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Curiosità

Terminator è diventato realtà: benvenuti nell’epoca di Skynet e della guerra dei cyborg!

Nel film cult del 1984, il 29 agosto 2024 è la data in cui l’intelligenza artificiale Skynet diventa autocosciente, portando l’umanità sull’orlo della distruzione. Ma quanto è vicina la nostra realtà a questo scenario apocalittico?

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    “…Skynet comincerà ad autoistruirsi. Diverrà autocosciente alle 2:14 del giorno 29 agosto. Prese dal panico le autorità gli ordineranno di disinserirsi…”

    29 agosto 2024, è stata la data che, secondo il film “Terminator”, avrebbe segnato l’inizio della fine per l’umanità. Nel capolavoro del 1984, Skynet, l’intelligenza artificiale destinata a controllare tutte le armi nucleari, diventa autocosciente e, presa dal panico, dichiara guerra agli umani. Sebbene questo scenario rimanga, per ora, confinato al mondo della fantascienza, la riflessione sui pericoli delle intelligenze artificiali è più attuale che mai.

    Nel film, la tecnologia capace di creare i “Terminator” era prevista per il 2024, e ora che siamo in quell’anno, è naturale chiedersi se la realtà possa davvero avvicinarsi a quella profetizzata da Hollywood. Certo, non ci sono robot assassini in giro per le strade, ma l’evoluzione dell’IA sta avvenendo a un ritmo sorprendente.

    Personaggi influenti come Elon Musk e il defunto Stephen Hawking hanno avvertito del potenziale pericolo di un’IA non controllata. Anche l’ex generale americano Richard Clarke ha parlato delle guerre future, che potrebbero essere combattute da sistemi autonomi e IA avanzate, evocando scenari che sembrano usciti direttamente da un film di fantascienza.

    Nonostante le rassicurazioni degli scienziati, la possibilità che un’intelligenza artificiale diventi incontrollabile non è completamente da escludere. Se da un lato il rischio di una Skynet reale è ancora lontano, dall’altro la necessità di una regolamentazione più stretta e di un’attenzione maggiore è evidente.

    Mentre la data fatidica è passata per ora senza incidenti, il dibattito su come gestire l’IA continua. La storia del “Terminator” ci ricorda quanto sia importante considerare le implicazioni etiche e pratiche delle tecnologie che stiamo sviluppando. La speranza è che l’umanità possa trovare un equilibrio tra progresso tecnologico e sicurezza, evitando così di trasformare la fantascienza in una tragica realtà.

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      Le Perseidi d’estate, tra scienza, desideri e antiche leggende

      Sin dall’antichità, le stelle cadenti hanno acceso la fantasia degli uomini, dando vita a numerose leggende e credenze popolari. In alcune culture, si credeva che fossero le lacrime degli dei, mentre in altre erano considerate messaggeri di divinità o spiriti. C’è chi le associava a presagi di fortuna e chi a eventi nefasti. Ma è solo astronomia…

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        Romantiche e leggendarie le stelle cadenti
        Immagina un cielo notturno, buio e profondo, come un immenso mare di velluto costellato di diamanti scintillanti. Ma le stelle cadenti non sono solo un simbolo di desideri e leggende. Esse rappresentano un fenomeno astronomico di grande interesse scientifico. Sono piccole rocce spaziali, frammenti di comete o asteroidi, che entrano in contatto con l’atmosfera terrestre e, bruciando per l’attrito, generano la caratteristica scia luminosa.

        2 folti sciami all’anno
        Ogni anno è possibile assistere a vere e proprie piogge di stelle cadenti, quando la Terra attraversa sciami di detriti rilasciati da comete o asteroidi nel loro passaggio intorno al Sole. Tra gli sciami più conosciuti ricordiamo le Perseidi, attive nel mese di agosto, e le Leonidi, che illuminano il cielo a novembre conosciute anche come Lacrime di San Lorenzo.


        Origine delle Perseidi
        Le Perseidi originano dalla cometa Swift-Tuttle, che ha un nucleo di circa 10 chilometri di diametro e orbita attorno al Sole con un periodo di circa 133 anni. Ogni volta che la cometa si avvicina al Sole, rilascia una scia di detriti, come polvere e piccole rocce, che si disperdono lungo la sua orbita.

        La leggenda delle Lacrime di San Lorenzo
        La leggenda che associa le Perseidi al martirio di San Lorenzo risale al Medioevo. Secondo la leggenda, San Lorenzo, diacono romano, fu condannato al supplizio della graticola il 10 agosto 258 d.C.

        Curiosità
        Le Perseidi sono uno degli sciami meteorici più prolifici dell’anno, con un numero di meteore visibili che può arrivare a circa 100 all’ora al picco. Il nome “Perseidi” deriva dal fatto che il radiante dello sciame si trova nella costellazione di Perseo.

        Consigli per osservare le Perseidi
        Per osservare al meglio le Perseidi, è importante allontanarsi dalle luci artificiali e trovare un luogo con un cielo buio.È consigliabile sdraiarsi su un prato o una sedia a sdraio e attendere che gli occhi si adattino al buio. Non è necessario utilizzare un binocolo o un telescopio, in quanto le meteore sono visibili a occhio nudo. Con un po’ di pazienza, è possibile scorgere diverse meteore nel corso di una notte.

