Connect with us

Cucina

L’autunno in tavola: il pollo al melograno che non ti aspetti. Gusto raffinato per un piatto semplice

Preparato con ingredienti di stagione, il pollo al melograno è un piatto che sorprende per gusto e benefici. Scopri la ricetta e tutte le combinazioni per personalizzarlo, da quella agrodolce alla versione croccante con noci.

Avatar photo

Pubblicato

il

    Con l’arrivo dell’autunno, i melograni riempiono i banchi del mercato con il loro colore vivace e sapore leggermente acidulo, perfetti per arricchire piatti dolci e salati. Tra le proposte più originali c’è il pollo al melograno, una ricetta che combina la delicatezza della carne bianca con le proprietà benefiche del melograno, noto per essere una vera miniera di nutrienti.

    Proprietà nutrizionali del pollo al melograno

    Il pollo al melograno è un piatto bilanciato e nutriente. Il pollo è una fonte eccellente di proteine magre, essenziali per il mantenimento della massa muscolare e per sostenere un metabolismo attivo. È anche ricco di vitamine del gruppo B, tra cui la B6 e la niacina, fondamentali per il sistema nervoso.

    Il melograno, dal canto suo, è celebre per l’alto contenuto di antiossidanti, in particolare i polifenoli, che aiutano a contrastare i radicali liberi. Inoltre, è una buona fonte di vitamina C, potassio e fibre, che favoriscono il buon funzionamento del sistema immunitario e la digestione. Un piatto ideale, quindi, per chi cerca un’alimentazione sana e gustosa!

    Ricetta del pollo al melograno

    Ingredienti per 4 persone:

    • 600 g di petto di pollo (o cosce disossate)
    • 1 melograno grande (o 2 piccoli)
    • 1 cipolla rossa
    • 1 spicchio d’aglio
    • 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
    • 200 ml di brodo vegetale (o acqua)
    • Sale e pepe q.b.
    • Erbe aromatiche a piacere (rosmarino, timo o prezzemolo)

    Procedimento:

    1. Preparazione del melograno: Sgranate il melograno e mettete da parte i chicchi. Potete anche spremere metà dei chicchi per ricavarne il succo, che servirà per aggiungere un gusto ancora più intenso alla preparazione.
    2. Soffritto e cottura del pollo: In una padella antiaderente, scaldate l’olio e fate rosolare l’aglio e la cipolla tagliata a fettine sottili. Aggiungete il pollo tagliato a bocconcini e rosolate su tutti i lati per circa 5 minuti, fino a che la carne non risulti dorata.
    3. Unione dei sapori: Versate il succo di melograno (se lo avete estratto) e aggiungete il brodo vegetale. Mescolate bene e regolate di sale e pepe. Fate cuocere per 15 minuti a fuoco medio-basso, finché il liquido non si sarà leggermente ristretto.
    4. Finalizzazione del piatto: A pochi minuti dal termine della cottura, aggiungete i chicchi di melograno e una manciata di erbe aromatiche, mescolando delicatamente per evitare di schiacciarli. Lasciate insaporire e servite caldo, con una spolverata finale di chicchi freschi per dare colore al piatto.

    Varianti e suggerimenti

    • Pollo al forno con melograno: Per una versione più leggera, potete cuocere il pollo in forno. Disponetelo in una pirofila, aggiungete il succo e i chicchi di melograno, le erbe aromatiche, coprite con un foglio di alluminio e cuocete a 180°C per circa 25 minuti.
    • Aggiunta di miele: Se amate i sapori agrodolci, potete aggiungere un cucchiaio di miele insieme al brodo. Questo conferirà una nota dolce che si bilancia perfettamente con l’acidità del melograno.
    • Melograno e noci: Per un tocco croccante, aggiungete delle noci spezzettate negli ultimi minuti di cottura. La croccantezza delle noci contrasterà con la morbidezza del pollo, creando una piacevole varietà di consistenze.

