoco di una vecchia locanda chiamata “La Tortillería” dalla quale si diffondeva per le strade del paese il profumo invitante di tortilla di patate…

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    Molto più di un semplice piatto a base di patate e uova!
    È un simbolo della cultura e della tradizione culinaria spagnola, che incarna l’essenza della cucina casalinga e conviviale. È sorprendentemente semplice prepararla, ma il suo risultato è un equilibrio perfetto di sapori e consistenze. Può essere servita calda come piatto principale accompagnata da una fresca insalata verde, o a temperatura ambiente come antipasto o spuntino. È anche un ingrediente versatile in molte altre ricette, come sandwich, tapas o addirittura come ripieno per un panino.

    Tortilla de patatas
    Ingredienti
    4-5 patate medie
    1 cipolla grande bianca
    6 uova
    Olio d’oliva extravergine di oliva q.b.
    Sale e pepe q.b.

    Procedimento
    Sbuccia le patate e tagliarle a fette sottili, affetta anche finemente la cipolla e metti tutto in una ciotola.  In una padella antiaderente, versa abbondante olio e scaldalo a fuoco medio, aggiungi le patate, le cipolle e falle cuocere a fuoco medio, mescolando di tanto in tanto, finché non sono morbide e leggermente dorati. Ci vorranno circa 20 minuti.

    Assicurati che le patate siano cotte ma non troppo croccanti e, nel frattempo, in una ciotola capiente, sbatti le uova con una presa di sale e pepe. Una volta che le patate e le cipolle sono pronte, scolale dall’olio in eccesso e aggiungile alle uova sbattute. Mescola delicatamente per distribuire uniformemente le patate e le cipolle nell’uovo.

    Nella stessa padella che hai utilizzato per cucinare le patate e le cipolle, versa un paio di cucchiai di olio e scaldali a fuoco medio-basso. Versa il composto di uova, patate e cipolle nella padella e distribuisci uniformemente. Cuoci la tortilla a fuoco basso per circa 12-15 minuti, finché il fondo inizia a dorarsi leggermente.

    Quando il fondo della tortilla è dorato, è il momento di girarla. Metti un piatto rovesciato sopra la padella e, con un movimento deciso e sicuro, rovescia la tortilla capovolgendola sul piatto. Una volta girata, fai scivolare la tortilla nella padella e continua a cuocere per altri 5-7 minuti, dall’altro lato, finché la tortilla diventa dorata e ben cotta in modo uniforme.

    Una volta cotta, trasferisci la tortilla su un piatto da portata e lascia raffreddare leggermente prima di tagliarla a spicchi. Servila calda o a temperatura ambiente.

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      Capodanno 2026 a tavola: il menu completo che unisce tradizione e leggerezza

      Ricette collaudate, ingredienti facilmente reperibili e preparazioni alla portata di tutti: il cenone di San Silvestro si trasforma in un’esperienza conviviale da ricordare.

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      Capodanno 2026 a tavola

        Il cenone di Capodanno resta uno dei rituali più sentiti delle feste: un momento di condivisione che unisce simboli di buon auspicio e piacere della tavola. Per il Capodanno 2026, l’idea vincente è costruire un menu completo ma armonico, che permetta di arrivare allo scoccare della mezzanotte sazi, non appesantiti. Ecco una proposta dall’antipasto al dolce, ispirata alla tradizione italiana e rivisitata con attenzione all’equilibrio.

        Antipasto – Tartine di salmone, yogurt e agrumi

        Ingredienti (4 persone)
        Pane integrale o ai cereali
        200 g di salmone affumicato
        150 g di yogurt greco
        Scorza di arancia non trattata
        Aneto o erba cipollina
        Pepe rosa

        Procedimento
        Tosta leggermente il pane e ricava delle piccole tartine. Mescola lo yogurt con scorza d’arancia grattugiata ed erbe aromatiche. Spalma la crema sul pane, aggiungi il salmone e completa con pepe rosa. Fresche e simbolicamente “portafortuna” grazie al pesce.

        Primo – Risotto allo spumante e parmigiano

        Ingredienti
        320 g di riso Carnaroli
        1 scalogno
        ½ bicchiere di spumante secco
        Brodo vegetale caldo
        50 g di parmigiano grattugiato
        30 g di burro

        Procedimento
        Soffriggi lo scalogno tritato, aggiungi il riso e tostalo. Sfuma con lo spumante, poi cuoci aggiungendo brodo poco alla volta. A fine cottura manteca con burro e parmigiano. Elegante, cremoso e perfetto per le grandi occasioni.