        Credit foto – rocketstem.org – Florida (USA)

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          Se bella vuoi apparire, agli algoritmi ti devi affidare…

          Ecco come si fa a chiedere all’intelligenza artificiale di generare consigli personalizzati, aiutarci a migliorare il nostro aspetto e a sentirci più sicure. Scopri come le chat basate sull’intelligenza artificiale stanno trasformando l’esperienza utente, offrendo informazioni, suggerimenti e risorse su una vasta gamma di argomenti, dalla bellezza alla scienza, per migliorare il benessere e l’innovazione

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            Come funziona
            Al via la moda delle chat basate sulla tecnologia di intelligenza artificiale che svolgono diverse funzioni, come rispondere a domande e curiosità su qualsiasi argomento, generare articoli, racconti, poesie o qualsiasi altro tipo di contenuto richiesto, ma soprattutto fornisce suggerimenti e risorse su argomenti come benessere e sviluppo personale. Vale a dire: se ben gestito da prompt giusti, i comandi, può simulare conversazioni realistiche e interagire con noi come se fosse una persona reale, anche se la sua capacità di comprendere e rispondere è basata solo su algoritmi di intelligenza artificiale, ma crea comunque un’esperienza di conversazione piacevole e coinvolgente.

            Ed è pure facile
            Quindi, la sua versatilità e capacità di adattamento alle nostre domande rendono l’AI una risorsa utile in una vasta gamma di contesti e applicazioni. L’intelligenza artificiale può analizzare grandi quantità di dati provenienti da studi scientifici, pubblicazioni accademiche, recensioni di prodotti, e altro ancora, per identificare tendenze emergenti e aree di ricerca promettenti nel settore della bellezza e della scienza, ad esempio.

            Facciamo un esempio
            Ad esempio, se abbiamo effettuato acquisti di prodotti per la cura della pelle, non dobbiamo fare altro che utilizzare l’IA può per suggerirci immediate recensioni e feedback degli utenti per valutarne l’efficacia e l’adattabilità a diverse esigenze della pelle. Inoltre, basandosi su tutti questi dati, l’IA può generare raccomandazioni personalizzate per creme per il viso che soddisfano le esigenze specifiche.

            L’efficacia di tali suggerimenti
            Gli algoritmi possono giocare un ruolo importante nell’accelerare la ricerca scientifica, ad esempio, nel settore della bellezza e della scienza, identificano opportunità di innovazione, prevedono tendenze future e forniscono nuove prospettive per la comprensione e il miglioramento del benessere umano, ma è importante che l’efficacia di tali suggerimenti dipenda dalla qualità dei dati di input che vengono forniti da mano umana per generare le raccomandazioni.

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              L’Italia e il mare: dieci milioni di italiani non sanno nuotare!

              Nonostante l’Italia sia circondata dal mare e vanti numerosi laghi e piscine, circa 10 milioni di italiani ammettono di non saper nuotare. Questo significa che una percentuale significativa della popolazione italiana non ha mai acquisito l’abilità al nuoto.

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                Questa mancanza di abilità natatorie può essere attribuita a vari fattori, tra cui la paura dell’acqua, la mancanza di accesso a corsi di nuoto o semplicemente la mancanza di opportunità per imparare in giovane età. In effetti, la paura dell’acqua è una fobia comune che può derivare da esperienze traumatiche passate o da un generale senso di ansia e bisogno di controllo.

                Il vasto oceano della vita presenta molte sfide e avventure, e imparare a nuotare è spesso considerato un’abilità fondamentale. Ma c’è una parte della popolazione che si trova ad affrontare questa capacità fondamentale: coloro che non sanno nuotare.

                Per alcuni, la mancanza di familiarità con l’acqua è dovuta a fattori culturali, mancanza di opportunità o persino paura. Per altri, può essere una questione di tempo o di priorità, con altri interessi che prendono il sopravvento sul desiderio di imparare a nuotare.

                Essere non nuotatori può influenzare diversi aspetti della vita quotidiana. Le attività acquatiche come il nuoto, l’acquagym, il surf o il kayak possono sembrare fuori portata, limitando le opzioni di svago e di esplorazione.
                Inoltre, la mancanza di confidenza nell’acqua può generare ansia o paura nei confronti di situazioni che coinvolgono il mare o le piscine.

                Ecco l’alternativa
                Tuttavia, essere non nuotatori non significa essere esclusi dal godere dei benefici dell’acqua. Esistono molte alternative sicure e divertenti, come passeggiate lungo la spiaggia, escursioni in barca o semplicemente rilassarsi sulla riva e godersi il sole e il suono delle onde.

                Inoltre, ci sono sempre opportunità per imparare
                Molte comunità locali offrono corsi di nuoto per adulti, dove è possibile acquisire le competenze di base in un ambiente confortevole e sicuro. Questi corsi non solo insegnano le tecniche di nuoto, ma possono anche aiutare a superare la paura dell’acqua e a costruire fiducia.

                Essere non nuotatori non dovrebbe essere motivo di vergogna o di limitazione. È un aspetto della nostra individualità che può essere affrontato e superato con il tempo e la dedizione.

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