    Un piatto perfetto per ogni occasione

    Il pollo al melograno è un piatto che, con la sua eleganza e semplicità, si adatta perfettamente sia a pranzi quotidiani che a cene più raffinate. La combinazione dei sapori, il contrasto tra il dolce e l’acidulo, e le numerose varianti possibili ne fanno una scelta versatile e gradita a tutti. Provatelo per stupire i vostri ospiti o per regalare un tocco speciale alla tavola autunnale!

      SEGUICI SU INSTAGRAM
      INSTAGRAM.COM/LACITYMAG

      Cucina

      Cassoeula, il piatto che profuma d’inverno: la leggenda, la storia e la ricetta del simbolo più verace della cucina lombarda

      Nata tra la fame contadina e l’arte di non sprecare nulla, la cassoeula è il trionfo del maiale e delle verze dopo la prima gelata. Da secoli accompagna osterie e tavole familiari, unendo povertà e abbondanza nello stesso tegame. Ecco la sua storia — e la ricetta originale per rifarla a casa.

      Avatar photo

      Pubblicato

      il

      Autore

        La cassoeula non è solo un piatto: è un profumo che torna ogni inverno, quando Milano si copre di nebbia e nelle case si riaccendono i fornelli. È la pietanza che unisce due simboli della cucina lombarda — il maiale e la verza — in un abbraccio grasso e saporito, figlio della povertà e del freddo.

        La leggenda vuole che sia nata ai tempi della dominazione spagnola, quando un soldato innamorato insegnò a una cuoca brianzola come mescolare gli “scarti” del maiale con le verze appassite dal gelo. Un piatto povero, ma ricco di ingegno e di calore. Da lì la cassoeula — o cazzoeula, come la chiamano i milanesi doc — si diffuse tra cascine e osterie, fino a diventare la regina della tavola d’inverno.

        La tradizione vuole che si cucini dopo la prima gelata, perché solo allora le verze perdono l’amaro e diventano dolci e tenere. Il resto lo fanno il tempo e la pazienza: la cassoeula non si improvvisa, si lascia sobbollire per ore, finché la carne non diventa morbida e la verza si impregna di tutto il suo sapore.

        Ogni provincia lombarda ha la sua versione. A Milano regnano le costine e le cotenne; a Como e Varese si aggiungono piedini e testina; nel Pavese qualcuno osa con una spruzzata di vino rosso. Ma ovunque la si assaggi, resta un piatto che sa di famiglia, di fatica e di festa: il conforto che arriva a tavola quando fuori il termometro scende sotto zero.


        RICETTA TRADIZIONALE DELLA CASSOEULA MILANESE

        Ingredienti per 6 persone:
        1 kg di verze (meglio se già gelate), 800 g tra costine, cotenne e piedini di maiale, 2 cipolle, 2 carote, 1 gambo di sedano, 1 bicchiere di vino bianco secco, 2 cucchiai di concentrato di pomodoro, brodo di carne, olio extravergine d’oliva, sale e pepe.

        Preparazione:
        Scottare in acqua bollente per pochi minuti le cotenne e i piedini, poi tagliarli a pezzi. In una casseruola capiente rosolare cipolla, sedano e carota tritati, aggiungere la carne e sfumare con il vino bianco. Unire il concentrato di pomodoro, coprire con il brodo e cuocere a fuoco lento per un’ora. Aggiungere le verze tagliate grossolanamente e continuare la cottura per almeno altre due ore, finché tutto non diventa morbido e profumato.

        Servire bollente, con polenta gialla fumante e — come dicono in Lombardia — “un bicér de vin bon, per butarla giò”.

          Continua a leggere

          Cucina

          Gnocchi di zucca, la dolce carezza d’autunno: il piatto che trasforma il freddo in comfort food

          Dalla Mantova rinascimentale alle cucine moderne, la zucca è il simbolo della stagione che sa di legna e di foglie secche. Gli gnocchi, che uniscono dolcezza e morbidezza, si sposano con burro e salvia, ma anche con gorgonzola, amaretti o speck croccante. Ecco la ricetta tradizionale e qualche idea per reinventarla.