        Secondo – Cotechino con lenticchie

        Ingredienti
        1 cotechino precotto
        300 g di lenticchie secche
        Sedano, carota, cipolla
        Alloro
        Olio extravergine d’oliva

        Procedimento
        Cuoci le lenticchie con le verdure e l’alloro finché saranno morbide. Scalda il cotechino seguendo le istruzioni. Servi a fette sopra un letto di lenticchie: un classico immancabile, simbolo di prosperità e abbondanza.

        Contorno – Insalata tiepida di finocchi e arance

        Ingredienti
        2 finocchi
        2 arance
        Olio extravergine
        Sale, pepe

        Procedimento
        Taglia i finocchi sottili e scottali brevemente in padella. Unisci le arance a vivo, condisci e servi tiepida: un contorno leggero che rinfresca il palato.

        Dolce – Semifreddo al cioccolato fondente

        Ingredienti
        200 g di cioccolato fondente
        300 ml di panna fresca
        3 uova
        80 g di zucchero

        Procedimento
        Sciogli il cioccolato a bagnomaria. Monta i tuorli con lo zucchero, unisci il cioccolato, poi la panna montata e infine gli albumi a neve. Versa in uno stampo e lascia in freezer almeno 6 ore.

        Questo menu di Capodanno 2026 dimostra che la festa può convivere con il buon senso: piatti simbolici, preparazioni curate e sapori equilibrati. Perché il nuovo anno merita di essere accolto con gusto, serenità e una tavola che racconti il piacere di stare insieme.

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          Dalla tavola alle tradizioni: come riutilizzare la buccia dei mandarini durante le feste

          Profumano la casa, arricchiscono ricette e diventano alleate del benessere: ecco perché e come valorizzare le bucce di mandarino durante le festività.

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          buccia dei mandarini

            Natale e Capodanno sono sinonimo di convivialità, dolci tradizionali e frutta di stagione. Tra arance, clementine e mandarini, questi ultimi occupano un posto speciale sulle tavole delle feste italiane. Facili da sbucciare, profumati e simbolo di buon auspicio, vengono consumati in grandi quantità. Ma mentre la polpa sparisce in pochi istanti, la buccia viene quasi sempre scartata, nonostante abbia molteplici utilizzi, confermati anche da tradizioni popolari e studi sulle proprietà degli agrumi.

            Un concentrato di aroma e sostanze utili

            La buccia del mandarino contiene oli essenziali, in particolare limonene, responsabile del profumo intenso e delle proprietà aromatiche. È inoltre ricca di flavonoidi e fibre. Proprio per questo, da secoli viene impiegata sia in cucina sia in ambito domestico. L’importante è scegliere mandarini non trattati o biologici, soprattutto se la buccia viene destinata a usi alimentari.

            In cucina, tra dolci e infusi

            Uno degli impieghi più semplici è la preparazione di scorze essiccate. Basta lavare bene le bucce, eliminare la parte bianca più amara e lasciarle asciugare all’aria o in forno a bassa temperatura. Una volta secche, possono essere tritate e aggiunte a torte, biscotti natalizi, creme e cioccolata calda, donando un aroma naturale e festivo.

            Le bucce sono ideali anche per tisane e infusi digestivi: abbinate a cannella, zenzero o chiodi di garofano, diventano una bevanda calda perfetta dopo i pasti abbondanti delle feste. In alcune regioni italiane e nella tradizione asiatica, le scorze di agrumi vengono usate proprio per favorire la digestione.

            Profumare la casa in modo naturale

            Durante le festività, l’atmosfera conta quanto il menù. Le bucce di mandarino possono essere utilizzate per profumare gli ambienti senza ricorrere a spray chimici. Fatte bollire in acqua con spezie natalizie, sprigionano un aroma caldo e avvolgente. In alternativa, una volta essiccate, possono essere inserite in sacchetti di stoffa da riporre nei cassetti o negli armadi.

            Un alleato per le pulizie

            Gli oli essenziali contenuti nella buccia hanno anche proprietà sgrassanti. Lasciando macerare le bucce in aceto per alcune settimane si ottiene un detergente naturale profumato, utile per la pulizia di superfici e vetri. Un rimedio semplice, economico e in linea con una gestione più sostenibile della casa durante le feste.