          Avatar photo

          Pubblicato

          il

          Autore

            Tra le mille sfumature dell’autunno, c’è un profumo che basta da solo a riscaldare la casa: quello degli gnocchi di zucca appena scolati. Piatto povero e poetico, nasce dalle cucine contadine della pianura padana, dove la zucca — economica, dolce e facile da conservare — diventava la base perfetta per dare corpo a impasti teneri e rassicuranti.

            I primi gnocchi di zucca compaiono nelle cucine mantovane e veronesi tra Seicento e Settecento, quando la zucca inizia a sostituire la patata in alcune preparazioni popolari. La ricetta si afferma come comfort food ante litteram: un piatto morbido, che riempie e consola.

            Oggi gli gnocchi di zucca sono sinonimo di autunno, di tavolate domenicali, di profumi che sanno di burro e noce moscata. Si preparano in mille modi, ma la regola d’oro resta una: scegliere una zucca asciutta e compatta, come la Delica o la Mantovana, capace di regalare un impasto dolce ma non acquoso.

            L’abbinamento classico è con burro fuso e salvia, un condimento che ne esalta la delicatezza. Ma chi ama i contrasti può spingersi oltre: il gorgonzola dolce crea una crema vellutata e leggermente piccante; la granella di amaretti aggiunge un tocco di nostalgia lombarda; lo speck croccante regala una nota affumicata irresistibile. Per chi vuole osare, anche una fonduta leggera di parmigiano o un velo di crema di castagne possono diventare alleati perfetti.


            RICETTA DEGLI GNOCCHI DI ZUCCA (PER 4 PERSONE)

            Ingredienti:
            700 g di zucca (meglio Delica), 150 g di farina, 1 uovo, 50 g di parmigiano grattugiato, sale, pepe, noce moscata.

            Preparazione:
            Tagliare la zucca a fette e cuocerla in forno a 180° per 30-40 minuti, finché non diventa tenera. Eliminarne la buccia e schiacciarne la polpa con una forchetta. Lasciare intiepidire, poi aggiungere l’uovo, il parmigiano, un pizzico di sale, pepe e noce moscata. Incorporare la farina poca alla volta, fino a ottenere un impasto morbido ma non appiccicoso.

            Dividere l’impasto in filoncini, tagliarli a tocchetti e farli scivolare sui rebbi di una forchetta per dare la classica rigatura. Cuocerli in abbondante acqua salata e scolarli non appena salgono a galla.

            Condimento classico: burro fuso e salvia, con una spolverata di parmigiano.
            Varianti: gorgonzola e noci, crema di taleggio e speck croccante, o semplicemente un filo d’olio e amaretti sbriciolati per chi ama la dolcezza più rustica.

            Un piatto che sa di casa, di calma e di tempo lento — come un tramonto d’ottobre nel piatto.

              Continua a leggere

              Cucina

              Gnocchi di castagne alla crema di latte e salvia: il sapore d’autunno che scalda il cuore

              Con la farina di castagne come protagonista, gli gnocchi diventano un piatto autunnale dal gusto morbido e vellutato. A completarli, una crema di latte e salvia che esalta la loro delicatezza senza coprirne la personalità.

              Avatar photo

              Pubblicato

              il

              Autore

              gnocchi

                L’autunno è la stagione perfetta per riscoprire la cucina del bosco, fatta di profumi intensi, consistenze avvolgenti e ingredienti che raccontano il legame con la terra. Tra le specialità più amate di questo periodo ci sono gli gnocchi di castagne alla crema di latte e salvia, un piatto che unisce semplicità contadina e gusto raffinato, capace di conquistare anche i palati più esigenti.

                La ricetta affonda le sue radici nelle zone appenniniche e alpine, dove le castagne erano un tempo la base dell’alimentazione quotidiana. Oggi tornano protagoniste in chiave gourmet, trasformandosi in gnocchi leggeri e profumati, perfetti per un pranzo della domenica o una cena speciale.

                Gli ingredienti della tradizione

                Per preparare gli gnocchi di castagne servono pochi elementi, ma di qualità:

                • 200 g di farina di castagne, che dona dolcezza e colore;
                • 150 g di farina di tipo 00, per dare struttura all’impasto;
                • 2 uova, che aiutano a legare il composto;
                • 200 g di patate lesse, che conferiscono morbidezza;
                • un pizzico di sale e, se piace, un tocco di noce moscata.

                Per la crema di latte e salvia, bastano:

                • 200 ml di latte intero,
                • 100 ml di panna fresca,
                • una noce di burro,
                • 5-6 foglie di salvia fresca,
                • sale e pepe bianco quanto basta.

                La chiave del successo è nella qualità delle castagne: scegliete una farina fine, dolce e priva di retrogusti amari, possibilmente artigianale o macinata a pietra.

                La preparazione passo dopo passo

                1. Lessate le patate, poi schiacciatele ancora calde. In una ciotola capiente unite le due farine, il sale, le uova e le patate.
                2. Impastate fino a ottenere un composto morbido ma compatto. Se risulta troppo asciutto, aggiungete un filo d’acqua o latte.
                3. Formate dei filoncini e tagliate gli gnocchi, poi passateli sul retro di una forchetta o sull’apposita tavoletta rigagnocchi.
                4. Lasciateli riposare per circa 15 minuti su un canovaccio infarinato.

                Nel frattempo, preparate la crema di latte e salvia:

                • Fate sciogliere il burro in un pentolino con le foglie di salvia.
                • Unite il latte e la panna, poi scaldate a fuoco dolce per 5-6 minuti, mescolando finché la salsa non inizia a velare il cucchiaio.
                • Eliminate la salvia e regolate di sale e pepe.

                Cuocete gli gnocchi in abbondante acqua salata: saranno pronti quando saliranno in superficie. Scolateli con delicatezza e saltateli brevemente nella crema di latte e salvia.

                Il segreto dello chef

                Per dare un tocco in più, si può aggiungere una spolverata di parmigiano stagionato o di pecorino toscano, che contrasta piacevolmente la dolcezza della castagna. Alcuni chef arricchiscono la salsa con una punta di miele di castagno o nocciole tostate tritate per un effetto gourmet.

                Chi ama i sapori più decisi può provare una variante con speck croccante o guanciale, che aggiungono sapidità e profumo affumicato.

                Benefici e curiosità

                La farina di castagne è naturalmente senza glutine, ricca di fibre, sali minerali e vitamine del gruppo B. Ha un basso contenuto di grassi e un alto potere energetico, perfetta per affrontare i primi freddi. La salvia, invece, è nota per le sue proprietà digestive e antinfiammatorie, mentre il latte e la panna donano cremosità e comfort al piatto.

                Un connubio che rappresenta alla perfezione la filosofia dell’autunno: dolcezza, equilibrio e calore.

                Un piatto che racconta il territorio

                Gli gnocchi di castagne alla crema di latte e salvia sono una dichiarazione d’amore per la cucina italiana delle stagioni. Ogni boccone ricorda le domeniche nelle case di montagna, il profumo del camino e la lentezza dei gesti.
                Un piatto che si può personalizzare ma che, nella sua semplicità, conserva tutta la poesia della cucina di una volta — quella che nutre non solo il corpo, ma anche l’anima.

                  Continua a leggere
                  Advertisement

                  Ultime notizie

                  Lacitymag.it - Tutti i colori della cronaca | DIEMMECOM® Società Editoriale Srl P. IVA 01737800795 R.O.C. 4049 – Reg. Trib MI n.61 del 17.04.2024 | Direttore responsabile: Luca Arnaù