            Tradizione e simbolo di buon augurio

            In molte culture mediterranee e orientali, gli agrumi sono associati a prosperità e fortuna. Riutilizzare le bucce, anziché sprecarle, si inserisce perfettamente nello spirito natalizio: attenzione alle risorse, rispetto per il cibo e creatività domestica.

            Meno sprechi, più consapevolezza

            Secondo le stime sullo spreco alimentare, una parte significativa dei rifiuti domestici è composta da scarti che potrebbero essere riutilizzati. Le bucce di mandarino rappresentano un esempio virtuoso di come piccoli gesti possano fare la differenza, soprattutto in un periodo in cui i consumi aumentano.

            Un gesto semplice che profuma di festa

            Durante Natale e Capodanno, dare nuova vita alle bucce di mandarino significa unire tradizione, praticità e sostenibilità. Un modo intelligente per allungare la magia delle feste, partendo proprio da ciò che di solito finisce nel cestino.

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              Cucina

              Marshmallow fatti in casa: la ricetta, la storia e i segreti per un risultato perfetto

              Dalla pianta di altea alle cucine moderne: come preparare i celebri dolcetti soffici con pochi ingredienti e qualche attenzione tecnica.

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              Marshmallow fatti in casa

                Soffici, elastici e irresistibilmente dolci: i marshmallow sono tra i dolci più riconoscibili al mondo. Simbolo di falò, bevande calde e dessert americani, nascondono però una storia antica e una preparazione che, se ben eseguita, può essere replicata anche a casa con risultati sorprendenti.

                Un dolce dalle origini antiche

                Il nome “marshmallow” deriva dalla malva palustre (Althaea officinalis), una pianta utilizzata già nell’antico Egitto per preparare rimedi dolci a base di miele e linfa, destinati soprattutto a lenire il mal di gola. Nel XIX secolo, in Francia, questa preparazione si è evoluta in una versione più simile a quella attuale, con albumi montati e zucchero. La produzione industriale moderna ha poi sostituito la radice di altea con gelatina, rendendo il processo più stabile e riproducibile su larga scala.

                Gli ingredienti (per circa 40 marshmallow)

                • 12 g di gelatina in fogli (o in polvere)
                • 150 ml di acqua (divisa in due parti)
                • 250 g di zucchero semolato
                • 100 g di sciroppo di glucosio (o miele chiaro)
                • 1 cucchiaino di estratto di vaniglia
                • Zucchero a velo e amido di mais q.b. per la finitura

                (Nota: nella versione classica non sono previsti albumi; alcune varianti artigianali li utilizzano, ma non sono indispensabili.)

                Il procedimento passo dopo passo

                1. Preparare la gelatina
                  Mettere la gelatina in ammollo in 75 ml di acqua fredda (o reidratarla secondo le istruzioni se in polvere).
                2. Cuocere lo sciroppo
                  In un pentolino unire lo zucchero, il glucosio e i restanti 75 ml di acqua. Portare a ebollizione senza mescolare, fino a raggiungere circa 115-118 °C (fase di “palla morbida”), utilizzando un termometro da cucina.
                3. Montare la massa
                  Sciogliere la gelatina ammollata nello sciroppo caldo, poi trasferire il composto in una ciotola capiente. Montare con le fruste elettriche a velocità medio-alta per 8–10 minuti, finché il composto diventa bianco, lucido e triplica di volume. Aggiungere la vaniglia negli ultimi secondi.
                4. Colare e far rassodare
                  Versare il composto in una teglia rivestita di carta forno e spolverata con un mix di zucchero a velo e amido. Livellare e lasciare riposare a temperatura ambiente per almeno 4 ore (meglio tutta la notte).
                5. Tagliare e rifinire
                  Sformare, tagliare a cubetti con un coltello leggermente unto e passare ogni marshmallow nel mix di zucchero e amido per evitare che si attacchino.

                Consigli pratici e conservazione

                • La precisione della temperatura è fondamentale per ottenere la consistenza corretta.
                • I marshmallow fatti in casa si conservano fino a 2 settimane in un contenitore ermetico, lontano dall’umidità.
                • È possibile aromatizzarli con cacao, caffè o coloranti alimentari, aggiungendoli durante la fase di montaggio.

                Preparare i marshmallow in casa significa riscoprire un dolce iconico nella sua versione più autentica, senza conservanti e con ingredienti controllati. Un piccolo laboratorio di pasticceria domestica che trasforma pochi elementi di base in una nuvola di zucchero dal fascino intramontabile.

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